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  • ‘Offrite a Dio un sacrificio di lode’
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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  • Sacrifici accettevoli a Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
w57 1/5 pp. 273-279

‘Offrite a Dio un sacrificio di lode’

“Offriremo, invece di giovenchi, l’offerta di lode delle nostre labbra”. — Osea 14:2.

1. In che modo i sacerdoti giudaici dicevano che la mensa di Geova era spregevole, e come furono rimproverati da Geova?

GEOVA accusò i sacerdoti giudaici del quinto secolo avanti Cristo di disprezzare il suo nome e di dire: “La mensa del Signore [Geova] è spregevole!” (Mal. 1:6, 7, Ricciotti) Fingendo stupore e meraviglia, questi capi religiosi domandarono in che cosa avevano fatto ciò. Geova rispose: “Se offrite un animale cieco ad essere immolato, non è forse male? E se offrite un animale zoppo o malato, non è forse male? Fanne un’offerta al tuo governatore, e poi vedi, se gli piacerà e se l’accetterà”. Il patto della legge esigeva sacrifici animali, e i sacerdoti li offrivano. Ma esigeva anche l’offerta di animali sani e senza difetti, e questo i sacerdoti non lo facevano. Invece sceglievano quelli scadenti, animali malati, zoppi e ciechi, e li offrivano sull’altare o mensa di Geova. In tal modo disprezzavano il suo nome e trattavano la sua mensa con disdegno. Non avrebbero mai pensato di presentare tali offerte difettose al loro governatore umano quando cercavano di piacergli e ottenere il suo favore. Eppure nel supplicare il favore del Dio Altissimo essi trattenevano gli animali senza difetti per offrirgli gli scarti che costavano loro poco o niente, essendo infatti quasi senza valore. Sarebbero stati accettati? Geova disse di no: “Poiché di vostra mano è stato fatto ciò; e può darsi che egli vi accolga amorevolmente?” Essi furono maledetti come uomini finti, truffatori, perché avevano fatto un voto e avevano i mezzi per pagare il voto, ma si trattenevano egoisticamente dal farlo. “Maledetto l’uomo finto, che avendo nel suo gregge un maschio, e avendo fatto voto, sacrifica al Signore uno difettoso”. — Mal. 1:8, 9, 14.

2, 3. Quali sacrifici paragonabili ai sacrifici animali offrono oggi i Cristiani?

2 Non era forse questa una cosa veramente peccaminosa e presuntuosa per una nazione che professava d’essere il popolo di Geova? Portare sacrifici malati e offrirli sulla mensa di Geova era, da parte del popolo e dei sacerdoti, un modo molto sprezzante di trattare Dio Onnipotente; era un relegarlo molto al disotto dei loro governatori umani, che non avrebbero mai sognato di trattare in modo così meschino e offensivo. Se foste vissuto in quei giorni, voi non avreste mostrato tale disprezzo per la mensa di Geova, non è vero? Oppure sì? Lo fate forse ora? Moltissime persone lo fanno. Ma com’è possibile, domanderete, quando i sacrifici animali su un altare non sono più offerti? Vi sono offerte da farsi oggi paragonabili ai sacrifici fatti allora, e le offerte di oggi devono essere così pure, sane e senza difetti come dovevano esserlo gli antichi sacrifici animali. Quali sono questi moderni sacrifici? Li state facendo voi? E sono i vostri, malati o sani, zoppi o intatti, ciechi o illuminati?

3 Osea 14:2 dichiara: “Prendete con voi delle parole, e tornate all’Eterno [Geova]! Ditegli: ‘Perdona tutta l’iniquità, e accetta questo bene; e noi t’offriremo, invece di giovenchi, l’offerta di lode delle nostre labbra”. Se ci siamo allontanati dal favore di Geova dobbiamo prendere parole che esprimono pentimento e supplicano perdono e con queste tornare a lui, offrendo queste parole come giovenchi espiatori. E non solo l’esprimere pentimento ma anche il dichiarare pubblicamente il nome e le lodi di Geova costituisce parole da offrire, così come lo erano i raccolti sotto la legge mosaica: “Mediante lui offriamo sempre a Dio un sacrificio di lode, cioè, il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione del suo nome”. Oggi dunque le parole, i giovenchi e il frutto delle nostre labbra, devono essere offerte a Geova come un sacrificio di lode. Il Cristiano deve offrire parole di verità e sana dottrina, parole che magnificano Geova e i suoi propositi, ed ora specialmente il Cristiano deve offrire parole giuste concernenti la buona notizia del nuovo mondo di giustizia di Dio. — Ebr. 13:15, NM.

4. In che cosa la Cristianità rassomiglia ai reprensibili sacerdoti giudaici rispetto ai sacrifici?

4 I Cristiani asseriscono di seguire le orme di Cristo e ciò comprenderebbe il voto di offrire i frutti e giovenchi verbali che egli offriva. Così come gli Israeliti con accettevoli animali nelle loro greggi, i milioni di persone che pretendono di essere cristiane hanno disponibili accettevoli parole. La Bibbia, estesamente diffusa in centinaia di lingue, è piena di queste parole. Per offrirle con le loro labbra i Cristiani devono spendere soltanto il tempo e lo sforzo necessari per riceverle nella mente e nel cuore. Ma la maggior parte dei milioni di uomini della Cristianità considera questa spesa troppo grande, proprio come gli Israeliti infedeli consideravano troppo alta la spesa del sacrificio di animali senza difetti e quindi li sostituivano con quelli difettosi, con gli scarti. Gli Israeliti davano i migliori animali ai governatori umani per guadagnarne i favori, e i milioni di uomini della Cristianità danno il loro meglio in tempo e sforzo per servire i capi nazionali e i potenti del mondo a scopo di ottenere favori e prestigio, rimunerazione e comodità materiali. Gesù disse: “Rendete dunque a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio”. La tendenza moderna è di rendere tutto a questo mondo e alle sue opere della carne, compreso ciò che appartiene a Dio. Solo dall’avanzo e dalle briciole del loro tempo e sforzo essi considereranno anche se dare qualche cosa a Geova. Da questi scarti potranno offrire un minimo di sforzo per dare l’apparenza di devozione a Dio. — Luca 20:25.

5. Come contaminano la mensa di Geova molti che si ritengono cristiani?

5 Che cosa significa questo? Come dire: “La mensa di Geova è spregevole”. Significa dire che la sua mensa deve essere fornita soltanto di briciole e scarti. Le parole sacrificate sulla sua mensa dovrebbero costituire nutriente cibo spirituale, ma se il vostro discorso cristiano non è altro che ripetere a memoria come tanti pappagalli le dottrine e tradizioni religiose che Gesù condannò perché annullavano la Parola di Dio, state certamente contaminando la mensa di Geova. (Matt. 15:6) Se i giovenchi delle vostre labbra sono parole che insegnano dottrine pagane come l’immortalità dell’anima, sebbene la Bibbia dica: “L’anima che avrà peccato, quella morirà”; e il tormento eterno per i peccatori, quando la Parola di Dio dice: “La paga del peccato è morte”; e la trinità, malgrado la dichiarazione di Gesù: “Il Padre è maggiore di me”, in tal caso questi giovenchi verbali sono malati, zoppi e ciechi e chiunque si nutre di essi sarà spiritualmente malato, zoppo e privo d’intendimento. (Ezech. 18:4; Rom. 6:23; Giov. 14:28, Ricciotti) Milioni di persone che si ritengono cristiane recitano parole senza vero intendimento e compiono atti formali, riti e cerimonie religiosi, proprio come gli antichi Giudei adempivano la formalità del sacrificio offrendo animali difettosi. Costoro si avvicinano a Geova con la bocca e lo onorano con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da lui; quindi di essi Geova dice: “Mi prestano culto per comando e dottrina di uomini”. — Isa. 29:13, Ricciotti.

6. Nel fare che cosa saranno diligenti i veri cristiani testimoni di Geova?

6 I veri cristiani testimoni di Geova non agiranno in modo così spregevole verso la mensa di Geova. Si occupano principalmente di prendere le scelte parole della Bibbia e offrirle come frutti e giovenchi delle loro labbra. Essi adoperano parole sane, istruttive e produttive di salute spirituale, anche se in questi ultimi giorni gli uomini, in maggioranza recidivi, “non sopporteranno la sana dottrina”. (2 Tim. 4:3, Ricciotti) Vi è ancora una minoranza di molte migliaia di persone consapevoli della propria necessità spirituale, e man mano che queste abbandonano le offerte dottrinali delle religioni ortodosse contaminate da paganesimo antico, filosofie moderne e teorie scientifiche, e si rivolgono alle verità della Bibbia dispensate dai testimoni di Geova, saranno spiritualmente nutrite e soddisfatte. Quindi dobbiamo accertarci di aver studiato per essere capaci delle giuste risposte, delle vigorose parole e delle chiare spiegazioni che magnificheranno Geova, la sua Parola e i suoi propositi. Esse non dovranno essere vaghe, inferme e deboli, ma così potenti da sopraffare e scacciare dalla mente del nostro ascoltatore le false parole ivi piantate. Le parole necessarie sono nella Bibbia; dobbiamo tirarle fuori per usarle come un sacrificio di lode.

LA LETTURA DELLA BIBBIA

7. Che cosa dobbiamo fare per acquistare la sana sapienza dalla Bibbia?

7 Se quelle che offriamo in sacrificio non sono le buone parole tratte dalla Bibbia, se mentalmente siamo troppo pigri per saper scoprire le migliori, il cibo spirituale che mettiamo sulla mensa di Geova non sarà adeguato e agli altri sembrerà spregevole, incapace di respingere le loro credenze o argomentazioni contrastanti. Solo se prima abbiamo studiato possiamo rispondere efficacemente: “Il cuor del giusto medita la sua risposta”. E dobbiamo scavare nella Bibbia per trovare queste verità come un minatore si affatica per scoprire metalli preziosi: “Figliuol mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti prestando orecchio alla sapienza e inclinando il cuore all’intelligenza; sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all’intelligenza, se la cerchi come l’argento e ti dai a scavarla come un tesoro, allora intenderai il timor dell’Eterno [Geova], e troverai la conoscenza di Dio. Poiché l’Eterno [Geova] dà la sapienza; dalla sua bocca procedono la scienza e l’intelligenza. Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano integramente”. Geova ha provveduto per noi la sana sapienza nella Bibbia; se la cerchiamo diligentemente egli promette che la troveremo. — Prov. 15:28; 2:1-7.

8. Quali precedenti esistono per la regolare lettura della Bibbia?

8 Dovremmo leggere la Bibbia regolarmente. Al re d’Israele fu comandato di ‘scrivere per suo uso in un libro, una copia di questa legge’ e ‘leggere dentro tutti i giorni della sua vita’. In quei giorni le copie delle Sacre Scritture erano scarse e poche persone ne avevano una copia personale, quindi fu comandata la lettura pubblica: “Leggerai questa legge dinanzi a tutto Israele, in guisa ch’egli l’oda”. In un’occasione speciale poco dopo l’entrata d’Israele in Canaan, “non vi fu parola di tutto ciò che Mosè avea comandato che Giosuè non leggesse in presenza di tutta la raunanza d’Israele, delle donne, de’ bambini e degli stranieri che camminavano in mezzo a loro”. Secoli più tardi il re Giosia “lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, ch’era stato trovato nella casa dell’Eterno [Geova]”, e il risultato fu un’epurazione nazionale nei confronti dell’adorazione demonica. Molti secoli ancora più tardi la lettura pubblica continuava ad essere fatta regolarmente: “Poiché dai tempi antichi Mosè ha avuto di città in città quelli che lo predicano, perché egli viene letto ad alta voce nelle sinagoghe ogni sabato”. — Deut. 17:18, 19; 31:11; Gios. 8:35; 2 Re 23:2; Atti 15:21, NM.

9. Perché la sola lettura della Bibbia non è sufficiente, e quale ulteriore aiuto è disponibile?

9 Oggi siamo più fortunati, avendo macchine tipografiche rotative che stampano Bibbie a milioni di copie. Chiunque abbia sete può facilmente bere le acque della vita ottenendo e leggendo una sua propria Bibbia. Ma a volte leggere da soli non è sufficiente. Si potrebbe avere bisogno di aiuto per comprendere, come l’Etiope che l’evangelista Filippo vide leggere il libro d’Isaia. “Capisci tu bene quel che leggi?” fu la domanda di Filippo. L’Etiope rispose: “Come posso capirlo se nessuno me lo spiega?” Filippo quindi provvide la guida necessaria ad un giusto intendimento. (Atti 8:26-38, Lu) Oggi l’istruzione per integrare la lettura biblica è provveduta da Geova mediante il suo “schiavo fedele e discreto”, l’organizzazione che egli promise avrebbe dispensato “a tempo opportuno gli alimenti” spirituali. Molto di questo aiuto è dato mediante la distribuzione di pubblicazioni per lo studio biblico, e con queste l’individuo può acquistare maggior intendimento nella sua lettura della Bibbia. Entro il giro di poche pagine una di queste pubblicazioni può raccogliere tutte le scritture sparse in tutta la Bibbia su un dato soggetto, risparmiando così allo studioso molto tempo e anche accertando che egli non trascurerà nessun testo essenziale ad un pieno intendimento. Anche con l’ausilio di queste pubblicazioni il nuovo studioso spesso ha bisogno di aiuto da un’altra persona, e Gesù promise la sua assistenza perfino quando due persone soltanto si riuniscono per imparare: “Perché dovunque due o tre persone sono riunite nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. — Matt. 24:45; 18:20, Ricciotti.

10. Quali casi dimostrano che la lettura biblica in pubblico comprendeva spiegazioni?

10 Come colui che legge in privato potrebbe aver bisogno di aiuto, così quelli che ascoltano la lettura pubblica traggono beneficio dalle relative spiegazioni. Durante il suo regno il re Giosafat mandò capi, Leviti e sacerdoti “a insegnare nelle città di Giuda”: “Ed essi insegnarono in Giuda, avendo seco il libro della legge dell’Eterno; percorsero tutte le città di Giuda, e istruirono il popolo”. Certamente questo programma di educazione nelle Scritture implicava più che la semplice lettura della legge; comprendeva indubbiamente spiegazioni e applicazioni della legge ed esortazioni all’ubbidienza. Dopo la cattività il governatore Nehemia fece leggere la legge ad alta voce dalla mattina presto fino a mezzogiorno e il popolo ascoltava attentamente, ma oltre alle parole scritte venivano aggiunte altre parole per essere sicuri che tutti comprendessero. “Essi leggevano nel libro della legge di Dio distintamente; e ne davano il senso, per far capire al popolo quel che s’andava leggendo”. Gesù fece una lettura pubblica nella sinagoga di Nazaret, e, appena finito, spiegò: “Oggi i vostri orecchi hanno udito l’adempimento di questo passo della Scrittura”. È molto probabile che egli abbia detto più di quanto la breve narrazione riporti. Dopo aver ascoltato la lettura pubblica in una sinagoga l’apostolo Paolo, invitato dai capi che presiedevano, pronunciò un discorso abbastanza lungo, e fu così apprezzato che lo pregarono di parlare anche il sabato successivo, e “il sabato seguente, quasi tutta la città si radunò per sentire la parola di Dio”. Paolo ammaestrò il giovane Timoteo ad esortare ed insegnare oltre che a leggere pubblicamente: “Continua a dedicarti alla lettura pubblica, all’esortazione, all’insegnamento”. — 2 Cron. 17:7-9; Neh. 8:3, 8; Luca 4:16-21 e Atti 13:15-44, Ricciotti; 1 Tim. 4:13, NM.

LA PARTECIPAZIONE ALLE ADUNANZE

11. Perché la partecipazione alle adunanze della congregazione è oggi vitale?

11 La lettura della Bibbia sia in privato che in pubblico, accompagnata da discussioni e spiegazioni stampate o orali, aiuta moltissimo ad ottenere dalla Bibbia le parole necessarie per offrire accettevoli giovenchi verbali. Ma oggi Geova mediante la sua organizzazione visibile fornisce ulteriore assistenza con adunanze della congregazione. In queste adunanze egli apparecchia per noi una mensa spirituale, e con la nostra assenza noi diciamo che questa mensa è spregevole, disprezzandola come priva di vero valore. Eppure è vitale per noi, per la nostra alimentazione e forza spirituale, sia individualmente che come congregazione di Cristiani. Nelle adunanze possiamo dichiarare la nostra speranza dinanzi agli altri con i nostri commenti, e mediante i loro commenti possiamo udirli dichiarare la loro speranza; possiamo incoraggiare gli altri commentando, e mediante i loro commenti essere incoraggiati noi stessi. Ciò è specialmente vitale in questo attuale tempo della fine: “Riteniamo saldamente la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza esitare, poiché colui che ha promesso è fedele. E pensiamo gli uni agli altri per spronarci all’amore e ad opere giuste, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro, e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. — Ebr. 10:23-25, NM.

12. Quali adunanze sono stabilite dalla congregazione?

12 Le congregazioni dei testimoni di Geova si radunano più volte la settimana. Un’adunanza è un discorso pubblico predisposto specialmente per i nuovi interessati, ma l’intera congregazione dovrebbe assistervi e tutti impareranno qualche cosa. E chi ci sarebbe per accogliere il pubblico se la congregazione non fosse presente? Se siete associati alla congregazione dovete essere presenti per dare il benvenuto ai nuovi e rispondere alle loro domande. Lo studio Torre di Guardia è vitale. Tutti nella congregazione dovrebbero studiare la lezione, parteciparvi, ascoltare, commentare e manifestare amicizia verso tutti i presenti, specialmente verso i nuovi. La scuola di ministero teocratico addestra la congregazione in ciò che si deve dire, a come esprimerlo, e come pronunciarlo ad altri nel servizio di ministero. La lettura progressiva della Bibbia fa parte del corso di studio. L’adunanza di servizio è un’altra classe di ammaestramento che specializza nell’istruzione dell’opera di casa in casa, su come pronunciare sermoni alle porte e come condurre studi biblici nelle case private. Nessuno profondamente interessato ad offrire giovenchi senza difetti e il frutto delle labbra vorrà mancare all’adunanza di servizio. Un’altra adunanza stabilita dalla congregazione è lo studio di libro tenuto in case private situate strategicamente in ogni parte del territorio della congregazione. In questi piccoli gruppi vengono adoperate pubblicazioni per lo studio biblico, e il numero ridotto dei presenti a questi studi permette meglio a tutti di conoscersi, commentare e aiutarsi l’un l’altro ad offrire a Dio puri sacrifici di lode.

13. In che modo le adunanze della congregazione ci faranno migliorare come Cristiani?

13 Le congregazioni, con i loro servitori nominati e le loro adunanze prestabilite, sono organizzate per farci crescere e divenire maturi cristiani, capaci di resistere alle successive ondate di empietà mediante le quali Satana cerca di sopraffarci. Così era infatti ai giorni degli apostoli: “Ed egli ha dato alcuni come apostoli, alcuni come profeti, alcuni come missionari, alcuni come pastori e maestri, in vista dell’ammaestramento dei santi per l’opera di ministero, per l’edificazione del corpo del Cristo, finché perveniamo tutti all’unità della fede e dell’accurata conoscenza del Figlio di Dio, all’uomo maturo, alla misura della crescita che appartiene alla pienezza del Cristo; affinché non siamo più bambini, sbattuti come da onde e portati qua e là da ogni vento d’insegnamento per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo dell’astuzia nell’invenzione dell’errore”. Partecipando alle adunanze e commentando potete ‘provare se siete nella fede’. Se i vostri commenti sono errati, altri più maturi possono ricondurvi al giusto pensiero. In qual altro modo potete voi come congregazione soddisfare la divina esigenza onde “parliate tutti concordemente” e “siate perfettamente uniti in una stessa mente e in uno stesso pensiero”? — Efes. 4:11-14; 2 Cor. 13:5; 1 Cor. 1:10, NM.

14, 15. Perché l’associarsi insieme alle adunanze della congregazione è importante per i testimoni di Geova?

14 Ma il valore della partecipazione alle adunanze di congregazione non è tutto nell’imparare e pervenire all’unità di mente e migliorare il sacrificio di lode che offriamo a Geova. Ha un certo valore anche appunto il radunarsi insieme. Sembra che qui vi sia una concentrazione dello spirito di Geova che stimoli teocraticamente il nostro spirito. La maggior parte di noi deve trascorrere tanto tempo nel mondo a contatto con persone corrotte, ascoltando i loro discorsi irriverenti e osceni e osservando le loro vili pratiche, che andare alle adunanze della congregazione è come passare dai bassifondi di una città ad un esilarante luogo di villeggiatura. “Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”, ma le buone compagnie annullano le abitudini nocive e le sostituiscono con quelle buone. (1 Cor. 15:33, NM) Sparpagliati nel mare dell’umanità separata da Geova noi siamo come piccole isole in continuo pericolo di essere corrosi e ridotti al livello del mare dalle onde incessanti, ma quando ci raduniamo insieme ci rafforziamo l’un l’altro per divenire una forte terra impervia contro i violenti mari. Riceviamo nuovo coraggio e intrepidezza, rinvigorendo la nostra forza di resistere al mondo. Ma se cediamo agli astuti tranelli che ci trattengono dalle adunanze ben presto verremo meno: “Quindi non cessiamo di fare ciò ch’è giusto, perché a suo tempo mieteremo se non ci stanchiamo”. — Gal. 6:9, NM.

15 Se siamo soli e colpiti dal mondo possiamo perdere coraggio, pensando di essere soli nella nostra integrità e di dover essere sicuramente sopraffatti. Anticamente il profeta Elia era stato zelante per Geova e per impedire l’adempimento di una brutta minaccia contro di lui si mise in fuga per salvarsi. Essendosi nascosto in una spelonca, Elia fu interrogato da Geova: “Che fai tu qui, Elia?” Il profeta rispose: “Io sono stato mosso da una gran gelosia per l’Eterno, per l’Iddio degli eserciti, perché i figliuoli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, han demolito i tuoi altari, e hanno ucciso colla spada i tuoi profeti; son rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita”. Elia credeva di essere l’unico rimasto interessato alla causa di Geova; ma non era vero: “Io lascerò in Israele un resto di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato dinanzi a Baal, e la cui bocca non l’ha baciato”. (1 Re 19:13, 14, 18) La partecipazione regolare alle adunanze ci manterrà forti e in contatto con i nostri fratelli.

16. Perché per un Cristiano è stoltezza isolarsi, cercando di andare avanti da solo?

16 Satana vuole dividere e distruggere, disperdendo il gregge e sopprimendo i membri isolati. La congregazione deve stare unita per aiuto reciproco. Se siamo soli chi ci aiuterà quando cadiamo? Se siamo soli è più difficile mantener ardente il nostro zelo per Geova. Insieme possiamo aiutare a riscaldare lo zelo raffreddato degli inattivi. Questi princìpi sono manifesti in Ecclesiaste 4:9-12: “Due valgon meglio d’un solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. Poiché, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a colui ch’è solo, e cade senz’avere un altro che lo rialzi! Così pure, se due dormono assieme, si riscaldano; ma chi è solo, come farà a riscaldarsi? E se uno tenta di sopraffare colui ch’è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto”. Se cadiamo, se il nostro zelo si raffredda, se veniamo meno quando Satana attacca, non saremo in grado di offrire pubblicamente sacrifici di lode a Geova. Per evitare questa calamità non dobbiamo abbandonare la nostra comune adunanza. Non siate pecore solitarie, poiché una pecora allontanata dal gregge è una pecora perduta. I fedeli pastori o servitori della congregazione si sforzano diligentemente di ricondurre le pecore smarrite all’ovile della società del nuovo mondo. (Matt. 18:12-14) Non esagerate dunque la vostra forza spirituale, pensando di poter andare avanti da soli e perseguendo interessi egoistici, disprezzando il sano principio di radunarsi insieme: “Chi si separa dagli altri cerca la propria soddisfazione, e s’arrabbia contro tutto ciò ch’è profittevole”. — Prov. 18:1.

17. Come dobbiamo essere ammaestrati da Geova?

17 Se vogliamo avere in nostro possesso accettevoli frutti e giovenchi senza difetti quali sacrifici di labbra dobbiamo essere ammaestrati da Geova. Accettate l’insegnamento mediante lettura della Bibbia. Accettatelo mediante lo studio predisposto. Accettatelo alle adunanze della congregazione. Qui specialmente Geova prepara sulla sua mensa un pasto spirituale. Venite a prenderlo! Vi fate forse servire i vostri pasti letterali a letto? Se li valutate abbastanza da andare a tavola per riceverli, non valutate altrettanto il più importante cibo spirituale? Geova non tollera la pigrizia servendo pasti spirituali a letto o nelle case non scelte come luoghi di adunanza per la congregazione. Andate alla mensa, andate alla Sala del Regno! Se non facciamo tutte queste cose essenziali non saremo diligenti nell’acquistare le parole che ci occorrono per sani, salutari e intelligenti sacrifici di lode. Verremo vergognosamente meno all’esortazione ispirata: “Fa’ tutto il possibile per presentar te stesso approvato a Dio, operaio che non ha di che vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità”. — 2 Tim. 2:15, NM.

[Immagine a pagina 275]

“Il cuor del giusto medita la sua risposta”. — Prov. 15:28.

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