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  • Domande dai lettori (1)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 1/9 p. 543

Domande dai lettori

● Conosco un uomo che sta facendo progresso verso il battesimo cristiano, ma gli è scaduto il visto per rimanere in questa nazione. Che cosa devo consigliargli?

Devi senz’altro lodarlo per il desiderio di conoscere e seguire i consigli di Dio. Le Scritture esortano i cristiani a essere ossequenti alle leggi, a rendere a Cesare ciò che è di Cesare. (Matt. 22:21) Quindi è bene che tu esorti quest’uomo a fare quello che può per regolarizzare la sua posizione, che al presente può essere considerata quella di uno straniero illegale.

Evidentemente non ruba, non mente, non vive in modo immorale e non trasgredisce in altro modo le leggi morali di Dio chiaramente esposte nella Bibbia. Lo diciamo perché chi infrange le leggi di Dio deve pentirsi e convertirsi prima d’essere qualificato per il battesimo cristiano. (I Cor. 6:9, 10; Atti 26:20; 2:38) Ma quest’uomo vuole sapere: Che dire di ubbidire alle leggi del paese come in questo caso?

La Bibbia consiglia ai cristiani di ubbidire alle leggi del paese in ogni cosa in cui non vi è conflitto con la legge di Dio. (Rom. 13:1; Atti 5:29) L’apostolo spiegò che così facendo non avremo bisogno di temere la punizione delle autorità che puniscono i trasgressori della legge. Inoltre possiamo avere in questo modo la coscienza a posto. — Rom. 13:3-5.

Tuttavia la Parola di Dio non impone alla congregazione cristiana, tramite i suoi sorveglianti, l’obbligo di conoscere tutti i particolari della legge civile e penale per farli rispettare. Si capisce dal modo in cui Paolo risolse il caso di Onesimo.

Onesimo era uno schiavo di un cristiano di Colosse di nome Filemone. Per qualche ragione egoistica Onesimo fuggì a Roma per far perdere le sue tracce in mezzo alla moltitudine degli abitanti di quella città; può anche darsi che prima di fuggire derubasse il suo padrone. A Roma Onesimo, come schiavo fuggiasco (latino, fugitivus), venne a contatto con Paolo, divenne cristiano e servì l’apostolo. A suo tempo Paolo esortò Onesimo a tornare dal suo legittimo padrone, incoraggiando anche Filemone ad accogliere Onesimo come fratello e a trattarlo con benignità. — Filem. 8-22.

Si noti che mentre Onesimo era a Roma l’apostolo Paolo non lo consegnò alle autorità romane perché lo punissero come schiavo fuggito e possibilmente come ladro. Dai suoi scritti sappiamo che Paolo credeva che il cristiano dovesse ubbidire alla legge del paese, ma è chiaro che non considerò dovere della congregazione servire come braccio del governo nel controllare la vita dei singoli. Possiamo anche notare che la situazione di Onesimo non fu considerata come un ostacolo al suo battesimo. Infine Onesimo, probabilmente spinto da consigli come quelli scritti in precedenza in Romani 13:1-5 e dalle esortazioni personali di Paolo, scelse di tornare dal suo legittimo padrone.

Oggi la congregazione cristiana agisce in conformità a questo modello biblico. Prima di permettere a una persona d’essere battezzata o di rimanere nella congregazione, non va a controllare se la sua casa soddisfa tutte le norme del piano regolatore, se ha regolarizzato nei minimi particolari la sua posizione legale nel paese, e così via.

Questo non vuol certo dire che il popolo di Dio si interessi poco delle leggi di Cesare. Al contrario, siamo conosciuti come un popolo che si sforza di rispettare la legge; molti funzionari governativi hanno elogiato i Testimoni di Geova per questo. Infatti, Paolo scrisse dell’ubbidienza al governo: “Continua a fare il bene, e ne avrai lode”. — Rom. 13:3.

In particolare gli uomini che prendono la direttiva nella congregazione dovrebbero essere esemplari sotto questo aspetto. La Bibbia dice che gli anziani e i servitori di ministero dovrebbero essere ‘irreprensibili’, “avere un’eccellente testimonianza da persone di fuori” ed essere “liberi da accusa”. (1 Tim. 3:2, 7, 10) Pertanto se un cristiano decidesse di ignorare certe ben note leggi di “Cesare” potrebbe difficilmente essere raccomandato per tali incarichi nella congregazione. Gli uomini raccomandati per tali privilegi dovrebbero ‘attenersi fermamente alla fedele parola’ non solo in quello che dicono, ma anche nella vita che scelgono di condurre, inclusa l’applicazione del consiglio di rendere “a Cesare le cose di Cesare”. — Tito 1:7-9.

È vero che ciascun individuo, cristiano o no, è personalmente responsabile di conformarsi alle leggi civili. Tuttavia, sarà gentile da parte tua far conoscere a quest’uomo i suddetti pensieri scritturali. In effetti, il consiglio della Bibbia d’essere ubbidienti alle leggi dei governi è saggio e per il nostro bene. Applicandolo i cristiani possono evitare seri problemi e servire Dio con coscienza pura.

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