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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
w68 1/6 pp. 350-351

Domande dai lettori

● Le parole di Gesù in Luca 20:34-36 si applicano alla risurrezione terrestre o alla risurrezione celeste dei 144.000? — W. D., Australia.

Di frequente riceviamo domande su questi versetti, che dicono: “I figli di questo sistema di cose si sposano e sono dati in matrimonio, ma quelli che sono stati considerati degni di guadagnare quel sistema di cose e la risurrezione dai morti non si sposano e non sono dati in matrimonio. Infatti non possono neanche più morire, poiché sono come gli angeli, e son figli di Dio, essendo figli della risurrezione”.

È comprensibile che i cristiani siano interessati alle prospettive di matrimonio nella risurrezione, poiché i più forti legami emotivi umani riguardano spesso il proprio coniuge. Molti fedeli servitori di Dio che attendono di vivere per sempre sulla terra e i cui coniugi sono morti vorrebbero avere un sostegno per la loro speranza di potersi riunire come marito e moglie nella risurrezione. Benché non siamo insensibili ai loro sinceri sentimenti, dobbiamo ammettere che evidentemente le parole di Gesù si applicano alla risurrezione terrestre, e indicano che i risuscitati non si sposeranno né si riuniranno nella relazione matrimoniale coi precedenti coniugi.

Onde capire perché si sostiene questa veduta, sarebbe utile considerare le condizioni in cui Gesù pronunciò quelle parole. Matteo 22:23-33 si potrebbe leggere con profitto. Nel tentativo di ingannare Gesù i Sadducei posero un problema: Una donna giudea aveva perduto il marito prima di generare figli. In armonia con la legge del matrimonio col cognato data in Deuteronomio 25:5-10, ella sposò il fratello del suo defunto marito e sposò sette fratelli senza generare figli, morendo ciascun marito. I Sadducei chiesero di chi sarebbe stata la moglie nella risurrezione. — Luca 20:28-33.

I Giudei avevano la conoscenza e la speranza di una risurrezione terrestre, anche se questi opposti Sadducei non accettavano la speranza della risurrezione chiaramente esposta nelle Scritture Ebraiche. (Isa. 25:8; Giob. 14:13; Dan. 12:13) Rispondendo, Gesù non evitò di soddisfare la loro domanda parlando della risurrezione alla vita celeste. Essi avevano presentato un problema che riguardava i Giudei sotto la legge mosaica che morirono prima che Gesù aprisse la via alla vita celeste, e Cristo logicamente rispose in base a ciò: “Nella risurrezione gli uomini non si sposano né le donne son date in matrimonio, ma sono come gli angeli del cielo”. — Matt. 22:30.

Mostrando ulteriormente di avere in mente la risurrezione terrestre, come riporta Matteo 22:31, 32 e Luca 20:37, 38, Gesù si riferì ad Abraamo, Isacco e Giacobbe e indicò mediante le informazioni che Mosè ricevette al rovo ardente che questi patriarchi sarebbero stati risuscitati dai morti. Ebbene, quale speranza scritturale c’è per questi uomini? Essi avranno una risurrezione terrestre, essendo morti prima che Gesù aprisse la via alla vita celeste od offrisse questa speranza a un piccolo numero del genere umano. (Matt. 11:11; Atti 2:34; Ebr. 10:19, 20) Qui dunque l’intera considerazione riguarda la risurrezione terrestre e non una risurrezione che ha come risultato la vita in cielo insieme agli angeli che sono lì.

Questo è compreso e insegnato da lungo tempo dai testimoni di Geova. Già ne La Torre di Guardia (inglese) del 15 novembre 1904, pagina 345, leggiamo in una considerazione di questi versetti: “È vero che la Chiesa glorificata non si sposerà, ma non c’è nessun riferimento lì alla classe della Chiesa, alla classe della Sposa. La domanda non si riferisce ai santi, ma a qualsiasi comune Giudeo sotto la Legge. . . . Nulla nell’illustrazione faceva pensare che la donna o alcuno dei suoi mariti fossero seguaci del Signore”.

In che modo, dunque, quelli destati alla vita terrestre sono come gli angeli? Gli angeli in cielo non si sposano e non procreano, generando una progenie angelica. Tuttavia possono avere soddisfacente associazione con miriadi di altre creature spirituali che servono Dio. In modo simile, coloro che in questo presente sistema di cose si mostrano degni di ottenere la risurrezione nel nuovo ordine o nel sistema di cose avvenire non si sposeranno e non genereranno una progenie. (2 Cor. 4:4; Mar. 10:30) Immediatamente dopo la risurrezione divengono “figli di Dio, essendo figli della risurrezione”. Il loro “Padre” celeste, colui che dà loro la vita risuscitandoli, ha deciso che non si sposino, sebbene siano in grado di ricevere molte altre benedizioni dalla sua mano, fra cui non certo la più piccola sarà quella d’avere il privilegio dell’intima, calorosa associazione con altri servitori terrestri di Dio.

Per di più, quelli che sono risuscitati alla vita terrestre e dimostrano la loro integrità a Dio durante il millennio e la prova finale che seguirà saranno riconosciuti da Dio come giusti e quindi riceveranno la vita eterna. (Riv. 20:5, 7-10) Una volta che Geova li ha dichiarati giusti riconoscendo la loro perfezione e giustizia umana, nessun’altra persona in cielo o sulla terra può distruggerli senza il permesso di Dio e secondo la sua volontà. (Rom. 8:33) Gli angeli sono mortali, com’è provato dal fatto che Satana e i demoni saranno distrutti. (Matt. 25:41) Nonostante la loro mortalità i fedeli angeli vivono per sempre. I risuscitati alla vita terrestre che sono dichiarati giusti da Dio vivranno e saranno benedetti da Geova per sempre anche se sono mortali come gli angeli.

Quindi, mentre è vero che i 144.000 i quali sono destati alla vita celeste non si sposeranno, evidentemente Gesù, facendo i commenti di Luca 20:34-36, non parlava di questa piccola parte di coloro che saranno risuscitati. Ma, piuttosto, in armonia con la domanda posta, parlava della risurrezione terrestre e di quella che sarà la situazione per le migliaia di milioni di persone che saranno destate dai morti alla vita terrestre.

Come è indicato dalla corrispondenza che abbiamo ricevuta, questa conclusione è difficile da accettare per alcuni a motivo della forte influenza delle emozioni umane. Mentre possiamo sinceramente comprendere quelli che hanno perduto il coniuge nella morte, dobbiamo onestamente ammettere che la conclusione trattata sopra è quella suggerita dalle Scritture. Poiché questo è tutto ciò che la Parola di Dio dice in merito, quando ci è chiesto quello che la Bibbia indica su questo argomento, non possiamo che spiegare le cose in questo modo.

Se, però, questa conclusione scritturale sembra difficile da accettare, è saggio turbarsi per la cosa e lasciare che la questione ostacoli la propria fede? No, sarebbe molto meglio lasciare la cosa nelle mani di Dio. Geova è un Dio di amorevole benignità, intendimento e misericordia. (Eso. 34:6; Giob. 12:13; Isa. 60:10) Egli non agirà ingiustamente verso quelli che hanno il suo favore. Come Eliu disse a Giobbe, “infatti Dio stesso non agisce malvagiamente, e l’Onnipotente stesso non perverte il giudizio”. (Giob. 34:12) Mentre gli uomini potrebbero ora pensare di avere certi bisogni e desideri, personalmente non siamo mai vissuti nelle perfette condizioni che Dio ha in serbo per il genere umano. Egli sa ciò che occorre agli uomini perfetti, e possiamo essere certi che provvederà a tutti i bisogni dei suoi “figli della risurrezione”, come pure dei superstiti di Armaghedon. Possiamo essere sicuri che le parole ispirate di Salmo 145:16 allora si avvereranno: “Apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni cosa vivente”. Ciò che Dio ha promesso a quelli che lo amano e lo servono fedelmente, la vita eterna nella pace, nella salute, nella felicità e nella contentezza, sarà il possesso di tutti quelli che avranno la sua approvazione nel nuovo ordine. Che gioia sarà associarsi ad amici e parenti uniti dai legami dell’amore cristiano e dal servizio di Geova. Questa sarà veramente una vita ricca e soddisfacente!

La Bibbia non fornisce tutti i particolari circa la risurrezione e circa il modo in cui saranno disposte le questioni familiari e l’allevamento dei figli sulla terra nel nuovo sistema di cose. Possiamo essere certi, però, che Geova farà ciò che è amorevole e assolutamente giusto. Infatti, egli farà ciò che è perfetto e giusto in una misura che le nostre menti imperfette non possono neppure concepire. Pertanto possiamo confidare fiduciosamente nelle parole di Mosè in Deuteronomio 32:4: “La Roccia, la sua attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono dirittura. Un Dio di fedeltà, presso cui non è ingiustizia; egli è giusto e retto”.

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