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  • Proclamano la libertà nel “Paese dei liberi”

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  • Proclamano la libertà nel “Paese dei liberi”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • PROCLAMATORI DI LIBERTÀ IN THAILANDIA
  • I DIFFICILI ANNI DELLA GUERRA
  • QUALIFICATO AIUTO ‘DA LONTANO’
  • I TESTIMONI LOCALI SI DANNO DA FARE
  • Un assaggio di Thailandia
    Svegliatevi! 2008
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2008
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
  • Sacerdoti buddisti nella Tailandia ricevono testimonianza
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 1/6 pp. 325-328

Proclamano la libertà nel “Paese dei liberi”

THAILANDIA significa “Paese dei liberi”. Molti lo ricordano ancora come il “Siam”, uno di quei decantati “luoghi lontani”; è un paese esotico e pittoresco che deve molto del suo fascino alla sua popolazione felice e spensierata. Questa è orgogliosa della propria cultura e del fatto di non essere mai stata a lungo soggetta ad altri, come ai giorni degli “imperi” quando quasi tutte le nazioni vicine erano divenute colonie dell’Inghilterra o della Francia.

Nel mondo ostile di oggi la Thailandia lotta per preservare le sue libertà tradizionali. Ma ora vi è proclamata una libertà di nuovo genere. Questa include non solo libertà da oppressive autorità umane, ma anche libertà da povertà, da infermità e perfino dalla morte stessa! Gesù prometteva tutte queste libertà quando disse ai discepoli: “Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. — Giov. 8:32.

Questa “verità” è il potente messaggio esposto nella Parola di Dio, la Bibbia. Ma per molti anni sembrò che questa verità facesse poco progresso nel “Paese dei liberi”, specialmente fra la popolazione in gran parte buddista. Questi buddisti non si opponevano con violenza al messaggio della Bibbia, come fecero gli Ebrei religiosi che cercarono di uccidere Gesù. (Giov. 8:36, 37) I buddisti thai sono per natura tolleranti; apprezzano abbastanza la libertà da garantirla agli altri, specialmente in materia di religione. Hanno un detto comune: “Tutte le religioni insegnano a fare il bene”. Quindi, come ci si potrebbe aspettare, in Thailandia vi è completa libertà di predicare la verità della Bibbia, e questa è già stata una benedizione per molti di cuore onesto.

Perché dunque i primi anni della proclamazione della verità biblica in questo paese non videro nessun significativo progresso? Ciò si deve attribuire all’ambiente e ai precedenti di questo popolo amante della pace. Per molti secoli non si è lasciato coinvolgere dall’inquietudine delle nazioni. È rimasta una nazione separata dal grande mondo affaccendato. Si sono accontentati di vivere placidamente lungo i loro klongs (vie d’acqua), avendo abbondanza di riso e di altri prodotti del suolo fertile. Non hanno mai atteso un Messia né hanno alcun concetto di un Dio paterno a cui rivolgersi in preghiera. Il loro “Signore Budda”, come rispettosamente lo chiamano, né insegnò l’esistenza di Dio né la negò. Quando si chiede loro cosa pensano di Dio, sono pronti a rispondere in tutta sincerità: “Mai koei kit”, che significa “Non ci ho mai pensato”. La Thailandia è stata senz’altro un ‘luogo lontano’ in quanto alla verità della Bibbia.

PROCLAMATORI DI LIBERTÀ IN THAILANDIA

Non vi siete entusiasmati leggendo della fede e della perseveranza dell’apostolo Paolo e dei suoi compagni mentre portavano la verità in nazioni lontane? I primi moderni testimoni di Geova nell’Asia sudorientale ebbero un compito simile. Erano solo un pugno di uomini, ma si sparpagliarono e percorsero una parte enorme del continente asiatico nell’urgenza di proclamare la buona notizia. In Thailandia, in Indocina, in Birmania e oltre la Strada della Birmania, si spinsero fino in Cina. Erano di nazionalità, aspetto e personalità differenti, ma si riconoscevano facilmente. Come mai? Tutti portavano grosse borse. Ne avevano bisogno. Queste erano piene di libri che contenevano il messaggio di liberazione di Geova, in molte lingue. Erano inoltre pieni di risorse, sia nel provvedere alle loro semplici necessità, che nell’evitare il colera durante le epidemie o nel riuscire a dormire di notte in qualche letto infestato da insetti. Furono percossi, derubati e anche lasciati per morti, ma continuarono. Erano impediti, per così dire, da lingue strane. Ma perseverarono.

Il primo testimone di Geova a giungere in Thailandia fu l’inglese Claude Goodman, in viaggio verso l’India nel 1931. Egli trascorse una sola settimana nell’afosa Bangkok, visitando le persone nella zona commerciale e distribuendo molte pubblicazioni in inglese. Circa cinque anni dopo, venne Frank Dewar dalla Nuova Zelanda, e rimase un anno, dando anch’egli testimonianza in inglese, e in seguito si unì a lui Willi Unglaube, proveniente dalla Germania. Arrivarono poi un australiano, Ted Sewell, e un altro tedesco, Kurt Gruber, che vi fuggì da Penang per evitare di essere internato allo scoppio della seconda guerra mondiale nel 1939. Ma ancora non vi era nessun progresso fra la locale popolazione thai, né vi era letteratura biblica disponibile in lingua thai.

Poi accadde qualcosa! Kurt e Willi, che stavano facendo un “giro” di predicazione nella Thailandia settentrionale, giunsero a Chiang Mai con le loro grosse borse. Un libro, in inglese, giunse nelle mani di Chomchai, giovane e zelante direttrice della Scuola femminile presbiteriana di quella città. Fu come un fiammifero caduto in un pagliaio. Con le loro biciclette Chomchai e le sue compagne si misero alla ricerca di quei “due Testimoni”. Presto li trovarono e, dopo ore di discussione, furono liberate dalle dottrine babiloniche, come l’insegnamento della trinità e del tormento nel fuoco dell’inferno. Alcuni mesi più tardi un gruppo che includeva Chomchai e l’ex direttore del seminario presbiteriano fu battezzato vicino a una cascata. Chomchai cominciò a tradurre pubblicazioni bibliche dall’inglese in thai, e fino a oggi essa persevera in questo lavoro.

I DIFFICILI ANNI DELLA GUERRA

Nel 1941 tutto sembrava pronto per una più vasta opera di liberazione, ma ora il mondo era in guerra. All’inizio di quell’anno i Giapponesi occuparono la Thailandia. Dapprima furono internati per quattro anni i Testimoni australiani perché il loro paese era in guerra con il Giappone. Poi furono arrestati i Tedeschi perché erano Testimoni di Geova, e questi erano considerati fuorilegge dalle Potenze dell’Asse. Solo Willi Unglaube rimase libero, clandestino nella parte settentrionale della Thailandia, e fu coraggiosamente sostenuto dai nuovi Testimoni di quella zona. Anche alcuni Testimoni locali thai furono arrestati, inclusa Chomchai. Comunque, nonostante l’occupazione giapponese, i funzionari thai furono pronti a liberare i Testimoni tedeschi e thai.

Nel 1947 furono riaperte le linee di comunicazione, la letteratura biblica si riversò nel paese e comparve la prima rivista Torre di Guardia in thai, ciclostilata e con una tiratura di sole 200 copie al mese per cominciare, ma come fu preziosa per tutti coloro che leggevano solo il thai! Vi erano ora 65 devoti Testimoni che proclamavano la buona notizia di porta in porta nelle cinque congregazioni del paese. Comunque, con una popolazione di quindici milioni, questo poteva essere solo l’inizio. Si stava ora preparando il libro “Sia Dio riconosciuto verace” in thai.

QUALIFICATO AIUTO ‘DA LONTANO’

I fedeli pionieri (proclamatori in servizio continuo) avevano compiuto l’opera di seminare il seme percorrendo in lungo e in largo tutto il paese. Ma ora era necessaria un’altra opera. Missionari della Scuola Biblica Watchtower di Galaad giunsero dagli Stati Uniti e diedero l’esempio nel tenere studi biblici in casa delle persone, e man mano che questi proclamatori venuti ‘da lontano’ imparavano essi stessi la lingua locale, la loro opera diveniva più efficace. Locali proclamatori “pionieri speciali” thai si unirono a loro in questo servizio e a suo tempo la Scuola di Ministero del Regno, per l’addestramento dei sorveglianti locali, fu di grandissima utilità. Oltre ai missionari, alcuni nativi delle Filippine vennero direttamente in Thailandia dal loro paese e contribuirono a dare nuovo spirito all’opera.

Particolarmente dal 1967 in poi, la proclamazione della verità biblica ha fatto significativi progressi in Thailandia. I Testimoni hanno predicato con uno scopo, attendendosi risultati, e non sono stati delusi. Oltre 40.000 libri in thai, “Sia Dio riconosciuto verace” e Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato, erano stati distribuiti in lungo e in largo per il paese, e ora i missionari stranieri e locali cominciavano a insegnare, oltre che predicare, in thai. È significativo che ora diversi di coloro che predicavano la verità della Bibbia erano di origine buddista. Erano stati ricompensati per aver ‘cercato e brancolato’ per trovare Dio. (Atti 17:27) Non erano molti, solo uno qui e uno là, è vero, ma com’erano preziosi!

I TESTIMONI LOCALI SI DANNO DA FARE

Fra questi una dei primi ad accettare la verità della Bibbia fu una ragazza che abitava vicino al confine birmano. Era di famiglia buddista, eppure voleva conoscere il suo Creatore. Venuta in possesso di una Bibbia e di un opuscolo in thai, essa fu entusiasta del messaggio che lesse e volle diventare proclamatrice della verità che imparava. Con la sua famiglia, si era unita alla chiesa presbiteriana, e ivi aveva chiesto di essere addestrata come predicatrice. Ma incontrò solo delle scuse. Poi un giorno uno zelante Testimone “pioniere speciale” si presentò alla sua porta. Era già stata avvertita che era un ‘lupo in veste di pecora’, ma poiché parlava della Bibbia essa non poté fare a meno di ascoltarlo e da lui prese il libro in thai “Sia Dio riconosciuto verace”. Egli fu costante nel rivisitarla più volte, e fece proprio quello a cui lei aspirava, le fece conoscere la Bibbia e le insegnò ad essere una proclamatrice della buona notizia. Anch’essa divenne una Testimone “pioniera”.

A Bangkok, un proclamatore “pioniere” thai visitò un giovane che apparteneva a una tipica famiglia cinese che lavorava duramente e venerava gli antenati. Anch’egli cercava qualcosa. Ancora una volta, un cuore onesto, il libro “Sia Dio riconosciuto verace” e il paziente insegnamento del Testimone produssero risultati. Nonostante la violenta opposizione di quella famiglia numerosa, anch’egli accettò l’invito liberatore e divenne un Testimone “pioniere”.

A Phitsanulok, nella Thailandia centrale, un uomo sincero era diventato anziano e predicatore della chiesa presbiteriana. Poi vi fu una scissione, e la sua chiesa si separò dalla chiesa madre, ma egli continuò a percorrere circa ventiquattro chilometri in bicicletta per andarvi a predicare ogni domenica. I Testimoni di Geova lo visitarono ed egli studiò la verità con loro. Presto fu convinto. Continuò i suoi viaggi settimanali in bicicletta, ma ora per predicare le verità bibliche. I simboli della falsa religione furono tolti dall’edificio della chiesa che divenne un vero centro di studio biblico. Parecchi appartenenti alla chiesa studiarono con lui, e a suo tempo furono battezzati dai Testimoni di Geova.

Una Testimone thai che aveva appreso il messaggio della Bibbia in Olanda tornò al proprio paese nativo col marito olandese. Visitò i parenti buddisti che erano sparsi in una vasta zona a nord di Phitsanulok. Li invitò tutti a una riunione familiare, presentò loro le verità della Bibbia e li accompagnò alle adunanze della congregazione a Phitsanulok. Molti cominciarono a mostrare interesse, e a turno compivano il percorso accidentato per recarsi alle adunanze, circa sei chilometri da fare a piedi. Furono inviati loro dei discorsi registrati, incluso uno del sorvegliante di circoscrizione intitolato “In che cosa credono i Testimoni di Geova”. Quando i Testimoni “pionieri” furono finalmente in grado di visitarli, la gioia che ebbero al loro arrivo fece svanire la fatica. Queste persone umili pregavano già prima dei pasti, e avevano usato estesamente le registrazioni per testimoniare nella comunità. Ben presto, il padre della famiglia, non ancora sposato, si recò con i suoi otto figli dal funzionario distrettuale per legalizzare il suo matrimonio con la loro madre. Entrambi abbandonarono la religione babilonica e smisero anche di fumare.

Nel frattempo la Testimone aveva mandato dall’Olanda letteratura biblica ad altri parenti. Anch’essi mostrarono interesse e “traslocarono” per unirsi al primo gruppo. In effetti il trasloco non costituiva un problema per loro. Alcuni giorni di lavoro con foglie e bambù, ed ecco pronta una bella casa nuova!

A una cinquantina di chilometri di distanza un giovane di origine islamica aveva ottenuto una copia in thai del libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato. Lo studiò attentamente da solo. Poi fece un viaggio a Bangkok per procurarsi altre pubblicazioni bibliche e anche per essere associato e addestrato insieme al popolo di Geova. Tornato da sua moglie alla fattoria cominciò a predicare con molto zelo e baldanza in una comunità in gran parte buddista. Questa era una zona di pistoleri fumatori di marijuana ai confini della legge. Un “duro”, impressionato dalla calma del nuovo Testimone che era stato sfidato a lottare, cominciò a interessarsi. Anch’egli smise di fumare e cominciò a dare testimonianza della verità ad altri. Come risultato, divenne il bersaglio dei suoi ex compagni di “banda”. Per metterlo alla prova gli rubarono i bufali; infine gli spararono e lo uccisero. Per evitare la violenta vendetta della “banda” l’altro Testimone, sua moglie e gli altri interessati “traslocarono” per unirsi al vicino gruppo di Testimoni di Geova. Insieme costruirono una piccola Sala del Regno su una collina e vi eressero le proprie case intorno. Ora potevano stare pacificamente tutti insieme e rivolgere la propria attenzione a liberare altri ancora.

Nel corso degli anni ci sono stati problemi per raggiungere questa grande popolazione buddista, ma la perseveranza sta avendo risultati. Degli oltre 700 zelanti Testimoni della Thailandia, 213 sono stati battezzati negli ultimi due anni. L’atteggiamento della gente comune sta cambiando, e quella liscia parete di cortese resistenza mentale sta cominciando a cedere. Gli avvenimenti mondiali, proprio alle soglie della Thailandia, fanno sorgere in molti il dubbio che la loro filosofia del Tam Dee Dai Dee (Fa il bene, ricevi il bene) non basti in questo presente sistema di cose. La verità, la verità della Bibbia, incoraggia molti a intraprendere un’azione più positiva accettando il regno di Geova retto da Cristo Gesù, per poter veramente essere ‘resi liberi’ con la prospettiva delle benedizioni eterne su una terra paradisiaca.

[Cartina a pagina 325]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

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