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  • La rivelazione di Gesù Cristo

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  • La rivelazione di Gesù Cristo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 1/12 pp. 712-718

La rivelazione di Gesù Cristo

Cingete le vostre menti per l’attività, siate completamente equilibrati e riponete la vostra speranza nell’immeritata benignità che vi dev’essere recata alla rivelazione di Gesù Cristo: — 1 Piet. 1:13, NW.

1, 2. Qual è stata la speranza delle persone sincere, e come hanno alcune persone di mentalità religiosa considerato la questione?

PER molti secoli persone sincere e di cuore onesto hanno anelato il ritorno di Cristo. Come sarebbe venuto e che cosa sarebbe accaduto a quel tempo non è stato troppo chiaro per molti, ma la prospettiva di veder realizzate le benedizioni promesse li ha colmati di speranza. Sebbene sia stato definito come un tempo di giudizio e di fine del mondo, la loro speranza non è stata mal riposta, poiché è stato anche preannunciato come un tempo di liberazione. Ma questa salvezza non verrà automaticamente come risultato di “buona condotta”. NO la presenza di quel giorno sarà riconosciuta così facilmente che tutti possano sapere che il giudizio è in corso. Un accurato studio delle Scritture palesa che il sopraggiungere della rivelazione di Gesù Cristo coglierà all’improvviso la maggior parte del mondo.

2 Perché questo? L’unico avvertimento che l’uomo doveva ricevere fu forse dato quando Gesù era sulla terra? Indicò egli che sarebbe apparso improvvisamente alla fine del mondo senza preannuncio e che avrebbe immediatamente tenuto responsabile tutto il popolo? Alcune persone di mentalità religiosa sostengono che Cristo non sarà arrivato finché non sia apparso visibilmente fra le nuvole insieme ai suoi angeli e non abbia sottoposto tutti gli uomini a un ardente giudizio. Le stesse persone credono che quel giudizio sarà fatto in base alla condotta morale o all’accettazione della predicazione di “Cristo crocifisso” o di “Gesù, e la risurrezione”. (1 Cor. 1:23; Atti 17:18) Questa opinione, tuttavia, non è altro che una deduzione umana e non è fondata sull’accurata conoscenza della Parola di Dio.

3. (a) Quando e dove si verifica per prima la responsabilità davanti al Signore? (b) Che cosa dev’essere predicato in tutto il mondo, e da che cosa dipende la responsabilità alla rivelazione di Gesù?

3 La Bibbia indica chiaramente che prima che gli uomini siano ritenuti definitivamente responsabili sarebbe stata aperta una via di preparazione davanti al Signore. Solo quando coloro che si rivolgono sinceramente al Signore avessero avuto opportunità di riconoscere che egli è presente nel suo regno egli sarebbe apparso improvvisamente per far giudizio. Inoltre, le Scritture palesano che questa prima responsabilità non sarebbe stata attribuita alle nazioni, ma piuttosto alla casa di Dio”. (1 Piet. 4:17; Mal. 3:1-5) Gesù precisò quindi che in seguito un totale e completo avvertimento verrebbe dato in tutta la terra abitata. E cosa disse che sarebbe stato predicato? Non principalmente la sua “crocifissione” o morte sul palo, né principalmente la sua risurrezione. Pur essendo queste importanti dottrine della Bibbia in evidente relazione con l’adempimento dell’attuale proposito e giudizio di Dio, tuttavia la risurrezione di Gesù fu indicata come segno della prima presenza di Cristo ed è stata predicata d’allora in poi. Oggi egli dice: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”. (Matt. 24:14, NW) È la buona notizia che questo regno è stato stabilito che Paolo menziona nella sua seconda lettera ai Tessalonicesi. Qui egli parla della “rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante, mentre porta la dovuta punizione a coloro che non conoscono Iddio e a coloro che non ubbidiscono alla buona notizia relativa al nostro; Signore Gesù”. (2 Tess. 1:7, 8, NW) La responsabilità al momento della rivelazione di Gesù Cristo dipende dunque dall’accettare oppure dal respingere la buona notizia della presenza del Regno che Gesù disse sarebbe stata predicata in tutto il mondo.

4. Che cosa hanno oggi mancato di riconoscere le nazioni?

4 Perché dunque le nazioni non comprendono e non accettano l’avvicinarsi della conclusione del giudizio? Per il fatto che non hanno prestato attenzione all’annuncio mondiale del ritorno di Cristo e della sua seconda presenza. Fin da molto tempo prima della prima guerra mondiale i testimoni di Geova hanno additato il 1914 come il tempo nel quale doveva realizzarsi questo grande avvenimento. E dal 1914 in poi le prove fisiche che stabiliscono questa verità sono state ripetutamente indicate nelle colonne de La Torre di Guardia. Le nazioni continuano a non rendersi conto di questo segno e rifiutano di riconoscere che un tempo di giudizio è proprio ora in corso. Non possono ravvisare che Cristo apparve nel tempio nel 1918 e che il giudizio è stato già pronunciato contro due classi d’illegali che egli vi ha trovato. (Matt. 24:48-51; 2 Tess. 2:8) Non hanno notato la scissione che sin d’allora si è verificata in mezzo al popolo — una separazione che si sta compiendo davanti ai loro propri occhi. (Matt. 25:31-33) Esse chiudono deliberatamente gli orecchi per non udire il messaggio che avverte del rapido avvicinarsi della conclusione di un giudizio durante il quale Gesù Cristo si rivelerà al mondo così apertamente che non sarà possibile dubitare della sua presenza. È questa indiscutibile prova della sua presenza che porta distruzione, poiché egli si rivela nell’esecuzione del giudizio avverso mediante la guerra di Harmaghedon. Ecco perché Pietro ammonisce: “Perciò, cingete le vostre menti per l’attività, siate completamente equilibrati e riponete la vostra speranza nell’immeritata benignità che vi dev’essere recata alla rivelazione di Gesù Cristo”. (1 Piet. 1:13, NW) Dato che il nostro eterno destino si trova sulla bilancia, una condotta saggia ci consiglierebbe di acquistare la maggior conoscenza possibile intorno a questo promesso ritorno del legittimo rappresentante di Geova prima ch’egli si riveli con l’esecuzione del giudizio. Agire secondo questa giusta specie di conoscenza è l’unico e sicuro mezzo di difesa. — Eccl. 7:12.

IL MODELLO È DIMOSTRATO

5. Quale modello Geova ha stabilito nel giudizio?

5 Geova non giudica nessuno colpevole senza un giusto processo. Egli mostra chiaramente all’uomo la sua volontà e gli offre piena opportunità di manifestare un cuore buono e retto attenendosi ad essa lealmente. Egli invia anche ripetuti ammonimenti a quelli che sembra vogliano ignorarla. Ma i suoi giudizi sono decisi e rapidi quando la colpevolezza è stata stabilita. In tutta la storia delle sue relazioni col genere umano in giudizio si rivela questo stesso modello. Due esempi forniti come tipi della seconda presenza di Cristo dovrebbero servire a dimostrare questo modello. — 2 Piet. 2:5, 6.

6. Quali sono i tre aspetti di una qualsiasi venuta di un rappresentante di Geova per Il giudizio?

6 Si noti a questo proposito che vi sono tre distinte fasi, ossia aspetti, di ogni visita o venuta di un legittimo rappresentante di Geova in tempo di giudizio. L’intero periodo della venuta è chiamato la presenza. Viene quindi il momento in cui lo scopo della presenza diventa chiaramente manifesto. Questo è un tempo in cui ha principio il giudizio di tutti i cristiani. Arriva finalmente la definizione dello scopo della presenza, e questo è l’esecuzione del giudizio. Questo è un tempo di rivelazione perché lo scopo della visita viene reso chiaro dalla liberazione di coloro che sono giudicati favorevolmente e dalla distruzione di quelli trovati indegni di salvezza.

7. Quando cominciò il tempo della presenza di Noè, e come si manifestò la misericordia di Geova?

7 Consideriamo in primo luogo la presenza di Noè nel periodo antecedente il diluvio. La terra era diventata piena di violenza tanto da essere caduta in rovina al cospetto di Dio ed egli determinò di distruggerla. La storia dei figli di Noè narrata in Genesi capitolo 6 a partire dal versetto 9 (NW) dice: “Noè fu un uomo giusto. Egli si dimostrò irreprensibile fra i suoi contemporanei. Noè camminò con Dio”. Mentre la stessa presenza del giusto Noè condannava la generazione in mezzo alla quale egli viveva, Iddio misericordiosamente avvertì del suo proposito di distruggere quel mondo e indicò una via di scampo mediante il rappresentante che egli aveva mandato. “Allora Dio disse a Noè: ‘La fine di ogni carne è venuta dinanzi a me, perché la terra è piena di violenza per opera loro, ed io sto per distruggerli insieme con la terra. Fatti un’arca’”. (Gen. 6:13, 14, NW) Il preavviso dato a Noè avrebbe contrassegnato l’inizio dei “giorni di Noè”, ossia il tempo della presenza di Noè durante il quale Noè servì come “predicatore di giustizia”. (2 Piet. 2:5) Il popolo di quel tempo sapeva certamente che Noè era presente e che predicava, ma non vi prestò attenzione.

8. Come Noè ricevette prove evidenti del favore di Geova e come fu rivelata la giustizia della presenza di Noè?

8 Giunse quindi il giorno in cui Geova Dio fece entrare Noè, la sua famiglia e tutti gli animali nell’arca. Questa fu certo una manifestazione del favore divino ma non fu riconosciuta ancora da quegli schernitori che persistevano nell’ignorare il preavviso. Durante questa manifestazione e l’entrata di Noè nell’arca la via rimaneva ancora aperta — ma non per molto tempo. “Poi l’Eterno lo chiuse dentro l’arca”. (Gen. 7:16) Il giudizio di tutti quelli che erano sulla terra in quel momento fu allora suggellato. Geova aveva dato prova del suo favore verso Noè e ora si accinse a dar prova della sua ira contro tutti quelli che non avevano riconosciuto la giusta presenza di Noè. Il diluvio fu una incontrastabile dimostrazione finale della veracità della predicazione di Noè e una rivelazione per il mondo empio nel quale viveva. E così avviene alla seconda presenza di Cristo.

9. Quale attitudine e condotta prese Lot verso i Sodomiti?

9 Anche Lot si erge in giudizio contro un popolo. Pietro disse di Lot, che fu un temporaneo abitante di Sodoma: “[Dio] liberò il giusto Lot, che era grandemente afflitto dalla dissoluta condotta di persone che sfidavano la legge — poiché quel giusto per ciò che vedeva e udiva mentre abitava fra loro di giorno in giorno si tormentava l’anima giusta a causa delle loro opere illegali”. (2 Piet. 2:7, 8, NW) A motivo della malvagità degli uomini di Sodoma e Gomorra Geova mandò i suoi angeli a pronunciare un giudizio di condanna contro di loro. Lot tentò di persuadere i Sodomiti ad aderire alla giustizia di Dio, ma costoro si fecero beffe di lui dicendo: “Quest’individuo è venuto qua come straniero, e la vuol far da giudice!” Lot tentò allora di persuadere i suoi futuri generi a fuggire con lui per ottenere protezione. “Disse: ‘Levatevi, uscite da questo luogo, perché l’Eterno sta per distruggere la città’. Ma ai generi parve che volesse scherzare”. — Gen. 19:9, 14.

10. Che cosa Gesù mise in chiaro riguardo alla sua propria rivelazione mediante l’esempio della distruzione di Sodoma?

10 Senza dubbio essi pensavano ancora che scherzasse quando gli angeli di Geova presero per mano Lot, sua moglie e le sue due figlie e li condussero fuori della città. Non riconobbero questo come una manifestazione del favore di Geova finché il fuoco non piovve su Sodoma e Gomorra. Questa rivelazione della presenza degli angeli di Geova presso il giusto Lot giunse troppo tardi per salvarli. Gesù collegò chiaramente la propria rivelazione all’esecuzione del giudizio quando concluse il racconto della liberazione di Lot dicendo: “Ma nel giorno che Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse tutti. Lo stesso avverrà in quel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”. — Luca 17:29, 30, NW.

PRESENZA, MANIFESTAZIONE, RIVELAZIONE

11. Che cosa significa il termine parousìa, e che cosa indica in quanto alla seconda venuta di Cristo?

11 Le Scritture Greche Cristiane fanno netta distinzione fra le tre fasi o i tre aspetti della seconda venuta di Cristo adoperando una diversa parola greca in ciascun caso. La parola parousìa è conformemente tradotta “presenza” nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane perché questo è effettivamente il significato della parola nell’originale. Applicata alla seconda venuta di Cristo è adoperata sia per indicare gli anni dell’inizio della sua visita che per riferirsi all’intero tempo in cui egli è col genere umano. Questo tempo cominciò nel 1914 e significa che Cristo è oggi presente sebbene invisibile

12. Che cosa significa la parola epiphàneia, e che cosa indica circa i fedeli cristiani di quel tempo?

12 Una seconda parola, epiphàneia, tradotta “manifestazione”, significa apparizione, manifestazione o il venire alla luce o in vista. L’uso di questa parola addita l’apparizione di Cristo nel tempio per il giudizio nel 1918 e segna l’inizio di giudizio favorevole, prima, con la risurrezione degli unti già addormentati nella morte (2 Tim. 4:8) e, secondo, con l’affidamento degl’interessi del Regno ai membri degli unti trovati fedeli sulla terra.

13. Che cosa significa il termine apokàlypsis, e a che cosa si riferisce nel ritorno di Cristo?

13 La terza parola, apokàlypsis, tradotta “rivelazione”, significa scoperta, togliere una coperta, scoprire. Quando questa parola viene adoperata indica una veduta chiara e senza impedimenti, e in merito alla seconda presenza di Cristo si riferisce al tempo in cui la sua manifestazione si muta in inequivocabile rivelazione ad Harmaghedon quando anche i riluttanti saranno obbligati a riconoscere la sua presenza.

14. Perché dunque un segno notevole accompagna ciascuna visita, e che cosa fece inciampare i capi giudei alla prima presenza di Cristo?

14 È inoltre significativo notare relativamente al modello stabilito che ciascuna presenza è accompagnata da un segno rilevante. Questo serve a identificare il rappresentante di Geova e qualificarlo, per l’autorità conferitagli. Serve anche a chiarire lo scopo della visita, come pure a definire la responsabilità del popolo. Questo diviene evidente quando si considera la prima presenza di Gesù Cristo. Molte cose che si sarebbero adempiute nel Messia erano state preannunciate dai profeti giudei. Tuttavia, finché egli non si fosse presentato sarebbe stato impossibile determinare precisamente come avrebbe adempiuto il proposito della sua venuta, o, a questo riguardo, quale sarebbe stato l’intero scopo della sua presenza. Per questo motivo i superbi capi religiosi dei Giudei inciamparono alla prima presenza di Cristo in quanto cercarono di applicare alle profezie interpretazioni personali non conformi alla volontà di Dio nel mandare il suo Messia. La loro mente non era stata rinvigorita dai modelli biblici ed essi non erano preparati per la specie di attività che la presenza del Messia in mezzo a loro esigeva. Cercando soltanto la propria esaltazione mediante un ritorno del governo reale di Davide, non poterono capire che era necessaria una “prima” presenza del Re promesso. Né poterono riconoscere quando egli apparve che questa presenza avrebbe apportato loro una liberazione che oltrepassava di gran lunga ogni loro aspettativa personale.

RESPONSABILITÀ STABILITA

15. Quale fu il motivo principale della prima presenza di Cristo?

15 La prima venuta di Gesù doveva adempiere un duplice proposito. Che egli venisse per provvedere un riscatto per il genere umano era di secondaria importanza. (Matt. 20:28) La ragione principale era che manifestasse la sua integrità versò Colui che lo aveva mandato e affermasse la sovranità universale di Geova. In questo modo avrebbe stabilito, mediante molte sofferenze, il suo diritto a ereditare il Regno. (Ebr. 2:18; 5:8) Questa giusta condotta era in se stessa un segno per Israele. Dimostrava che il ministero di Gesù era ministero di rivendicazione e di salvezza.

16. Come la guarigione del cieco compiuta da Gesù stabilì la condanna d’Israele?

16 Fu questo ministero di predicazione e di guarigione che condannò gl’Israeliti sebbene Gesù non fosse venuto per giudicare il mondo. Egli disse: “Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele”. (Matt. 15:24) L’apostolo Giovanni attesta che gl’Israeliti non avrebbero accettato le sue opere: “È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto”. (Giov. 1:11) Un esempio di questo fatto è rivelato nel racconto della guarigione compiuta da Gesù a favore del cieco nato. I Giudei erano già d’accordo fra loro che se qualcuno avesse accettato Gesù come il Cristo o Messia, costui sarebbe stato espulso dalla congregazione. L’uomo guarito attestò coraggiosamente il miracolo ed espresse fede nel fatto che Gesù doveva essere un profeta. I Farisei lo ingiuriarono dicendogli: “Sei tu discepolo di costui; ma noi siam discepoli di Mosè. Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma quant’è a costui, non sappiamo di dove sia”. “Quell’uomo rispose e disse loro: Questo poi è strano, che voi non sappiate di dove sia; eppure, m’ha aperto gli occhi! Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio verso Dio e fa la sua volontà, quello egli esaudisce. Da che mondo è mondo non s’è mai udito che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se quest’uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla. Essi risposero e gli dissero: Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi? E lo cacciaron fuori”. In seguito Gesù udì che l’uomo era stato espulso dalla congregazione e quando lo incontrò gli chiese se avesse fede nel Figlio dell’uomo. Il risanato rispose che ne aveva e si prostrò a Gesù e poi Gesù disse: “Io son venuto in questo mondo per fare un giudizio affinché quelli che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi”. “E quelli de’ Farisei che eran con lui udirono queste cose e gli dissero: Siamo ciechi anche noi? Gesù rispose loro: Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane”. — Giov. 9:28-41.

17. Quale evidenza della venuta del Messia cercavano i religionisti giudei; e che cosa chiesero a Gesù?

17 Gesù indicò con queste parole che era in corso anche una guarigione spirituale che avrebbe potuto liberarli dalla condanna dovuta al peccato, ma che, se rifiutavano, li avrebbe abbandonati all’ira di Dio. I Farisei, tuttavia, continuarono ostinatamente a sostenere la loro opinione personale circa le prove indicanti l’arrivo del Messia. “Qui i Farisei e i Sadducei gli si avvicinarono e, per tentarlo, gli chiesero di mostrar loro un segno dal cielo. Rispondendo egli disse loro: ‘. . . Una generazione malvagia e adultera va in cerca di un segno, ma non le sarà dato nessun segno eccetto il segno di Giona”. (Matt. 16:1-4, NW) Essi pensavano alla profezia di Daniele preannunciante il segno del Figlio dell’uomo e insistevano nel dire che avrebbe dovuto adempiersi ai loro giorni perché credessero che il Messia era presente. Evidentemente la venuta di Cristo come rappresentante di Geova non li interessava. Per loro il Messia promesso sarebbe venuto soltanto allo scopo di servire i loro interessi egoistici.

18. Quale segno Gesù disse avrebbe stabilito la sua prima presenza?

18 Tuttavia, malgrado il fatto che le opere di predicazione e di guarigione compiute da Gesù fossero sufficienti per convincere i giusti di cuore (Luca 7:18-23), egli diede alla nazione un segno rilevante mediante il quale avrebbero potuto riconoscere ch’egli era sicuramente l’inviato da Dio. “Nessun segno le sarà dato eccetto il segno del profeta Giona. Poiché come Giona stette nel ventre dell’enorme pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. — Matt. 12:39, 40, NW.

19. Come reagirono i capi giudei contro il segno, e a che cos’altro servì il segno?

19 Ma accolsero i religionisti questo segno accettandolo come evidenza? Ravvisarono essi che mediante la risurrezione Gesù era stato giustificato nello spirito e che il principale proposito della sua prima presenza si era quindi adempiuto? Al contrario. Quando giunse il tempo dell’apparizione del segno essi tentarono di prevenirlo persuadendo Pilato a porre un sigillo sulla tomba e mettendo una guardia di soldati. Ma il loro stratagemma fallì miseramente, e poi, tentando di nascondere la loro ipocrisia, essi aggravarono la loro colpa cercando di offuscare il significato del segno. Quando i soldati di guardia alla tomba fecero il rapporto degli avvenimenti della risurrezione di Gesù, “dettero una forte somma di danaro ai soldati dicendo: Dite così: I suoi discepoli vennero di notte e lo rubarono mentre dormivamo”. (Matt. 28:12, 13; 27:62-66) In tal modo il segno della prima presenza di Gesù non solo lo identificò come il vero e provato Messia ma servì anche a stabilire la responsabilità tanto dei Giudei che dei Gentili mediante la predicazione dei discepoli.

20. Come la cristianità moderna segue il modello d’Israele?

20 La cristianità dei nostri giorni segue lo stesso modello. Essa pretende di essere in attesa del ritorno di Cristo, come i Giudei pretesero di essere in attesa della sua venuta in quel tempo. E così come Farisei e Sadducei chiedevano un segno, ignorando tutte le evidenze attestanti che Cristo era già in mezzo a loro, così le numerose sette della cristianità sono cieche al segno della seconda presenza di Cristo e insistono nel voler aspettare il segno di questa rivelazione, la quale può significare soltanto la loro distruzione.

21, 22. Quale segno Gesù additò come evidenza della sua seconda presenza, e che cosa indica la sua apparizione riguardo alla sua rivelazione?

21 Essi in realtà rifiutano lo stesso segno che i Giudei cercavano ai loro giorni, il “segno del Figlio dell’uomo” preannunciato da Daniele. (Dan. 7:13, 14) Questo segno sul quale s’inciamparono i Giudei fu distintamente indicato da Gesù stesso quale prova evidente ch’egli sarebbe venuto fra gli uomini per la seconda volta. “E allora il segno del Figlio dell’uomo apparirà nel cielo, e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e gran gloria”. (Matt. 24:30, NW) Poiché Daniele mette in relazione il segno con l’istituzione del Regno si tratta evidentemente di un segno indicante l’inizio della presenza di Cristo e della sua venuta nel suo regno. Ciò non avrebbe potuto accadere fino al suo ritorno, e perciò, insieme ad altre cose che dovevano verificarsi a una data posteriore, Gesù diede a Giovanni una rivelazione di questo segno e lo identificò come l’inizio della sua presenza e del suo regno e della sua potenza. (Apoc. 12:1, 2, 5, 10) Tutte le evidenze indicano il 1914 come tale data.

22 Poiché Cristo ha già assunto l’autorità del suo regno con l’inizio della sua presenza nel 1914, e poiché con la sua presenza comincia un tempo di giudizio, ne consegue che la sua rivelazione in simbolico fuoco per l’esecuzione del giudizio alla battaglia di Harmaghedon deve avvenire entro breve tempo. (Matt. 24:34) Tutte le persone di cuore retto verso Dio e verso Colui ch’egli ha mandato metteranno da parte spontaneamente ogni altro interesse come cosa di secondaria importanza e, con la mente rinvigorita dall’accurata conoscenza, si dedicheranno volenterosamente all’unica attività che può apportare liberazione.

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