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  • Domande dai lettori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
w58 15/4 pp. 255-256

Domande dai lettori

◆ Perché differiscono le versioni di Matteo e di Luca riguardo alla genealogia di Gesù? Matteo 1:1-16 indica Giacobbe come “il padre di Giuseppe, marito di Maria, che era madre di Gesù”, mentre Luca 3:23-38 dice che Giuseppe era “il figlio di Heli”. — J. C., Stati Uniti.

Almeno due fonti autorevoli danno come soluzione preferibile di ciò la spiegazione che Luca traccia la genealogia naturale di Gesù da parte della sua madre carnale Maria e degli antenati di lei, mentre Matteo riferisce la genealogia legale di Gesù, attraverso Giuseppe e i suoi antenati. Cominciando dalla registrazione più antica di ciascuna genealogia, la suddetta spiegazione ci aiuta a vedere perché esse si dividano dopo Davide, la relazione di Matteo continuando attraverso la linea di Salomone, figlio di Davide, mentre quella di Luca passa invece attraverso Nathan, figlio di Davide, e perché, dopo essersi di nuovo incontrate brevemente con Salatiel e Zorobabele, esse si diramano una volta ancora e seguono linee differenti. Matteo termina con Giacobbe come padre di Giuseppe e, secondo questa spiegazione, Luca termina con Heli, che era effettivamente il padre di Maria, la madre carnale di Gesù. — The Westminster Dictionary of the Bible (Edizione Riveduta del 1944, pagina 198, 1ª colonna); Cyclopædia di McClintock e Strong (1882, Volume III, pagina 773, 22a colonna).

Perché dunque Luca omette Maria ed elenca Giuseppe come “figlio di Heli”? La Cyclopædia suddetta a pagina 773, 2ª colonna, dice: “È risaputo che nel compilare le loro tavole genealogiche gli Ebrei tenevano conto solamente dei maschi, tralasciando, nel caso che il sangue del nonno passasse al nipote attraverso una figlia, il nome della figlia stessa, e contando il marito della figlia come figlio del nonno materno (Numeri 26:33; 27:4-7)”. In armonia con questa regola, il nome di Giuseppe avrebbe sostituito quello di Maria nella genealogia di Luca, benché fosse stata riportata la linea genealogica di Maria. La Cyclopædia deduce dalle stesse parole della narrazione di Luca una conferma di questo pensiero, dicendo a pagina 774, 1ª colonna: “L’evangelista Luca ha criticamente distinto fra la genealogia REALE e quella LEGALE con un’osservazione incidentale: ‘Gesù essendo (come si credeva) il figlio di Giuseppe (ma in realtà) il figlio di Heli’, o suo nipote da parte di madre”. — Luca 3:23.

Ma perché riportare due genealogie, quando una sarebbe bastata e le differenze fra le due possono causare confusione? Prima di tutto, i primi lettori di Matteo e Luca saranno stati senz’altro al corrente di questi particolari e quindi non si saranno confusi, non più di quanto debbano confondersi i moderni lettori quando sono al corrente dei particolari. Inoltre, le genealogie, benché aride e noiose per alcuni, spesso hanno uno scopo molto importante e vitale. Certamente la genealogia del Messia o Cristo avrebbe avuto una speciale importanza, poiché le profezie a suo riguardo sono molto precise sulla sua discendenza dai favoriti patriarchi Abrahamo, Isacco, Giacobbe e dall’amato re Davide. Mettendo alla prova i Farisei giudei su questo punto, Gesù chiese loro: “Che ne pensate del Cristo? Di chi è egli figlio?” Essi risposero: “Di Davide”. (Matt. 22:42) Che Gesù fosse il Messia doveva esser provato dalla genealogia!

Perciò è ragionevole sostenere che sotto la direttiva dello spirito di Geova i due scrittori, Matteo e Luca, avrebbero resa doppiamente sicura la discendenza del Messia. Matteo mostrò zelo nel mettere in evidenza le profezie adempiute in Gesù, come si vedrà leggendo solo alcuni versetti da Matteo 2:1 a 18. E quando fu la volta di Luca ed egli rivolse la sua narrazione all’“eccellentissimo Teofilo” non lo fece con lo scopo di fare un’inutile ripetizione. Luca si prese molta pena e ‘tracciò tutte le cose dal principio con accuratezza, per scriverle in ordine logico’ perché Teofilo potesse conoscere pienamente la certezza delle cose che gli erano state insegnate oralmente. (Luca 1:1-4) Come avrebbe potuto adempiere più pienamente questo scopo che completando la narrazione di Matteo, che mostrava la discendenza legale di Gesù dal padre putativo Giuseppe, con un’altra che mostrasse la sua discendenza in modo naturale o carnale dalla vergine Maria, specialmente quando in entrambe le genealogie la discendenza di Gesù passava da Abrahamo, Isacco, Giacobbe e più importante ancora, da Davide? Le due narrazioni si erigono come “due testimoni”, rendendo doppiamente certo che Gesù era il Messia. — Deut. 19:15.

Ulteriori informazioni si possono trovare ne La Torre di Guardia del 1º settembre 1951, pagina 270, e un confronto particolareggiato delle due tavole genealogiche si può trovare nel libro “Il Regno è vicino”, pagine 39-42.

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