BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w61 1/3 pp. 137-140
  • Lo scopo della mia vita

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Lo scopo della mia vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
  • Vedi anche
  • Lo scopo della mia vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
  • Ho sempre provato gioia nel fare la volontà di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2008
  • Singapore: infangato gioiello dell’Asia
    Svegliatevi! 1997
  • “Eccomi! Manda me”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1993
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
w61 1/3 pp. 137-140

Lo scopo della mia vita

Narrato da Leslie R. Franks

LA NUOVA Zelanda fu il luogo della mia fanciullezza. In essa conobbi per la prima volta la verità. Nel 1926, a sedici anni, il mio lavoro mi fece lasciare la casa. L’interesse per la verità diminuì. Quattordici anni dopo (1940) cominciai a leggere di nuovo la letteratura della Società che i miei genitori mi avevano inviata. E allora il mio compagno di lavoro era un testimone di Geova. Un giorno, conversando, mi disse di sapere che i miei genitori erano pure testimoni di Geova, e chiese se mi sarebbe piaciuto andare ad uno studio de La Torre di Guardia. Feci questo prontamente la seguente fine di settimana. Quindi all’adunanza di servizio, durante la visita del servitore di zona, lo studio dell’Informatore mostrò che vi era bisogno di pionieri, specialmente fra coloro che non avevano obblighi. Quando compresi che questo invito era rivolto a me, nonostante i molti problemi che mi si presentavano, decisi di farmi avanti per perseguire lo scopo della mia vita. Al mio datore di lavoro presentai le mie dimissioni.

Nel settembre 1940 ero dunque libero d’intraprendere l’opera continua del Regno. Immediatamente fui inviato dalla Società come servitore di gruppo in una congregazione in South Island. Avevo poca conoscenza ed esperienza, e personalmente mi sentivo del tutto incapace di adempiere questo incarico. Comunque, pregando Geova e confidando che mi avrebbe guidato, fui aiutato ad adempiere in quei mesi i miei obblighi. Un mese dopo il servitore di zona scrisse chiedendo aiuto alla congregazione per annunciare e tenere il discorso trascritto “Governo e pace” in una città circa centocinquanta chilometri più a nord. Vi sorse molta opposizione. Durante la conferenza vi fu un’insurrezione di turba. Il mio compagno, usciere insieme a me, cadde con una gamba trapassata da una pallottola. In seguito la sua gamba dovette essere amputata.

La fine di quel mese i falsi religionisti si servirono di questo incidente per far proibire l’opera della Società nella Nuova Zelanda. Il giorno dopo l’entrata in vigore della proibizione ebbi il privilegio di condurre due persone di buona volontà in servizio per la prima volta, ma il giorno seguente fui arrestato, insieme a un altro fratello, perché ero in possesso della letteratura della Società. In dicembre fummo condannati a due mesi di prigione. Presto ci offrirono l’immediata libertà se rinunciavamo a Geova, rifiutandoci di adempiere la nostra opera di dedicati. Ora eravamo sei e tutti rifiutammo di comprometterci. Dopo avere scontato il periodo di prigionia comprendemmo tutti profondamente che avevamo un’opera da fare, che la cosa principale non era di guardare indietro ma di andare avanti.

Nel dicembre 1941, mi misero in prigione come obiettore di coscienza per la durata della guerra. Al principio del 1946 mi fu offerta la libertà se accettavo lavoro secolare. Avendo intrapreso il ministero continuo, credevo di dover tornare alla stessa occupazione all’uscita dalla prigione, e informai di ciò le autorità. Mi fu quindi detto che sarei “marcito in prigione fino ad Armaghedon”. Comunque, nell’aprile dello stesso anno le autorità mi costrinsero a uscire e a presentarmi per il lavoro secolare. Due tribunali si rifiutarono di concedermi l’esenzione, ma ciò nondimeno tornai al ministero continuo, informandone il ministro della giustizia. La benedizione di Geova si vide sulla mia opera quando ricevetti una risposta dal ministro della giustizia, che mi concedeva il diritto “di tornare alla sua precedente occupazione quale ministro di religione”, l’occupazione che essi non avevano voluto riconoscere quattro anni e mezzo prima.

In quegli anni di detenzione udii che era stata istituita la Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad. Spesso esprimevo la speranza che qualche giorno mi si presentasse l’opportunità di andarvi e di godere il privilegio di recarmi in altri Paesi a predicare la Parola. Ma in quel tempo l’avverarsi di tale speranza sembrava molto lontano, se non impossibile. Dopo dodici mesi di felice servizio, come fui soddisfatto di apprendere (durante la visita del fratello Knorr nel marzo 1947) che, avendo continuato l’opera del ministero continuo dopo l’uscita dalla prigione, il mio tempo di pioniere era considerato ininterrotto! Benché fossero ora passati sette anni dalla mia dedicazione, avevo trascorso più di quattro anni e mezzo di tale tempo in prigione a causa della mia credenza; ma avevo i due anni di ministero continuo necessari per essere qualificato per l’addestramento di Galaad, per cui potei riempire immediatamente la mia domanda. Quello stesso anno fui inviato in seguito a New Plymouth come pioniere speciale e fu lì, durante la visita del servitore di circoscrizione, che entrambi ci rallegrammo ricevendo l’invito di andare a New York in tempo per iscriverci all’undicesima classe di Galaad del febbraio 1948.

Prima di partire per gli Stati Uniti mi venne data l’opportunità di visitare i miei genitori e qualcuno della mia famiglia che, dieci anni prima, aveva lasciato la Nuova Zelanda e aveva intrapreso il servizio continuo nella casa Betel della filiale australiana. Mi sorpresi di trovare che due mie sorelle erano state pure invitate a frequentare la stessa classe di Galaad. Nel dicembre 1947, ci imbarcammo sulla Marine Phoenix a Sidney diretti a San Francisco, insieme a sedici altri fratelli dell’Australia e della Nuova Zelanda. Le tre settimane di viaggio attraverso il Pacifico mi diede un’idea di ciò che sarebbe stata la mia futura assegnazione, quando facemmo scalo ai porti di Fiji e Samoa. A San Francisco alcuni giorni di riposo ci fecero mettere di nuovo piede sulla terra ferma, e poi ripartimmo per fare l’ultimo tratto del nostro viaggio per New York. Vi arrivammo, dai tropici, nella più fredda stagione che vi fosse stata per molti anni.

Molti hanno già scritto sul bell’ambiente e sulle gioie di Galaad, e sulla conoscenza che vi hanno acquistata approfondendo e rafforzando la loro fede per gli anni di servizio futuro. L’addestramento di Galaad fu una fonte, come ho riscontrato, da cui avrei potuto attingere negli anni futuri per superare difficoltà e prove. Il tempo trascorso in quella meravigliosa scuola fu troppo breve. Presto le mie sorelle e io, insieme ad altri tre, ricevemmo le nostre assegnazioni per Singapore. Finché non avessimo avuto la possibilità di partire fu stabilito che avremmo lavorato per preparare un’assemblea di distretto a Chicago. La mia più grande assemblea precedente era stata una di seicento presenti nella Nuova Zelanda. Pertanto ricordo la grande gioia che provai essendo uno dei sedicimila fratelli presenti a Chicago. In seguito andai nell’Oregon come servitore di circoscrizione.

Il 1º gennaio mi riunii ai miei compagni di Galveston, Texas, imbarcandomi per Singapore. Questo viaggio di due mesi ci portò in luoghi che precedentemente erano stati per noi solo nomi geografici: Giappone, Filippine, Macassar e Indonesia. Solo nelle Filippine i diplomati di Galaad avevano iniziato il lavoro. Vi trovammo condizioni molto primitive e le tracce degli anni di guerra; ma ci diede l’opportunità di vedere l’Oriente. Per quanto sia strano a dirsi, dovemmo contemplare la nostra assegnazione una settimana dallo sbarco effettivo, perché la nostra nave passò davanti a Singapore, a poche centinaia di metri dalla spiaggia, procedendo verso un altro porto ottocento chilometri più a nord, prima di attraccare finalmente a Singapore, nel marzo del 1949.

Trovai che Singapore era in paragone una delle più moderne città dell’Oriente, ma vi era un caldo quasi continuo e invariabile con molta umidità, che col passar degli anni si fa sentire considerevolmente. Come erano bizzarre quelle scene che vedemmo in quei giorni, in occasione delle feste religiose di Malesi, Cinesi e Indiani! Che varietà di razze, colori e religioni! Dovetti cambiare molte mie idee sulle persone. Precedentemente credevo che i Cinesi fossero una razza impassibile che non sorrideva, ma riscontrai che erano pronti a ridere alla minima opportunità, alcune volte nei momenti meno appropriati, come quando qualcuno periva in un incidente automobilistico: Essi gridavano “Sudah mati” (“È morto”), scoppiando in grandi risate.

Le mie prime lotte con la lingua malese devono pure aver fatto divertire molti, poiché usavo spesso kelapa (noce di cocco) invece di kepala (capo) e rumput (erba) invece di rambut (capelli)! Ora le nostre condizioni di vita sono in paragone uguali a quelle che avevamo in patria.

Due diplomati di Galaad ci avevano preceduti a Singapore e si era formata una piccola congregazione; quindi potemmo iniziare l’opera organizzata. Trovai la testimonianza molto piacevole, poiché nella maggioranza dei luoghi eravamo invitati ad entrare nella casa e ci potevamo mettere a sedere per dare la nostra testimonianza. Gli uomini erano per lo più piacevoli e cortesi; ma nei primi anni la difficoltà di molte lingue fu un’esperienza assai faticosa, insieme all’analfabetismo del popolo cui si aggiungeva l’estrema superstizione. La lingua da noi appresa non era ancora abbastanza per insegnare a tutte le persone dai diversi dialetti e lingue. Comunque, la volontà di quelli che s’interessavano sinceramente della verità d’imparare la lingua inglese risolse generalmente il problema, e io ho felici ricordi di quelli che progredirono verso la maturità in questo modo.

Col passar degli anni tenni fino a ventidue studi biblici al mese nelle case degli interessati, ma per un gran numero di ragioni la maggioranza degli studenti non divennero maturi. Insieme ad altri missionari ho spesso pensato a ciò che si poteva fare per stimolare queste persone, domandandomi perché non facessero progresso. Ma mentre continuavamo a seminare e a innaffiare, attendendo che Geova facesse crescere, vedemmo infine l’incremento della congregazione. Quale conforto provo ripensando agli anni passati e vedendo che a Singapore abbiamo ora una sana congregazione di persone di molte nazionalità, che continuano a prendere fedelmente parte all’opera di predicazione!

La mia opera mi ha portato lontano da Singapore, che è la sede della filiale per il Borneo e per la penisola di Malacca, una regione che si estende per ottocento chilometri a nord e per novecentocinquanta chilometri a est. Alla fine del 1953 divenni servitore di circoscrizione per parte del mio tempo, dovendo servire tre congregazioni e proclamatori isolati sparsi in questa vasta area. Alcuni di questi non avevano mai visto altri della società del Nuovo Mondo. Mentre la sera sedevo in qualche albergo cinese, spesso pensavo alla fedele opera che questi fratelli isolati compivano e al privilegio che avevo di recare loro associazione e conforto mentre continuavamo a fare questo servizio missionario.

Eran trascorsi sei brevi anni quando tornai alla mia assegnazione, spiritualmente edificato e ristorato dalle gioie delle assemblee del 1955 tenute a Londra, Parigi e Norimberga, ed io pregai d’essere ulteriormente arricchito di opere giuste, perseguendo lo scopo della mia vita di continuare e completare la predicazione della buona notizia del Regno in questa estremità della terra mentre Armaghedon s’avvicina.

Alcuni mesi fa ricevetti una nuova assegnazione quale missionario in Kuala Lumpur, nella penisola di Malacca. Vi è molto lavoro da fare in questo campo ed è una vera gioia poter aiutare le persone di buona volontà a crescere nell’intendimento verso la maturità cristiana. Ho anche il piacere di visitare di tanto in tanto le altre congregazioni e i proclamatori isolati quale servitore di circoscrizione. Questo è un campo dove il bisogno è grande, ed è splendido partecipare alla diffusione della verità. Mentre scrivo questo racconto attendo di partecipare al congresso internazionale di New York, per poi tornare alla mia assegnazione, qui nella penisola di Malacca.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi