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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
w62 15/3 pp. 180-184

Come leggere la Bibbia

LEGGERE dovrebbe voler dire pensare, e questo è specialmente vero riguardo alla Bibbia. Quante persone leggono e rileggono certe parti della Bibbia senza capirle e talvolta senza nemmeno cercare di capirle! Come potete trarre il massimo beneficio dalla lettura della Bibbia?

Sono essenziali alcuni requisiti per leggere la Bibbia con profitto. Uno consiste nell’avere la giusta disposizione o attitudine mentale. Quest’attitudine dovrebbe essere simile a quella del bambino che ha fiducia nei suoi genitori, poiché si desidera istruzione dal proprio Padre celeste. Si dovrebbe essere umili e ammaestrabili, e allontanare le idee preconcette per essere ammaestrati da Dio. La preghiera rivolta a Dio, per chiedere sapienza e intendimento, è importante e mostra che si riconosce la Sacra Bibbia per ciò che “essa è veramente, come parola di Dio”. — 1 Tess. 2:13, VR.

Quando si legge la Bibbia, si deve anche considerare la propria condizione fisica. È difficile che la mente sia sveglia quando lo stomaco è pieno. Se si è molto stanchi è forse meglio riposare per alcuni minuti o stabilire di dedicarsi alla lettura in un altro momento. Dovrebbe esservi ragionevole quiete, buona illuminazione e una certa ventilazione, specialmente d’estate.

Consideriamo ora quando leggere la Bibbia. Cercate di leggere la Bibbia ogni giorno. Trovate quindici minuti di tempo o, ancora meglio, mezz’ora. Alcuni possono avere il tempo prima di colazione; altri possono ritenere ideale il periodo di riposo di mezzogiorno; ed altri ancora possono trovare che il sistema migliore sia quello di leggere la Bibbia poco prima d’andare a letto.

Da dove dovreste cominciare a leggere? Se non avete mai letto la Bibbia per intero almeno una volta, è bene leggerla tutta, per farvene un’idea generale. Effettivamente, uno degli essenziali aspetti della buona lettura è di farsi un quadro generale, e questo si applica anche ai singoli capitoli della Bibbia. Una volta che abbiate letto la Bibbia fino in fondo e tutta di seguito, potreste desiderare di leggere la Bibbia in un altro modo, cioè scegliendo da leggere certi libri o capitoli. Molti studiosi della Bibbia cercano di leggerne almeno un capitolo al giorno, scegliendo il capitolo in cui si trova la scrittura del giorno com’è indicato nell’ultima pagina de La Torre di Guardia. Si è riscontrato che questa è un’ottima disposizione ed ha resa molto più profittevole la loro meditazione sulla scrittura del giorno.

PENSATE PER CAPIRE

Che cos’è la lettura? “Leggere”, dice il prof. William H. Armstrong nel suo libro Study Is Hard Work, “è pensare. Non dimenticate questa importante dichiarazione. . . . La lettura consiste nel valutare, soppesare, e paragonare le idee che ricevete dalla pagina stampata. Questo è pensare”. Purtroppo, “la lettura, com’è fatta dalla maggioranza delle persone”, osserva Ernest Dimmit in The Art of Thinking, “non è altro che un metodo per non pensare”. Sì, molte persone leggono per NON PENSARE! Si immergono nella lettura di romanzi popolari e di novelle su riviste, e ne sono emotivamente stimolate; ma leggere in tal modo non vuol dire pensare. La lettura, per molte persone, è un modo di ammazzare il tempo con un nome dignitoso.

Quando leggiamo la Bibbia, guardiamoci dall’essere in uno stato di apatia mentale. Applicate i princìpi dello studio efficace. “Troppo spesso ‘studiamo’ le nostre lezioni senza concentrare la nostra mente”, dice il libro This Is the Way to Study, “nella vana speranza che se guardiamo una pagina stampata essa ci trasmetterà in qualche modo il suo contenuto senza che dobbiamo assolutamente pensare . . . Ad ogni modo leggere semplicemente non vuol dire studiare; rigettate l’idea che state studiando quando non fate altro che lasciar attraversare la vostra mente in modo passivo da una successione di impressioni. Nessuna pratica seguìta col pretesto di imparare potrebbe essere molto più dannosa. . . . Stabilite di non dedicare più della metà del vostro periodo di studio alla lettura della lezione. Usate l’altra metà per fare qualche cosa con ciò che imparate. Pensate a ciò che avete studiato. . . . Fermatevi dopo ogni paragrafo, sezione e capitolo e ripetete il senso di ciò che avete letto. Se il significato è confuso e incerto, chiarite l’argomento nella vostra mente, prima di cercar di proseguire”.

Quindi, una volta che vi siete fatti un’idea generale, la semplice considerazione del materiale biblico non è la vostra mèta nella lettura della Bibbia. Ad alcune persone piace dire ad altri quante volte hanno letto la Bibbia. Ogni volta ricominciano da capo e la leggono fino in fondo senza capire. A meno che non dedichiate circa la metà del vostro periodo di tempo a riflettere, il tempo che dedicate alla lettura vi sarà di poco beneficio. Questo significa che si procederà lentamente, dato che l’obiettivo è la meditazione e l’intendimento, e non sfogliare semplicemente le pagine. Data la sua natura, la Bibbia non ricompensa l’occhiata fugace con profondo e durevole intendimento e discernimento.

Mettendo in risalto il pensare, sì, il meditare, l’apostolo Paolo scrisse a Timoteo: “Medita queste cose”. E ancora: “Considera quello che dico, poiché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa”. (1 Tim. 4:15, Di; 2 Tim. 2:7, VR) Timoteo doveva fare qualche cosa di più che leggere semplicemente le lettere di Paolo; doveva meditare sui princìpi in esse contenuti. Tali princìpi sono regole d’azione, e questo giovane sorvegliante doveva pensare come e quando avrebbe applicato questi princìpi. Doveva avere bene in mente i princìpi affinché, quando sorgevano problemi, potesse dire: ‘Le cose stanno così, e questo è il principio da applicare’. Quindi pensando e meditando Timoteo avrebbe ottenuto discernimento. Si sarebbe ottenuto il discernimento divino, non mediante uno stato di apatia mentale, ma ‘meditando queste cose’.

APPLICAZIONE PERSONALE E DOMANDE

Quali sono alcuni mezzi che aiutano a leggere la Sacra Bibbia in modo profittevole? Innanzi tutto, vi è la questione dell’applicazione personale. Il lettore della Bibbia deve esser pronto a fare un intimo esame di se stesso, anche se può essere spiacevole; e soprattutto, deve essere pronto a correggere o a cambiare le sue attitudini e le sue azioni in base a questo esame. Perciò mentre leggete state all’erta per notare qualsiasi principio che si applichi alla vostra vita. Chiedetevi: Come influisce questo sulla mia vita? Esige questo che io faccia qualche cambiamento per mettere le mie attitudini e le mie azioni in armonia con questa espressione della volontà divina? Per esempio, quando si legge il consiglio di Paolo: “Fate tutto senza mormorare e senza discussioni”, il vero servitore di Dio esamina il suo cuore per vedere se egli si conforma veramente alla volontà divina a questo riguardo. — Filip. 2:14, Na.

Quindi mentre legge la Bibbia il cristiano sta continuamente all’erta per trovare e applicare i princìpi che sono la guida della sua vita quotidiana, e non solo questo: Egli considera come le scritture in ciò che sta leggendo sostengono le verità bibliche che tratta nel ministero del Regno. Per poter usare in futuro queste scritture egli ne prende nota. Un ministro potrebbe riscontrare che spesso ricorre ad Apocalisse 21:4 per mostrare che la morte ereditata da Adamo sarà distrutta; quindi, leggendo il quindicesimo capitolo di Primo Corinzi, prenderà nota della scrittura: “Perché è necessario che egli regni ‘fino a che ponga tutti i nemici sotto i suoi piedi’. L’ultimo nemico che sarà distrutto è la morte”. In tal modo il ministro di Dio decide di usare questa scrittura nell’insegnare ad altri i propositi divini. — 1 Cor. 15:25, 26, Na.

Un altro aiuto alla lettura è quello di farsi domande, come ad esempio: ‘Perché questo?’ e, ‘Perché questo è accaduto?’ Simili domande spingono a pensare. Si potrebbe leggere Matteo 4:1, 2 (Na): “Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per esser tentato dal diavolo. Egli, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, infine ebbe fame”. Ci si potrebbe chiedere: “Perché furono necessari quaranta giorni e quaranta notti?” Si potrebbe dire che Gesù impiegò bene quel tempo, a meditare sulla Parola di Dio. Tuttavia, perché proprio quel determinato periodo di tempo? Se riflettete sulla questione, con l’associazione delle idee potete ricordare come in altri simili periodi di tempo Mosè ed Elia facessero la stessa esperienza. (Eso. 24:18; 34:28; Deut. 9:25; 1 Re 19:8) Continuando a pensare ricorderete l’avvenimento della trasfigurazione, in cui Gesù fu trasfigurato insieme a Mosè e ad Elia, e tale pensiero vi chiarirà l’argomento: Che Gesù andò nel deserto per quello specifico periodo di tempo onde adeguarsi a queste figure e che l’avvenimento della trasfigurazione richiedeva questa similitudine. Perciò facendovi domande e riflettendo sull’argomento, il vostro intendimento può essere grandemente accresciuto.

SIGNIFICATO PROFETICO E INFORMAZIONI DI SECONDARIA IMPORTANZA

Mentre leggete, state all’erta per capire l’adempimento profetico, sia su piccola che su vasta scala. Se leggete il capitolo nove di Luca, che parla della trasfigurazione di Gesù, potete chiedere, cercando di capire il significato profetico: “Che cosa significa questo?” Se, dopo aver pensato un po’, non riuscite ad avere una risposta soddisfacente, fate qualche ricerca. Guardate nell’indice delle Scritture di una pubblicazione della Torre di Guardia. Cercate Luca 9:29, 30 (o i corrispondenti versetti di Matteo e Marco) o la parola “trasfigurazione” in un indice dei soggetti. Vi sarà così indicata una pubblicazione che mostra che l’avvenimento della trasfigurazione raffigurava la presenza di Gesù nel potere del Regno e che egli avrebbe compiuto un’opera simile a quella di Mosè e di Elia. Apprenderete anche che la trasfigurazione fu per Pietro l’adempimento della promessa di Gesù che alcuni suoi discepoli non avrebbero gustato la morte finché non avessero visto prima il Figlio dell’uomo nel suo potere del Regno.

A volte, mentre state leggendo, potreste desiderare di trovare informazioni di secondaria importanza per accrescere il vostro intendimento. Supponete di star leggendo il libro di Ester e di notare che molti avvenimenti hanno luogo in “Susan, stanza reale”, o nella “città di Susan”. (Ester 1:2; 3:15, Di) Vi chiedete: Dov’è questa città? Com’era? Cercando in un dizionario biblico, trovate che Susan era effettivamente la città reale e capitale persiana di Susa, residenza invernale del re. In un dizionario il lettore noterà una veduta aerea delle rovine di Susa, e che era situata sul fiume Kercha, in quella zona che è oggi l’Iran sudoccidentale. Il nome “Susan” ha ora per voi molto più significato mentre leggete questo racconto in cui la parola ricorre così spesso.

RICORDATE CIÒ CHE LEGGETE

Certi capitoli della Bibbia si prestano in particolar modo ad essere raffigurati, e questo è di grande aiuto per ricordare. Per la maggioranza di noi le parole sono il mezzo mediante cui pensiamo in gran parte, ma queste parole non sono così facili da ricordare, come lo sono le immagini. Questo può avvenire perché certe persone dicono di poter ricordare il viso di una persona ma non il nome. Una grande quantità di parole che descrivono una situazione possono spesso esser tradotte in immagini. In altre parole, immaginate la scena descritta dalle parole.

Supponete di leggere il ventunesimo capitolo di Giovanni, dove si parla dei discepoli che pescano, di Gesù che appare loro, della retata di 153 grossi pesci, di Pietro che si tuffa nell’acqua e nuota per raggiungere Gesù, della colazione sulla riva del lago e di Gesù che istruisce Pietro sull’importante argomento di insegnare ad altri. Allora, immaginate mentalmente la scena: I discepoli sono in barca sul lago, e pescano senza successo. Immaginate Gesù che dice loro di gettare la rete dall’altra parte: raffiguratevi l’enorme rete piena di pesce, il tonfo di Pietro che si getta nell’acqua e nuota vigorosamente per andare incontro a Gesù, i carboni accesi e il pasto costituito di pane e pesce. Mentre Gesù ammaestra Pietro sul modo di ‘pascere le mie pecore’, il lettore può immaginare un gruppo di pecorelle e Gesù che le addita. Avendo nella mente queste immagini, ricorderete molto di questo capitolo di Giovanni.

Un altro aiuto che opera in modo molto simile a quello di raffigurarsi la scena è di condensare molte informazioni in brevi note, ciascuna delle quali richiama alla mente molti fatti relativi. È sorprendente quante informazioni si possano ricordare facendo questo breve schema. Prendiamo come esempio il ventunesimo capitolo di Giovanni per ridurre un capitolo in un breve schema riassuntivo.

Apparizione di Gesù presso il mar di Tiberiade

A. La pesca miracolosa

B. Pietro deve pascere le pecore

C. Giovanni deve rimanere fino alla venuta di Gesù

Per conoscere bene il contenuto di un capitolo è necessario che ne facciate un riassunto nella vostra mente prima di cominciare un altro capitolo. Quello di fare un breve schema è un modo di riassumere un capitolo. Guardate attentamente i vostri appunti. Metteteli da parte e cercate di ricordare le parole. Quindi vedete se esse vi fanno ricordare molti importanti fatti ad esse relativi.

Quindi potete far molto perché la vostra lettura della Bibbia sia profittevole. Leggete per capire. Fatevene un’idea generale. Quando è opportuno cercate informazioni di secondaria importanza per accrescere il vostro apprezzamento. Considerate il significato profetico. Prendete nota dei princìpi che guidano la vostra vita quotidiana e le scritture che vi aiuteranno nel vostro ministero. Mentre leggete, fatevi delle domande, e rispondete ad esse mediante l’associazione delle idee. Se non capite qualche cosa, non proseguite come se non fosse importante. Dio non ha fatto scrivere nella Bibbia delle informazioni di cui si possa fare a meno. Ciò che è stato provveduto è per nostra istruzione, per guidarci nel prendere decisioni e a vivere secondo la volontà divina. Non mostrate mancanza di rispetto verso Dio trascurando le informazioni che non capite. Fate delle ricerche, consultando l’indice di una pubblicazione della Torre di Guardia. Trovate il tempo di leggere la Bibbia con intendimento.

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