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  • Potete entrare dalla porta aperta?

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  • Potete entrare dalla porta aperta?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • SERVIZIO ALLA BETEL
  • SERVITE COME PIONIERI O IN UN LUOGO DOVE C’È PIÙ BISOGNO D’AIUTO
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 15/11 pp. 689-693

Potete entrare dalla porta aperta?

“Ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere”. — Riv. 3:8.

1. Perché nella congregazione cristiana ci sono ancora eccellenti opportunità di servizio?

IL COMANDO che Gesù Cristo diede ai suoi seguaci di predicare e fare discepoli ha ancora un’urgenza vitale. Lo si comprende dalle rassicuranti parole che disse: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Matt. 28:20) Quindi oggi ci sono ancora molte splendide opportunità di servizio mentre “questa buona notizia” del Regno continua a essere predicata con vigore di porta in porta. (Matt. 24:14) Inoltre, a motivo della crescita della congregazione dei cristiani testimoni di Geova in tutto il mondo, c’è grande necessità di lavoratori capaci e volenterosi per edificare i compagni di fede e rendere altri servizi essenziali per il progresso degli interessi spirituali. Per di più, in ogni luogo le persone hanno bisogno di udire la “buona notizia” per schierarsi a favore o contro di essa prima dell’esecuzione del giusto giudizio di Dio sull’attuale mondo empio.

2. (a) Perché nella congregazione cristiana ci vuole una direttiva centralizzata e coordinata? (b) Per mezzo di chi il capo della congregazione provvide questa direttiva nel primo secolo E.V.?

2 Per compiere con ordine tutto ciò che è necessario, ci vuole ovviamente una direttiva centralizzata e coordinata. (1 Cor. 14:33) Nel primo secolo E.V., il capo della congregazione, Gesù Cristo, la provvide per mezzo degli apostoli e di altri anziani della congregazione di Gerusalemme. Anche Paolo, scelto direttamente dal Signore Gesù Cristo come apostolo alle nazioni, fece molto per edificare spiritualmente le congregazioni. Il modo in cui Paolo e i suoi compagni adempirono l’incarico ricevuto da Gesù di predicare e fare discepoli fu del tutto soddisfacente per il corpo degli anziani a Gerusalemme. — Gal. 2:1-9.

3, 4. (a) Perché gli uomini associati alla casa editrice dei Testimoni di Geova provvedono giustamente assistenza centralizzata e coordinata per i compagni di fede in tutto il mondo? (b) Qual è una delle principali responsabilità degli anziani, e come viene assolta dal corpo direttivo alla Betel di Brooklyn?

3 E oggi? Sin dai primissimi tempi della storia moderna dei Testimoni di Geova, alcuni membri della congregazione più vecchia furono associati alla loro casa editrice, la Watch Tower Bible and Tract Society. Oggi, alla “Betel”, il centro dell’attività alla sede centrale della Watch Tower Society a Brooklyn (New York), vivono oltre 250 persone che hanno energicamente promosso gli interessi spirituali per più di dieci anni. Molti vi sono da un tempo molto più lungo. Essi hanno dedicato tutta la vita a servire fedelmente Geova Dio come devoti discepoli di suo Figlio. In tutto questo tempo si sono fatti una grande esperienza nel modo di vivere cristiano oltre che nell’aiutare i compagni di fede a risolvere i propri problemi. Hanno anche approfondito il loro intendimento della Parola di Dio. Fra loro ci sono quegli uomini dedicati che costituiscono il corpo direttivo della congregazione mondiale dei Testimoni di Geova. Sebbene altrove ci siano molti fratelli capaci ed esperti, in nessun luogo della terra ci sono tanti anziani da poter consultare immediatamente. Alla Betel di Brooklyn, perciò, sono rappresentate in modo eccellente la conoscenza cristiana e l’esperienza acquisite finora dalla congregazione mondiale del popolo di Dio. Si può dire quasi la stessa cosa delle famiglie Betel più piccole associate alle sedi filiali della Watch Tower Society in altre parti della terra.

4 Comprensibilmente, quando gli anziani di altre congregazioni si trovano di fronte a problemi imbarazzanti, scrivono alla Società o alle sue filiali per avere aiuto scritturale. A volte le risposte date sarebbero molto utili a tutte le congregazioni della terra. In tal caso, come nel primo secolo E.V., si prepara del materiale scritto. Inoltre, essendo quella d’insegnare una delle principali responsabilità degli anziani, il corpo centrale di anziani, per mezzo dei suoi comitati, sovrintende alla preparazione e alla pubblicazione di informazioni che hanno lo scopo di impartire istruzione spirituale sia ai componenti della congregazione cristiana mondiale che a persone di fuori.

5. Quale lavoro essenziale è svolto alla Betel, e perché tutti quelli che ci lavorano sono necessari?

5 È evidente che a Brooklyn ci vuole una considerevole quantità di personale per fare tutto il lavoro necessario e provvedere aiuto e guida nel promuovere gli interessi spirituali in tutta la terra, incluse operazioni di soccorso quando occorre. Mentre alcuni lavorano direttamente alla preparazione di informazioni bibliche o stabiliscono ciò che si deve fare a beneficio dell’associazione dei fratelli, tutti gli altri rendono importanti servizi che permettono a questo materiale di giungere alle estremità della terra. Molti di coloro che prestano servizio alla Betel, perciò, occupano una posizione paragonabile a quella di Timoteo, Marco e altri i quali agivano come assistenti degli anziani nella congregazione del primo secolo. Senza di loro sarebbe molto difficile per il corpo direttivo curare gli interessi spirituali delle congregazioni in tutto il mondo.

SERVIZIO ALLA BETEL

6. (a) Perché alla Betel sono necessari specialmente uomini giovani? (b) Come illustra il caso di Timoteo, che cosa ci si dovrebbe attendere da chi si offre per il servizio alla Betel?

6 Gran parte del lavoro svolto alla Betela richiede forza fisica e resistenza, quindi sono richiesti specialmente uomini giovani. Se sei un giovane, hai mai pensato di offrirti per compiere uno strenuo lavoro manuale a favore dei tuoi fratelli spirituali, e di quelli che potrebbero divenire tali? Naturalmente, non si tratta solo di potere e volere prestar servizio. Bisogna anche soddisfare i requisiti spirituali. Nel caso di Timoteo, per esempio, leggiamo: “Di lui parlavano bene i fratelli di Listra e di Iconio”. (Atti 16:2) Sì, Timoteo aveva dimostrato d’essere un giovane di ottima reputazione sia nella sua congregazione, evidentemente quella di Listra, che nella vicina congregazione di Iconio. Con le parole e le azioni doveva essersi conquistato il rispetto e la fiducia dei suoi conservi. Benché giovane, aveva una buona preparazione scritturale, avendogli la madre e la nonna impartito tale insegnamento sin dall’infanzia. — 2 Tim. 3:14, 15.

7. (a) Quale fu evidentemente il lodevole atteggiamento di Eunice e degli anziani di Listra quando Timoteo fu invitato a servire con Paolo? (b) A proposito del servizio alla Betel, chi può oggi trarre beneficio da questo esempio, e perché?

7 I giovani con le qualità di Timoteo sono indubbiamente preziosi per qualsiasi congregazione. I fratelli di Listra apprezzavano senz’altro moltissimo ciò che Timoteo faceva per loro. Doveva anche essere una vera fonte di incoraggiamento per sua madre Eunice, specie dal momento che suo padre era incredulo. Comunque, quando l’apostolo Paolo espresse il desiderio che Timoteo lo accompagnasse nei suoi viaggi, il corpo degli anziani non cercò egoisticamente di trattenere il giovane nella congregazione. No, evidentemente questi anziani posero le mani su Timoteo insieme all’apostolo, appartandolo così per un servizio speciale. (Atti 16:3; 1 Tim. 4:14; 2 Tim. 1:6) Così oggi quando giovani qualificati desiderano offrirsi per servire alla Betel, è davvero lodevole che anziani e familiari credenti li incoraggino e li sostengano di cuore.

8. Perché il servizio speciale di Timoteo insieme all’apostolo Paolo fu impegnativo?

8 Il servizio alla Betel, pur recando grandi ricompense spirituali, non è facile. Ma nemmeno l’incarico di Timoteo fu facile. Oltre a lavorare sotto la direttiva dell’apostolo Paolo per promuovere gli interessi spirituali, è evidente che Timoteo lavorò anche con le proprie mani per provvedere alle sue necessità personali. (Confronta II Corinti 12:14-18; I Tessalonicesi 2:9; II Tessalonicesi 3:7, 8). Egli divise con l’apostolo i pericoli e i problemi che questi descrive nella sua seconda lettera ai Corinti: “In viaggi spesso, in pericoli di fiumi, in pericoli di banditi da strada, in pericoli da parte della mia razza, in pericoli da parte delle nazioni, in pericoli nella città, in pericoli nel deserto, in pericoli nel mare, in pericoli tra falsi fratelli, in fatica e lavoro penoso, in notti insonni spesso, nella fame e nella sete, nell’astinenza dal cibo molte volte, nel freddo e nella nudità”. — 2 Cor. 11:26, 27.

9. Che cosa permise a Timoteo di perseverare nel suo servizio speciale invece di tornare a casa per condurre una vita più regolare?

9 Nonostante tutto questo, Timoteo continuò a collaborare con Paolo non per un breve periodo, ma per una quindicina d’anni, sì, evidentemente fino a che Paolo subì il martirio. Che cosa permise a Timoteo di perseverare nell’opera anziché tornare nella sua congregazione d’origine per condurre una vita più regolare? Il sincero desiderio di servire altri, indipendentemente da quello che poteva costargli personalmente. L’apostolo Paolo poté dire di Timoteo: “Non ho nessun altro dalla disposizione simile alla sua che abbia genuinamente cura delle cose che vi riguardano. Poiché tutti gli altri cercano i propri interessi, non quelli di Cristo Gesù. Ma voi conoscete la prova che egli diede di se stesso, che come un figlio col padre ha fatto lo schiavo con me per promuovere la buona notizia”. (Filip. 2:20-22) Inoltre, Timoteo fu umile, riconoscendo le proprie limitazioni. Non approfittò della sua associazione con Paolo e non fece valere superbamente la propria autorità. (Confronta I Timoteo 4:11-14; II Timoteo 1:6, 7; 2:1). È ovvio che, lavorando faticosamente insieme all’apostolo, Timoteo imparò molto e fu infine qualificato per assumere le responsabilità di anziano nella congregazione cristiana.

10. (a) Come si vede dall’esempio di Timoteo, quali qualità sono essenziali per essere felici nel servire a favore di altri? (b) Quali cattivi effetti producono orgoglio, egoismo e desiderio di preminenza, e cosa si dovrebbe fare se si nota in alcuni compagni di fede una certa manifestazione di queste qualità indesiderabili?

10 Come nel caso di Timoteo, umiltà, spirito di sacrificio e vivo interesse per il benessere altrui sono essenziali per essere felici nel servizio alla Betel o in qualsiasi altro posto nell’organizzazione di Geova. Ovunque si presti servizio, orgoglio, desiderio di preminenza ed egoismo non solo riducono la propria felicità ma rendono anche la vita sgradevole agli altri. Essendo imperfetti, i servitori di Dio devono lottare continuamente contro queste qualità indesiderabili e non dovrebbero turbarsi troppo quando notano che altri vengono notevolmente meno sotto questo aspetto. Vale sempre la pena di coltivare lo spirito giusto, poiché non sarà l’uomo, ma Geova, a dare la vera ricompensa. Inoltre, dando il buon esempio si può produrre un effetto salutare ed edificante sugli altri.

SERVITE COME PIONIERI O IN UN LUOGO DOVE C’È PIÙ BISOGNO D’AIUTO

11. Quali opportunità sono offerte in relazione all’opera di predicare e fare discepoli, e quale motivo dovrebbe spingere ad accettarle? (Matt. 22:37-39)

11 Il servizio alla Betel, naturalmente, non è un’opportunità accessibile a tutti coloro che sono associati alle congregazioni del popolo di Dio in tutta la terra. Ma sono offerte altre ottime opportunità in relazione all’opera da compiere. Per esempio, i servitori di Dio hanno il privilegio di dedicare all’importante opera di predicare e fare discepoli tutto il tempo che riescono a trovare. Non c’è limite al tempo che possono dedicare a questo servizio. Ognuno di noi vuole senz’altro dedicarsi ad esso con tutta l’anima. Molti potranno dedicare a quest’opera circa sessanta ore al mese come “pionieri ausiliari” o novanta ore o più al mese come “pionieri regolari”. Siete entrati dalla porta aperta dell’attività di pioniere o intendete entrarvi? Mentre fate i pionieri, il motivo per cui compite questo servizio sia sempre l’amore verso Geova Dio e i vostri simili.

12. Come illustra l’esempio dell’apostolo Paolo ciò che si richiede da quelli che vogliono compiere con successo il sacro servizio in un’altra località?

12 Come Paolo e Barnaba, che cominciarono a servire presso la congregazione di Antiochia perché vi era grande bisogno, forse voi siete in grado di trasferirvi in un’altra località per promuovere gli interessi spirituali. Di nuovo, umiltà, abnegazione e vivo interesse per il benessere altrui saranno di grande aiuto per fare i cambiamenti necessari e adattarsi a un nuovo ambiente. Questo dovette fare l’apostolo Paolo, che poté dire di sé: “Sebbene io sia libero da tutti, mi son reso schiavo di tutti, affinché guadagni la maggioranza delle persone. . . . Son divenuto ogni cosa a persone di ogni sorta”. (1 Cor. 9:19-22) “Ho imparato, in qualsiasi circostanza mi trovi, ad essere autosufficiente. Io so in realtà come essere a corto di provvisioni, so in realtà come avere abbondanza”. (Filip. 4:11, 12) Con piena fiducia in Geova, Paolo poté resistere in circostanze molto difficili.

13. Perché chi pensa di intraprendere il servizio missionario dovrebbe calcolare il costo, e quali sono alcune cose che può considerare in preghiera per vedere se è in grado di compiere questo servizio?

13 Oggi, per prestare servizio in un’altra zona, o forse come missionari in un’altra parte del mondo, è necessario fare sacrifici ed essere disposti a rendersi schiavi a favore degli altri. Bisogna considerare attentamente queste cose in preghiera in anticipo. (Confronta Luca 14:28-32). Per esempio, chi ha sempre avuto l’automobile deve chiedersi se sarebbe disposto a fare chilometri a piedi in luoghi accidentati o sotto il sole cocente, o se sarebbe disposto a sopportare i disagi di mezzi pubblici affollati o infrequenti. Se già adesso queste cose lo mettono a disagio, potrebbe trovare molto difficile adattarsi a un ambiente completamente nuovo e sconosciuto. Allo stesso modo, chi fa fatica ad adattarsi a circostanze e ambienti diversi con persone di cultura, usanze, tenore di vita e abitudini differenti, dovrebbe riconoscere che si deve impegnare sotto questo aspetto per divenire qualificato per compiere l’opera di evangelizzazione in un campo estero.

OPPORTUNITÀ DI RENDERSI SCHIAVI COME SERVITORI E ANZIANI

14. Che cosa si richiede da quelli nominati servitori o anziani nella congregazione?

14 Un’opportunità offerta agli uomini della congregazione cristiana è quella di assistere i compagni di fede con l’incarico di servitori o anziani. I requisiti esposti nelle Scritture indicano chiaramente che coloro che prestano questo servizio devono essere uomini spirituali, eccellenti esempi di vita cristiana, sì, uomini che hanno il rispetto e la fiducia dell’intera congregazione. (1 Tim. 3:1-10, 12, 13; Tito 1:5-9) Avendo la responsabilità di insegnare, gli anziani devono anche essere uomini che studiano attentamente la Parola di Dio. L’uomo che legge di rado la Bibbia e forse non l’ha mai letta tutta si potrebbe difficilmente considerare qualificato per insegnare ai suoi compagni di fede. — Confronta I Timoteo 1:6, 7; Giacomo 3:1.

15. Come si vede dalle parole di Gesù in Matteo 20:25-27, che cos’è essenziale perché un uomo sia qualificato per essere servitore o anziano nella congregazione?

15 Secondo le Scritture, i servitori e gli anziani della congregazione non sono una classe titolata ma sono gli schiavi dei loro fratelli. Gesù Cristo disse agli apostoli: “Voi sapete che i governanti delle nazioni le signoreggiano e che i grandi esercitano autorità sopra di esse. Non sarà così fra voi; ma chi vorrà divenire grande fra voi dovrà essere vostro ministro, e chi vorrà esser primo fra voi dovrà essere vostro schiavo”. (Matt. 20:25-27) Quindi, per essere qualificato nella congregazione come servitore o come anziano, l’uomo deve desiderare di rendersi schiavo dei suoi fratelli, sacrificando parte del proprio tempo e delle proprie energie per loro.

16. Che cosa deve fare un uomo per essere un servitore o un anziano nel vero senso della parola?

16 Coloro che sono servitori e anziani nel vero senso della parola sono considerati dai fratelli come umili schiavi disposti e ansiosi di prodigarsi con tutto il cuore per aiutarli. (Atti 20:25-35; 1 Piet. 5:2, 3) Essendo essi disposti a lavorare strenuamente per promuovere gli interessi spirituali della congregazione, questa ha molta stima, apprezzamento e amore per tali servitori e anziani. (1 Tess. 5:12, 13; Ebr. 13:17) Sono uomini che mostrano di meritare la fiducia riposta in loro a motivo della nomina. Questo dovrebbe dirsi specialmente degli anziani viaggianti. Le congregazioni si aspettano giustamente che siano uomini spirituali di eccezionale umiltà. — Confronta Luca 12:48.

17. Perché si può dire che gli uomini ambiziosi che mirano alla posizione non hanno fatto neppure il primo passo per aspirare alla carica di sorvegliante?

17 Ovviamente gli uomini che, anziché fare il lavoro di uno schiavo, vogliono preminenza e posizione non sono qualificati per essere servitori o anziani. Non hanno neppure fatto il primo passo per ‘aspirare alla carica di sorvegliante’. Perché no? Perché in realtà non cercano l’“opera eccellente” che essa comporta. — 1 Tim. 3:1.

18. (a) Che cosa richiedono tutte le opportunità connesse al sacro servizio, e perché? (b) Che cosa possiamo aspettarci se ci rendiamo disponibili per impiegare al massimo le capacità dateci da Dio?

18 Le opportunità offerte ai discepoli di Gesù Cristo non sono posizioni di prestigio e di stima agli occhi degli uomini. Sono tutte opportunità che richiedono uno sforzo altruistico e un lavoro impegnativo compiuto con tutto il cuore. Questo è più che ragionevole, poiché Geova Dio e suo Figlio hanno dato un perfetto esempio di lavoratori che siamo invitati a imitare. Gesù Cristo disse: “Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora, e io continuo a operare”. (Giov. 5:17) Possa questo dirsi anche di tutti noi, mentre ci rendiamo disponibili per impiegare al massimo le capacità dateci da Dio. In tal caso, la nostra vita sarà molto gioiosa e soddisfacente mentre attenderemo con fiducia di ricevere la benedizione di Geova. Le parole che l’apostolo Paolo disse agli Ebrei sono assai incoraggianti: “Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera e l’amore che avete mostrato per il suo nome, in quanto avete servito e continuate a servire i santi. Ma desideriamo che ciascuno di voi mostri la stessa operosità in modo da avere la piena certezza della speranza sino alla fine, onde non diveniate pigri, ma siate imitatori di quelli che mediante la fede e la pazienza ereditano le promesse”. — Ebr. 6:10-12.

[Nota in calce]

a Questo vale non solo per la Betel di Brooklyn, ma anche per le altre filiali della Watch Tower Society dove ci sono grandi stabilimenti tipografici.

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