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  • Domande dai lettori (2)
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 15/5 pp. 317-319

Domande dai lettori

◆ Ezechiele 24:16, 17 dichiara: “Non far cordoglio, non piangere, non spander lacrime. Sospira in silenzio; non portar lutto per i morti”. Eppure in altre circostanze gli Israeliti portavano lutto per i morti, con l’approvazione divina. Perché dunque Geova lo vieta nel testo succitato? — T. M., Africa Equatoriale Francese.

Perché fu un caso speciale. Per afferrarne il senso notate i versetti attinenti: “La parola [di Geova] mi fu rivolta, in questi termini: ‘Figliuol d’uomo, ecco con un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; e tu non far cordoglio, non piangere, non spander lacrime. Sospira in silenzio; non portar lutto per i morti, cingiti il capo col turbante, mettiti i calzari ai piedi, non ti coprire la barba, e non mangiare il pane che la gente ti manda’. La mattina parlai al popolo, e la sera mi morì la moglie; e la mattina dopo feci come mi era stato comandato. E il popolo mi disse: ‘Non ci spiegherai tu che cosa significhi quello che fai?’ E io risposi loro: ‘La parola dell’Eterno m’è stata rivolta, in questi termini: Di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io profanerò il mio santuario, l’orgoglio della vostra forza, la delizia degli occhi vostri, il desìo dell’anima vostra; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole che avete lasciati a Gerusalemme, cadranno per la spada. E voi farete come ho fatto io: non vi coprirete la barba e non mangerete il pane che la gente vi manda; avrete i vostri turbanti in capo, i vostri calzari ai piedi; non farete cordoglio e non piangerete, ma vi consumerete di languore per le vostre iniquità, e gemerete l’uno con l’altro. Ed Ezechiele sarà per voi un simbolo; tutto quello che fa lui, lo farete voi; e, quando queste cose accadranno, voi conoscerete che io sono il Signore, l’Eterno’”. — Ezech. 24:15-24.

La moglie di Ezechiele può essere stata infedele verso di lui o verso Geova, e stroncata improvvisamente con giudizio divino. Ezechiele non doveva portare il lutto o piangere per lei. Contrariamente agli Israeliti in genere, i sacerdoti in lutto scoprivano il capo; ma Ezechiele, che era di famiglia sacerdotale, ebbe l’ordine di portare il suo turbante. Togliere le scarpe e coprire le labbra indicava lutto. Chi era in lutto mangiava il ‘pane della gente’, che era il cibo inviato da altri nel presupposto che le persone in lutto fossero troppo affrante dal dolore per provvedere ai propri bisogni materiali. (Lev. 10:6; 21:1-3, 10; 2 Sam. 15:30; Mich. 3:7) Nessuno di questi segni o evidenze di lutto doveva essere manifestato da Ezechiele. Tutto ciò costituiva un simbolo per gl’Israeliti che si trovavano con lui nella cattività babilonese. Gerusalemme, e specialmente il suo santuario, era la delizia dei loro occhi; ma Geova l’avrebbe profanato permettendo che la città e il santuario fossero demoliti dai pagani babilonesi. Molti dei loro congiunti sarebbero stati uccisi in Gerusalemme; i superstiti sarebbero stati presi prigionieri. Nondimeno gl’Israeliti che erano con Ezechiele in Babilonia non dovevano portare il lutto. Gerusalemme era divenuta infedele ed il tempio contaminato, e nessun pentimento era stato manifestato malgrado anni di misericordia e di avvertimento. Perciò ora non bisognava affliggersi per questo giusto giudizio proveniente da Geova. La giusta punizione degli empi doveva essere accettata senza far cordoglio per i malfattori.

Come a Babilonia Ezechiele, così a Gerusalemme Geremia dava l’avvertimento dell’imminente distruzione. Geremia scrive istruzioni analoghe concernenti il lutto: “Poiché così parla l’Eterno: Non entrare nella casa del lutto, non andare a far cordoglio con loro né a compiangerli, perché, dice l’Eterno, io ho ritirato da questo popolo la mia pace, la mia benignità, la mia compassione. Grandi e piccoli morranno in questo paese; non avranno sepoltura, non si farà cordoglio per loro, nessuno si farà incisioni addosso o si raderà per loro; non si romperà per loro il pane del lutto per consolarli d’un morto, e non si offrirà loro da bere la coppa della consolazione per un padre o per una madre”. Perché non dovevano farlo? “Perché i vostri padri m’hanno abbandonato, dice l’Eterno, sono andati dietro ad altri dèi, li hanno serviti e si son prostrati dinanzi a loro, hanno abbandonato me e non hanno osservato la mia legge. E voi avete fatto anche peggio de’ vostri padri; perché, ecco, ciascuno cammina seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio, per non dare ascolto a me; perciò io vi caccerò da questo paese in un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto; e quivi servirete giorno e notte ad altri dèi, perché io non vi farò grazia di sorta”. — Ger. 16:5-7, 11-13.

I giudizi di Geova sono giusti, e vengono giustamente eseguiti. I servitori di Geova, che hanno il suo spirito e amano la sua giustizia e odiano l’iniquità, non fanno lutto per la distruzione dei malfattori per mano dei giustizieri di Geova. La distruzione degli empi rivendica il nome di Geova, nome che essi hanno odiato, bestemmiato e vituperato, e per tale rivendicazione i devoti testimoni di Geova si rallegrano anziché far cordoglio. Per quarant’anni Geremia avvertì Gerusalemme, ma essa non si pentì. Gli avvertimenti di Ezechiele non diedero luogo a pentimento. Oggi i testimoni di Geova divulgano un avvertimento concernente la distruzione dello “schiavo malvagio”, della religione ipocrita e di tutti gli empi; ma non v’è alcun pentimento generale e Harmaghedon annienterà i malfattori. I superstiti di Harmaghedon non faranno cordoglio per la distruzione di coloro che Geova giudica meritevoli di riceverla: “In quel giorno gli uccisi [di Geova] copriranno la terra dall’una all’altra estremità di essa, e non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia del suolo”. — Ger. 25:33.

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