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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
w58 15/9 pp. 552-554

Il mio scopo nella vita

Narrato da Bennett Berry

FUI allevato a Hebron, piccolo paese dello Stato del Mississippi, negli Stati Uniti. In questo distretto, noto per l’allevamento del bestiame e per la coltivazione del cotone, frequentai le scuole superiori. Sebbene non fossi un grande lettore o studioso, divenni in seguito appassionato per i libri, specialmente per quelli di storia. Divenni un abituale lettore della Bibbia, delle pubblicazioni della Torre di Guardia e di buoni giornali.

Evidentemente nella casa accanto alla mia un abbonato de La Torre di Guardia era stato visitato nell’autunno del 1939 da un rappresentante viaggiante della Società (ora servitore di circoscrizione), non essendovi in tale zona alcuna congregazione dei testimoni di Geova. Nel marzo successivo, in occasione di una sua altra visita alla nostra comunità, simbolizzai la mia dedicazione a Geova. In sei mesi dovevo poi decidere se impiegarmi in una delle prosperose industrie belliche per far denaro in poco tempo o se divenire invece un predicatore a pieno tempo del regno di Dio. Il servitore di zona, durante la sua successiva visita, apprese che avevo in mente di fare il pioniere ma che ero indeciso. Prima che quella settimana finisse avevo firmato e spedito una domanda di pioniere. Grazie a lui, ovunque egli sia. Era il 1º maggio 1941; avevo 23 anni. Ora ne ho quaranta. Sulle polverose strade del Mississippi rurale cominciai a conseguire il mio scopo nella vita, camminando giorno dopo giorno, distribuendo molti libri e godendo molte esperienze. Ogni mattina di buon’ora cominciavo a visitare tutte le case sul lato destro della via e continuavo fino a mezzogiorno, quindi riprendevo la via del ritorno visitando le case dell’altro lato. In meno di un anno vidi la piccola congregazione del luogo aumentare da dieci a trenta proclamatori del Regno. Verso la fine dell’anno dopo la Società mi invitò a divenire pioniere speciale. La mia assegnazione, insieme con due compagni, fu Clarksville, nel Tennessee, a 1.100 chilometri circa di distanza. Trascorremmo qui appena un anno fino a che, insieme ad altri due, fui mandato a Paris, nel Kentucky. Questo accadde nel dicembre del 1942. Paris era completamente isolata, e molti giorni collocavamo da dieci a quindici libri ciascuno. In meno di un anno avemmo il piacere di vedere formarsi una nuova congregazione.

Mentre eravamo a Paris ci giunsero notizie della scuola di Galaad mediante La Torre di Guardia del 15 febbraio 1943. La lessi e la rilessi, ma pensai che Galaad fosse troppo in alto per me, che fosse soltanto per coloro che avevano maggior istruzione e che avevano fatto i pionieri per molti anni. Tuttavia ero lieto di aspettare e giunsi alla conclusione che l’unico modo per andarvi era quello di continuare a fare l’opera di pioniere. Subito dopo ci giunse la notizia dell’assemblea teocratica della “Libera nazione” che sarebbe stata tenuta a Minneapolis, nel Minnesota, dal 20 al 23 agosto del 1943.

Per diversi anni io ed una sorella pioniera ci eravamo scritti. Ogni anno partecipavamo alle stesse assemblee. Con sempre maggior frequenza ci scambiavamo lettere. Avevamo disposto infatti di sposarci durante la settimana dell’imminente assemblea di Vicksburg nel Mississippi che sarebbe stata collegata telefonicamente con la principale assemblea di Minneapolis. Naturalmente avevamo entrambi l’intenzione di continuare a fare i pionieri. Galaad era ancora nelle mie speranze, ma pensavo che sarebbero trascorsi molti anni prima che ne avessi l’opportunità. Un mese soltanto prima di quell’assemblea tuttavia fui invitato a frequentare la seconda classe di Galaad. Ora ero diviso fra due forti desideri. Giorno e notte cercai di giungere a una conclusione e infine decisi di attendere e di discutere la questione con lei. Allora ella era più matura di me nel servizio. Per una settimana discutemmo la questione. Ella, essendo interessata nel mio benessere e nel mio progresso spirituale, fu felice ch’io accettassi l’invito d’andare a Galaad.

Quando arrivai a Galaad, nel settembre del 1943, fui intervistato, come tutti gli altri, dal fratello Knorr e a tutti vennero mostrati i terreni attorno e venne dato il tempo di fare conoscenza. Ci ambientammo subito a Galaad. Gli istruttori erano gentili, soccorrevoli e schietti. Durante le successive diciotto settimane, profezia biblica, storia della Società, manoscritti biblici, organizzazione di circoscrizione, di distretto e di filiale attraversarono rapidamente la nostra mente. Fu come contare i pali di una palizzata dal finestrino di un treno in corsa. Il nostro più grande desiderio era quello di riuscire a ricordare il più possibile. Il mio amore per Geova, per la Società e per le persone di buona volontà verso Geova aumentava di ora in ora. Verso la fine del corso mi sentivo molto umile grazie ad una più profonda veduta dell’organizzazione e della grandezza di Geova. Le mie convinzioni erano più forti, la mia fede più salda, e il mio desiderio di insegnare agli altri più intenso. Galaad sviluppò le mie capacità di ministro, mi rese più efficace e fece molto per modellarmi e darmi una nuova personalità in armonia con la volontà di Geova. L’addestramento avuto a Galaad pose nella mia mente e nel mio cuore un fondamento contro il quale da allora si sono abbattute molte tempeste. Il giorno in cui firmai una domanda di pioniere e la notte in cui uscii da Galaad, dopo essere stato diplomato, sono due avvenimenti che non dimenticherò mai.

Mi si lasci dire a ogni giovane pioniere, anche a coloro che vanno a scuola e che hanno una segreta speranza di fare un giorno i pionieri: Sia Galaad la vostra meta. Vale la pena nonostante le difficoltà. Anche se si dovesse fare i pionieri per cinquant’anni prima di andare a Galaad, ne varrebbe sempre la pena.

Dopo Galaad andai alla Bethel di Brooklyn e vi rimasi per alcuni giorni. Ricevetti immediatamente la mia assegnazione, Montgomery, nell’Alabama, insieme ad altri sei, e con essi mi misi subito in viaggio. In questo luogo godemmo tutti gioiose esperienze e vedemmo la congregazione aumentare. Entro un anno fummo mandati ad Augusta, Georgia; entro l’anno successivo vedemmo la congregazione trasferirsi in una nuova Sala del Regno, essendo aumentata da venticinque a cinquantacinque proclamatori. Non era cosa insolita distribuire 150 libri al mese

Finalmente giunse la lettera tanto attesa. Portava la data del 28 luglio 1945 e ci informava che la nostra assegnazione era la filiale di Barbados nelle Indie Occidentali Britanniche. Quando arrivammo a New York per il visto, fummo anche consigliati dal fratello Knorr. Quindi prendemmo un rapido per Miami, Florida. Di qui, partimmo con un aereo che passava da Cuba, Haiti, Repubblica Dominicana, Venezuela e Trinidad, e infine raggiungemmo, il 14 ottobre, la bella isola di Barbados. Essendo i primi missionari a lavorare con questa filiale, fummo accolti dalla piccola congregazione alla loro Sala del Regno a Bridgetown quel pomeriggio, e ci venne dato un caldo benvenuto. Quivi ogni cosa era differente da ciò a cui eravamo abituati. I mercati erano differenti; le persone sembrava facessero ogni cosa in modo diverso, ed anche le automobili procedevano sul lato sinistro della strada. Ma dopo tutto non ci eravamo dedicati a Geova per servirlo soltanto nel nostro paese nativo alle migliori condizioni di vita e nella nostra lingua, non è vero? La dedicazione era stata incondizionata.

Dopo aver trascorso circa due anni a Barbados, due miei compagni, per ragioni di salute, ritornarono negli Stati Uniti e rimasi solo. Ora le congregazioni dell’isola erano ben organizzate. I proclamatori di questo luogo, un tempo 40, erano ora 300.

Nell’agosto del 1947 fui nominato primo servitore di circoscrizione regolare di questa filiale. Visitai in tutto quattordici delle numerose isole, viaggiando in battello, in aereo, a cavallo e a piedi, spesso salendo per trenta o trentadue chilometri per ripide montagne, che a volte raggiungevano i milleseicento metri di altezza. A volte mi avventuravo in isole in cui l’opera non era mai stata svolta e quivi distribuivo letteratura. A Carriacou, che è una di queste isole, vi sono ora tredici proclamatori; in un’altra, a Nevis, vi sono ventiquattro proclamatori. L’opera di questa filiale si è costantemente sviluppata: da 500 proclamatori a un massimo di 1.570.

Nella casa missionaria di Trinidad vi erano sei ragazze. Spesso, io andavo con una d’esse a nuotare il lunedì e suonavo la sua chitarra. Mentre visitavo le altre isole, tempo permettendo, ci scrivevamo; poi trascorremmo insieme una vacanza nell’isola di Barbados e in seguito, nell’isola di Grenada, ci fidanzammo. Ci sposammo il 19 gennaio 1949 nella romantica isola di Trinidad e quello stesso mese ritornammo negli Stati Uniti. Quando arrivammo a Louisville, nel Kentucky, ci accorgemmo subito di aver fatto un errore a tagliare i ponti col passato per ritornare. Il nostro matrimonio era eccezionalmente felice, ma desideravamo profondamente un’assegnazione all’estero. Sebbene in pochi mesi mi ristabilissi completamente, come tutti gli altri missionari non eravamo completamente felici senza il servizio missionario all’estero. Ricominciammo ben presto a fare i pionieri, nel Kentucky; mentre ero qui fui nominato dalla Società servitore di una delle congregazioni di Filadelfia, in Pennsylvania e in seguito, nel 1951, ricevetti la nomina di servitore di circoscrizione nella Nuova Inghilterra e, due anni più tardi, l’assegnazione nell’Honduras.

Frequentare Galaad e quindi partecipare alla predicazione del Regno in un campo estero sono grandi cose per cui vale la pena lavorare per anni. Perseverate dunque nel servizio di pioniere.

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