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  • La perseveranza malgrado l’opposizione reca gioia

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  • La perseveranza malgrado l’opposizione reca gioia
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
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  • CHIAMATA PER IL MINISTERO
  • OPPOSIZIONE
  • PERSEVERANZA MALGRADO LA TRAGEDIA
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
w64 15/11 pp. 698-701

La perseveranza malgrado l’opposizione reca gioia

Narrato da A. J. Joseph

QUANDO Gesù mandò i suoi discepoli a predicare disse loro di aspettarsi opposizione. Disse anche che lo spirito santo li avrebbe aiutati a superare questa opposizione e che avrebbero potuto veramente rallegrarsi quando fossero stati perseguitati. — Matt. 5:10-12.

Ho subìto tale opposizione durante i cinquant’anni del mio servizio a Dio in India. Ho anche ricevuto l’aiuto del santo spirito di Geova. Oltre a ciò, ho avuto molte occasioni di rallegrarmi, anche quando ero perseguitato, contento di sapere che avevo fatto la cosa giusta e recato piacere a Dio come gli antichi profeti.

CHIAMATA PER IL MINISTERO

Nel 1905 ricevetti la letteratura pubblicata dalla Società Torre di Guardia. Abitavo allora coi miei genitori a Travancore, provincia dello Stato di Kerala, nell’India Meridionale.

Avevo cominciato a sospettare che alcune dottrine e pratiche della Chiesa d’Inghilterra, a cui appartenevano i miei genitori, non fossero scritturali. Comunque, né i miei genitori né alcuno dei miei amici religiosi era in grado di far luce sulle mie domande. Mio padre mi suggerì di scrivere a un uomo che dirigeva un’organizzazione religiosa nell’India Meridionale e di chiedergli se aveva libri che spiegassero la dottrina della trinità ch’io mettevo in dubbio. Scrissi. Che cosa mi mandò quest’uomo? Il quinto volume della pubblicazione Studi sulle Scritture (inglese) della Società Torre di Guardia, intitolato “Espiazione fra Dio e l’uomo”. Da questo libro compresi anzitutto la verità inerente alla supremazia di Geova, la relazione tra Dio e Gesù Cristo, e il significato dello spirito santo. Dopo non molto tempo ottenni altre pubblicazioni simili, compresa la rivista La Torre di Guardia.

Verso la fine del 1906 fui colpito da una grave malattia che mi costrinse ad andare ad abitare a Cuddapah, vicino a Madras. Ivi ebbi l’opportunità di studiare intensamente, e quando guarii dalla malattia cominciai a diffondere il messaggio del Regno per mezzo di trattati forniti dalla sede centrale della Torre di Guardia a Brooklyn. Trovai un lavoro per mantenermi e dedicai i pochi anni successivi a recare testimonianza ai “cristiani” di quella zona.

Essendo un regolare lettore della rivista La Torre di Guardia, appresi che il presidente della Società Torre di Guardia, C. T. Russell, avrebbe visitato l’India nel 1912 durante il suo giro del mondo. Quando arrivò ebbi l’opportunità di udirlo parlare. Chiesi di parlare con lui in privato. Malgrado il suo intenso programma mi dedicò due ore. Mi invitò a intraprendere l’opera di predicazione della buona notizia come occupazione in servizio continuo. Come Geremia dell’antichità, mi giustificai dicendo che ero molto inesperto per compiere un’opera di tale responsabilità. Egli mi disse che Geova mi avrebbe aiutato, rafforzandomi come fa con tutti i suoi servitori. Accettai il privilegio.

Percorsi l’India in lungo e in largo per ferrovia, fermandomi ad ogni stazione per distribuire trattati nei villaggi vicini. In altri villaggi che erano molto nell’interno dovevo andare con carri tirati da buoi. Percorsi a piedi lunghi tragitti dove non c’erano strade. Nelle zone paludose, per raggiungere le persone mi servivo delle primitive barche del paese.

In India il campo in cui predicare era grande e compresi che c’era bisogno d’aiuto. Chiesi al presidente della Società Torre di Guardia di mandare qualcuno dall’America o dall’Inghilterra per organizzare l’opera in proporzioni maggiori. Fu mandato un fratello della filiale di Londra e un altro che era stato assegnato alla Malesia. Questo avvenne circa verso la metà del 1913.

A Travancore, l’opera progrediva bene, particolarmente nella parte centrale e settentrionale dello Stato. Vennero pronunciati in quasi tutti i centri “cristiani” discorsi a cui era fatta molta pubblicità. Ci fermavamo una settimana in ogni luogo e tenevamo adunanze ogni sera. Era data all’uditorio l’opportunità di fare domande. Talvolta queste conversazioni continuavano fino a tarda notte. Ben presto furono organizzati piccoli gruppi di persone interessate per il regolare studio biblico.

Quando scoppiò la prima guerra mondiale, i fratelli inglesi furono richiamati in patria e dovetti continuare nel miglior modo possibile. Mi recavo nelle località dove piccoli gruppi avevano accettato la verità in seguito ai discorsi pubblici e tenevo con loro studi biblici. Ero notevolmente incoraggiato dal gran frutto prodotto.

OPPOSIZIONE

Non molto tempo dopo i capi religiosi delle varie denominazioni “cristiane” suscitarono grande opposizione. Incitavano turbe a creare disturbi quando trovavo alcuni che mostravano interesse. Se non fosse stato per l’aiuto di Geova mediante il suo spirito, avrei potuto smettere a causa di questa intensa opposizione.

Un ecclesiastico della Chiesa d’Inghilterra mi sfidò a un dibattito sulla dottrina dell’immortalità dell’anima. Al dibattito furono presenti circa 300 persone. Citando una sola scrittura della Bibbia, egli fallì deplorevolmente nel tentativo di dimostrare che l’uomo abbia un’anima immortale. Mediante l’uso che feci delle Scritture, l’uditorio poté capire il corretto punto di vista su questa dottrina. Dopo il dibattito alcuni vennero da me ed espressero il desiderio di sapere di più. Come risultato, in questa città chiamata Thottakkad fu organizzata una nuova congregazione.

In un’altra occasione tenevo un’adunanza pubblica nella città di Pallam, a sud di Kottayam. Non parlavo neanche da quindici minuti quando un uomo robusto mi balzò addosso e mi gettò a terra, trascinandomi sul suolo mentre alcuni in mezzo alla folla battevano tamburi. Ma questo umiliante incidente non raffreddò il mio zelo. Non potevo che rallegrarmi di essere stato ritenuto degno di subire questo disonore per il nome di Geova. Un passante che aveva notato l’incidente venne alla mia residenza il giorno dopo ed espresse profonda simpatia, invitandomi a tenere adunanze pubbliche nella sua proprietà, dove avrebbe preparato provvisoriamente una sala. Accettai, e a queste adunanze assistettero da 300 a 400 persone. Ben presto fu formata un’altra congregazione.

Mentre l’opera progrediva, l’opposizione crebbe, specialmente da parte delle organizzazioni religiose della cristianità. Durante un discorso nella città di Pullad un missionario di una di queste sette mi interruppe. Gli chiesi gentilmente di sedersi, ma egli non lo fece. Istigò i suoi seguaci ad abbattere la tettoia provvisoria che avevamo eretto per questa adunanza, causando disordini. Ma il giorno dopo erigemmo di nuovo la tettoia e fummo protetti dalla polizia. Le adunanze continuarono per tutta la settimana.

Seguirono diversi altri assalti istigati da ecclesiastici. A Kundara affittai un locale per le adunanze pubbliche. Alcuni fratelli distribuirono volantini per annunciare il discorso. Al tempo stabilito cominciai uno dei miei discorsi, ma venti minuti dopo un eminente ecclesiastico di una delle chiese si alzò davanti a me e diede alla sua folla il segnale di sbattere delle scatole di latta vuote e di gridare ad alta voce. Questo ministro, che si professava capo “cristiano”, istigò ulteriormente la sua indisciplinata turba a gettarmi addosso sterco di mucca e immondizia. Un rispettabile signore indù, uomo influente, che si trovava lì vicino venne a vedere che cosa significava tutto quel rumore. Egli chiese all’ecclesiastico se questo era l’esempio che Cristo aveva dato da seguire ai cristiani, o se la sua opposizione nei miei riguardi era l’esempio dato dai capi religiosi giudei al tempo di Gesù. L’ecclesiastico arrossì e ritornò sui propri passi, mentre io continuavo il discorso.

Malgrado tutta questa opposizione, fui molto incoraggiato da una lettera che ricevetti dal presidente della Società Torre di Guardia di quel tempo, J. F. Rutherford. Nella sua lettera vi era questo paragrafo: “Puoi aspettarti maggiore opposizione da quelli che hanno lo spirito dell’avversario, perché egli vede che il suo regno viene meno rapidamente. Tutti i seguaci del grande Re dei re dovrebbero essere incoraggiati ad avanzare ora con rinnovato zelo mentre vediamo che il suo Regno frantuma l’impero di Satana e che la restaurazione della giustizia è vicina”.

Nel dicembre del 1921 il fratello Rutherford mi scrisse di disporre che una domenica pomeriggio al principio del 1922 si tenessero adunanze pubbliche in tutte le congregazioni. Tutti dovevano usare il soggetto “Milioni di persone ora viventi non morranno mai”. Questo importante discorso pubblico fu pronunciato quasi in ogni villaggio o paese del nostro territorio. Questa completa testimonianza fece adirare ancora di più il clero, ma l’opera prosperò.

PERSEVERANZA MALGRADO LA TRAGEDIA

Nel 1925 accadde una grande disgrazia nella mia famiglia. A causa di una grave forma di dissenteria morirono tre dei miei figli. Questo fu un duro colpo per me e mia moglie, ma fummo confortati dalla nostra ferma fede nella risurrezione. Geova ci sostenne entrambi perché sopportassimo con coraggio e fortezza d’animo questa disgrazia e andassimo avanti nell’opera.

Come fui felice d’aver perseverato quando nel luglio del 1926 ricevetti dall’ufficio centrale di Brooklyn una lettera con cui mi si informava che il fratello F. E. Skinner era stato assegnato all’India per aprire a Bombay un ufficio filiale e in cui mi si chiedeva di continuare l’opera sotto la direttiva di questa filiale. Il mio sogno si era avverato! Specialmente da quel tempo in poi, l’opera di predicazione ha fatto costante progresso in India mentre l’ufficio filiale ha dato pratici suggerimenti riguardo ai nuovi metodi da adottare per organizzare congregazioni e recare testimonianza alla gente. Di anno in anno vi è stato un costante radunamento di persone mansuete sotto l’eccellente Pastore Gesù Cristo, tanto che oggi in India ve ne sono duemila, associate a 74 congregazioni, tutte unite nell’adorare Geova Dio.

Mentre ripenso agli scorsi cinquant’anni del servizio che ho reso a Geova in India, mi rallegro perché l’Onnipotente Dio è stato buono con me e mi ha aiutato a perseverare in tutto questo tempo malgrado l’intensa opposizione. Benché ora il mio fisico sia debole a motivo dell’età avanzata, sono felice mentre guardo avanti all’ulteriore adempimento dei propositi di Geova.

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