Apprezziamo le fondamentali pubblicazioni cristiane
“Il cuor del giusto medita la sua risposta”. — Prov. 15:28.
1, 2. In che modo i proclamatori del Regno divengono competenti nel loro ministero, e perché ciò è necessario?
DUE testimoni di Geova andavano di casa in casa portando il messaggio del regno di Dio. A una porta il padrone di casa fece un’obiezione a cui il proclamatore più nuovo non poté rispondere. Il più maturo si fece avanti, rispose con le Scritture alla domanda soddisfacendo il padron di casa, e fece una buona presentazione della verità ed anche una profonda impressione per il messaggio cristiano che portavano. In seguito il più nuovo disse: “Non sarei mai stato capace di rispondere a quella domanda!” Ma il proclamatore più maturo assicurò il più nuovo che con continuo studio e servizio sarebbe certo stato in grado di farlo.
2 Tutti i proclamatori del Regno hanno avuto simili esperienze. Se sono divenuti veramente competenti nel loro ministero, capaci di rispondere a tali domande e confutare le principali obiezioni, è perché lo studio della Bibbia e delle pubblicazioni bibliche ha provveduto la conoscenza, e il servizio li ha aiutati a divenire efficienti nell’usarla. Come abbiamo visto nella lezione precedente, né lo studio né il servizio possono essere trascurati da chi desidera essere forte nella verità. E questa forza e maturità è importante, perché, le armi della nostra guerra, come quelle di Paolo, devono essere “potenti mediante Dio per abbattere trincerate fortezze”, e dovremmo riuscire a far crollare i falsi ragionamenti sollevati contro la giusta conoscenza di Dio. Potete far ciò? Ne avete già la necessaria maturità? — 2 Cor. 10:4, 5, NM.
3. Quali vantaggi inducono i proclamatori attivi a dedicare molto tempo all’ulteriore studio?
3 Quando i fratelli hanno una buona conoscenza, sono in grado di risponder bene alle domande, fanno buone presentazioni nel servizio e sono d’aiuto agli altri fratelli che cercano aiuto e informazioni, non vi è alcun mistero in quanto alla loro fonte d’intendimento. Probabilmente non hanno più tempo di voi. Possono avere moglie, figli, una casa e possono avere gli stessi problemi per mantenerli, o anche problemi maggiori di altri fratelli. Inoltre, a causa del maggior tempo dedicato al servizio la loro giornata può essere effettivamente più attiva della vostra. Ma essi sono interamente assorti nella verità. Provano grande gioia nell’ottenere buona conoscenza e si rallegrano quando il loro studio supplementare dimostra di essere di speciale e forse inaspettata utilità nel presentare il messaggio del Regno. Essi non dicono di non aver tempo per studiare, perché sanno che non solo è necessario più servizio, ma miglior servizio. Non solo dedicano più ore al servizio di Geova, ma fanno rendere di più queste ore, aumentando non solo la quantità ma anche la qualità del loro servizio. Sanno che se smettono di progredire cominceranno a scivolare indietro; perché se non continuano ad imparare cesseranno di conoscere. Quindi il loro continuo studio rende possibile la loro buona conoscenza.
4. Come potete migliorare la vostra testimonianza cristiana?
4 Tutti i servitori di Geova hanno l’obbligo di parlare in modo chiaro, semplice e facilmente comprensibile. Ma per parlare in modo chiaro dobbiamo sapere di cosa stiamo parlando. Dobbiamo non solo capire la verità ma anche le opinioni delle persone del nostro territorio, perché solo se conosciamo le loro obiezioni potremo rispondere chiaramente. Dovremmo continuamente esaminare la nostra presentazione del messaggio del Regno, ascoltando quel che le persone dicono in risposta ad esso e sforzandoci di farci intendere da loro. E quando incorriamo in una situazione che non possiamo superare, possiamo ripensarci più tardi, preparando la risposta, così sapremo cosa dire quando si presenterà di nuovo.
STUDIO
5, 6. Come potete acquistare sapienza, quale determinatezza è necessaria per trovarla, e che cosa dimostra il valore dello studio?
5 È vero che “se alcuno di voi è privo di sapienza, continui a chiederla a Dio, poiché egli dà generosamente a tutti e senza riprovazione”. Ma chiedere non è tutto. Se fosse tutto, non ci verrebbe detto: “A costo di quanto possiedi, acquista l’intelligenza”. E: “Il cuor del giusto medita la sua risposta”. (Giac. 1:5, NM; Prov. 4:7; 15:28) Non potremmo aspettarci di ottenere sapienza se, dopo averla chiesta, ignorassimo il provvedimento che Dio ha preso perché potessimo ottenerla. Geova provvede la sapienza, ma questa deve esser cercata come un prezioso tesoro, con la determinatezza con cui minatori ed esploratori cercano metalli preziosi nel terreno. I Proverbi dicono: “Figliuol mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti prestando orecchio alla sapienza e inclinando il cuore all’intelligenza; sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all’intelligenza, se la cerchi come l’argento e ti dai a scavarla come un tesoro, allora intenderai il timor dell’Eterno, e troverai la conoscenza di Dio. Poiché l’Eterno dà la sapienza; dalla sua bocca procedono la scienza e l’intelligenza. Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano integramente”. — Prov. 2:1-7.
6 Questo non è soltanto teorico. Il valore di tale studio si vede nell’effettiva pratica. Le persone nuove nella congregazione che maturano più rapidamente sono quelle che ubbidiscono al comando: “Applica il tuo cuore all’istruzione, e gli orecchi alle parole della scienza”, che ricordano che “il testimonio verace salva delle vite”, e non considerano l’essere relativamente nuovi nella verità una scusa per ritenersi incapaci di farlo. Esse si rendono conto dell’importanza delle pubblicazioni cristiane e delle adunanze della congregazione disposte per il loro rafforzamento, e cercano ogni metodo per allargare la loro conoscenza e il loro intendimento. — Prov. 23:12; 14:25.
7. In che modo le fondamentali pubblicazioni teocratiche aiuteranno i Cristiani a divenir maturi?
7 Quelli che realmente crescono in maturità trovano che la familiarità con le fondamentali pubblicazioni teocratiche è un enorme aiuto nel loro ministero di campo, permettendo loro di procedere sul solido terreno della conoscenza e così rispondere alla maggior parte delle domande che sono rivolte loro nel servizio di campo. Inoltre, quando preparano un discorso da pronunciare alle adunanze della congregazione non si limitano a rimaneggiare materiale già presentato in tutti i discorsi precedenti, ma cercheranno ulteriori informazioni che renderanno veramente vivo il discorso con buoni consigli scritturali. Il loro zelo di conoscenza può anche spingerli a fare ricerche su argomenti pubblicati molto tempo prima che fossero venuti nella verità, estendendo e approfondendo il proprio intendimento, e crescendo sempre nella maturità cristiana.
8. Quali informazioni di precedenti pubblicazioni della Società si potrebbero usare nel preparare i discorsi, e come potete trovare questi argomenti?
8 Fate voi ricerche in vecchie pubblicazioni per espandere e approfondire la vostra conoscenza su argomenti intorno a cui sorge una questione? Avete effettivamente studiato queste precedenti pubblicazioni? Quando un fratello pronuncia un discorso, per imprimere meglio le informazioni nella vostra mente, potete identificare la particolare pubblicazione da cui erano tratti i suoi argomenti? Se parla della famiglia terrena di Gesù, ricordate che la sezione “Domande dai lettori” de La Torre di Guardia del 1º febbraio 1952 disse come si sa che Gesù ebbe veramente altri fratelli e sorelle? Quando egli mette in evidenza che il Cristiano non dovrebbe usare volgarità, ricordate che ciò fu trattato nell’articolo “Progresso nel domare la lingua”, della rivista del 15 settembre 1952? Quando parla delle diverse specie di creature spirituali, cioè, angeli, cherubini, serafini e l’arcangelo e descrive le loro varie mansioni, ricordate che ciò venne considerato nelle pagine da 50 a 53 del libro “La verità vi farà liberi”? Probabilmente non ricorderete le date o i numeri delle pagine, ma ricordate che furono trattati tali argomenti? Siete in grado di servirvi dell’indice delle Scritture per trovare le pagine? Potete spiegare questi argomenti quando qualcuno vi interroga in proposito? Fratelli che hanno una matura conoscenza possono anche aver consultato recentemente questi soggetti per rinfrescare la loro memoria al riguardo prima di discuterne con nuove persone interessate.
9. Che cosa impedirà che gli studi sulle Scritture diventino una fatica?
9 Su che cosa si basa la vostra conoscenza? Se siete nuovi nella congregazione, avete studiato solo una delle pubblicazioni della Società, come il libro “Nuovi Cieli e Nuova Terra”, o forse due, o avete fatto ricerche per esser sicuri di conoscere le informazioni essenziali di “Sia Dio riconosciuto verace” e “Questo significa vita eterna”? Studiarli non è una fatica, ma un piacere se non v’interessate del numero di pagine che dovete leggere, ma piuttosto della conoscenza che otterrete, di come renderà più forte la vostra fede e vi aiuterà ad essere un miglior servitore cristiano. Non pensate mai: “Oh, ne so abbastanza”. Perché troverete certamente che non è così e che sarete fortificati dal vostro ulteriore studio.
10, 11. Fate degli esempi, sia quelli citati qui che altri che vi vengano in mente, per dimostrare l’importanza delle informazioni di “Questo significa vita eterna”.
10 Che cosa dovreste sapere del libro “Questo significa vita eterna”? Ci sono molte cose, ma considerate solo quest’esempio: “Quando incontrate qualcuno che non può capire come Geova possa essere senza principio, di eternità in eternità, con un’infinita esistenza ancor prima che noi ricevessimo vita, ricordate che nel secondo capitolo dice: “È questo possibile? E il tempo e lo spazio? Dove comincia lo spazio? Quando cominciò il tempo? La scienza matematica conosce tali cose come l’infinito; e accettare che Dio è sempre stato non dovrebbe essere più difficile del credere che il tempo e lo spazio si estendono per sempre, nel passato e nel futuro”.
11 Quindi, se qualcuno nega che abbiamo bisogno della Bibbia come guida per la nostra adorazione, potete dimostrare che Gesù ci diede l’esempio nel fondare la propria attività su ciò che dice la Bibbia? In Luca 4:16-21 (NM) vediamo che Gesù “secondo il suo consueto in giorno di sabato” entrò nella sinagoga e lesse ad alta voce dalle Scritture. In Matteo 4:4, 7, 10 apprendiamo che, quando era tentato da Satana nel deserto, Gesù respinse tre volte il Tentatore citando a memoria tre testi di Deuteronomio, dicendo ogni volta: “Sta scritto”. Inoltre, Luca 24:27 (NM) dice: “E cominciando da Mosè e da tutti i Profeti egli interpretò loro le cose che lo concernevano in tutte le Scritture”. Vi sareste ricordati questi punti indicanti che Gesù diede l’esempio di usare la Bibbia come guida della nostra adorazione? Si trovavano nel settimo capitolo, “Il libro della conoscenza vivificante”, di “Questo significa vita eterna”.
12. Quali dottrine fondamentali dovreste essere in grado di spiegare in seguito allo studio di “Sia Dio riconosciuto verace”?
12 Inoltre, tutti nella congregazione dovrebbero aver studiato e dovrebbero essere in grado di spiegare le dottrine fondamentali esposte nel libro di studio biblico “Sia Dio riconosciuto verace”, compresa la storia della Bibbia e come la Bibbia fu tramandata fino ai nostri giorni, chi è Satana e quale influenza ha attualmente, che cos’è l’uomo, perché l’evoluzione non può esser vera, perché la dottrina della trinità è falsa, perché fu necessario un riscatto e come fu provveduto, che cos’è la vera congregazione di Dio, e come sappiamo che questo è il “tempo della fine”. Un intero capitolo di “Sia Dio riconosciuto verace” è dedicato ad ognuno di questi soggetti. Ripensando ora ad ognuno di questi argomenti, potreste spiegarli? Un maturo ministro cristiano dovrebbe essere in grado di farlo.
13. Per quali diverse ragioni dovreste far ricerche nelle precedenti pubblicazioni della Società?
13 Questi due libri, “Sia Dio riconosciuto verace” e “Questo significa vita eterna”, provvedono la conoscenza fondamentale. Una volta che avete completato lo studio di questi potete esaminare pubblicazioni anche più vecchie. Ricordate: “L’uomo spirituale esamina [investiga] certamente tutte le cose”, e dovrebbe conoscere anche le cose più profonde di Dio. C’è talmente tanta ricchezza nella Parola di Dio, e tante cose preziose, che è impossibile ripeterle tutte ogni sei mesi. Eppure più di metà dei testimoni di Geova di oggi non erano neanche testimoni nel 1949! E ora un milione di persone legge questa rivista in più di quante non la leggevano nel maggio del 1955, solo trenta mesi fa! In che modo tutte queste persone possono trovare le cose che sono loro sfuggite? Solo studiando pubblicazioni anteriori e facendo ricerche nei numeri precedenti de La Torre di Guardia conservate nella libreria della vostra locale Sala del Regno. Qui c’è molto in quanto a ricchezze spirituali e assistenza verso la matura conoscenza in queste pubblicazioni anteriori, e senza dubbio vale la pena di studiarle. Esaminando attentamente le precedenti pubblicazioni della Società imparerete dove trovare le risposte alle domande che vi si presentano, e vi rallegrerete di veder crescere continuamente il vostro intendimento. La maggior conoscenza ottenuta vi renderà più forti, più stimati dai vostri fratelli e più utili all’organizzazione. Certamente queste sono buone ragioni per seguire il consiglio del salmista che disse: “Mediterò su tutte le opere tue, e ripenserò alle tue gesta”. — 1 Cor. 2:15, NM; Sal. 77:12.
14. Quale illustrazione dell’importanza di servire Geova nella nostra giovinezza venne data in “Ricordando il Creatore del nuovo mondo”?
14 Vediamo ora quali sono le cose che potremmo imparare riesaminando continuamente queste vecchie pubblicazioni: In un discorso che mette in evidenza l’importanza di dedicare la nostra giovinezza al servizio di Geova, un oratore basa i suoi commenti su Ecclesiaste 12:3-9, che inizia: “Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: ‘Io non ci ho più alcun piacere’”. Quindi usa i versetti seguenti per fare una vivida illustrazione di come vengono i “cattivi” giorni per coloro che non hanno dedicato la loro vita al servizio di Geova, ma hanno dissipato la loro giovinezza e forza e non hanno ora alcuna memoria del loro Creatore e alcun intendimento dei suoi meravigliosi atti. Nell’estate della vita le cose appaiono luminose, ma nell’inverno della vecchiaia si oscurano. Le braccia e le mani tremano, le gambe s’indeboliscono e si piegano, i piedi si fanno pesanti e si trascinano. Il vecchio non dorme profondamente, perché non ha il sonno dell’uomo saggio e prudente, né il dolce sonno dell’uomo che lavora onestamente. Sulle scale è timoroso, e nelle strade affollate è nel terrore e il minimo peso gli è insostenibile, finché da ultimo “il cordone d’argento” della vita si allenta, “il vaso d’oro” del meraviglioso cervello umano è rotto, e la ‘polvere [del corpo] torna alla terra com’era prima’. La massima vanità, fa notare l’oratore, è un giovane che ignora il Creatore e invecchia in tale volontaria ignoranza solo per trovarsi in una condizione di dolore, accasciamento e rimpianto mentre avrebbe potuto avere una vita prospera e benedetta. Ma è ben differente la gioiosa maturità di un uomo che gode ancora le stesse benedizioni che ricevette durante una felice giovinezza saggiamente dedicata al servizio di Geova. Dove prese l’oratore tale proficua spiegazione di questa scrittura? Ebbene, dall’articolo “Ricordando il Creatore del nuovo mondo” ne La Torre di Guardia dell’aprile 1947. Ve lo ricordate?
15. Qual è il vero significato della parola “ministro”, che cosa è dimostrato da ciò, e dove vennero trovate queste informazioni?
15 Un altro fratello, volendo illustrare i doveri di un ministro, fa rilevare in un discorso ad un’adunanza di servizio che la stessa parola “ministro” mette in risalto l’idea del servizio, di una persona non in posizione elevata, ma subordinata. La parola “ministro”, egli dimostra, è di origine latina, essendo formata dal termine minus, che significa meno, e dalla desinenza del comparativo ter; come la parola di significato opposto, magister o maestro, deriva dal termine magis, che significa più, e dalla desinenza del comparativo ter. La parola ebraica di solito tradotta “ministro” è anche ben tradotta come “servo” e “servitore”. E la parola greca in questione è diàkonos, che letteralmente significa “attraverso la polvere” e indica uno che è polveroso per aver corso al servizio di un altro. Egli mette in risalto com’è differente il vero significato biblico della parola dalla posizione elevata attribuita spesso al clero della Cristianità, e com’è appropriata questa parola per coloro che s’impegnano nell’attività di servizio del vero Dio! Dove trovò l’oratore queste interessanti informazioni? Da “Ministri di Dio recanti buone novelle” ne La Torre di Guardia del 15 maggio 1948. Avreste pensato di trovarle qui?
16. Come rispondereste ad uno schernitore che mettesse in ridicolo l’idea che gli animali sopravvissero al Diluvio nell’arca, e dove furono pubblicate queste informazioni?
16 Quindi andando in servizio con un proclamatore maturo, incontrate uno schernitore che non ha alcuna fiducia nella Bibbia e dice che, per esempio, il racconto del Diluvio è ridicolo perché l’arca non avrebbe mai potuto contenere tutti gli animali. Ma il fratello maturo fa notare che quest’obiezione è infondata. L’arca era lunga da 135 a 164 metri (secondo quale cubito fu usato nella misurazione), larga da 22 a 27 metri, e alta da 14 a 16 metri, una costruzione di considerevoli dimensioni che offriva spazio sufficiente per le varie “specie” di animali descritte in Genesi, e da cui ebbero origine tutte le varietà che oggi conosciamo. Dove trovò egli queste informazioni che rivendicano la Bibbia? Ebbene, da “Elenco dei passeggeri di Noè” nel numero del 22 dicembre 1951 di Svegliatevi! (inglese). Ve lo sareste ricordato voi?
17. Che cosa c’è di sbagliato nell’idea che la Grande Piramide di Giza fu un testimone di Dio in pietra?
17 In uno studio biblico a domicilio incontrate una persona a cui fu detto che le misure della Grande Piramide di Giza sono in armonia con le profezie bibliche e che dovremmo studiarle per apprendere i propositi di Dio. Voi non sapete che dire in merito, ma sapete che molto tempo fa l’argomento fu trattato nelle pubblicazioni della Società. Perciò ricercate anno per anno nei volumi de La Torre di Guardia finché arriverete ai numeri del 15 novembre e 1º dicembre 1928 (inglese). Qui apprenderete quel che vi è di sbagliato in tale idea e decidete di presentare questi argomenti a chi ha fatto la domanda: Primo, l’Egitto era una nazione pagana governata dal Diavolo, non un luogo di rivelazioni divine; secondo, Dio non compie la sua opera mediante il lavoro degli schiavi che costruirono le piramidi; terzo, ai Cristiani è detto di vivere per fede, non per visione; e quarto, se la congregazione cristiana avesse dovuto essere ammaestrata dalle misure di quest’antico monumento di pietra sia Gesù che qualcuno degli apostoli ne avrebbero parlato; mentre non lo fecero. Questo è esposto più brevemente ne La Torre di Guardia (inglese) del 15 maggio 1956.
18. Come potete dimostrare che è importante e appropriato citare varie parti della Bibbia?
18 Un vicino, col quale state parlando delle benedizioni del Regno di Dio, dice: “Oh, prendendo una scrittura qui e una là potete provare qualsiasi cosa, anche le dottrine più fantastiche”. Ma voi gli fate notare che non potete provare qualsiasi cosa con la Bibbia e lasciare ancora che questo consistente libro sia in armonia con se stesso! E certamente se volete dimostrare che tutti i profeti predissero i nostri giorni e i loro avvenimenti, e tutti in armonia insegnarono certe dottrine, dovete citare diversi o tutti questi profeti. È questo un metodo scritturale? Sì, fate notare che lo è. Nel solo sermone sul monte Gesù citò ventun volte le Scritture Ebraiche. Nei cinque capitoli di 1 Pietro ci sono trentaquattro citazioni da dieci diversi libri della Legge, dei Profeti e dei Salmi. Nel solo libro di Matteo ci sono 122 citazioni del genere! Questi fedeli uomini di Dio stavano forse solo mescolando insieme dei testi per sostenere qualsiasi idea? Certamente no! Ed oggi, in questo “tempo della fine”, abbiamo il privilegio di ‘studiare con cura’ le Scritture per apprendere ciò che dicono, e la nostra “conoscenza aumenterà” come predisse molto tempo fa Daniele il profeta di Geova. (Daniele 12:4) Dove possiamo trovare queste notevoli prove di come sia appropriato citare la Bibbia? Nell’articolo “La chiave per lo studio della Bibbia” de La Torre di Guardia del 15 agosto 1949.
19. Come rispondereste a un uomo che dicesse che non tutta la Bibbia è autentica?
19 Lo stesso articolo vi offrirà un argomento convincente da usare quando una persona dice che bisogna esser guardinghi nell’usare alcune parti della Bibbia perché non tutto è genuino. Esso dimostra che gli scrittori delle Scritture Greche fecero circa 740 citazioni e riferimenti alle precedenti Scritture Ebraiche, citando da trentacinque libri delle Scritture Ebraiche, o da tutti eccetto Ruth, Esdra, Ecclesiaste e Cantico dei Cantici. Ora se Gesù e i suoi apostoli accettarono senza questioni questi libri, come può dire un uomo qualsiasi di saperne di più di loro in quanto alla veracità delle Scritture? Se siete uno fra i più di un milione e mezzo di lettori di questa rivista che non la leggevano quando questa informazione fu pubblicata, allora vi esortiamo ad esaminare le riviste più vecchie per trarre beneficio dal materiale che contengono.
20. In che modo i fedeli servitori di Geova baderanno alla loro conoscenza e insegnamento, e con quale risultato per loro?
20 Riesaminando così alcuni soggetti che sono stati pubblicati in anni precedenti vi renderete presto conto del motivo per cui alcuni fratelli hanno una conoscenza di tali argomenti ben maggiore di altri che non hanno rinfrescato la loro mente su di essi. Se, quali fedeli servitori di Geova, desideriamo aver intendimento e siamo ansiosi di accrescere la nostra capacità di insegnare, approfitteremo di ogni mezzo disponibile per aumentare la nostra conoscenza. Faremo continuo e regolare uso delle informazioni di “Questo significa vita eterna” e “Sia Dio riconosciuto verace”, e di precedenti numeri de La Torre di Guardia e di altre pubblicazioni della Società. Come Paolo consigliò Timoteo, continueremo a dedicarci alla lettura pubblica, all’esortazione e all’insegnamento. Pondereremo queste cose, saremo assorti in esse, manifestando il nostro progresso a tutti. Continueremo a migliorare il nostro servizio, esaminandolo, analizzando gli effetti della nostra testimonianza sugli ascoltatori, considerando il loro punto di vista e facendo ogni sforzo per parlare in modo semplice, chiaro e comprensibile. Così seguiremo il consiglio di Paolo e ne riceveremo la ricca ricompensa: “Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento. Attieniti a queste cose, perché facendo questo salverai sia te stesso che quelli che ti ascoltano”. — 1 Tim. 4:13, 15, 16, NM.