Una missionaria conforta una madre giapponese
Che in tutte le parti della terra vi sia molto lavoro di predicazione da fare non può essere negato. Tuttavia è anche vero che i missionari della Torre di Guardia diplomati di Galaad vengono mandati dove il bisogno è più grande. Che vi siano benedizioni che compensano ciò che costa l’essere un missionario è evidente dal seguente rapporto di uno di essi da Tokio, in Giappone:
● “Andando di casa in casa con la buona notizia del regno di Dio conobbi una donna che mi disse di essere molto lieta della mia visita, poiché da quasi un anno aveva perduto la sua bambina di circa quattro anni, e dopo di allora si sentiva come se per lei il mondo fosse finito. L’avere un ottimo marito e anche un figlio non sembrava compensasse la perdita della bimba tanto amata.
● “Ella era stata allevata nell’antichissima religione giapponese ‘Kitsune’, e recentemente, dato che si sentiva spesso tanto triste, aveva pensato di frequentare qualche chiesa sperando che ciò potesse mutare il suo stato d’animo. Cercava qualcuno che le parlasse del vero Dio, che la potesse assistere e darle qualche speranza. Le parlai brevemente delle preziose promesse di Geova e della potente speranza della risurrezione. Ella ascoltò attentamente, si abbonò a La Torre di Guardia, e quindi domandò: ‘Quando potrà ritornare per parlare a me e mio marito?’ Fissammo un’ora di appuntamento e due giorni dopo tornai a fare la visita. Entrambi vennero alla porta per darmi il benvenuto e il marito disse: ‘Mia moglie mi ha parlato della sua visita fin da quando Lei fu qui due giorni fa, e da allora ho aspettato impazientemente la sua visita di questa sera’.
● “Dopo il primo studio ella comprese subito il proposito di Dio e concluse dicendo: ‘Sono così contenta di non essere andata in qualche chiesa, perché se ci fossi andata non avrei voluto ascoltar Lei quando è venuta alla mia porta’. Due giorni dopo ricevetti una sua lettera in cui mi ringraziava moltissimo per la mia visita e mi diceva che aveva stabilito due ore al giorno per lo studio personale, e mi pregava di farle sapere quando sarei andata a farle un’altra visita, perché il giorno in cui studiavamo insieme era il migliore della settimana.
● “Dopo ogni studio ella vuole accompagnarmi alla stazione poiché dice che così possiamo continuare la nostra conversazione su Geova mentre camminiamo insieme. L’altro giorno, mentre passavo vicino a casa sua, entrai improvvisamente e le domandai: ‘È occupata in questo momento?’ Ella rispose: ‘Venga a vedere’. La seguii nella sua camera; sul tavolo c’erano la Bibbia e l’opuscolo Fondamento per credere in un Nuovo Mondo, che ella studiava attentamente sottolineando i punti principali.
● “Dopo soltanto tre studi ella venne ad ascoltare un discorso alla Sala del Regno, e mentre l’accompagnavo a casa disse: ‘Mi sembra meraviglioso che voi missionari lasciate le vostre case, veniate qui in Giappone e impariate la nostra difficile lingua, e tutto questo per guidarci sulla giusta strada’. Riguardo all’adunanza disse: ‘Sono piena di gioia, perché ho conosciuto la gente migliore’.
● “Il giorno seguente nel passare presso la sua casa vidi che mi cercava, e mi chiese; ‘Ha con sé un libro dei cantici? Da quando ho cantato quel cantico, “Benedetta la Bibbia”, cerco di ricordarne le parole e la melodia, quindi la prego di entrare e insegnarmi il cantico’. Dopo circa dieci minuti la ‘lezione di canto’ terminò, poiché aveva imparato l’aria, e nell’andarmene potevo udirla cantare mentre accudiva alle faccende di casa.
● “Nel lasciarla ieri dopo il quarto studio mi disse: ‘Ora sono entrata nell’organizzazione di Geova; la prossima cosa da fare è il battesimo, e poi la predicazione’”.
● Sono veramente rallegranti le esperienze di questi giovani che lasciano le proprie case e i Paesi nativi per andare in terre lontane e luoghi così diversi per predicare la buona notizia del regno di Dio e per confortare tutti quelli che gemono.