“Come udranno?”
“Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi?” — Rom. 10:14.
1. Quali pertinenti domande si possono rivolgere riguardo alle visite personali dei ministri alle case delle persone in questi giorni?
QUANDO il vostro ministro venne a farvi visita a casa l’ultima volta? Da quanto tempo non viene a trovare voi e la vostra famiglia? Se è stata una visita recente, vi fece piacere ciò che disse in quella occasione? Ne foste spiritualmente edificati? Foste incoraggiati dalle sue parole? Se è trascorso qualche tempo da che fece tale visita, vi siete mai chiesto perché questo avviene? Perché è così occupato? Perché non trova il tempo di far visite ai suoi parrocchiani come facevano i ministri dei tempi passati?
2. (a) Quale strano paradosso è sorto nel campo della religione? (b) Citate alcune cifre riguardo alla mancanza di clero nel protestantesimo. (c) Quali risultati sembrano probabili?
2 Effettivamente, nonostante il cosiddetto alto grido per un “risorgere della religione” negli anni del dopoguerra, pare che nella religione del giorno moderno ci sia uno dei più strani e seri paradossi che si verifica dinanzi ai nostri occhi, cioè, un aumento di liste di membri delle chiese e un declino di iscrizioni ai seminari per ministri parallelamente gli uni agli altri. Per illustrare, nel 1975, se tre portavoce protestanti hanno fatto una corretta stima, le chiese protestanti dell’America Settentrionale avranno una mancanza di clero di oltre 50.000 persone. Inoltre, secondo la stessa fonte d’informazioni, “se la percentuale della popolazione che va in chiesa aumenta di più dell’incremento della popolazione totale, come avvenne negli anni cinquanta, la mancanza sarà perfino più seria. Ma siccome l’incremento è diminuito durante gli scorsi due anni circa, la stima dell’ammanco può non essere tanto seria. Comunque si consideri, tuttavia, è ovvio che milioni di persone saranno presto pecore senza pastori a meno che non si intraprenda un programma fallimentare per l’addestramento dei ministri”. — The Christian Century, 26 aprile 1961, pagina 509.
3, 4. Descrivete la mancanza di clero nel cattolicesimo.
3 La Chiesa Cattolica Romana ha pure i suoi problemi coi sacerdoti che lasciano il sacerdozio. A quanto si comunica, un funzionario del Vaticano ha detto che un “preoccupante numero di sacerdoti italiani e francesi hanno lasciato la chiesa. Mentre non si comunicano cifre da parte delle autorità cattoliche, una fonte protestante ritiene che 5.000 sacerdoti italiani e più di 1.000 sacerdoti francesi abbiano lasciato la Chiesa Cattolica Romana durante gli scorsi quindici anni, cioè più di quanti ne fossero ordinati nel 1959.
4 A Genova, Italia, il numero dei frequentatori dei seminari sono scesi del 40 per cento negli scorsi vent’anni, e l’80 per cento dei seminaristi vanno via prima di completare il corso di dodici anni. I seminari di Torino si dice siano per due terzi vuoti. Vi sono anche mancanze di monache. Queste statistiche non rappresentano in nessun modo l’intero problema ma semplicemente servono a mostrare che esiste una seria mancanza di uomini sia nel cattolicesimo che nel protestantesimo.
PERCHÉ MANCANO I MINISTRI?
5, 6. (a) Che cosa hanno da dire alcune autorità in quanto a questa mancanza di ministri? (b) Descrivete alcuni problemi che si presentano oggi ai ministri della cristianità.
5 Perché c’è questa mancanza di ministri e sacerdoti? Il dott. Samuel Blizzard, sociologo presso l’Università di Stato di Pennsylvania, ha recentemente dichiarato: “Nel passato il parroco ha compiuto le sue funzioni come un praticante generale. Ora si attende sempre più che egli sia uno specialista e si attende che sia uno specialista non in uno o due ma in sei separati ruoli: amministratore, organizzatore, pastore, predicatore, sacerdote e insegnante”. Il professore aggiunto di teologia pastorale presso la Scuola teologica di Yale, Wesley Shrader, è dell’opinione che troppi ecclesiastici siano costretti a fare troppo lavoro e non siano pagati abbastanza. Il dott. Samuel H. Miller, decano della Scuola teologica di Harvard, chiamò il ministro costretto a lavorare troppo e non pagato abbastanza “una delle tragedie del nostro tempo”.
6 Scrivendo in Christianity Today, George Christian Anderson comunicò che “più di 10.000 dei nostri ministri protestanti ora ricevono qualche forma di cura individuale o di psichiatria ospedaliera”. “Vi è stato un triplice aumento di ministri negli ospedali di stato e mentali”, egli aggiunse. Il dott. Anderson disse: “Per parecchi anni nei quali ho lavorato con ecclesiastici e psichiatri in tutto il paese io mi sono spaventato al numero di ecclesiastici che vogliono discutere i loro problemi personali”. “Molte delle loro difficoltà sono tragiche. Alcuni di questi ecclesiastici divengono rapidamente alcoolizzati o drogati. Altri si sono innamorati di un’altra donna e cercano di uscire dal dilemma per mezzo del divorzio. Molti ecclesiastici sono infelici e capiscono troppo tardi di essere nella vocazione sbagliata. Altri sono aggravati da ansietà e colpa a causa della loro incapacità di svolgere la parte soprannaturale, santa, che la congregazione si attende da loro . . . alcuni ecclesiastici sono profondamente turbati quando non ricevono un’attesa promozione. I bassi salari, le ambizioni frustrate e l’assoluta solitudine aggravano una predisposizione a seri turbamenti emotivi che richiedono l’aiuto di saggi consiglieri”.
È IL FREQUENTARE LE CHIESE LA RISPOSTA?
7. Anche se persone sincere frequentano la chiesa di loro scelta, è questa alcuna assicurazione che udranno un messaggio biblicamente confermato di conforto e speranza? Perché rispondete così?
7 Ora potete vedere perché i ministri non vengono alla vostra casa più di quanto non facciano e perché le parole dell’apostolo in Romani 10:14, ‘Come udranno?’ divengono sempre più significative? Ma questo non è tutto. Anche se le persone sincere frequentano la chiesa di loro scelta, è questa alcuna assicurazione che udranno il messaggio di convinzione e speranza dalla Bibbia? Chiedete a voi stesso quando avete udito l’ultima volta un sermone con reale conferma biblica. Non sono le parole che Paolo rivolse a Timoteo appropriate a questo punto: “Poiché vi sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi; e allontaneranno i loro orecchi dalla verità, mentre si volgeranno a false storie”? (2 Tim. 4:3, 4) In realtà, sono tali insegnanti pure mandati dal vero Dio? Sono qualificati per insegnare? Paolo risponde, non indicando un diploma da alcuna delle scuole teologiche del suo giorno o qualsiasi altra autorizzazione umana a prova del suo essere adeguatamente qualificato per insegnare la verità. Egli indica qualcosa assai più significativo e pratico quando dice: “Cominciamo di nuovo a raccomandar noi stessi? O forse, come alcuni uomini, abbiamo bisogno di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi? Voi stessi siete la nostra lettera, incisa sui nostri cuori e conosciuta e letta da tutto il genere umano. Poiché è mostrato che voi siete una lettera di Cristo scritta da noi quali ministri, incisa non con inchiostro ma con lo spirito dell’Iddio vivente, non su tavolette di pietra, ma su tavolette carnali, su cuori. Ora per mezzo del Cristo abbiamo verso Dio questa sorta di fiducia. Non che da noi stessi siamo adeguatamente qualificati a riconoscere alcuna cosa come emanante da noi, ma il nostro essere adeguatamente qualificati emana da Dio, che in realtà ci ha resi adeguatamente qualificati per esser ministri d’un nuovo patto, non di un codice scritto, ma di spirito; poiché il codice scritto condanna a morte, ma lo spirito rende viventi”. (2 Cor. 3:1-6) Quali “lettere” indica il vostro ministro per stabilire le sue qualifiche per il ministero?
8. Come si sentono alcuni ministri circa la loro opera? Con quale effetto sul popolo?
8 Gesù disse che gli uomini si sarebbero riconosciuti dai frutti che avrebbero portato. Questo è vero di tutti quelli che pretendono d’esser ministri. Le loro opere, i loro frutti, anziché le loro pretese verbali o i loro diplomi, mostrano se sono veri ministri, mandati da Dio, affinché il popolo possa così udire il messaggio del Regno. Vogliate notare ciò che alcuni di questi uomini hanno da dire intorno alla loro opera. L’ex ecclesiastico metodista James B. Moore scrive: “Alcuni ministri chiaramente odiano il loro lavoro. Io ho conosciuto ministri che hanno disprezzato il popolo in genere e la loro congregazione in particolare”. Dall’Ohio un ministro comunica: “Sento che c’è un buon numero di ministri che si sentono piuttosto perduti. Io sono fra loro. Non possiamo semplicemente vedere dove stiamo andando nella Chiesa . . . non possiamo vedere che facciamo molta differenza nelle nostre comunità o nella vita dei membri individuali delle nostre comunità. Questo mi turba”. Ora potete vedere perché il cosiddetto “risorgere della religione” è realmente privo di significato? Il valore spirituale non c’è. La vera fede manca. I perduti non sono salvati. Ciò nondimeno, le Scritture dichiarano: “‘Chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato’. Comunque, come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare? Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi?” — Rom. 10:13, 14.
OPERE E INSEGNAMENTI DEI VERI MINISTRI
9-11. In contrasto coi ministri della cristianità, mostrate ciò che dice l’Annuario dei testimoni di Geova circa l’attività di questi ministri nei diversi aspetti della loro attività di ministero perché le persone possano “udire”.
9 Dov’è, dunque, il predicatore? Come udrà il popolo? Come possono quelli dal cuore onesto che desiderano conoscere la verità della Parola di Dio trovar conforto, guida e incoraggiamento spirituale? L’Annuario del 1964 (inglese) dei testimoni di Geova, che sono descritti da alcuni come la “religione che cresce più presto nei tempi moderni”, dichiara a pagina 31: “I testimoni di Geova del giorno moderno si sforzano di fare l’opera che Gesù disse di dover fare ‘in testimonianza a tutte le nazioni’”. (Matt. 24:14) Malgrado l’opposizione che incontrano come narrano gli Annuari del 1965 e del 1966 dei testimoni di Geova, essi avanzano con baldanza. Devono dichiarare l’“eterna buona notizia” in tutta la terra abitata ripetute volte. (Riv. 14:6) Questa è la volontà di Dio.
10 Guardando indietro, vediamo che la gioia dei testimoni di Geova fu grande durante l’anno 1965 perché 1.109.806 diversi proclamatori predicavano con baldanza il messaggio del regno di Dio in 197 paesi. Questi cristiani erano associati a 24.158 congregazioni dei testimoni di Geova. Questi uomini e donne amano insegnare la Parola di Dio e ne diedero prova in quanto trascorsero 171.247.644 ore andando di casa in casa, tenendo studi biblici a domicilio e parlando al pubblico dal podio. Fecero effettivamente 59.165.475 visite ulteriori a persone che avevano mostrato interesse per il messaggio di Cristo e volevano conoscere ulteriormente le promesse di Dio. Questi milioni di persone visitate non vennero alle Sale del Regno dei testimoni di Geova, ma i milioni di proclamatori del Regno andarono alle case del popolo. Un metodo abbastanza diverso da quello che segue la cristianità, ma l’originale introdotto da Gesù e dai suoi apostoli.
11 Di nuovo potrebbe porsi la domanda: Quante volte il vostro ecclesiastico o ministro vi ha visitato nella vostra casa nel 1965? In contrasto con la mancanza di visite personali dei ministri della cristianità il fatto è che ogni settimana dell’anno i testimoni di Geova tennero 770.595 studi biblici a domicilio durante il 1965, e questi studi biblici a domicilio non si tennero semplicemente dal ministro che presiede una sola congregazione. Piuttosto, quest’opera era compiuta da tutti quelli che formano la congregazione, poiché tutti i testimoni di Geova sono ministri cristiani ordinati. — Isa. 61:1-3.
12. Perché c’è ancora l’invito per altri ministri nella società del Nuovo Mondo?
12 Queste persone di ogni ceto sociale prendono a cuore la dichiarazione dell’apostolo Paolo che fornì il punto focale della nostra considerazione: ‘Come udranno?’ Notate ciò che Paolo realmente disse in questa occasione: “Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi? Come, a loro volta, predicheranno se non sono stati mandati?” (Rom. 10:14, 15) E questi cristiani testimoni di Geova sono “mandati” con lo specifico comando: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Matt. 28:19, 20) Ma con tutto il fiorente paradiso spirituale nella moderna organizzazione dei testimoni di Geova, c’è tuttavia l’invito di intraprendere il ministero perché altri possano udire. Perché? Gesù stesso diede la risposta quando disse ai suoi discepoli: “Sì, la messe è grande, ma gli operai sono pochi. Perciò, implorate il Signore della messe onde mandi operai nella sua messe”. (Matt. 9:37, 38) La “messe” è davvero grande, poiché ovviamente ci sono molte persone che vogliono si risponda alle loro domande bibliche e hanno bisogno di conforto e aiuto dalla più grande fonte d’incoraggiamento dell’universo. Non vi sentite personalmente così al riguardo? Non l’apprezzate quando qualcuno sinceramente s’interessa di voi e quando vuole condividere con voi le migliori notizie oggi disponibili? Tale persona è un vero amico che ha a cuore i vostri migliori interessi spirituali.
13. Perché sono attratti dal messaggio dei ministri della società del Nuovo Mondo?
13 Osservando lo zelante ministero pubblico dei testimoni di Geova, molte persone sono state indotte a chiedere in tutta sincerità: “Perché tante persone si sentono attratte al messaggio di questi cristiani la cui crescita in questi tempi moderni è nientemeno che fenomenale?” Per una ragione, il loro messaggio è chiaro e comprensibile. Contiene semplici verità bibliche rese così chiare che chiunque dal cuore onesto può avere la risposta alle sue domande bibliche. Anche le cosiddette domande “difficili” possono essere appagate con successo, poiché si possono dare risposte intelligenti a tali domande come: Qual è il nostro destino? Verrà mai un tempo in cui l’uomo vivrà in pace col suo prossimo? Che cosa accadrà alla terra? Sarà un tizzone radioattivo privo d’umanità dopo la terza guerra mondiale nucleare?
14. Come i testimoni di Geova si sentono circa la Bibbia e il suo valore in paragone con la tradizione?
14 Dichiarato con semplicità, il messaggio che questi cristiani portano è il messaggio del Regno. (Matt. 24:14) È un messaggio che si basa sulla Bibbia, e i testimoni di Geova credono che la Bibbia è la Parola di Dio e che è la verità e che sulla Bibbia si può riporre fiducia più che sulla tradizione. — 2 Tim. 3:16, 17; 2 Piet. 1:21; Giov. 17:17; Matt. 15:3; Col. 2:8.
15-17. Quali fondamentali verità bibliche sono insegnate dai testimoni di Geova circa (a) Cristo e il suo ruolo nei propositi di Dio? (b) il Regno e le sue benedizioni e (c) la terra e il suo futuro?
15 Le semplici verità dottrinali sono enunciate da questi ministri in maniera acuta mentre danno prova dalla Bibbia, tra le altre cose, che Cristo fu il primo della creazione di Dio; che Cristo morì su un palo, non su una croce; che la sua vita umana fu pagata come riscatto per gli uomini ubbidienti e che quell’unico sacrificio fu sufficiente. Inoltre, che Cristo fu destato dai morti come immortale creatura spirituale e che la sua seconda venuta e presenza avviene in ispirito. — Col. 1:15; Riv. 3:14; Gal. 3:13; Atti 5:30; Matt. 20:28; 1 Tim. 2:5; Rom. 6:10; Ebr. 9:25-28; 1 Piet. 3:18; Giov. 14:19; Matt. 24:3.
16 In quanto al Regno, che è la dottrina suprema della Bibbia e il tema del messaggio che i testimoni di Geova portano, essi mostrano dalla Bibbia che il Regno sotto Cristo governerà la terra in pace e giustizia e che il Regno recherà ideali condizioni di vita alla terra. — Isa. 9:6, 7; 11:1-5; Sal. 46:8, 9; Matt. 6:10; Isa. 11:6-9; 32:16-18; 33:24; 65:17-25.
17 Per di più, permettono ai loro uditori di imparare dalla Bibbia che la terra non sarà mai distrutta né spopolata ma che Dio distruggerà questo presente sistema di cose alla battaglia di Armaghedon e che i malvagi saranno eternamente distrutti. — Eccl. 1:4; Isa. 45:18; Sal. 78:69; Riv. 16:14, 16; Sof. 3:8; Isa. 34:2.
18. (a) Date prova che la vocazione di queste persone è il ministero piuttosto che alcun altro lavoro in cui possano impegnarsi durante il giorno. (b) Che cosa spinge questi ministri a fare la loro opera?
18 Quale incoraggiamento, quale buona notizia in queste semplici, fondamentali verità della Bibbia, e non c’è da meravigliarsi che centinaia di migliaia di persone in tutta la terra, in ogni lingua, in ogni circostanza, siano attratte verso questi ministri senza pretesa che lavorano duramente! Queste persone non si notano né per il loro abbigliamento né per i loro titoli. Forse uno di questi ministri abita vicino alla vostra porta ed esteriormente può apparire d’essere lattoniere idraulico, agricoltore, lavoratore di ufficio o fabbrica, esperto artefice od operaio. Ma vi siete mai chiesto perché il vostro vicino è così devoto alla sua attività cristiana? Lo è perché la sua reale vocazione è il ministero. (Luca 4:16-20; Giov. 15:16) La sua opera è motivata dall’amore verso il prossimo e dal profondo desiderio di comunicare la verità, che rende gli uomini liberi e dà speranza di sistemi di cose migliori alla fine di questo vecchio sistema. (Giov. 8:32; Mar. 13:28-30) Veramente queste persone non sono per fare impressione, ma per ispirare. Semplicemente vogliono dare al popolo dappertutto l’opportunità di “udire” il messaggio del Regno.
19. Perché l’unità della società del Nuovo Mondo fa tale impressione?
19 Per giunta, in un mondo che è disunito e lacerato da contrasti razziali, contrasti politici, diversità di lingue e molti altri fattori divisivi, nazionalistici, l’unità dei testimoni di Geova è rimarchevole. Indipendentemente da dove andiate sulla terra il loro messaggio è lo stesso, il loro amore reciproco è rimarchevole e il loro zelo, la loro determinazione e la loro persuasione sono incomparabili. Scrivendo in The Christian Century del 26 aprile 1961, Samuel H. Miller, decano della Scuola teologica di Harvard, sotto il soggetto “L’uomo e il ministero” dichiara: “Questo mondo in cammino è un manicomio. Non c’è nessuna singola direzione, nessun modello generale, nessuna immagine chiara. I propositi sono contraddittori, le filosofie sono controverse, gli ideali sono differenti . . . non c’è nessun punto focale, nessun centro, nessuna base infallibilmente comune, e ciò che è peggio, la religione come noi la conosciamo non provvede tale centro. Scossi da un vasto scisma ancor più amaro, scheggiati dall’irragionevole esplosione di piccole sette in contesa. Se ci fu mai un’immagine è lacerata in mille orgogliose e tediose contese. Suona tutto come un vecchio sogno con frammenti di linguaggio non più noti. Nulla in quel modello sembra si adatti ad alcuna cosa in questo enigma”. Sì, la religione mondana con le sue vaste differenze, i suoi conflitti di dottrine e teorie non provvede un centro, un punto focale intorno a cui il popolo possa raccogliersi. Questo non avviene, comunque, presso i testimoni di Geova. Indipendentemente da linee di confine nazionale, razza, colore, precedente religione, sia in tempo di pace che di guerra, questi ministri sono legati insieme in una indivisibile adorazione comune del solo vero Dio Geova. È come ragiona l’apostolo Paolo: “Ora vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero”. (1 Cor. 1:10) Descrive questa unità l’effettivo stato di cose della vostra religione?
PAOLO L’INSEGNANTE
20. Perché è utile considerare in alcuni particolari la vita e il ministero dell’apostolo Paolo? Quando e dove nacque?
20 Finora nella nostra considerazione abbiamo fatto molti riferimenti agli scritti dell’apostolo Paolo. Quale personalità dinamica egli fu! Realmente, però, chi fu quest’uomo che rese un tale notevole contributo alle Scritture Greche Cristiane e le cui medesime parole, ‘Come udranno?’ costituiscono il punto focale della nostra considerazione? Conoscendolo maggiormente apprezzeremo senza dubbio le sue parole anche di più e trarremo profitto dal suo esempio di fede e di coraggio. Benché non possiamo dichiarare con perfetta accuratezza la data né della sua nascita né della sua morte, con tutta probabilità nacque verso il 3 E.V. Così Paolo nacque probabilmente nello stesso decennio in cui nacque Gesù Cristo. A mezza strada fra Gerusalemme e Costantinopoli (o la Istanbul del giorno moderno) sorgeva Tarso, luogo di nascita dell’apostolo Paolo. Questa fu la prima dimora di quell’uomo che, più di ogni altro uomo, portò il cristianesimo dalla Giudea in tutto l’Impero Romano, permettendo agli uomini di “udire” il messaggio del Regno.
21. Descrivete il primo retroscena dell’apostolo Paolo, compresa la sua istruzione.
21 Tarso era a 515 miglia a nord di Gerusalemme e situata sul fiume Cidno dodici miglia dalla foce del fiume nel Mar Mediterraneo. Tarso era una città di istruzione e cultura. Nei tempi antichi era considerata all’altezza di Atene e Alessandria. Si è detto che gli uomini di Tarso avessero zelo per la filosofia e l’istruzione più di quelli di Atene e di Alessandria. Era una città ricca, dove era stata accumulata molta ricchezza dell’Asia Minore prima che fosse portata in Grecia e in Italia. I prodotti caratteristici della città erano i tessuti, prima in corde e quindi in coperture di tende e abiti di lana che era provveduta in abbondanza dai greggi di capre nella regione del Tauro. Imparare un mestiere era obbligatorio per i giovani giudei, e fu così che non senza ragione Paolo imparò il mestiere di fabbricante di tende, il che gli permise di sostenersi da sé in anni successivi. Così non fu mai di alcun peso alla congregazione cristiana. Il padre di Paolo lo mandò a Gerusalemme alla scuola di Gamaliele quando non aveva più di tredici anni, e Paolo fu in realtà favorito avendo questo maestro, poiché il racconto di Atti raffigura Gamaliele come un uomo di coraggio e sapienza, un uomo dotato di mente libera.
22. Fece presa su di lui lo spirito del suo maestro? Perché rispondete così?
22 Ma è ovvio che l’attitudine del suo capace insegnante non fece presa su di lui. Infatti, al contrario, lo zelo religioso rese Paolo dimentico dello spirito di tolleranza del suo maestro ed egli divenne molto intollerante. Come giovane poté dunque assistere con approvazione all’assassinio del primo martire cristiano, Stefano. Commentando questi nefandi atti compiuti prima della sua conversione al cristianesimo, il racconto biblico dichiara: “Saulo, però, portava la desolazione sulla congregazione. Invadendo una casa dopo l’altra e, trascinando fuori uomini e donne, li consegnava alla prigione”. — Atti 7:58–8:3.
23. (a) Descrivete la conversione di Paolo al cristianesimo. (b) Mostrate dal racconto della sua vita se questo apostolo permise agli uomini di “udire” il messaggio del Regno o no.
23 Ora che cosa indusse questo accanito persecutore di cristiani a divenirlo lui stesso? Un miracolo, che dapprima lo fece divenire fisicamente cieco ma quindi aprì i suoi occhi in maniera spirituale. Per tre giorni Saulo non mangiò né bevve; quindi Geova mandò a Saulo uno dei suoi rappresentanti, di nome Anania, e alla sua visita Saulo ricuperò la vista, fu battezzato, ricevette lo spirito santo, prese nutrimento e acquistò forza. (Atti 9:1-19) Saulo (in seguito chiamato Paolo) andò quindi in Arabia, indubbiamente per mettersi completamente al corrente della volontà e del proposito di Dio per lui. Ora fu pronto per l’opera che Geova gli aveva data da fare. Compì egli quest’opera? “Udì” la gente a causa del ministero di Paolo? Il suo racconto risponde in maniera impressionante alla domanda, poiché Paolo fece tre lunghi viaggi missionari, percorse migliaia di miglia, stabilì un numero di congregazioni cristiane, partecipò all’opera del corpo governante, scrisse quattordici lettere alle congregazioni e a individui cristiani, fu in prigione per amore della buona notizia, dando così indelebile impeto alla primitiva congregazione cristiana.
24. Quali sono alcune delle lezioni che possiamo apprendere da questo conduttore del cristianesimo primitivo.
24 Che uomo fu questo Paolo! Un tempo uno spietato persecutore di cristiani, ora divenne una madre mite che nutriva il suo piccolo. Benché fosse bene educato, non richiamò mai l’attenzione su di sé. Mentre predicava con persuasione, diede sempre credito a Geova. Pur essendo politicamente e religiosamente libero, divenne uno schiavo del Signore Geova, e quale racconto di perseveranza lasciò! Mai brontolone o lamentatore, Paolo poteva sempre fare le sue cose. Credeva che era Geova a dargli la forza e la volontà di fare l’opera. Fino alla medesima fine si attenne alla sua integrità e alla sua fede. Quale esempio, quale coraggio e fede che i veri cristiani possono oggi imitare, come anch’egli imitò il suo Signore, Cristo Gesù!
IMITIAMO L’ESEMPIO DI PAOLO
25-27. (a) Illustrate l’atteggiamento di Paolo verso il ministero e paragonatelo all’opera che viene compiuta dai membri della società del Nuovo Mondo d’oggi. (b) A quali domande si risponderà nel successivo articolo?
25 Paolo disse che “chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”. Paolo stesso, però, ragionava che non potevano invocare il nome di Geova a meno che non riponessero fede in lui, e come potevano riporre fede in lui se non avevano udito di Geova, e, naturalmente, tutto questo richiedeva predicatori, ministri, così che potessero udire di Geova l’Iddio della salvezza.
26 In questi giorni critici, quando c’è tale mancanza di ministri nella società del vecchio mondo, c’è un notevole contrasto nella società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. Mentre continua ad essere rivolto l’invito per più operai, questi occupati, zelanti ministri di Dio permettono alle persone dappertutto di udire il messaggio del Regno, affinché siano salvati e imparino la via che conduce alla vita. Il loro atteggiamento verso il ministero è riflesso nelle seguenti parole di Paolo: “Se, ora, io dichiaro la buona notizia, non è per me ragione di vanto, poiché necessità me n’è imposta. Realmente, guai a me se non dichiarassi la buona notizia! Se io compio questo volontariamente, ho una ricompensa; ma se lo faccio contro la mia volontà, mi è affidata ciò nonostante una gestione. . . . E così ai Giudei divenni come un Giudeo, per guadagnare i Giudei; a quelli sotto la legge divenni come sotto la legge, benché io stesso non sia sotto la legge, per guadagnare quelli che sono sotto la legge. A quelli senza legge divenni come senza legge, benché io non sia senza legge verso Dio ma sotto la legge verso Cristo, per guadagnare quelli senza legge. Ai deboli divenni debole, per guadagnare i deboli. Son divenuto ogni cosa a persone di ogni sorta, per salvare a tutti i costi alcuni”. — 1 Cor. 9:16-22.
27 Che cosa cercava di compiere Paolo? La predicazione con successo della buona notizia del Regno affinché le persone potessero imparare la via che conduce alla vita nel nuovo sistema di cose di Dio. Questa è identicamente la stessa opera che i testimoni di Geova fanno oggi. È un’opera benevola, un’opera edificante, un’opera che richiede molto coraggio, fortezza morale e determinazione. In quanto alle sue ricompense, alle sue benedizioni, e a come individualmente possiamo ricevere queste cose, lasciamo che risponda l’articolo che segue.
“Fino a quando gli empi, o Eterno, fino a quando gli empi trionferanno? Uccidono la vedova e lo straniero, ammazzano gli orfani, e dicono: L’Eterno non vede, l’Iddio di Giacobbe non ci fa attenzione. Colui che ha piantato l’orecchio non udirà egli? Colui che ha formato l’occhio non vedrà egli? . . . l’Eterno, il nostro Dio, li distruggerà”. — Sal. 94:3, 6, 7, 9, 23, VR.
[Cartina a pagina 426]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
ATENE
COSTANTINOPOLI
TARSO
Gerusalemme
ALESSANDRIA
[Immagini a pagina 424]
Lattoniere idraulico
. . . e ministro