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  • Il porto di New York è il mio pulpito

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  • Il porto di New York è il mio pulpito
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
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  • DI TUTTE LE NAZIONI
  • “PECORE E CAPRI”
  • COME EBBE INIZIO TUTTO CIÒ
  • Arriva una nave
    Svegliatevi! 1972
  • Operazioni in acque ristrette
    Svegliatevi! 1976
  • “Nessuno di voi perderà la vita”
    Rendiamo “completa testimonianza in merito al Regno di Dio”
  • La vostra religione: una nave da non abbandonare mai?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
w62 1/7 pp. 412-415

Il porto di New York è il mio pulpito

Narrato da Ans Insberg

LA CALMA domenicale è scesa nella zona portuale di New York. Ieri il porto era un labirinto di rimorchiatori e navi da carico, navi cisterna e scialuppe, transatlantici e rombanti elicotteri. Oggi tutto è quieto, salvo alcune navi traghetto che si incrociano mentre fanno servizio fra Manhattan Inferiore e Staten Island. Il sole del mattino si riflette sulle finestre più alte dei grattacieli di Wall Street. Il traffico mattutino si snoda lungo l’autostrada soprelevata che rasenta le acque del porto. Sotto le bandiere di 170 compagnie di navigazione vi sono file di bastimenti dipinti da poco che sembrano prendere anch’essi il sole. Questo è il porto di New York, il porto più ricco del mondo. È anche il mio pulpito e lo è stato nei passati vent’anni.

All’ingresso di Port Authority un guardiano in uniforme controlla il mio permesso e mi fa segno di entrare. Mi avvio verso il più vicino pontile e mi dirigo al ponte sottostante, con la Bibbia in una mano e la borsa del servizio nell’altra. Qua e là vi sono gruppi di marinai che discutono delle cose del giorno, come la possibilità di una guerra per Berlino. Spesso prèdico prima ai cuochi e ai marinai, quindi ponte per ponte arrivo fino agli ufficiali, ai macchinisti, agli ufficiali in seconda, ai radio operatori e infine al capitano. Cerco in questo modo di non tralasciare nessuno e di lavorare ugualmente da tre a cinque navi al giorno.

Paragonato a coloro che abitano sulla terraferma, trovo che gli uomini che vivono sul mare sono di mentalità più aperta e conoscono meglio la Bibbia. Forse questo è dovuto al fatto che essi hanno più tempo da dedicare alla lettura e alla contemplazione. Poi, hanno anche viaggiato di più e trascorrono molto tempo vicino alla creazione di Dio: il mare e i cieli stellati.

A bordo di una nave francese mi presento al capo macchinista. “Venga nella mia cabina”, egli dice, “le mostrerò due libri che mi hanno dato molta soddisfazione e gioia. Li ho letti nel mio tempo libero”. Noto con piacere che mi mostra due note pubblicazioni della Torre di Guardia in francese: “Sia Dio riconosciuto verace” e “La verità vi farà liberi”. Il macchinista accetta volentieri la nostra nuova pubblicazione per lo studio biblico Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato. Quindi il capitano prende lo stesso libro. Ora hanno entrambi qualcosa di nuovo, interessante e importante da leggere.

Su un’altra nave trovo un gruppo di amichevoli marinai spagnoli: “Venite qui ragazzi, e vi mostrerò qualche cosa!” Mostrando una bella illustrazione del libro Paradiso, mi azzardo a pronunciare alcune parole in spagnolo: “Vedete? No mas guerra, no mas muerte”. (“Non più guerra, non più morte”). “Non vi piacerebbe vivere in un mondo come questo?” “¡Sì!” Offro loro il libro chiedendo una piccola contribuzione, ma mi rispondono: “No tengo dinero”. (“Non ho denaro”). Assicurando loro che il denaro non è la cosa importante in paragone con il mettere delle cose buone nella mente, acconsento a lasciar loro il libro per pochi soldi, ma ad una condizione: “Dovete passarvi il libro fra voi come una biblioteca circolante”. D’accordo. E tutti ricevono alcuni trattati in spagnolo prima che si concluda la piacevole visita.

DI TUTTE LE NAZIONI

La lingua e la religione variano da nave a nave. La maggior parte dei marinai che incontro sono spagnoli, portoghesi e scandinavi. Vi sono anche equipaggi italiani, giapponesi, tedeschi, indiani e di altri paesi. Infatti nel porto di New York giungono navi da ogni paese marittimo del mondo. Non è insolito ch’io mi trovi a parlare del regno di Dio con musulmani, cattolici romani, protestanti, indù o buddisti. La maggioranza parlano inglese. Io parlo inglese, russo e lettone e conosco alcune frasi di spagnolo e di tedesco. Tuttavia porto con me l’opuscolo della Società Torre di Guardia “Predica la Parola”, che spiega esattamente in trenta principali lingue perché sono a bordo.

Un giorno, su una nave da carico giapponese, mi recai nella cabina del capitano e mi presentai dicendo d’essere un ministro del vangelo. Il capitano si alzò e mi offrì gentilmente la sua sedia. Attorno al tavolo erano seduti gli ospiti, l’ufficiale in seconda e il capo macchinista, che parlavano tutti l’inglese. “Presto, sotto il regno di Dio, ogni cosa sulla terra sarà resa bella”, dissi. Il capitano tirò fuori una voluminosa Bibbia stampata in giapponese. Trovammo Matteo 24:14, la profezia di Gesù che predice che si doveva dare una testimonianza mondiale intorno al Regno prima che cominciasse la fine. “Questa scrittura si adempie oggi a bordo della sua nave”, spiegai, “e nei 185 paesi in cui operano i testimoni di Geova”. Il capitano suonò per chiamare il cameriere. Poco dopo ci veniva servito un caffé caldo e facevamo uno spuntino. Fu un piacere lasciare al capitano l’interessante libro Che cosa ha fatto la religione per il genere umano?

“PECORE E CAPRI”

Qualche tempo fa la Società Torre di Guardia mi diede una lettera inviata da una donna in Florida che chiedeva che un Testimone visitasse suo padre, che lavorava come secondo macchinista in una nave del porto. Trovata la persona, le spiegai lo scopo della mia visita ed ebbi il piacere di sentirla dire: “Entri. L’aspettavo”. “In tal caso”, risposi, “lasci che le mostri come sua figlia e i suoi due nipoti predicano la buona notizia del regno di Dio con i testimoni di Geova”. Egli ascoltò attentamente un breve sermone biblico che trattava il proposito di Dio di portare la pace, la salute e la vita all’umanità ubbidiente. Si abbonò immediatamente a La Torre di Guardia. Generalmente i marinai ricevono la posta presso l’ufficio della compagnia di navigazione a Manhattan quando tornano in porto. Dopo aver riempito il foglietto d’abbonamento, il macchinista mi chiese se volevo rimanere a pranzo da lui. Mentre consumavamo il nostro pasto a base di pollo potei spiegare la mia missione ad altri, compreso il cameriere spagnolo, che prese una copia del libro Paradiso nella sua lingua. Prima di abbandonare la nave fui lieto di rispondere ad alcune domande bibliche del capitano e a compilare un foglietto d’abbonamento a La Torre di Guardia per un altro ufficiale. Così si concluse una felice giornata nel porto.

In genere i marinai sono molto accoglienti e ospitali. Naturalmente, vi sono eccezioni alla regola. Alcuni giorni fa a bordo di una nave svedese fui molto ingiuriato, minacciato e infine mi fu ordinato di lasciare la nave. In una precedente occasione alcuni marinai italiani avevano obiettato apertamente: “Siamo cattolici e comunisti!” Tuttavia, questa ostilità non è mostrata normalmente. Gli ascoltatori che mostrano maggior apprezzamento sono i cattolici spagnoli e portoghesi.

I rari rifiuti sono presto dimenticati grazie a gioiose esperienze, come quella che ho avuto di recente a bordo di una nave inglese su cui lavorava un equipaggio nigeriano. I Nigeriani si radunarono per ascoltare il mio sermone, che suscitò molte domande bibliche. Tre uomini dell’equipaggio ottennero una copia del libro Paradiso ciascuno. “Che ne direste di venire a visitare la sede centrale della Società Torre di Guardia?” Acconsentirono a venire il giorno seguente. Giunse il lunedì e vennero sei Nigeriani e un ufficiale inglese. Tutti gradirono l’interessante visita alla vasta stamperia della Società. “Perché non costruite un bell’edificio come questo nel nostro paese?” chiese un marinaio. Forse ora egli ha visto la bella filiale della Società in Nigeria. Notevolmente colpiti dalla pace e dall’unità che regnano nella sede centrale dell’organizzazione di Geova, i miei ospiti salutarono.

Dire addio è la parte più dura del mio lavoro, perché di solito l’“arrivederci” è per sempre. Non rivedo la maggior parte dei miei ascoltatori perché il personale delle navi cambia ogni tre mesi circa. A volte vi è uno scambio di lettere, ma solo l’occasionale piacere di una breve riunione. Per questa ragione prima di concludere ogni conversazione con i marinai interessati indico sempre l’elenco delle filiali della Società Torre di Guardia che è a tergo delle pubblicazioni. “Avete una meravigliosa opportunità di conoscere i testimoni di Geova ovunque sbarchiate”, dico loro. “Difficilmente sbarcherete in un paese dove non vi sia una nostra filiale. Accertatevi di acquistare maggior conoscenza nel prossimo porto in cui entrerete”. Quindi mostro loro come usare la pubblicazione per lo studio biblico, fare le domande che sono in fondo alle pagine, e ottenere così un maggior intendimento dei propositi di Geova che conduce alla vita eterna.

COME EBBE INIZIO TUTTO CIÒ

Come mi venne l’idea di considerare questo grande porto come mio pulpito? Fu una felice decisione presa due decenni fa, dopo aver visitato un vecchio amico che si trovava a bordo di una nave nel Cantiere Navale di Bethlehem. Durante la conversazione parlammo della buona notizia del regno di Dio. Io ne fui lieto ed egli pure. Mi chiesi: “Perché non fare la stessa cosa su altre navi?”

Naturalmente, le navi non erano cosa nuova per me. Avevo navigato per quindici anni sotto bandiera americana, inglese, svedese e tedesca. Mi trovavo a bordo di una nave nell’Emisfero Meridionale quando in una chiara notte stellata aprii il mio cuore al Signore e gli chiesi di guidarmi al popolo che realmente lo adorava in ispirito e verità. Avevo visto molta ipocrisia fra le persone che frequentavano la chiesa nella mia nativa Lettonia e in seguito in Russia e non volevo nulla di tutto ciò. La mia preghiera fu esaudita quando assistetti alla proiezione del “Fotodramma della Creazione” della Società a Cleveland, nell’Ohio, nel 1914. Avevo finalmente trovato la verità: com’erano perfettamente in armonia la Bibbia con la scienza e la storia! Dopo due anni mi battezzai e intrapresi l’opera di predicazione, ricominciando a navigare ogni volta che ero a corto di denaro. Nell’estate del 1922 ricevetti l’invito dal giudice Rutherford, presidente della Società Torre di Guardia, ad entrare a far parte del personale della sede centrale, dove ho lavorato da allora in poi. Da questa casa a Brooklyn Heights mi reco ogni domenica mattina al porto.

Mentre predico a questi marinai che sono lontani da casa a volte penso alla mia infanzia in Lettonia, dove mio padre soleva leggere due o tre capitoli della Bibbia ogni giorno a colazione. L’amore verso Dio che questo fece nascere in me si accrebbe quando ci trasferimmo negli impervi monti Urali della Russia. Nella mia mente i grattacieli di Manhattan svaniscono per far posto a familiari montagne, profondi burroni e cascate. Posso ancora udire il canto del cuculo che si udiva dopo le stupende tempeste e i brillanti arcobaleni. Non so dimenticare il canto dell’usignolo nelle prime ore del mattino né le accecanti tormente di neve né le piccole campanule che spuntavano in mezzo alla neve ad annunciare l’arrivo della primavera. Quante volte stetti a custodire le pecore di mio padre nei verdi pascoli montani!

Curo ancora le “pecore” qui nel porto, per il mio Padre celeste, Geova. Gesù stesso trovò molti umili, mansueti ascoltatori lungo le coste della Galilea. Diciannove secoli hanno portato navi più grandi dei pescherecci della Galilea, e maggiori preoccupazioni. Gli umili marinai amano ancora la buona notizia che Dio ha un governo del Regno che restaurerà il paradiso sulla terra. Con tale felice messaggio e tanti ansiosi ascoltatori, potete immaginare perché attendo con gioia la prossima domenica mattina quando, con la Bibbia e la borsa del servizio, mi incamminerò verso il mio meraviglioso pulpito.

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