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  • I migliori quarant’anni della mia vita

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  • I migliori quarant’anni della mia vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • UNA RISPOSTA DALLA RELIGIONE?
  • MI FACCIO STRADA
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 1/2 pp. 69-74

I migliori quarant’anni della mia vita

A SOLI cinque anni avevo quattro fratelli e sorelle minori e sei maggiori. Mia madre morì quell’anno — nel 1907 — e penso che il fatto d’avere avuto un bambino dopo l’altro può aver contribuito alla sua morte.

Mio padre, un uomo laborioso che dall’Italia era emigrato negli Stati Uniti, fu costretto a mettere i cinque più piccoli in un ospizio della contea. Poiché ero il più grande, avevo la responsabilità di badare agli altri. Spesso mi frustavano con la cinghia, talora per cose indipendenti dalla mia volontà, come quando il mio fratellino bagnava il letto. Pensavano che in qualche modo avrei dovuto impedirlo.

Durante le sue visite regolari, papà vedeva quanto eravamo infelici e ne era affranto. Dopo circa un anno si risposò e la famiglia fu riunita. Le condizioni migliorarono, ma quelle prime esperienze lasciarono in me tracce profonde. Penso mi rendessero più sensibile a tutte le piccole ingiustizie che venivano commesse, come le menzogne e gli inganni che vedevo apparentemente da ogni parte.

UNA RISPOSTA DALLA RELIGIONE?

Sebbene mamma e papà credessero in Dio, non ricordo che andassero mai in chiesa e non ci andavo mai neppure io. Dovendo mandare avanti la nostra numerosa famiglia, papà non poteva fare diversamente. Ma credo che se non andava in chiesa ci fossero ragioni più gravi. Ricordo che diceva: “I preti non sono uomini di principio”.

Una cosa che dava fastidio a papà era il modo in cui i preti sceglievano la frutta migliore dal suo carretto trainato dal cavallo. Gliela portava fino a casa e in cantina vedeva che avevano il meglio dei vini e di tutto. “Vivono nel lusso”, soleva dire. Quindi penso che fossero queste esperienze ad allontanare gradualmente papà dalla religione.

Senz’altro fu il passato religioso di papà a spingerlo a volte ad agire senza scrupoli. Da ragazzo lavoravo con papà nel suo commercio di frutta e verdura di New Haven, nel Connecticut. Ogni tanto diceva: “Su figliolo, prendi anche quella, prendila e portala via”, anche se era una cassetta di frutta che non avevamo pagato.

Immaginavo che se per tirare avanti bisognava fare così, allora dovevamo farlo. Così mi adattai a fare tali cose, ma era contro la mia natura. Ero felice che queste occasioni fossero rare. Spesso mi chiedevo perché nel mondo c’erano tante ingiustizie e disonestà.

Quando facevo la quinta elementare, dopo la scuola andavo a lavorare per una coppia di anziani. Un giorno, mentre ripulivano casa, mi diedero una Bibbia, la King James Version, che stavano gettando via, e anche il libro Fifty Years in the Church of Rome (Cinquant’anni nella Chiesa di Roma) dell’ex sacerdote Charles Chiniquy. Non avevo mai visto una Bibbia, ma volevo sapere qualcosa sulla religione.

Pur essendo giovane, lessi con grande interesse il libro dell’ex sacerdote. Mi si rizzarono i capelli in testa, e da allora in poi ebbi poca simpatia per le chiese. Ma leggevo e rileggevo la Bibbia con speciale entusiasmo e gioia. Divenne il mio libro preferito. Leggendolo imparai a ragionare di più come un adulto. Nacque in me un profondo interesse per le cose spirituali e per i problemi della vita. Quando lessi nella Bibbia che Satana il Diavolo esercita un’influenza sovrumana malefica sulle persone, mi si aprirono un po’ gli occhi e capii perché nel mondo ci sono tante ingiustizie.

Mi colpì particolarmente il racconto di Matteo capitolo 4 che narra come Satana tentò Gesù tre volte. Ogni volta Gesù respinse le tentazioni del Diavolo citando la Parola di Dio e dicendo: “È scritto”. (Matt. 4:3-10; Deut. 8:3; 6:16; 5:9) Ciò produsse in me una profonda impressione. Pensai: ‘Se Gesù, il perfetto Figlio di Dio, ha citato tre volte la Parola di Dio per rispondere a Satana, quale libro potrebbe essere migliore di questo? Quale libro migliore potrei leggere?’

Queste informazioni furono sufficienti per farmi credere fermamente nella Bibbia e nacque in me il profondo desiderio di conoscerla. Ma quando a casa qualcuno mi vedeva leggere la Bibbia, mi derideva e mi accusava d’essere religioso. Mi avvertirono perfino che se leggevo troppo la Bibbia potevo diventare matto.

MI FACCIO STRADA

In famiglia le cose non andavano molto bene. Così quando il mio fratello maggiore e due sorelle se ne andarono di casa e si sposarono, mi presero a vivere con loro a turno. Nei primi anni dell’adolescenza cominciai a farmi strada.

Non dimenticherò mai la mia prima occupazione regolare. Lavoravo in una fabbrica di busti. Guadagnavo dieci cent all’ora e lavoravo dieci ore al giorno. In seguito cambiai molti lavori: da quello in cui si usavano il piccone e la pala a quello di far funzionare ogni specie di macchina nelle fabbriche. Col tempo occupai posti di caposquadra nelle fabbriche, ispettore capo e direttore delle vendite. Diressi perfino una catena di negozi e mi occupai anche di politica.

Le condizioni però continuavano a turbarmi. Da una parte, c’erano i furti dei dipendenti e, dall’altra, i metodi disonesti usati nel commercio e nella politica. Mi irritava vedere che la persona che voleva fare ciò ch’è giusto apparentemente si trovava sempre peggio, mentre chi faceva il male se la cavava sempre molto bene. C’erano poi alcune domande che mi tormentavano: A che scopo sono sulla terra? Quale sarà il mio futuro?

SVOLTA DECISIVA

Nel 1925 intanto sposai una ragazza cattolica di Meriden (Connecticut). Le spiegai quello che pensavo della religione cattolica e che credevo nella Bibbia, in quel poco che allora ne sapevo. Nei primi quattro anni del nostro matrimonio avemmo due bei ragazzi e nel 1935 avemmo un altro figlio. Ma prima d’allora era accaduto qualcosa che rappresentò una svolta decisiva nella mia vita.

Nel 1933 mia moglie aveva preso alcuni opuscoli su temi biblici. Varie sere ero stato alzato praticamente tutta la notte per leggerli, cercando nella Bibbia tutte le scritture. Era proprio quello che avevo atteso! Mia moglie veniva a chiedermi se sapevo che ora era, ma io ero così assorto che non mi accorgevo né m’importava del tempo che passava.

L’insegnamento delle chiese sulla morte e sulla condizione dei morti non mi era mai sembrato giusto. Esse dicono che abbiamo un’anima immortale che alla morte abbandona il corpo e che, se uno è stato “cattivo” durante la vita, la sua anima è tormentata per sempre in un inferno di fuoco. Ma dalle mie letture comprendevo che la Bibbia insegna che l’anima può morire e muore. In nessun punto della Bibbia è detto che l’anima sia immortale, o che l’anima continui un’esistenza cosciente dopo la morte. — Ezec. 18:4; Eccl. 9:5, 10.

Inoltre, era meraviglioso apprendere che l’“inferno” della Bibbia è solo la comune tomba dell’umanità. Era così chiaro! Cercai nella Bibbia il brano dove Giacobbe, facendo cordoglio per il figlio che pensava fosse stato ucciso, dice: “Scenderò da mio figlio nell’inferno”. Nello stesso modo, lessi che il fedele Giobbe pregò Dio durante le sue sofferenze: “Chi mi concederà che tu mi protegga nell’inferno e mi nasconda finché la tua ira sia passata”. (Gen. 37:35; Giob. 14:13, Douay Version) È chiaro che l’inferno non poteva essere un luogo di tormento se Giobbe desiderava andarci!

Fui altrettanto emozionato ottenendo un più chiaro intendimento riguardo a Dio. Egli ha un nome personale, come lessi nella mia King James Version: “Affinché gli uomini sappiano che tu, il cui nome solo è GEOVA, sei l’altissimo su tutta la terra”. (Sal. 83:18) Sì, Geova è il nome dell’Onnipotente Dio, mentre Gesù Cristo è il figlio di Geova, colui che Dio mandò sulla terra. Perciò Gesù è una persona completamente distinta, subordinata. Come fui lieto di sapere che la sconcertante dottrina della Trinità, secondo cui Gesù e Dio sono uguali in sostanza, potenza ed eternità, non si basa sulla Bibbia, ma viene da religioni non cristiane!

Queste verità della Bibbia cambiarono la mia vita, specialmente quando compresi che Geova si propone di riportare in vita i morti, come promette la Bibbia: “Vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. (Atti 24:15) Sì, compresi come si adempirà l’originale proposito di Dio d’avere una terra paradisiaca sotto un giusto governo celeste e come Dio darà a tutti l’opportunità di riceverne le benedizioni. (Matt. 6:9, 10; Riv. 21:3, 4) Fui molto grato a Dio per aver conosciuto tali cose. Ma come avrei potuto esprimere tale gratitudine?

DECISIONI IMPORTANTI

Prima decisi di cercare le persone che mi avevano portato queste informazioni, i testimoni di Geova. In una stanzetta al piano superiore, nel centro di New Haven, circa venticinque di essi si riunivano regolarmente. Cominciai a frequentare queste adunanze e ben presto vi andavo accompagnato dalla mia famiglia. Poiché tali cose mi avevano dato tanta gioia, iniziai a parlarne ad altri nelle loro case, seguendo l’esempio di Gesù e degli apostoli. — Luca 10:2-11.

Al principio degli anni trenta ci fu la depressione e i tempi erano duri. Le banche fallirono e io persi il mio denaro. Infine ebbe inizio un procedimento di esproprio di certa proprietà che avevo. A questo punto mio fratello, un brillante avvocato, mi offrì un aiuto economico, promettendomi una bella casa in campagna e parecchie migliaia di dollari, ma a una condizione: ‘Rinuncia a questa sciocchezza d’essere testimone di Geova’.

Mentre ascoltavo mi venne in mente l’episodio in cui Cristo fu tentato da Satana. In realtà non fu difficile prendere una decisione. Dissi a mio fratello che non potevo accettare la sua offerta, poiché, come aveva detto Gesù: “Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio”. (Matt. 4:10) In effetti, non avrei cambiato idea per tutto l’oro del mondo. Avevo deciso di dedicare la mia vita al servizio di Geova. L’assemblea dei testimoni di Geova tenuta a Washington in maggio-giugno 1935 mi offrì la possibilità di simboleggiare questa dedicazione con il battesimo in acqua.

L’anno seguente fui nominato sorvegliante e presiedetti la piccola congregazione di New Haven. Ora dovevo prendere un’altra decisione: Che avrei fatto del resto della mia vita?

Avevo trentaquattro anni. Ero esperto negli affari e avevo delle conoscenze di cui forse mi sarei potuto servire per conseguire una vita agiata. Tuttavia mi rendevo conto che molti vivevano com’ero vissuto io una volta, non conoscendo i meravigliosi propositi di Dio. Mi rivolsi a Geova in preghiera, esprimendo il sincero desiderio di partecipare il più possibile all’opera di aiutare altri a conoscerlo e servirlo.

Dopo aver considerato la cosa in preghiera intrapresi il servizio di pioniere, come i testimoni di Geova chiamano l’opera di predicazione in servizio continuo. E posso dire che gli scorsi quarant’anni dedicati a questa attività sono stati i migliori anni della mia vita. Nel 1937 ebbe inizio l’opera di pioniere speciale e fui uno dei circa 200 pionieri scelti per cominciare quell’opera, che ho svolto per diciannove anni.

Non siamo affatto ricchi di cose materiali, eppure durante tutti questi anni sono riuscito a trovare lavoro a mezza giornata per provvedere alla famiglia. Negli ultimi dieci anni ho fatto lavori di manutenzione per una piccola fabbrica di utensili. Vedendo le nostre condizioni piuttosto umili, alcuni ci hanno chiesto: “Come potete essere felici quando dopo anni di lavoro avete così poche cose materiali?”

AIUTARE ALTRI

Ma pensate: Cosa vi rende felici: le cose materiali? Fino a un certo punto forse sì, ma vi sono senz’altro molti ricchi che sono infelici. Gesù Cristo disse: “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. (Atti 20:35) E ciò che ha reso così soddisfacenti i miei ultimi quarant’anni è il fatto che ho potuto prodigarmi tanto per aiutare altri a trovare un tesoro che li ha resi più felici che se avessi dato loro un milione di dollari. Com’è possibile?

È come dice la Bibbia: “Felice è l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene discernimento, poiché averla come guadagno è meglio che avere come guadagno l’argento e averla come prodotto che l’oro stesso”. Nel corso degli anni ho avuto il piacere di servire da strumento per aiutare decine di persone a ottenere questa sapienza e questo discernimento di valore incommensurabile. — Prov. 3:13-18.

Molti mi hanno ringraziato per averli aiutati a ottenere questo inestimabile tesoro. Nel febbraio del 1972 cominciai uno studio biblico con uno studente di medicina della Yale University. Nel 1970 era stato capitano della squadra di calcio della Ivy League all’università. Dopo alcuni mesi di studio biblico si rese conto dell’importanza di ciò che studiavamo. Intanto studiava anche la sua futura moglie. A suo tempo entrambi dedicarono la loro vita a servire Geova Dio. Una volta Richard mi disse: “Fratello Arpaia, tu sei più che un padre per me. Mi hai aiutato proprio tanto”. Esperienze simili mi hanno veramente dato gioia.

Sebbene abbia sempre abitato nella zona di New Haven, ho avuto il piacere di aiutare a intraprendere l’opera di predicare il Regno alcuni che ora prestano servizio in molte parti del mondo. Al principio dello scorso anno fu tenuta a New Haven la Scuola di Ministero del Regno, un corso di addestramento superiore per gli anziani dei testimoni di Geova. Nelle due classi della scorsa primavera, vi erano cinque persone con le quali un tempo tenni studi biblici a domicilio.

In quale altra opera si potrebbe essere impiegati per operare un cambiamento così benefico nella vita di tante persone? È veramente un piacere vedere le persone che cambiano e adottano un modo di pensare più sano. Cito un esempio: Nel 1955 ero a Londra, in Inghilterra, per assistere a un’assemblea cristiana. Il capofamiglia presso cui ero ospitato si dichiarava ateo. Una sera, dopo che la moglie e i due bambini furono andati a letto, disse: “Risponda a una mia domanda e può darsi che continui ad ascoltarla”.

“Quale domanda?” chiesi.

“Da dove è venuto Dio?”

“Oh, è una domanda facile”, dissi.

Mi guardò sorpreso. “Facile? Cosa vuol dire?”

Aprii la Bibbia (avevano una King James Version) e lessi Salmo 90:2, che dice: “Prima che i monti fossero generati, o che tu avessi formato la terra e il mondo, dall’eternità all’eternità, tu sei Dio”.

Quando ebbi finito di leggere, egli disse: “Bah!” Era disgustato.

“Eccoci qui”, dissi, “da uomo a uomo. La risposta non la soddisfa. Ma lasci che le chieda: Supponga che suo figlio le faccia una domanda e lei dia la risposta, ma che a lui non piaccia. Allora suo figlio dice: ‘Bah!’ Ne sarebbe contento?”

Mi guardò un po’ perplesso e disse: “No, immagino di no. Dove vuole arrivare?”

“Voglio arrivare a questo. Lei mi ha chiesto: ‘Da dove è venuto Dio?’ E io le ho dato la risposta di Dio, la risposta che egli ispirò degli uomini a scrivere. Lei non la gradisce. Forse non la capisce. Ma è una risposta facile da accettare in base a una cosa, in base alla fede”.

“Perché?” chiese.

“Ebbene, supponiamo che Dio dicesse: ‘Mi ha creato il tal dei tali’. Allora lei vorrebbe sapere chi ha creato il tal dei tali. Supponga che Egli dica: ‘Il tal dei tali ha creato il tal dei tali’, ma non si finirebbe più. Tuttavia qui Dio le dice che è sempre stato e sempre sarà, ma a lei la risposta non piace. Questo nostro piccolo cervello non può capirlo perfettamente, non può accettarlo perché noi vediamo che le cose vanno e vengono, uomini compresi. E per il fatto che non può capire come Dio sia sempre esistito, lei non è soddisfatto. Ma questa è una cosa che dobbiamo accettare per fede; il fatto stesso che vediamo tutta la creazione stupenda con le sue meraviglie è un valido motivo per avere fede in un tale Dio sempre esistito”.

Questo sedicente ateo si aprì e divenne come un bambino, chiedendo: “Continui a parlarmi della Bibbia”. Perciò cominciammo a studiare la Bibbia e quando partii da Londra passai lo studio a un altro Testimone. È a motivo di esperienze come questa che gli ultimi quarant’anni sono stati i migliori anni della mia vita.

Cosa provereste nel ricevere un meraviglioso dono? Sareste grati? Io considero la conoscenza e l’intendimento di Dio e dei suoi grandi propositi un dono di inestimabile valore. E una ragione per cui gli scorsi quarant’anni sono stati i migliori anni della mia vita è che ho compiuto l’opera svolta da Gesù, opera che incoraggiò i suoi seguaci a compiere. La conoscenza di questo fatto ha fortificato la mia fede e la mia fiducia nelle promesse di Geova, poiché, come dice la Bibbia: “Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera e l’amore che avete mostrato per il suo nome”. (Ebr. 6:10) — Da un collaboratore.

[Testo in evidenza a pagina 70]

“Queste informazioni furono sufficienti per farmi credere fermamente nella Bibbia”.

[Testo in evidenza a pagina 70]

“L’insegnamento delle chiese sulla morte e sulla condizione dei morti non mi era mai sembrato giusto”.

[Testo in evidenza a pagina 71]

“Non avrei cambiato idea per tutto l’oro del mondo”.

[Testo in evidenza a pagina 71]

“Queste verità della Bibbia cambiarono la mia vita”.

[Testo in evidenza a pagina 74]

“Lei mi ha chiesto: ‘Da dove è venuto Dio?’ E io le ho dato la risposta di Dio”.

[Immagine a pagina 72]

Ho provato grande gioia aiutando alcuni a ottenere la vivificante conoscenza della Bibbia

[Immagine a pagina 73]

L’istruttore della Scuola di Ministero del Regno, io e cinque studenti con i quali avevo tenuto lo studio biblico a domicilio

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