Ciò che la dedicazione significa per me
“Io son venuto per fare la tua volontà”. — Ebr. 10:9, NM.
1. Perché è importante studiare il soggetto della dedicazione?
LA DEDICAZIONE a Geova Dio è un’esigenza divina che nessuno che voglia vivere nel nuovo mondo di Dio può trascurare o evitare. Eppure vi sono oggi molte migliaia di persone associate con la crescente società del nuovo mondo che non hanno finora fatto una dedicazione. Milioni di lettori de La Torre di Guardia non hanno ancora fatto questo importantissimo passo. Avete mai considerato seriamente questo soggetto? Generalmente parlando, quelli che non hanno ancora fatto questo passo si riconoscono in una di queste tre classi.
2. Perché certi individui non hanno fatto una dedicazione, e che cosa dovrebbero fare al riguardo?
2 Prima vi sono quelli che sono bambini nella verità e che non sono ancora forti abbastanza né hanno conoscenza sufficiente per fare questo passo così serio. Questi dovrebbero essere molto diligenti per studiare e apprendere ciò che Geova richiede da loro in questo riguardo.
3. Che cosa impedisce ad alcuni di fare una dedicazione?
3 Secondo, vi sono alcuni individui che sanno che la dedicazione è un’esigenza divina, e che desiderano fare questo passo, ma, essendo relativamente nuovi nella verità, non hanno avuto tempo sufficiente per svestirsi delle loro impure abitudini o correggere la loro confusa situazione nella vita coniugale. Senza indugio e con grande sollecitudine tali individui dovrebbero ravvedersi e mettersi in armonia con le pure esigenze di Geova affinché possano gioire dei benedetti privilegi che vengono soltanto mediante la dedicazione a Geova.
4. Descrivete la situazione pericolosa in cui si trova una terza classe di persone non dedicate.
4 Nella terza classe delle persone non dedicate si trovano coloro che hanno conoscenza sufficiente e comprendono la responsabilità che la dedicazione porta, ma che per un motivo o l’altro cercano di scansare, evitare o rimandare la loro dedicazione. Questi individui inoltre gradiscono la verità; sono contenti del messaggio riguardo al nuovo mondo e alle sue promesse benedizioni. Vogliono bene ai testimoni di Geova e perfino partecipano alle nostre adunanze. Eppure assumono l’attitudine di aspettare un tempo più favorevole prima di dedicarsi. Alcune di queste persone si compiacciono di pensare che sia meglio non fare una dedicazione e così evitare il pericolo di essere infedeli a tale obbligo. Altri, forse per motivi commerciali o a causa dei loro colleghi, cercano di evitare la reputazione che il vecchio mondo conferisce ai testimoni di Geova. Altri ancora amano i piaceri e l’agiatezza del vecchio mondo. Alcuni potrebbero perfino essere troppo orgogliosi per andare a predicare di casa in casa, e quindi pensano di poter evitare questa responsabilità non facendo una dedicazione e ciò nonostante entrare in qualche modo nell’Arca di preservazione prima che si rovescino le acque diluviali di Armaghedon. Quanto sono stolte tutte queste scuse! Che ragionamenti pericolosi e falsi! Non v’ingannate su ciò, la decisione sulla dedicazione a Geova, il Dio del “regno trionfante”, è ora una scelta di vita o morte che nessuno può scansare, evitare o rimandare indefinitamente! E l’essere fedeli nel mantenere la dedicazione è così importante come il farla. Quindi tutte le persone, sia dedicate che non dedicate, si chiedano: Che cosa significa per me la dedicazione?
5. Che cosa dicono le Scritture che Geova esige da noi tutti?
5 Geova richiede ed esige esclusiva devozione. Proprio nelle prime parole scritte dal dito di Dio questa grande verità fu messa in risalto. “Io sono Geova il tuo Dio, . . . Non devi mai avere altri dèi al mio cospetto [o, altri dèi a dispetto di me]. Non ti devi fare un’immagine scolpita o una forma simile a qualsiasi cosa . . . Non ti devi inchinare ad esse e non devi essere indotto a servirle, perché io, Geova, il tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione”. (Eso. 20:2-5, NM, margine; Deut. 9:10) Ancora questo Dio esclusivo ci dice: “Non devi prostrarti ad altro dio, perché Geova è esclusivamente devoto al suo nome. Egli è un Dio che esige esclusiva devozione”. (Eso. 34:14, NM) In un’occasione nell’antica storia della nazione d’Israele, se non fosse stata per l’immediata azione da parte di Fineas, nipote del Sommo Sacerdote Aaronne, nel non “tollerare nessuna rivalità” verso Geova, gli Israeliti sarebbero stati sterminati a causa dell’esigenza di Geova di “esclusiva devozione”. (Num. 25:11, NM) Di conseguenza, se non volete che l’ira di Geova ‘si accenda contro di voi’ in modo tale che egli vi “sterminerebbe di sulla terra”, prestate attenzione a Deuteronomio 6:14, 15 (NM) che dice: “Non andrete dietro ad altri dèi, fra gli dèi dei popoli che vi staranno attorno, perché Geova, il tuo Dio, in mezzo a te è un Dio che esige esclusiva devozione”.
6. A che cosa sono devoti i popoli del sistema del vecchio mondo, e con quali conseguenze?
6 Guardate soltanto gli dèi che i popoli tutt’intorno a noi servono. Alcuni idoleggiano se stessi; sono superbi, alteri, e pongono il loro onore personale, la loro reputazione e dignità su ogni altra cosa. Altri fanno un dio del loro ventre, pensano soltanto a se stessi, e cercano in ogni momento i piaceri e la soddisfazione della carne. Altri ancora rendono la loro devozione e lode ad altre creature o cose. Denaro, potere e influenza sono le cose “onnipotenti” per molte persone che fanno grandi sacrifici per raggiungere queste mète. Così avviene nel vecchio mondo oggi: gli uomini sono così devoti e dedicati ai propri interessi, agli affari, alle loro professioni e carriere, o sono così occupati con le loro passioni, i loro animali domestici o i loro capricci, che non hanno tempo per rivolgere l’attenzione alla pura adorazione e al servizio del solo vivente e vero Dio, “il cui nome solo è GEOVA”. — Sal. 83:18, VA.
7. Quale consiglio ci dà 1 Giovanni 2:15-17?
7 Quando una persona si separa da questo vecchio sistema di cose e l’abbandona è molto ragionevole che debba smettere di amare e servire i suoi molti falsi dèi. Geova ha assolutamente ragione di insistere affinché tale persona dia a Lui la sua esclusiva devozione. L’apostolo Giovanni apprezzò la giustezza di questa esigenza divina e quindi scrisse ai Cristiani: “Non amate né il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di vita — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. Inoltre, il mondo passa e anche il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. Tale persona, che “fa la volontà di Dio” invece della sua propria volontà, fa una dedicazione a Dio per farla, poiché questo è ciò che la dedicazione richiede. — 1 Giov. 2:15-17, NM.
PERCHÉ MOLTI RIFIUTANO DI DEDICARSI
8. Perché il compromesso nella devozione a Geova è una condotta così pericolosa?
8 Alcuni individui che ascoltano il messaggio del Regno predicato dai testimoni di Geova sono ben soddisfatti del saggio di cibo spirituale proveniente dalla ricca mensa di Geova. Ha un buon sapore e quindi essi frequentano le nostre adunanze per riceverne altro, ma invece di mangiare esclusivamente dalla mensa di Geova cercano di aggiungere alla loro dieta le briciole della mensa del Diavolo. Rifiutando di dedicarsi interamente e completamente al Dio vivente, Geova, cercano di seguire una condotta di compromesso. Dopo aver assaggiato e mangiucchiato il cibo prelibato della mensa di Geova si mettono a sciupare la loro forza e il loro tempo servendo gli interessi e i piaceri di questo vecchio mondo, ciò che è del tutto contrario alle Sacre Scritture. Ma non possiamo forse essere nello stesso tempo amici del vecchio mondo e amici di Dio? No di certo, “poiché Geova il tuo Dio è un fuoco consumante, un Dio che esige esclusiva devozione”. (Deut. 4:24, NM) Gesù dichiarò vigorosamente: “Nessuno può essere schiavo di due padroni; poiché o odierà l’uno ed amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete essere schiavi di Dio e delle Ricchezze”. (Matt. 6:24, NM) Oppure come si espresse l’Onnipotente stesso: “Io, Geova, il tuo Dio, sono un Dio che non tollera rivalità”. (Deut. 5:9, NM, nota in calce) Tale decreto divino non lascia assolutamente alla persona dedicata alcuna facoltà di fare compromessi.
9. Quale consiglio diede Gesù a quelli così preoccupati delle cose materiali da non fare una dedicazione?
9 Inoltre, alcuni potrebbero permettere alle preoccupazioni e ansietà di questo velocissimo, bellicoso mondo rivale di aggravarli e impedir loro di rendere l’esclusiva devozione a Geova. La parabola di Gesù predisse che alcuni avrebbero prontamente accettato la parola della verità come il terreno accetta il seme del seminatore, permettendole di metter radici e spuntare, ma nello stesso tempo avrebbero anche permesso ai semi dell’erbaccia di crescere finché “l’ansietà di questo sistema di cose e la potenza ingannatrice della ricchezza soffocano la parola”, e tali individui sarebbero divenuti infruttuosi. (Matt. 13:22) Quanto sarebbe meglio che queste persone aggravate ascoltassero il consiglio di Gesù! Egli disse: “Smettete d’essere ansiosi per le vostre anime in quanto a ciò che mangerete o a ciò che berrete, o per il vostro corpo in quanto a ciò che indosserete. Quindi non siate mai ansiosi e non dite: ‘Che cosa mangeremo?’ o, ‘Che cosa berremo?’ o, ‘Che cosa indosseremo?’ Poiché tutte queste son le cose che le nazioni ansiosamente perseguono. Poiché il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Continuate quindi a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. Mettere gli interessi del Regno al primo posto, non al secondo né al terzo, ma prima di ogni altra considerazione nella nostra vita, non significa altro che la piena e completa dedicazione a Geova Dio. — Matt. 6:25, 31-33, NM.
10. Fino a che punto si dovrebbe amare e servire Geova?
10 Adorare Geova, cioè, essere esclusivamente devoti a lui, significa che la persona lo serve come uno schiavo volenteroso serve il proprio padrone. Servire significa ubbidire, e quelli che ubbidiscono a Geova lo fanno per amore. (Giov. 14:23, 24) Infatti, l’amore è il succo e la sostanza dell’intera legge e dei comandamenti di Dio, come confermò Cristo Gesù: “Tu devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la forza tua [o, forza vitale]”. (Mar. 12:30 e Deut. 6:5, NM) Ciò certamente non omette nulla; e amare e servire Geova a tal punto non significa altro che la completa dedicazione a lui.
11. Quale esempio stabilì per noi Cristo Gesù riguardo alla dedicazione?
11 Il Fondatore del Cristianesimo non solo predicava questo comandamento fondamentale della legge di Dio perché altri l’osservassero ma egli stesso lo mise anche in pratica nella propria vita dedicandosi di tutto cuore e risolutamente a fare la volontà di Geova, come leggiamo: “Ho detto [Gesù]: ‘Ecco! io son venuto (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare la tua volontà, o Dio’”. (Ebr. 10:7, NM; Sal. 40:7, 8) Avendo riposto la sua mente e il suo cuore in questa condotta della dedicazione all’età di trent’anni, Gesù non esitò né vacillò mai, non tentando mai di sostituire la volontà di Dio con la sua propria volontà. “Io non posso fare una sola cosa di mia iniziativa”, disse Gesù. “Cerco non la mia volontà ma la volontà di colui che mi ha mandato”. “Son disceso dal cielo per fare non la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”. Infatti, fare la volontà di Dio era per Gesù così importante come mangiare per mantenersi in vita. Nelle sue parole: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. — Giov. 4:34; 5:30; 6:38, NM.
12. Che cosa dunque si richiede da ogni vero Cristiano?
12 Potreste mai immaginare Cristo che dica d’essere troppo occupato con il suo lavoro di falegname per assumere le responsabilità della dedicazione quale ministro di Geova? O potreste immaginare Cristo con l’attitudine che l’opera di predicazione di casa in casa fosse al disotto della sua dignità o che richiedesse troppo della sua energia e del suo tempo? Al contrario, di Gesù è scritto profeticamente: “Dio mio, io prendo piacere a far la tua volontà, e la tua legge è dentro al mio cuore. Io ho proclamato la tua giustizia nella grande assemblea; ecco, io non tengo chiuse le mie labbra”. (Sal. 40:8, 9) Certamente voi che volete veramente essere Cristiani non vorreste che qualcuno vi chiamasse pagani o miscredenti, non è vero? Ma per essere veri Cristiani dovete seguire le orme di Cristo Gesù, poiché Cristo ci ha lasciato il vero modello o esempio, perfino il suo primissimo passo nel dedicare se stesso a fare la volontà del Padre suo, Geova. E anche in questo suo primo importante passo noi dovremmo seguirlo. (1 Piet. 2:21) Non potete immaginare che apostoli come Paolo e Pietro cercassero scuse e procurassero di scansare o rimandare di seguire le dedicate orme di Gesù, non è vero? Niente affatto! Paolo perfino raccomandò che lo imitassimo come anche egli imitava Cristo Gesù. — 1 Cor. 11:1; Filip. 3:17; 2 Tess. 3:7, 9.
SEGUITE IL PIÙ GRANDE ESEMPIO
13. Che cosa significa ‘ripudiare se stesso’?
13 Che i veri seguaci di Cristo dovrebbero similmente dedicarsi per fare la volontà di Geova è dimostrato dalle parole di Gesù: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, ripudi se stesso”. (Luca 9:23, NM) Chi ripudia se stesso ripudia il personale possesso di se stesso o la sua scelta di una carriera nella vita e cerca piuttosto di apprendere la volontà e il proposito di Geova riguardo al suo futuro, e poi di comportarsi conformemente a ciò. Egli cessa di fare la sua propria volontà e, invece, cerca sempre diligentemente di apprendere e fare la volontà di Dio. Se dunque il vostro ripudio di una vostra scelta personale di condotta o modo di vivere onde sia fatta la volontà di Dio provoca scherni, vituperio e ogni specie di afflizione e persecuzione, forse anche crudeli torture e l’imprigionamento in un campo totalitario di lavori forzati, tuttavia ciò, secondo la Bibbia, non è che il proprio razionale servizio verso Dio; e questo è tutto ciò che Geova richiede. “Io vi esorto”, scrisse l’apostolo Paolo ai suoi fratelli cristiani di Roma, “per le compassioni di Dio, fratelli, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, un sacro servizio con la vostra facoltà di ragione”. — Rom. 12:1, 2, NM.
14. Si dovrebbe forse esitare a fare una dedicazione per il fatto che alcuni non mantengono il voto della dedicazione?
14 È vero che la dedicazione pone sull’individuo un grande peso di responsabilità. Ed è indispensabile la fedeltà nel portare quel peso! Per questa ragione alcuni lettori che non si sono ancora dedicati alla Grande Autorità, Geova, potrebbero esitare a fare il passo avanti ed a dire, non agli uomini, ma a Geova, ciò che disse Isaia: “Eccomi, manda me!” (Isa. 6:8) Forse è perché temete di non poter soddisfare le esigenze? Forse conoscete alcune persone o avete sentito parlare di taluni che avevano fatto una dedicazione e poi non vi rimasero fedeli. Direte che questi sono ipocriti e che voi non volete essere un ipocrita. Ebbene, se voi odiate l’ipocrisia (e lo dovreste), non fate voi la parte dell’ipocrita asserendo d’essere un Cristiano eppure rifiutando di dedicare tutta la vostra vita come servitore o schiavo volenteroso del Dio vivente, Geova, proprio come fece Cristo dando l’esempio a ciascuno dei suoi veri seguaci? Oppure vi valete forse di codesti esempi di deboli che fallirono, semplicemente per giustificare voi stessi nel rimandare la vostra propria dedicazione? In tal caso, potete anche additare Giuda Iscariota come un altro che divenne infedele nella prova. E non dimenticate di considerare seriamente Satana il Diavolo, il quale rinunciò deliberatamente alla sua devozione a Geova, abbandonando le sue responsabilità. Satana, Giuda ed altri infedeli sono certamente esempi ammonitori di un modo di vivere da evitare, scansare, non da copiare o seguire.
15. Perché dovremmo cacciar via lo spirito di codardia dalla nostra vita?
15 Potreste anche essere debole per natura, avendo sempre paura di venir meno. Per natura potreste anche essere un codardo. Ma se avete la speranza di vivere un giorno nell’eterno nuovo mondo di Geova dovete strapparvi di dosso questo spirito di paura e di codardia. Non vi è nessun dubbio al riguardo, poiché Geova stesso rivelò la sua vera via, di cui Giovanni scrisse, dicendo: “Io vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati, . . . Chi vince erediterà queste cose, e io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. Ma in quanto ai codardi, a quelli senza fede . . . e a tutti i bugiardi, la loro porzione sarà nel lago che brucia con fuoco e zolfo. Questo significa la morte seconda”. (Apoc. 21:1, 7, 8, NM) Se esercitate fede e vi dedicate interamente a Geova, il suo spirito di coraggio sarà posto su di voi, proprio come Paolo scrisse in modo rassicurante: “Iddio non ci ha dato uno spirito di codardia, ma di potenza e d’amore e di sanità di mente. Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me prigioniero per amor suo, ma fa’ la tua parte soffrendo il male per la buona notizia secondo la potenza di Dio”. (2 Tim. 1:7, 8, NM) Pertanto, invece di guardare gli esempi sbagliati dati dai paurosi e codardi, non è giusto, sì, molto meglio rivolgere l’attenzione al gran numero di fedeli vincitori riportati nella Bibbia?
16. Quali notevoli esempi ci sono, sia nel passato che al presente, di intrepidi, dedicati servitori di Geova?
16 Cristo Gesù era un vincitore, non un codardo. Dall’inizio e durante tutti i suoi anni sulla terra egli mantenne il suo posto e combatté contro il Diavolo e i suoi demoni come un leone; infatti, come il “Leone della tribù di Giuda”. I primi Cristiani, compresi i fedeli apostoli di Gesù, furono anch’essi molto coraggiosi. Altri uomini come Abrahamo, Isacco, Giacobbe e Davide; donne come Sara, Rahab, Debora e Jael — e i molti altri della grande schiera di coraggiosi, fedeli testimoni di Geova che ebbe inizio col giusto Abele — furono completamente dedicati a Geova e mantennero saldamente il loro posto anche davanti alla morte per mano dei nemici. Ma subì la loro vita il naufragio? No, niente affatto, poiché essi avevano una ferma àncora di speranza nella suprema potenza di Geova di risuscitare perfino i morti. E così anche oggi i fedeli dedicati schiavi di Geova, più di seicentomila combattenti, possiedono lo spirito di potenza e di amore di Geova; e questo li rende intrepidi, valorosi, zelanti e coraggiosi sostenitori della verità e della giustizia contro maggioranze schiaccianti. — Ebr. 11:4-39; 12:1, 2.
UNA SCELTA PERSONALE
17. Da quale fonte deriva la vita, a chi viene offerta, e come si ottiene?
17 Tutti gli uomini, compresi noi tutti, sono nati peccatori e sin dalla nascita sono sotto condanna di morte senza diritto alla vita, a causa della violazione del comando di Dio da parte del primo uomo, Adamo. La vita eterna è dunque un dono immeritato che viene dal Datore della vita, Geova; ed egli ha determinato di rendere questo dono accessibile a qualsiasi uomo volenteroso, ma solo mediante Cristo Gesù. (Atti 3:23; 4:12; Rom. 5:19; 6:23; 1 Cor. 15:22) Pertanto, l’unico modo di guadagnare la vita eterna è di accettarla con le condizioni stabilite da Dio per il dono; cioè, rivolgendosi fiduciosamente a Geova, il Datore della vita, mediante Cristo e dedicandosi volenterosamente a servirlo ora e per sempre. Questa dedicazione a Dio dev’essere fatta allegramente e volontariamente. È una scelta personale e nessuno può farla per un altro. Non è nemmeno una scelta da farsi sotto coercizione. Non si dovrebbe fare tale dedicazione soltanto per mantenere pace in famiglia o perché si pensa di esser costretti a farlo. Nessuno è obbligato a scegliere l’unica via che conduce alla vita. La scelta è la responsabilità personale di ogni individuo. Proprio come disse Mosè: “Ti ho messo dinanzi la vita e la morte, la benedizione e la maledizione, e tu devi scegliere la vita onde ti mantenga in vita, tu e la tua progenie”. E come ora si deve scegliere la vita? Il seguente versetto lo spiega: “Amando Geova il tuo Dio, ascoltando la sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni”. In altre parole, voi scegliete la vita dedicandovi interamente a Geova il vostro Dio, per ubbidirgli per sempre. — Deut. 30:19, 20, NM.
18. Quale scelta deve fare ogni persona informata?
18 Anche Giosuè mise in risalto il fatto che il dedicato servizio a Geova è una scelta personale che ognuno deve fare. “E se vi par mal fatto servire all’Eterno [Geova], scegliete oggi a chi volete servire: o agli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume, o agli dèi degli Amorei, nel paese de’ quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo all’Eterno [Geova]”. (Gios. 24:15) Quindi ognuno di voi, persone non dedicate, ha oggi la stessa libertà di scegliere, una scelta di vita o di morte. Se voi deliberatamente rifiutate di dedicarvi a Geova Dio in questo giorno di giudizio in cui ora viviamo, la vostra vita terminerà ad Armaghedon, se non prima, quale peccatore condannato senza diritto alla vita e senza nemmeno la speranza di una risurrezione. D’altra parte, scegliendo la via di Geova che conduce alla vita, volenterosamente e con grande gioia voi dedicherete completamente il vostro cuore e la vostra mente, la vostra forza e la vostra sostanza, a Geova Dio e al suo regno trionfante.
19. Vale ciò che costa la dedicazione a Geova?
19 Considerate il costo, sì, fatelo pure! Ponderate ciò che si richiederà da voi in questo mondo. (Luca 14:26-33) Tuttavia, misurate ciò che darete con ciò che Geova vi ha promesso. Avete forse qualche cosa che non avete ricevuto da Geova in primo luogo, eccetto la vostra facoltà di devozione, lode e servizio volontario? Quindi dedicate lietamente a Geova tutto ciò che avete. Gli darete ciò che avete già ricevuto da lui per gli indicibili privilegi e benedizioni continuamente conferiti ai dedicati servitori di Dio! Egli mette su di loro il suo spirito e la sua potenza e dà loro l’autorità di essere chiamati col suo nome e di parlare in nome suo come suoi testimoni. In questo condannato e morente vecchio mondo questi dedicati servitori di Dio sono le persone più felici nella vita. La loro speranza di sopravvivere ad Armaghedon, in rivendicazione della parola e del nome di Dio, rimuove la paura di questa imminente tempesta ed essi, fiduciosi, hanno la prospettiva di vivere per sempre in un nuovo mondo con nuovi cieli e un paradiso di perfezione esteso su tutta la terra. Certamente molto dipende ora dal fare una dedicazione; tutto dipende dalla fedeltà a quella dedicazione. — Luca 9:59-62.
20. Per quali ragioni è molto urgente che le persone di buona volontà si dedichino a Geova adesso?
20 In questi ultimi anni grandi moltitudini di persone, più di 50.000 ogni anno, sono venute e si sono dedicate al Dio vivente, Geova. Domandatevi: “Che cosa significa per me la dedicazione?” Nell’imminenza di Armaghedon, il tempo favorevole per la salvezza è adesso, non più tardi. Ora, non più tardi, la pazienza di Dio aspetta onde tutti quelli che vogliono vivere lo cerchino mentre egli può essere trovato. Ora, non più tardi, è il tempo di fuggire alle montagne teocratiche per rifugio. Ora, quindi, non è il momento di rimandare la propria dedicazione a Geova Dio. Pertanto non rimandate al domani ciò che dovrebbe essere fatto adesso, quando apprezzate ciò che la dedicazione significa e quali benedizioni recherà. Se avete vera fede e speranza e se siete una persona di buona volontà verso Dio, e se avete sufficiente conoscenza, intendimento e apprezzamento della dedicazione, e se siete moralmente e scritturalmente puro, in questo giorno dunque, con una preghiera segreta, voi dovete solennemente far voto a Geova Dio che da ora in poi e per sempre voi adorerete e servirete lui esclusivamente, e che farete la sua volontà com’è esposta nella sua Parola scritta, la Bibbia, costi quel che costi. Se questo è ciò che farete, perché non essere poi battezzati? Allora Geova vi benedirà riccamente!