BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w77 1/4 pp. 223-224
  • Domande dai lettori

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Domande dai lettori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
  • Vedi anche
  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2000
  • Divorzio
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • Divorzio
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 1/4 pp. 223-224

Domande dai lettori

● In Giovanni 2:20 leggiamo: “Questo tempio è stato edificato in quarantasei anni e tu lo rialzerai in tre giorni?” Come si calcolano questi quarantasei anni?

Il contesto di questa dichiarazione mostra che Gesù si trovava allora a Gerusalemme per celebrare la prima pasqua dopo essere stato battezzato. (Giov. 1:29-33; 2:13) Secondo la profezia delle “settanta settimane” che si trova in Daniele 9:24-27, il Messia avrebbe fatto la sua apparizione pubblica nell’autunno del 29 E.V.a Ciò porrebbe la pasqua seguente nella primavera del 30 E.V.

Circa i quarantasei anni, un passo degli scritti dello storico ebreo Giuseppe Flavio risulta utile. Nelle Antichità giudaiche leggiamo: “E ora Erode, nel diciottesimo anno del suo regno, e dopo gli atti già menzionati, intraprese un’opera grandissima, cioè di costruire da sé il tempio di Dio, e di ampliarlo, e di elevarlo a più magnifica altezza”. — Libro XV, capitolo 11, sezione 1.

Giuseppe Flavio afferma che Erode catturò Gerusalemme ventisette anni dopo che la città era caduta nelle mani di Pompeo (il che avvenne nel 63 a.E.V.). Questo porrebbe la cattura di Gerusalemme da parte di Erode nel 36 a.E.V., in luglio o forse in ottobre, secondo alcuni eruditi. Giuseppe Flavio probabilmente considerò il periodo intermedio dall’assunzione al trono di Erode al successivo mese primaverile di Nisan come un anno di “ascesa al trono”. Il primo anno “di regno” di Erode non comincerebbe perciò che dalla primavera seguente e andrebbe dal 35 al 34 a.E.V. Contando altri diciassette anni, il diciottesimo anno di Erode (in cui cominciarono i lavori del tempio) è il 18-17 a.E.V. E altri quarantasei anni portano al 29-30 E.V.

● Se un marito incredulo cerca di divorziare dalla moglie cristiana in base a una falsa accusa, come crudeltà mentale o abbandono del tetto coniugale, dovrebbe essa contestare il divorzio?

Essa deve decidere personalmente se contestare il divorzio o no. Ogni caso ha le sue proprie circostanze. La moglie può considerare fattori come il trattamento ricevuto dal marito e come sembra probabile che la tratti o ne abbia cura in futuro, quale sia la sua accusa, quali alternative legali le siano offerte, il costo di un’azione legale e ciò che le raccomanda di fare la coscienza.

Molti mariti increduli riconoscono che quando la moglie divenne vera cristiana in effetti divenne una moglie migliore. (Confronta I Pietro 3:1-5). E riguardo a una donna cristiana che ha il marito incredulo il quale “acconsente di dimorare con lei”, la Bibbia esorta: “Non lasci il marito”, perché col tempo anche lui potrebbe divenire cristiano. — 1 Cor. 7:13, 14.

Ma a volte il marito preferisce porre fine al matrimonio. Può nutrire intenso odio per il vero cristianesimo e rifiutarsi quindi di vivere con la moglie e di permetterle la libertà di adorazione che la legge del paese le garantisce. O egli può decidere di divorziare da lei semplicemente perché essa non partecipa a degradate perversioni sessuali che la Bibbia giustamente condanna. (Rom. 1:26-32) Problemi simili dovettero esistere nel primo secolo, poiché l’apostolo Paolo consigliò: “Se l’incredulo si separa, si separi; il fratello o la sorella non è in servitù in tali circostanze”. — 1 Cor. 7:15.

In questa situazione il marito ha il problema di trovare un motivo legale per il divorzio che vuole. Quale accusa può fare? La moglie cerca di essere una brava massaia, una compagna piacevole, una moglie pura, sessualmente fedele, e una madre esemplare se hanno figli. Quindi, dopo che egli ha lasciato la famiglia può falsamente accusare la moglie di abbandono. O può ricorrere a qualche accusa generica che non richieda molte prove legali, come la pretesa ‘crudeltà mentale’ nei suoi confronti. Forse egli acconsente di continuare a provvedere per lei e per i figli, come ha l’obbligo di fare, ma è deciso lo stesso a ottenere il divorzio in base alle sue false accuse. Che cosa farà lei? Non può costringerlo a vivere con lei. E, pur non approvando la sua menzogna, non è obbligata a intraprendere una costosa azione legale per mantenere il vincolo coniugale o per opporsi a ogni menzogna che egli dica di lei. Perciò essa può concludere che, invece di contestare il divorzio, semplicemente ignorerà la sua falsa accusa, tenendo presente il consiglio: “Se l’incredulo si separa, si separi”.

Ma a volte una moglie cristiana si preoccupa che altri, venuti a sapere del divorzio, possano concludere che la colpa fosse sua se non contesta il divorzio e non presenta i fatti. Essa può preoccuparsi che un divorzio non contestato per tale motivo rechi biasimo su di lei o sulla congregazione cristiana.

Tale possibilità non può essere trascurata. Comunque, nella maggioranza dei casi, pochi esaminano mai l’accusa che fu alla base del divorzio; tutto quello che vengono a sapere è che c’è stato un divorzio. E se qualcuno ha saputo che il divorzio è stato concesso per crudeltà mentale o qualche cosa del genere è molto probabile che consideri l’accusa come un semplice espediente legale. Probabilmente capisce che il marito si è solo servito del motivo più facile per ottenere il divorzio anche se la vera ragione era che voleva sposare un’altra donna o fare qualcos’altro. Così spesso non c’è motivo di biasimo per la moglie fedele o per la congregazione.

Se però la moglie ritiene che l’accusa falsa è così scandalosa da doverla contestare, deve decidere quale condotta legale seguire. Oppure, nel limite di tempo concesso dalla legge, può scegliere di contestare il divorzio qualora sembri l’unico modo di difendere i propri diritti, il diritto a qualche proprietà familiare, i propri diritti riguardo alla custodia dei figli, il diritto all’assistenza economica per lei e per i figli, e così via. (Se c’è qualche contestazione sulla custodia dei figli o sull’assistenza finanziaria, di solito è meglio definire la cosa legalmente prima che sia emessa la sentenza del tribunale anziché cercare di farla modificare dopo). Come essa possa meglio presentare i fatti e difendere i propri diritti dipende dalle possibilità legali concesse nel suo paese.

Un’alternativa è quella di ottenere la consulenza legale e di nominare prontamente un avvocato difensore. Naturalmente, a meno che il tribunale non condanni il marito a pagare le spese del processo, questo potrebbe costituire per lei una notevole spesa. In alcuni luoghi è possibile avere il patrocinio legale gratuito. Oppure essa potrebbe mettersi in contatto con un rappresentante del tribunale che si occupa di cause civili inerenti al diritto di famiglia, per vedere come presentare i fatti e far valere i suoi diritti se non può sostenere le spese di un avvocato. Parecchi giudici sono molto comprensivi verso la persona che non è in grado di procurarsi un avvocato difensore.

Certo è un peccato che un marito debba creare alla moglie tali problemi invece di rimanere con lei e ricevere il beneficio della sua salutare osservanza dei princìpi divini. Tuttavia, non occorre che la moglie si senta costretta a lottare contro il divorzio. È vero che nei casi che riguardano proprietà, alimenti o custodia dei figli la moglie può concludere che sia consigliabile contestare il divorzio o fare causa. Ma in quanto a impedire il divorzio o a cercar di costringere l’incredulo a restare con la famiglia, la Bibbia offre il basilare consiglio: “Se l’incredulo si separa, si separi”. — 1 Cor. 7:15.

I suddetti princìpi sono validi anche nel caso che la moglie incredula cerchi di divorziare dal marito cristiano ricorrendo a false accuse.

[Nota in calce]

a Vedi l’Ausiliario per capire la Bibbia (inglese), pag. 1473, alla voce “Settanta settimane”.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi