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  • Perché “l’amore del denaro” è deleterio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 15/8 pp. 483-485

Perché “l’amore del denaro” è deleterio

PERCHÉ “l’amore del denaro” è una forza così deleteria? Anzitutto, può soffocare l’affetto naturale fra i componenti di una famiglia. Può privare della felicità, rendere la vita inutilmente austera o spingere a commettere atti spietati contro il prossimo.

Il caso dell’Americana Henrietta Howland Green illustra appropriatamente gli estremi a cui può portare l’amore del denaro. Alla sua morte avvenuta nel 1916 lasciò una proprietà valutata in 95.000.000 di dollari. In una sola banca i suoi depositi superavano i 31.400.000 dollari. Tuttavia questa donna ricca negò al figlio urgenti cure mediche mentre andava in cerca di una clinica che prestasse cure gratis. A causa dei conseguenti ritardi dovettero amputare una gamba al figlio. Ella sopravviveva mangiando pappa d’avena fredda, con l’idea che riscaldarla fosse uno spreco di denaro. Infine, nel corso di un’accesa discussione sui benefici del latte scremato, ebbe un colpo apoplettico che la mandò al cimitero. Per questa donna, il denaro era stato davvero una forza distruttiva.

Se Henrietta Green avesse conosciuto e seguito i buoni consigli della Bibbia sul denaro, avrebbe potuto fare del bene ad altri invece di render misera la vita a sé e a loro. I consigli della Bibbia potrebbero aiutare anche ora molti altri a non cadere nel laccio dell’amore del denaro, a loro discapito.

Facendo notare le deleterie conseguenze dell’amore del denaro, l’apostolo Paolo scrisse: “L’amore del denaro è la radice di ogni sorta di cose dannose, e correndo dietro a questo amore alcuni . . . si sono del tutto feriti con molte pene”. — 1 Tim. 6:10.

Quando si comincia ad amare il denaro, esso diviene il proprio dio. Tutte le facoltà mentali e le energie fisiche vengono impiegate per fare altro denaro. Non se ne ha mai abbastanza. “Chi semplicemente ama l’argento”, dice la Bibbia, “non si sazierà d’argento, né chi ama la ricchezza delle entrate”. (Eccl. 5:10) Per questo motivo, la persona sarà probabilmente disposta a fare qualsiasi cosa per procurarsi altro denaro. Spesso perde di vista completamente il servizio di Dio e il fare del bene ad altri.

L’amore del denaro, per esempio, può spingere a molte pratiche disoneste, tra cui l’impiego di materiali da costruzione scadenti, l’adulterazione di cibi e bevande, gli imbrogli sul peso, ecc. Non si bada minimamente al fatto che un edificio costruito con materiale scadente può essere pericoloso e causare feriti gravi e morti, che l’adulterazione dei cibi e delle bevande può danneggiare la salute altrui e che le frodi possono provocare grandi sofferenze, particolarmente a coloro che hanno pochissimo denaro.

Alcuni, cercando di arricchire in fretta, giocano d’azzardo. Più giocano, più perdono. Ma continuano a credere che presto vinceranno, si rifaranno di tutte le perdite e diventeranno ricchi. Così il denaro che avrebbero dovuto spendere per cose indispensabili va perduto, e i figli soffrono perché non c’è abbastanza denaro per comprare il cibo e gli abiti necessari.

Come si può evitar di cadere nel laccio dell’amore del denaro, e di danneggiare se stessi e altri? La risposta sta nell’avere una veduta equilibrata delle cose materiali. La Parola di Dio, la Bibbia, è molto utile a questo riguardo.

Pur incoraggiando l’operosità, le Scritture consigliano di non cercare di ammassare grandi ricchezze. Esse mostrano che non si dovrebbe lavorare solo per proprio beneficio. L’apostolo Paolo esortò colui che prima rubava a faticare, “facendo con le sue mani ciò che è buon lavoro, onde abbia qualche cosa da distribuire a qualcuno nel bisogno”. (Efes. 4:28) Tale viva sollecitudine per chi è nel bisogno aiuta a non divenire un egocentrico amante del denaro.

Le Scritture aiutano a vedere le cose materiali in modo realistico, riconoscendo che le ricchezze non sono durevoli. I beni possono andare perduti, essere rubati o distrutti. Pur sapendo questo, spesso nelle questioni di denaro le persone si comportano come se dimenticassero che la vita è incerta.

Considerate quelli che vanno agli estremi rinunciando a cose con cui potrebbero rendersi più confortevole la vita. Forse agiscono così pensando di accumulare per i figli e i nipoti e i pronipoti. Naturalmente, non c’è nulla di male a desiderar di lasciare un’eredità ai figli. Ma i genitori devono stare attenti a non arrivare al punto di aver paura di spendere per sé. Forse dovrebbero anche chiedersi se il desiderio di lasciare un’eredità ai figli non nasconda il loro proprio amore per il denaro, l’intenso desiderio di accumulare ricchezze.

È bene ricordare ciò che il saggio re Salomone scrisse su come possono essere deludenti e vani gli sforzi di accumulare una fortuna. Tutto può rapidamente andare perduto proprio nel momento in cui è probabile se ne soffra di più. Leggiamo: “Esiste una grave calamità che ho vista sotto il sole: ricchezze custodite per il loro grande proprietario a sua calamità. E quelle ricchezze sono perite a causa d’una calamitosa occupazione, ed egli ha generato un figlio quando non c’è nulla nella sua mano”. — Eccl. 5:13, 14.

Sì, è triste quando un uomo lavora duramente e poi qualche calamità — una guerra, un lungo periodo di siccità, un incendio, un terremoto o un uragano — gli fa perdere tutto. E se non si è neppure concesso di godere del frutto del suo duro lavoro, la sua vita è stata veramente vuota, vana. La tragedia è ancora più grande se ha accumulato ricchezze e poi proprio quando le ha perdute genera un figlio.

Anche se un’eredità non va persa a causa di qualche calamità, questo non vuol dire tuttavia che valga la pena di vivere in modo materialistico. Alla propria morte tutte le ricchezze del mondo non serviranno a nulla. La Bibbia dice francamente: “Proprio come uno è uscito dal ventre di sua madre, nudo se ne andrà di nuovo, proprio com’è venuto; e uno non si può portare via nulla per il suo duro lavoro”. (Eccl. 5:15) Com’è dunque vana la vita se è stata spesa interamente a correre dietro ai beni materiali!

Inoltre, non c’è modo di sapere quello che ne sarà dell’eredità di una persona dopo la sua morte. Gli eredi, non avendo lavorato duramente per quello che ricevono, possono non apprezzare l’eredità e sperperarla subito. Anche se l’amministrano bene, non c’è nessuna garanzia che qualche disastro non farà infine perdere tutto. Quindi, se nessuno ha realmente goduto il frutto del duro lavoro, di che beneficio è stato?

Riconoscendo che la vita è piena di incertezze si può essere aiutati a capire che la ricerca della ricchezza non soddisfa. Questo può tenere a freno l’eccessivo desiderio di denaro. Nello stesso tempo si evita la trappola di condurre una vita troppo austera. Si può godere del frutto del proprio lavoro in modo salutare, recando beneficio a sé e agli altri. Si evita così il danno che l’amore del denaro può causare.

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