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  • Lo scopo della mia vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
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  • GIUSTA VEDUTA DEL SERVIZIO DI PIONIERE
  • RAFFORZATE DALLE PROVE DELLA FEDE
  • PREPARAZIONE PER IL SERVIZIO MISSIONARIO ALL’ESTERO
  • VERSO IL MESSICO!
  • Lo scopo della mia vita
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2001
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
w62 1/2 pp. 92-95

Lo scopo della mia vita

Narrato da Maxine Miller García

LA VITA di un cristiano è segnata da pietre miliari, indici di progresso verso la maturità e occasioni di speciale gioia, le quali ci assicurano l’approvazione di Geova. Una pietra miliare della mia vita fu la speciale adunanza dei diplomati di Galaad indetta dal presidente della Società Torre di Guardia, il nostro caro fratello Knorr, durante l’indimenticabile assemblea internazionale nella città di New York, nell’estate del 1958. Fui una degli oltre trenta diplomati della prima classe di Galaad presenti. Come mai mi trovavo in mezzo a loro? Ascoltate la mia storia.

Quando nacqui i miei genitori erano cristiani dedicati. Essendo consapevoli della responsabilità affidata loro da Dio, vollero allevare noi quattro bambini per essere lodatori dell’Onnipotente Dio, il cui nome è Geova. Fecero un ottimo lavoro, e ad uno ad uno, quando ne comprendemmo il significato, dedicammo la nostra vita a Geova. Avendo preso parte alla predicazione della buona notizia da quando avevo sei anni, fui battezzata all’età di quattordici anni, e immediatamente cominciai a pensare alla mèta di predicare il Regno di continuo. Quando frequentavamo le scuole superiori sia io che mia sorella facevamo i piani per intraprendere il servizio di pioniere.

GIUSTA VEDUTA DEL SERVIZIO DI PIONIERE

Ci chiedevamo come guadagnare abbastanza denaro per intraprendere l’opera di pioniere, dato che eravamo entrambe del parere che per fare le pioniere erano necessarie un’automobile e una roulotte. Nel 1938 ci fecero capire che il modo di divenire pioniere non era quello di guadagnare denaro. Quell’anno il servitore di zona e sua moglie visitarono la nostra congregazione e, venendo a sapere del nostro desiderio di fare le pioniere, ci portarono con loro a fare una visita ad Albany, nell’Oregon, e ci aiutarono a metterci d’accordo con una sorella che aveva appena cominciato a fare la pioniera e desiderava qualcuno con cui lavorare. Ella e suo marito avevano parcheggiato la loro roulotte nel podere di un’anziana sorella e v’era posto anche per noi. Trovando la via aperta, mandammo immediatamente la domanda di pioniere. Appena giunse la risposta della Società ci mettemmo in viaggio verso Albany, per cominciare l’opera.

Ci saremmo riuscite? Sì, mettendo al primo posto il ministero. Non ci mancò mai il cibo necessario. Dando letteratura in cambio ottenevamo più che sufficienti frutta e vegetali messi in scatola in casa. Ottenemmo anche uova e latte, che ricevevamo in cambio dal droghiere. Fummo molto grate a Geova di averci mostrato che potevamo servirlo facendo le pioniere senza dover prima risparmiare una grossa somma di denaro su cui fare assegnamento; al contrario, imparammo a fare assegnamento su di Lui.

Fu un meraviglioso periodo quello in cui lavorammo Albany, Corvallis e le zone rurali sulle montagne. A tarda sera ascoltavamo le serie di discorsi biblici registrati e tenevamo studi biblici nelle case di molte persone di buona volontà, con l’aiuto dell’opuscolo Studio modello (inglese). È una grande gioia sapere che alcune di queste persone sono ora fedeli proclamatori e altre predicatori in servizio continuo.

RAFFORZATE DALLE PROVE DELLA FEDE

Le gioiose esperienze, unite alle difficoltà e alle prove, rafforzarono la nostra determinazione di continuare. Nell’estate del 1939, io, mia madre, mio fratello e mia sorella facemmo i pionieri nell’Idaho, ad occidente del Parco Yellowstone. Trovammo diverse persone isolate che furono felici di incontrare nuovamente i testimoni di Geova. L’inverno seguente, che fu molto rigido, eravamo a Logan, nell’Utah, dove vent’anni prima mia madre aveva svolto il lavoro di colportrice. Non era difficile distribuire letteratura e iniziare studi con i mormoni, ma essi si preoccupavano più di convertire noi che di ‘lasciare che Dio fosse riconosciuto verace’ ascoltando la Sua Parola. Pochi avevano il coraggio di schierarsi dalla parte della verità. Ma un anziano fratello tedesco fu di grande incoraggiamento per noi. Aveva appreso la verità da solo, studiando le pubblicazioni della Società, e benché la sua famiglia e i suoi vicini fossero contrari, abbandonò la chiesa mormone di cui era stato membro per quarant’anni. La domenica sera salivamo l’erta collina coperta di neve per cenare con lui, per raccontargli le nostre esperienze di campo e per tenere lo studio Torre di Guardia a cui eravamo presenti noi cinque.

I due anni successivi feci servizio nell’Arizona, insieme alla stessa sorella con cui avevo iniziato il servizio di pioniera. Certi giorni, quando non avevamo abbastanza denaro per comprare la benzina, salivamo a piedi sulle infuocate colline e scendevamo nelle aride gole nei dintorni di Globe, nell’Arizona, portandoci dietro discorsi biblici registrati, fonografi e libri. I risultati della nostra opera erano evidenti fra i Messicani. Con i dischi in spagnolo e alcune frasi di spagnolo imparate a memoria, cercavamo di presentare loro il messaggio. Poi facevamo gli studi usando libri in spagnolo e in inglese nello stesso tempo. Presto alcuni si unirono a noi nel servizio di casa in casa e ci aiutarono a parlare la loro lingua.

Eravamo ancora a Globe quando la persecuzione divenne intensa. Il giornale e la radio annunciarono che un uomo e due donne, testimoni di Geova, erano stati arrestati nel Texas, dietro l’accusa (falsa) di essere spie naziste. Lo stesso giorno fummo prese dalla polizia per essere sottoposte ad interrogatorio, ma fummo subito messe in libertà quando capirono che non facevamo nulla di male. Da allora in poi fummo di continuo inseguite dalle turbe. Potevamo lavorare solo alcune case di una zona, poi dovevamo percorrere diversi chilometri in automobile per recarci in un’altra zona, in modo da star lontane dagli agitatori, tuttavia l’idea di essere prese da una turba non ci spaventava. Ci preoccupavamo solo d’essere fedeli a Geova, indipendentemente da ciò che poteva accadere. Quell’estate trenta di noi pionieri lavorammo per sei settimane tutte le città dell’Arizona dov’era sorta l’opposizione, spostandoci ogni uno o due giorni, dormendo con le roulotte attaccate alle macchine, pronte ad allontanarci se durante la notte fosse successo qualche cosa. Nei luoghi dove le turbe avevano compiuto degli assalti o dove vi era stata dura opposizione d’altro genere facemmo silenziose visite notturne nelle case per lasciare pacchi d’opuscoli sulle scale d’ingresso, affinché le persone li leggessero.

Verso la fine del 1941 la nostra famiglia si riunì per breve tempo a Roseburg, nell’Oregon; quindi io e mia sorella, insieme ad altre cinque pioniere, fummo mandate a lavorare come pioniere speciali a San Leandro, in California. Vivendo in un gruppo così grande imparammo ad andare d’accordo. Ma ci attendevano altre esperienze.

PREPARAZIONE PER IL SERVIZIO MISSIONARIO ALL’ESTERO

Ad un’assemblea tenuta a Cleveland, nell’Ohio, nell’autunno del 1942, l’annuncio che nel prossimo futuro nuovi campi sarebbero stati lavorati da missionari rivolse la nostra attenzione ai paesi stranieri. Trascorse poche settimane io, mia sorella ed una delle nostre compagne ricevemmo l’invito a partecipare alla prima classe di missionari della Scuola di Galaad, che sarebbe cominciata il 1º febbraio 1943. Non chiedemmo consiglio a nessuno per sapere se dovevamo andare o no. Non avevamo fatto la dedicazione di servire Geova e di fare la sua volontà? Sì. E saremmo state disposte ad andare in qualunque parte del mondo per partecipare all’opera di predicazione? Naturalmente! Volevamo servire Geova nel luogo che egli ci indicava mediante la sua organizzazione. La nostra salute? Cinque anni di continua attività all’aperto ci avevano mantenuto in buone condizioni fisiche. Eravamo ansiose di andare.

All’inizio del corso scolastico il fratello Knorr ci disse che a Galaad avremmo trascorso cinque mesi felici, che avremmo sempre ricordati per l’intenso e duro lavoro. Ebbe ragione su entrambi i punti. Furono mesi molto felici. E furono pieni d’attività. A volte sembrava impossibile afferrare e ricordare tutte le informazioni che ricevevamo, ma comprendendo che era un provvedimento di Geova ne traemmo grande beneficio.

Quando nel giugno vi fu il conferimento dei diplomi, ricevemmo la nostra assegnazione, che fu prima Cuba e poi venne cambiata con il Messico. Eravamo emozionate per ciò che ci attendeva. Mentre eravamo in attesa di partire per recarci alla nostra assegnazione fummo mandate a Brooklyn, e di questo fui molto felice. A Brooklyn visitai una donna che aveva precedentemente preso tre dei nostri libri. A lei i libri non interessavano, ma piacevano alla sua figlia dodicenne. Ella aveva letto i libri e faceva domande molto intelligenti. Ben presto si videro le conseguenze. Quando, dopo pochi studi, ella e il suo giovane fratello divennero attivi proclamatori del messaggio del Regno, la madre cominciò ad opporsi e li scacciò di casa. Trascorsero il resto della loro fanciullezza in orfanotrofi e in casa di altre persone, ma non persero mai di vista il loro servizio a Geova. Sono ancora entrambi attivi nel servizio di Geova, e la ragazza abita ora nell’America Meridionale insieme al marito e a quattro figli, per servire Geova dove il bisogno di testimoni del Regno è particolarmente grande.

Dopo l’assemblea tenuta in luglio a Minneapolis, nel Minnesota, fummo mandate a San Antonio, nel Texas, per lavorare fra la popolazione di lingua spagnola, in attesa di andare nel Messico. I Messicani del Texas furono molto gentili e pazienti con noi mentre ci sforzavamo di imparare la loro lingua. A volte avevamo fino a venticinque studi la settimana. Molti di essi cominciarono a predicare mentre noi eravamo ancora in quel territorio e altri cominciarono dopo la nostra partenza. Quando andiamo a trovarli o quando essi vengono nel Messico ad un’assemblea, vedendo che sono ancora fedeli proviamo particolare gioia.

VERSO IL MESSICO!

Finalmente, nel giugno 1946, ottenuto il visto, intraprendemmo in automobile il viaggio verso la nostra assegnazione nel Messico. Nell’ultima parte del viaggio attraversammo per molti chilometri una regione pianeggiante, quindi salimmo una collina e davanti a noi apparve Città di Messico, una metropoli davvero moderna. In pochi minuti giungemmo alla filiale messicana della Società Torre di Guardia, conoscemmo i membri della famiglia Betel e salutammo quei nostri compagni di Galaad che erano arrivati un anno prima di noi. Ebbene, eravamo arrivate, quando potevamo cominciare a lavorare? Prima fu necessario ottenere dal governo il richiesto visto di soggiorno, e ci vollero circa due settimane.

Nel frattempo gli altri ci fecero conoscere il modo di vivere messicano. Dapprima ogni cosa sembrava strana, ma presto tutto divenne naturale ed ora questa è casa nostra.

Quando arrivammo nella città vi erano solo quattro congregazioni; ora, con la benedizione di Geova sull’opera di tutti i suoi servitori, esse sono aumentate a settanta congregazioni a Città di Messico. Predicare a queste persone è un piacere; sono amichevoli e cortesi ed è facile iniziare studi biblici a domicilio. Riscontrammo che alcune erano interessate solo nell’avere amici dell’America Settentrionale, ma molte altre sono ora membri della società del Nuovo Mondo.

Le gioie che abbiamo avute non sono state tutte nell’aiutare i nuovi ad entrare a far parte della società del Nuovo Mondo. Abbiamo avuto molte gioie lavorando insieme a coloro che erano già nell’organizzazione. Che reciproca edificazione vi è stata lavorando con i deboli nei centri di servizio e vedendoli divenire forti! Che piacere vedere coloro che abbiamo aiutati cominciare il servizio di pioniere temporaneo e quindi fare del ministero di pioniere regolare la loro carriera! Tutte queste cose mi hanno fatto considerare la mia assegnazione come un preziosissimo deposito affidatomi da Geova che voglio custodire per sempre.

Il 15 giugno 1949, quando sposai Samuel García, un nativo messicano e rappresentante legale della Società in questo luogo, mi feci un compagno per tutta la vita che ha lo stesso mio desiderio. Sia io che Sammy vogliamo continuare a servire Geova di continuo, e siamo felici di essere membri della famiglia Betel messicana e lavorare nell’ufficio.

Intendo forse dire che la vita del predicatore in servizio continuo è fatta solo di gioie e null’altro? No, questo non è vero. Vi sono momenti di prova e anche difficili esperienze, ma le gioie superano di gran lunga i dispiaceri, e sono le gioie ad avere maggiore importanza quando ripenso al cammino percorso per perseguire lo scopo della mia vita nel servizio di Geova Dio. Oh, ricordo quanto mi dispiacque non esser presente al congresso di Cleveland del 1946, perché fu tenuto subito dopo il mio arrivo nel Messico; allora piansi. Ma dopo pochi giorni cominciammo a ricevere lettere e ritagli di giornale da molti che si ricordavano di noi, e il nostro pianto si mutò in gioia. Provai grande dolore anche quando mio padre morì ed io non ero presente, e quando mia sorella, che allora era negli Stati Uniti, morì di cancro. Sarebbe stato più facile abbandonare tutto e ritornare negli Stati Uniti per stare con mia madre, ma ella se la cava bene ed è molto felice che io rimanga nella mia assegnazione, dove ho ricevuto le più ricche benedizioni.

Com’è ricca la vita di colui che ha fatto del servizio di Geova lo scopo della sua vita! Il punto decisivo è la dedicazione, e tutte le pietre miliari che seguono sono gioie che si hanno vivendo in armonia con quel voto fatto a Dio. Nella mia vita, le assemblee hanno contribuito notevolmente a darmi queste gioie, specialmente quella del 1958 quando tanti di noi che ci eravamo diplomati a Galaad potemmo ritrovarci insieme. Accresciuti privilegi di servizio, nuove assegnazioni, nuove persone interessate che ho aiutate e altri fedeli Testimoni con cui ho servito, tutto ha contribuito a darmi questa felicità. Oh, quali benedizioni sono in serbo per coloro che fanno dell’adempimento della volontà di Geova lo scopo della loro vita!

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