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  • Si dovrebbero smascherare la falsità e la corruzione?

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  • Si dovrebbero smascherare la falsità e la corruzione?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
w66 1/10 pp. 579-580

Si dovrebbero smascherare la falsità e la corruzione?

IL CONFINE tra il bene e il male è divenuto così indistinto per molte persone che è quasi impercettibile. I poliziotti accettano mance per trascurare infrazioni del traffico; i cittadini aumentano le spese nei prospetti della tassa sul reddito; le persone sposate sono infedeli ai loro coniugi e i giovani ingannano negli esami scolastici. Una volta quasi tutti avrebbero considerato tale comportamento vergognoso, ovviamente errato e meritevole di biasimo. Ma ora, pur non essendo pienamente approvato, è in genere accettato come naturale, il modo di vivere. “Lo fanno tutti”, si ode dire spesso.

Per di più, è considerato poco caritatevole e scortese smascherare la menzogna o rendere pubblico il male di un altro. Le persone ritengono che ingannare ed essere falsi possa non essere la condotta migliore, ma rendere noto l’inganno e scoprire la falsità è considerato ancora peggiore. Facendo così uno si espone a maggior biasimo di quello ricevuto da colui che commette il male.

Questa apatica accettazione della corruzione e della falsità si nota anche in questioni religiose, specialmente ora che gli sforzi ecumenici cercano di unire le molte diverse religioni. Gli insegnamenti e le pratiche di un’organizzazione religiosa possono essere riconosciuti come falsi, presentando il cristianesimo sotto falsa luce, eppure smascherarli come tali è considerato non cristiano. Voi, senza dubbio, avete notato che è così.

Ebbene, dunque, che ne pensate della cosa? Che dire se qualcuno parlasse pubblicamente contro certi capi religiosi, dicendo loro: “Voi siete dal padre vostro il Diavolo e desiderate fare i desideri del padre vostro. . . . Quando dice la menzogna, parla secondo la propria disposizione, perché è bugiardo e padre della menzogna”. Pensereste che tale linguaggio sia sconveniente per un cristiano? Anche se fosse vero, riterreste un male insidiare in quel modo la reputazione di rispettati capi religiosi?

Che dire se una persona usasse un linguaggio di condanna ancora più vigoroso, dicendo: “Guai a voi, teologi ed ecclesiastici, ipocriti! perché chiudete il regno dei cieli dinanzi agli uomini; poiché voi stessi non entrate e non lasciate entrare quelli che stanno per entrare. . . . Stolti e ciechi! . . . Guai a voi, teologi ed ecclesiastici, ipocriti! perché somigliate a sepolcri imbiancati, che in realtà di fuori appaiono belli ma dentro son pieni d’ossa di morti e d’ogni specie d’impurità. In tal modo anche voi, di fuori in realtà apparite giusti agli uomini, ma di dentro siete pieni d’ipocrisia e illegalità. . . . Serpenti, progenie di vipere, come sfuggirete al giudizio?”

Un simile linguaggio vi farebbe immediatamente definire chi lo usa un intollerante bigotto? Molti possono considerare tale parlare del tutto inadeguato e non cristiano. Eppure queste sono le parole di nostro Signore Gesù Cristo, dette ai rispettati capi religiosi del suo giorno! Il solo cambiamento in questa diretta citazione della Bibbia è la sostituzione dei termini “teologi ed ecclesiastici” a “scribi e Farisei”. E questo è molto appropriato, poiché quegli uomini erano il clero del primo secolo fra i Giudei, che portavano anche abiti caratteristici per attirare l’attenzione sulla loro carica, come fanno molti ecclesiastici d’oggi. — Si veda Giovanni 8:44 e Matteo 23:1-36.

Ma perché Gesù parlò in questo modo di quegli uomini? Fu perché avevano presentato Dio e i suoi insegnamenti sotto falsa luce. Le loro false tradizioni e pratiche religiose avevano sviato le persone dal sentiero della giustizia che conduce al regno di Dio. In una precedente occasione Gesù aveva detto a certi capi religiosi:

“Avete reso la parola di Dio senza valore a causa della vostra tradizione. Ipocriti, Isaia profetizzò appropriatamente di voi, quando disse: ‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me. Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano comandi di uomini come dottrine’”. E Gesù disse dunque ai suoi discepoli: “Lasciateli stare. Sono guide cieche. Se, dunque, un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in una fossa”. — Matt. 15:6-14.

Perciò, quando i capi religiosi e le organizzazioni della cristianità travisano la Parola di Dio insegnando tradizioni di uomini, è errato smascherare le loro false dottrine? Quando asseriscono di seguire Cristo eppure si immischiano nella politica del mondo, è una cosa cattiva rendere noto che le loro azioni sono non cristiane e condannate da Dio? Si dovrebbe sopprimere la verità perché espone la falsità e la corruzione? Giammai! Gesù non esitò mai a dire la verità, anche se fu ucciso dietro istigazione degli adirati capi religiosi perché aveva fatto questo. — Giov. 17:14; Giac. 4:4.

Perciò, come reagirete quando saranno fatte precise dichiarazioni circa falsi insegnamenti religiosi e pratiche corrotte? Condannerete immediatamente la persona o l’organizzazione che li smaschera? Pensate che sia giusto insegnare menzogne e travisare la Parola di Dio, ma errato smascherare l’errore? Contrariamente a ciò che possono pensare alcuni, non è scortese e poco amorevole smascherare la falsità e la corruzione.

Ricordate l’esempio di Gesù Cristo. Egli fu la persona più amorevole e gentile che camminasse sulla terra. Fu tenero e compassionevole, persino con le meretrici e gli esattori di tasse peccatori. Perdonò amorevolmente le loro trasgressioni e li aiutò a incamminarsi sulla via della vita. Anziché rendere noti i loro peccati, li coprì. Ma nello stesso tempo, con uno dei più vigorosi linguaggi della Bibbia, Gesù smascherò gli ostinati, superbi capi religiosi. Questo fu realmente un amorevole servizio, poiché i falsi insegnamenti e le pratiche di quei religionisti conducevano i loro seguaci alla fossa della distruzione. La gente aveva bisogno di conoscere la verità se doveva ottenere l’approvazione di Dio. — Matt. 23:15.

Perciò, è giusto e appropriato parlare vigorosamente contro la falsità e la corruzione. La persona od organizzazione che, imitando Gesù Cristo, ha il coraggio di farlo merita attenzione e rispetto.

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