Domande dai lettori
● Giovanni 21:22 dice: “Gesù gli disse: ‘Se è mia volontà che egli rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu continua a seguirmi’”. Che cosa significa questa scrittura? — A. A., Stati Uniti.
In questo versetto Gesù poté riferirsi alla sua venuta in piccole proporzioni nel 70 d.C. per eseguire la vendetta divina sulla città di Gerusalemme, causandone la distruzione. Si comprende che Giovanni sopravvisse a quell’avvenimento del 70 d.C. e che vivesse fin verso il termine del primo secolo, in cui scrisse il suo racconto della vita di Gesù e anche le tre epistole o lettere e il libro di Apocalisse.
Inoltre, Gesù poté pure riferirsi all’apostolo Giovanni in senso profetico o simbolico e poté prefigurare il rimanente del corpo di Cristo che è rimasto fino alla seconda venuta del Signore Gesù Cristo, che ebbe luogo invisibilmente nel 1914. Questo rimanente, che è sopravvissuto fino al tempo attuale, vede l’adempimento del libro di Apocalisse. Perciò è stato dichiarato che questo rimanente fu prefigurato dall’apostolo Giovanni. — Apoc. 1:10.
● Matteo 11:11 dice che “il minore nel regno dei cieli” è più grande di Giovanni Battista. Come si deve intendere questo? Non saranno tutti i membri del corpo di Cristo in posizioni uguali, o alcuni occuperanno posti più alti e altri saranno minori rispetto ad essi? — V. C., U.S.A.
Prima di tutto, notiamo che in quanto alla classe del regno dei cieli che è sulla terra vi hanno sempre fatto parte alcuni che hanno occupato posti di maggiore responsabilità e altri che hanno occupato posizioni minori. Quindi, almeno sotto questo aspetto, vi sono maggiori e minori nella classe del regno dei cieli. Questo avviene inevitabilmente ovunque vi sia un’organizzazione. In Israele vi erano, per esempio, ‘capi di migliaia, di centinaia, di cinquantine e di decine’, per assicurare l’armoniosa opera dell’organizzazione. — Eso. 18:21.
Nel regno celeste Gesù Cristo sarà al di sopra dei 144.000 come loro capo, e, certamente, rispetto a lui essi saranno inferiori. Inoltre, leggiamo che la città santa, la Gerusalemme celeste, ha un muro con “dodici pietre di fondamenta, e su di esse i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello”. (Apoc. 21:14) Senza dubbio, il resto dei 144.000 saranno inferiori rispetto a queste dodici pietre di fondamenta. In quanto alle altre distinzioni le Scritture tacciono, ma considerando la raffigurazione di Apocalisse 7:1-4, circa le dodici tribù dell’Israele spirituale, che si riferisce all’organizzazione, si può dire che vi sono implicati i vari gradi dei ranghi del regno dei cieli.