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  • Perché è certo un nuovo mondo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
w62 1/7 pp. 387-388

Perché è certo un nuovo mondo

SE IL nuovo mondo dipendesse dagli uomini, non potrebbe mai essere certo. “Gli eroici morti saranno morti invano a meno che dalla vittoria non derivi una nuova terra in cui abiti la giustizia”, dichiarò il comitato esecutivo del Concilio Federale delle Chiese di Cristo in America dopo la prima guerra mondiale. Il comitato chiese ai cristiani di lavorare e pregare “affinché dalle ceneri della vecchia civiltà sorgessero le luminose basi di un nuovo mondo”. Ma il nostro ingresso in quest’èra di bombe all’idrogeno di molti megaton ha condotto l’umanità più vicina all’annientamento, anziché alle ‘luminose basi di un nuovo mondo’ che speravano di creare. Gli sforzi dell’uomo non possono rendere certo un nuovo mondo.

Ma il nuovo mondo non verrà mediante gli uomini; verrà mediante l’Iddio Onnipotente, che ha promesso “cieli nuovi e terra nuova”, e “in cui abiterà la giustizia”. Dio non farà mai venir meno il suo proposito. Rivendicherà la parola che ha dato nel suo nome. Avendo tale promessa divina, siamo certi dell’istituzione di un nuovo mondo, poiché “è impossibile che Dio mentisca”. — 2 Piet. 3:13; Ebr. 6:18, Na.

V’è qualche dubbio ch’egli abbia il potere di rendere possibile un nuovo mondo? Non ve n’è se riflettiamo sulle passate gesta di Dio che attestano il suo illimitato potere di stabilire un glorioso nuovo mondo. La liberazione da parte di Dio di Noè e della sua famiglia per entrare in una terra purificata dopo un diluvio di gigantesche proporzioni non è che una delle gesta di Dio. L’apostolo Pietro dice che Dio “non risparmiò l’antico mondo, ma salvò, con altri sette, Noè annunziatore di giustizia, quando mandò il diluvio sul mondo degli empi”. (2 Piet. 2:5, Na) Perciò un “mondo di empi” non impedisce a Dio di creare un nuovo mondo; una volta spazzò via un tale mondo e può farlo di nuovo. Non è strano che l’Altissimo Dio dicesse ad Abrahamo, circa 400 anni dopo il grande Diluvio: “V’ha egli cosa che sia troppo difficile per l’Eterno?” — Gen. 18:14, Na.

Ebbene, anche la creazione dei corpi celesti e del nostro pianeta terrestre non fu nulla di troppo difficile dinanzi a Dio: “Con la parola del Signore furono creati i cieli e col soffio della sua bocca tutto il loro ornamento. Poiché Egli dice, e (tutto) è, comanda e (tutto) esiste”. “Egli, con la Sua potenza, ha fatto la terra, con la Sua sapienza ha consolidato il mondo, con la Sua intelligenza ha disteso i cieli”. (Sal. 33:6, 9; Ger. 10:12, Na) Perché dunque non dovrebbe alcuno ritenere impossibile un nuovo mondo né esitare a riporre fede nella divina promessa di un Nuovo Mondo? “Niente”, dichiarò un angelo del cielo, “è impossibile davanti a Dio”. Anche Gesù Cristo affermò autorevolmente: “Quello che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio”. — Luca 1:37; 18:27, Na.

Nel principio Dio creò un mondo giusto; non può egli crearne un altro? Il primo mondo giusto finì con la ribellione di un figlio spirituale di Dio e di Adamo ed Eva, ma un mondo giusto non dev’essere perduto per sempre. Una volta Gesù Cristo disse ai suoi apostoli: “Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figliuol dell’uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che m’avete seguitato, sederete su dodici troni”. — Matt. 19:28, VR.

Che cos’è questa “nuova creazione”? È interessante notare come rende queste parole La Sacra Bibbia (The Holy Bible) dagli antichi manoscritti orientali, tradotta da G. Lamsa: “Nel nuovo mondo quando il Figlio dell’uomo sederà sul trono della sua gloria . . .” Gesù si riferì alla nuova creazione di un mondo giusto, che sarà il nuovo mondo di giustizia promesso da Dio. Gesù mostrò che la nuova creazione di tale mondo sarebbe avvenuta nel tempo in cui egli sarebbe stato Re sul suo trono nella gloria celeste. I “cieli nuovi”, il regno di Dio retto da Gesù Cristo, sono il governo celeste che dominerà il nuovo mondo.

Ciò che oggi specialmente ci assicura un mondo è l’istituzione nel cielo da parte di Dio del suo regno retto da Gesù Cristo, avvenimento profeticamente additato dal profeta Daniele: “Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino all’Antico di giorni e fu presentato a Lui, che gli dette potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo dovranno servire: il suo potere è un potere eterno che mai tramonta, e il suo regno è tale, che non sarà mai distrutto”. (Dan. 7:13, 14, Na) Questo avvenimento assicura a coloro che amano le promesse di Dio la creazione di un nuovo mondo di giustizia.

Mediante il “potere eterno che mai tramonta” e il regno “che non sarà mai distrutto”, il Re di Dio, Gesù Cristo, rende certo l’adempimento della promessa del Nuovo Mondo. “Infatti tutte quante le promesse di Dio”, scrisse l’apostolo Paolo, “in lui [Gesù Cristo] furono ‘sì’”. (2 Cor. 1:20, Na) Che pensiero rassicurante: non ha importanza quante sono le promesse di Dio né quanto sembrano difficili agli occhi degli uomini, poiché si avvereranno mediante il Re di Dio, Gesù Cristo.

Ci viene dunque data la più grande assicurazione che verrà un nuovo mondo. La promessa di Dio di stabilire “cieli nuovi e terra nuova” è sicura perché egli non può mentire; la sua promessa è sicura a motivo della sua illimitata potenza e delle passate dimostrazioni di tale potenza, come al tempo del diluvio di Noè; la sua promessa è degna di fede, perché l’Altissimo e suo Figlio Gesù Cristo confermano il fatto che nulla è troppo straordinario dinanzi a Dio e che le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio. E a rendere assolutamente certa la divina speranza del Nuovo Mondo è il fatto che il regno di Dio governa; e il suo regnante Re porterà presto ad adempimento questa promessa, all’eterna lode di Colui che ha promesso il nuovo mondo.

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