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  • La bellezza d’essere grati

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  • La bellezza d’essere grati
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
w66 15/7 p. 419

La bellezza d’essere grati

NON è difficile essere grati verso un amico che vi copre di doni. Eppure quante volte esprimete gratitudine per la terra stessa, la vita, la salute e le facoltà di ragionare? Di certo se i figli devono mostrare gratitudine ai loro genitori terreni, quanto più la grande famiglia del genere umano dev’essere grata al nostro Padre nei cieli!

La gratitudine è riconoscente apprezzamento. Il 100º Salmo 100 della Bibbia è una melodia di rendimento di grazie. Ci rammenta che Dio è buono e che “la sua benignità dura in perpetuo”. (VR) Giacché godiamo della bellezza della terra di Dio e viviamo grazie alla sua abbondanza, dovremmo esprimere gratitudine. “È bene render grazie a Geova”, disse il salmista. “Circa ogni cosa, rendete grazie”, scrisse l’apostolo cristiano Paolo. (Sal. 92:1; 1 Tess. 5:18) La bellezza di tale gratitudine è che apre fonti di gioia in colui che è grato.

Si dovrebbe anche provare ed esprimere gratitudine verso il nostro simile e per i privilegi di servizio. L’apostolo Paolo cominciò molte sue lettere ringraziando Dio per i suoi conservi credenti. “Io sono grato a Dio”, dice rispetto a Timoteo, “affinché non smetta di ricordarti nelle mie supplicazioni”. (2 Tim. 1:3) Dei suoi conservi credenti a Roma, disse: “Rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi”. (Rom. 1:8) Paolo fu “grato a Cristo Gesù nostro Signore” perché lo aveva considerato fedele assegnandolo “al ministero”. (1 Tim. 1:12) Esprimiamo grato apprezzamento per simili compagnie e privilegi? Tale gratitudine reca ricompensa. Apre gli occhi alla bontà di Dio e approfondisce il nostro apprezzamento gli uni per gli altri.

L’esser grati può anche aiutare quelli ai quali viene espressa. Il marito che mostra gratitudine per il lavoro di sua moglie le rende il lavoro più piacevole. La moglie che non dimentica mai i doni di suo marito contribuisce in notevole misura a un armonioso svolgimento delle cose in casa. L’impiegato di una biglietteria ricordava sempre il sorriso e la cordialità di un cliente. “Mi aiuta ad essere sorridente”, disse. Un’altra lavoratrice, una segretaria, dichiarò che doveva la sua efficienza alla gratitudine del suo principale. Per quanto fosse piccolo il servizio che ella rendeva, egli non mancava mai di menzionarlo.

La bellezza della gratitudine è che rende più felice colui che la esprime e colui al quale è espressa. Rende più umane le solite relazioni e più gradevoli i lavori monotoni. E, soprattutto, rafforza il nostro amore gli uni per gli altri e, principalmente, per il nostro Creatore. Non sono queste ragioni sufficienti per essere grati?

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