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  • Domande dai lettori (2)
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
w58 15/11 pp. 702-703

Domande dai lettori

◆ Comprendiamo che il battesimo di Giovanni fu per la remissione dei peccati commessi contro la legge mosaica, e che il battesimo in acqua nel nome di Gesù non è per la remissione dei peccati. Esso simbolizza la dedicazione della persona a fare la volontà di Geova. Tuttavia, coloro che credono che il battesimo in acqua tolga ora i peccati citano Atti 2:38 come conferma. Sostiene forse questo versetto la loro pretesa? — A. H., Stati Uniti.

In Atti 2:38 leggiamo: Pietro disse loro: ‘Ravvedetevi, e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il gratuito dono dello spirito santo’”.

Il battesimo di Giovanni era per i Giudei che erano sotto il patto della legge e indicava il ravvedimento dai peccati commessi contro la legge. Essendo battezzati col battesimo di Giovanni, mostravano ravvedimento e Geova perdonava i loro peccati. Ma il caso di Atti 2:38 era differente. Pietro stava parlando agli oppositori. È improbabile che essi avessero ricevuto il battesimo di Giovanni per prepararsi a ricevere Cristo; comunque, essi non lo ricevettero ma si opposero a lui e furono responsabili di aver mandato Cristo al palo, facendo parte della casa d’Israele su cui ricadde il sangue di Gesù. Quando gli ascoltatori di Pietro sentirono della responsabilità che avevano per la morte di Gesù, sia responsabilità individuale che responsabilità di comunità furono profondamente colpiti, videro il loro sbaglio, e chiesero che cosa avrebbero potuto fare per correggersi. Pietro disse che dovevano ravvedersi ed essere battezzati nel nome di Gesù per ottenere il perdono dei loro peccati. Questi non erano peccati contro il patto della legge, ma erano peccati contro Gesù. Questi erano i peccati di cui dovevano pentirsi. Come avrebbero potuto manifestare questo pentimento e ottenere il perdono?

Il perdono non si otteneva più mediante i sacrifici animali offerti nel tempio di Gerusalemme. L’ordinamento della legge per il perdono mediante i sacrifici del tempio non era più in vigore. Ora era in vigore il sacrificio di Gesù, il suo sangue sparso, e non era stato dato alcun altro nome per cui gli uomini potessero essere perdonati e salvati. Si doveva accettarlo e ottenere il perdono da Dio mediante lui, mediante Gesù, mediante il merito del suo sangue sparso. Questo ravvedimento dai peccati e quest’accettazione di Gesù e del suo sangue purificatore dovevano essere mostrati con il battesimo nel nome di Gesù. Il battesimo era soltanto un simbolo. Questa immersione in acqua non arrecava in se stessa il perdono dei peccati, togliendoli come un bagno toglie la sporcizia. Se fosse così, allora una persona dovrebbe battezzarsi continuamente, purificandosi ripetutamente da nuovi peccati, proprio come noi ci laviamo per pulirci, e poi in seguito ci laviamo di nuovo. Neppure i sacrifici animali toglievano effettivamente e veramente i peccati, essendo semplicemente prefigurativi e dovendo essere continuamente ripetuti. È il sangue di Gesù che purifica dal peccato, non l’acqua, e “se non si versa il sangue non ha luogo nessun perdono”. — Ebr. 9:22.

Atti 22:16 dichiara: “Ed ora, perché indugi? Alzati, sii battezzato e lava i tuoi peccati invocando il suo nome”. I peccati sono lavati, non con la semplice immersione in acqua ma invocando il suo nome. Cornelio invocò il nome di Geova e accettò Gesù Cristo e fu battezzato dallo spirito santo. Perché questo accadesse i suoi peccati dovevano essere stati perdonati, ma questo fu prima che egli fosse battezzato in acqua. Una persona, se si pente, accetta Cristo ed ha fiducia nel suo sangue sparso, può ottenere il perdono dei peccati. L’immersione in acqua nel nome di Gesù è importante, ma soltanto come simbolo e pubblica manifestazione del ravvedimento dai peccati, dell’accettazione di Gesù e della dedicazione a fare fedelmente la volontà di Geova, come fece Gesù.

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