Domande dai lettori
● Perché fu comandato a Giosuè di tagliare i garretti ai cavalli? Ha questo un significato per i cristiani oggi? — R. B., Stati Uniti.
Questo comando è riportato in Giosuè 11:6 (VR) dove leggiamo: “Non li temere, perché domani, a quest’ora, io farò che saran tutti uccisi davanti a Israele; tu taglierai i garretti ai loro cavalli e darai fuoco ai loro carri”. E in Giosuè 11:9 (VR) leggiamo che Giosuè fece “come gli avea detto l’Eterno: tagliò i garretti ai loro cavalli e dette fuoco ai loro carri”.
I garretti del cavallo sono i tendini posteriori che stanno sopra l’articolazione delle gambe posteriori del cavallo; e l’articolazione delle gambe posteriori corrisponde al ginocchio delle gambe anteriori del cavallo. Tagliando questi tendini i cavalli erano azzoppati e non potevano più servire a scopi bellici, né per la cavalleria né per tirare carri da guerra. Questo era il modo più semplice per mettere fuori combattimento un cavallo. Ovviamente questi cavalli, dopo che erano stati tagliati loro i garretti, e resi inutili, venivano messi a morte o distrutti, come i carri da guerra.
Riguardo ai cavalli la Cyclopædia di McClintock & Strong dice: “L’elemento più straordinario nelle note bibliche sul cavallo è il fatto che esso veniva usato esclusivamente per scopi militari. In nessun caso è detto che fosse usato come ordinario mezzo di locomozione o nell’agricoltura”. Erano tuttavia usati per affari di stato. (Ester 6:8; 8:14) Furono menzionati specialmente in relazione all’Egitto, come notiamo in Isaia 31:1, 3 (VR): “Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di soccorso, e s’appoggian su cavalli, e confidano ne’ carri perché son numerosi, e ne’ cavalieri, perché molto potenti, ma non guardano al Santo d’Israele, e non cercano l’Eterno! Or gli Egiziani son uomini, e non Dio; i loro cavalli son carne, e non spirito”. Vengono fatte simili osservazioni sfavorevoli in Salmo 20:7 e 33:17.
Al re d’Israele specialmente era dato questo avvertimento: “Non abbia egli gran numero di cavalli”. (Deut. 17:16, VR) Senza dubbio, una delle ragioni per cui Geova, con le esigenze esposte in Levitico 11, stabilì che il cavallo doveva essere considerato un animale impuro, fu quella che i Giudei non fossero tentati di acquistare cavalli per avere cibo e usarli poi per scopi bellici e riporre in essi la loro fiducia. L’azione di Giosuè fu conforme alle istruzioni divine che, a loro volta, erano in armonia con questo principio divino. Egli era giudice d’Israele sotto l’invisibile Re Geova Dio. Ubbidendo al comando divino di tagliare i garretti alle forze del nemico, non se ne appropriò, per accrescere così il numero dei suoi cavalli come giudice d’Israele.
Questo, tuttavia, ha più che un semplice valore storico, poiché è incluso in “tutto quello che fu scritto per l’addietro, [che] fu scritto per nostro ammaestramento, affinché mediante la pazienza e mediante la consolazione delle Scritture, noi riteniamo la speranza”. (Rom. 15:4, VR) La diligente osservanza di queste istruzioni da parte di Giosuè, che fece “come gli avea detto l’Eterno”, raffigura che oggi il popolo di Geova non confida negli strumenti di guerra carnale del mondo. Esso rinuncia alle guerre carnali del mondo e trasforma le sue spade in vomeri e le sue lancie in roncole. Questo corrisponde al taglio dei garretti dei cavalli da guerra degli antichi Cananei. — Isa. 2:4.