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  • w77 1/12 pp. 725-730
  • “Mantenete una salda stretta sulla Parola della vita”

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  • “Mantenete una salda stretta sulla Parola della vita”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • NELLA MALATTIA
  • CONTRO LO STRESS
  • CONSOLAZIONE PER I DEPRESSI
  • COME SOPPORTARE IL DOLORE
  • PER VINCERE LA TIMIDEZZA E IL TIMORE
  • PER EVITARE LA CONDOTTA IMMORALE
  • “RISPLENDETE COME ILLUMINATORI”
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 1/12 pp. 725-730

“Mantenete una salda stretta sulla Parola della vita”

“Continuate a fare ogni cosa senza mormorii e discussioni, affinché siate irriprovevoli e innocenti, figli di Dio senza macchia in mezzo a una generazione perversa e storta, fra la quale risplendete come illuminatori nel mondo, mantenendo una salda stretta sulla parola della vita”. — Filip. 2:14-16.

1-3. (a) Che effetto farebbe ricevere una lettera da un padre amato? (b) Quali “lettere” abbiamo ricevute da Geova Dio, e quali risultati si hanno seguendo i consigli che contengono?

SE VOSTRO padre abitasse in un paese lontano, che effetto vi farebbe ricevere una sua lettera? La lascereste chiusa? O ne leggereste appena una o due frasi, mettendola poi via insieme ad altra corrispondenza?

2 Se amaste davvero vostro padre, ricevereste la lettera con profonda gratitudine. L’aprireste ansiosamente. Ne leggereste con vivo interesse ogni parola. Apprezzereste e seguireste senz’altro qualsiasi buon consiglio contenuto nella lettera. Anzi, forse leggereste e rileggereste la lettera, per puro piacere o per esser certi di averne compreso il contenuto. Non è così?

3 Ebbene, se avete dedicato la vita a Geova Dio, possedete qualcosa che è più importante di qualsiasi lettera di un genitore umano. Avete ricevuto dal vostro Padre celeste un volume di sessantasei “lettere”, la sacra Parola di Dio, la Bibbia. Seguendone i consigli, gli unti seguaci di Gesù Cristo si sono mantenuti innocenti “in mezzo a una generazione perversa e storta” e hanno mostrato d’essere illuminatori spirituali nel mondo. Che facciate parte di questi o che abbiate la speranza di vivere in eterno sulla terra nel promesso nuovo ordine di Dio, è essenziale ‘mantenere una salda stretta sulla parola della vita’. — Filip. 2:14-16.

4. Che cos’è la “parola della vita”?

4 Che cos’è la “parola della vita”? È il messaggio di Dio sulla speranza della vita, che ebbe inizio con la sua promessa del Seme. (Gen. 3:15) Così fu assicurato il finale trionfo della giustizia. Per circa quattromila anni, Geova aggiunse delle parti a quella “parola”, finché la Bibbia fu terminata verso l’anno 98 E.V. Da allora la “parola della vita” è formata dalle Sacre Scritture complete. Esse rivelano che Dio rende possibile la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo. (Giov. 3:16) Chi desidera l’approvazione divina e la vita eterna deve capire la Parola di Dio, dichiararla ad altri e vivere secondo la Bibbia, “mantenendo una salda stretta sulla parola della vita”.

5. Perché è una cosa di grande valore ‘mantenere una salda stretta sulla parola della vita’?

5 È una cosa di grande valore ‘mantenere una salda stretta sulla parola della vita’. Chi ha tale stretta su di essa può mantenere un’intima relazione con Geova Dio. Inoltre, la persona è maggiormente in grado di far fronte ai problemi della vita. Per di più, il cristiano che mantiene “una salda stretta sulla parola della vita” è in grado di sopportare le circostanze avverse. Notate come questo avviene.

NELLA MALATTIA

6, 7. Riguardo alle malattie, la conoscenza di quali fatti può dar forza e conforto ai servitori di Geova?

6 Le malattie colpiscono sia ricchi che poveri. (Eccl. 5:16, 17; 6:1, 2) Gesù Cristo menzionò che a volte i suoi fratelli spirituali si sarebbero ammalati. (Matt. 25:39, 40) E alcuni primi cristiani come Epafrodito, Timoteo e Trofimo si ammalarono. (Filip. 2:25-30; 1 Tim. 5:23; 2 Tim. 4:20) Quindi i moderni servitori di Geova possono trarre conforto dal sapere che la malattia non è un’esperienza limitata al popolo di Dio del giorno d’oggi.

7 Comunque, dà forza sapere che Geova Dio può rimuovere le malattie. (Deut. 7:15) La guarigione fisica del sofferente re Ezechia è un caso pertinente. Dio sanò Ezechia, esaudendo la sua preghiera. (2 Re 20:1-11) Quando fu sulla terra, Gesù Cristo operò guarigioni fisiche e spirituali. (Matt. 8:14-17; Isa. 53:4) Queste guarigioni furono fatte in base al sacrificio di riscatto che Dio provvide mediante Cristo, sacrificio con cui fu coronata la condotta intrapresa da Gesù dopo la discesa dello spirito di Dio su di lui al fiume Giordano nel 29 E.V. Perciò, i cristiani possono confidare che per mezzo del risuscitato Gesù Cristo e sotto il dominio del regno di Dio l’umanità ubbidiente sarà liberata permanentemente dal peccato, dalle malattie e dalla morte. Come fu dunque appropriato che Davide benedicesse Geova, Colui “che sana tutte le [nostre] malattie”! — Sal. 103:1-3.

8. Che cosa può fare ora il cristiano sofferente?

8 Nel frattempo, cosa può fare un cristiano sofferente? Pur sottoponendosi alle cure del caso, può giustamente pregare Geova di dargli la forza d’animo per sopportare la sua malattia e la forza spirituale per mantenere l’integrità verso Dio in queste circostanze difficili. Egli può essere sicuro che “Geova stesso lo sosterrà su un canapè di malattia”. — Sal. 41:1-3.

CONTRO LO STRESS

9, 10. (a) Che cosa aiuterà a mantenere l’equilibrio sotto stress? (b) Come furono placate le emozioni del re Saul?

9 Per molti, inclusi alcuni cristiani, lo stress costituisce oggi un grosso problema. Nella vita possono crearsi situazioni difficili e snervanti. A volte lo stress è così intenso che si sente una notevole tensione mentale. Tuttavia, “una salda stretta sulla parola della vita” aiuta a mantenere l’equilibrio.

10 Che cosa può aiutare a calmare chi è sottoposto a grande stress emotivo? La Bibbia ci aiuta a capirlo. Quando un cattivo spirito venne sul re Saul d’Israele, terrorizzandolo, Davide gli suonò l’arpa. Con quale effetto? Il racconto biblico dice: “Ci fu sollievo per Saul e stette bene, e il cattivo spirito si dipartì da lui”. (1 Sam. 16:14-23) Sì, una musica dolce e tranquilla può placare e dare un senso di pace.

11. Nei momenti di stress, dove si può trovare il massimo aiuto?

11 Davide stesso conobbe lo stress. Più di una volta, il sospettoso re Saul cercò di inchiodarlo al muro con una lancia. (1 Sam. 18:6-11; 19:9, 10) Saul mise anche al bando Davide, costringendolo a vivere come un fuggiasco braccato. Certo Davide fu sotto stress in quell’occasione e in altre successive. Per ricevere aiuto si rivolse a Geova Dio in preghiera: “Volgi a me la tua faccia, e mostrami favore; poiché sono solitario e afflitto”, disse Davide implorando Geova. “Le angustie del mio cuore si sono moltiplicate; oh fammi uscire dalle angustie su di me”. (Sal. 25:16, 17) Si può confidare che Geova aiuti i suoi servitori nei momenti di stress? Certo! Davide poté dire: “Geova diverrà una sicura altezza per ogni oppresso, una sicura altezza in tempi di angustia. E quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, poiché per certo non lascerai quelli che ti cercano, o Geova”. — Sal. 9:9, 10.

CONSOLAZIONE PER I DEPRESSI

12, 13. (a) È vero che chi serve Geova non dovrebbe mai soffrire di depressione mentale? (b) In che modo Paolo fu in grado di sopportare le difficoltà che avrebbero potuto causargli depressione? (2 Cor. 12:7-10)

12 Coloro che mantengono “una salda stretta sulla parola della vita” possono anche trovare consolazione nella Scrittura se sono mentalmente depressi. Noteranno che altri che servirono Geova in passato a volte si sentirono depressi. Certo, Isacco e Rebecca furono depressi a causa delle due mogli ittite del loro figlio Esaù, poiché leggiamo: “Esse furono fonte di amarezza di spirito per Isacco e Rebecca”. — Gen. 26:34, 35.

13 Sembra che alcuni primi cristiani soffrissero di depressione, poiché l’apostolo Paolo consigliò ai compagni di fede di Tessalonica di parlare “in maniera consolante alle anime depresse”. (1 Tess. 5:14) Lo stesso Paolo incontrò difficoltà che avrebbero potuto causargli depressione, ma le superò con la forza che Dio infonde. L’apostolo scrisse: “Siamo incalzati in ogni modo, ma non alle strette da non muoverci; siamo perplessi, ma non assolutamente senza via d’uscita; siamo perseguitati, ma non abbandonati; siamo abbattuti, ma non distrutti”. (2 Cor. 4:8, 9) Sì, Paolo è un esempio incoraggiante per tutti i cristiani.

14. Se siamo depressi a causa di problemi personali, perché dovremmo ricordare Neemia?

14 Forse siete depressi a causa di problemi personali o per altre serie preoccupazioni. In tal caso, ricordate Neemia. Era triste alla presenza del re Artaserse, essendo depresso per la condizione devastata di Gerusalemme e delle sue mura. Quando il governante persiano gliene chiese la ragione, Neemia ‘pregò l’Iddio dei cieli’. Dopo di che chiese il permesso di andare a Gerusalemme per i lavori di riedificazione. Il re diede una risposta favorevole, accogliendo questa richiesta. Veramente, la ‘buona mano di Dio’ fu su Neemia. (Nee. 2:1-8) Anche oggi, i servitori di Geova dovrebbero pregarlo per ricevere aiuto e guida in merito a problemi o ad altri motivi di preoccupazione. Quindi possono aver fiducia che Geova sarà con loro, se seguiranno la sua guida.

15. Che cosa indicò Pietro che dovremmo fare nei momenti di depressione?

15 Nei momenti di depressione, è essenziale riporre fiducia in Geova Dio! L’apostolo Pietro disse: “Umiliatevi, perciò, sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti a suo tempo; mentre gettate su di lui tutta la vostra ansietà, perché egli ha cura di voi”. — 1 Piet. 5:6, 7.

COME SOPPORTARE IL DOLORE

16, 17. La morte di una persona cara che cosa può causare, come indicano le scritture?

16 Prima o poi, tutti gli uomini hanno motivo di addolorarsi. Le cause sono molteplici. Il salmista dichiarò: “Ho incontrato oppressione e dolore!” (Sal. 116:3, versione di Salvatore Garofalo). Una notevole causa di intenso dolore è la morte di una persona cara.

17 Il patriarca Abraamo pianse per la morte della diletta moglie Sara. (Gen. 23:2) Davide fu profondamente addolorato per la morte di Absalom, così da esclamare: “Figlio mio Absalom, figlio mio, figlio mio Absalom! Oh fossi io morto, io stesso, invece di te, Absalom figlio mio, figlio mio!” (2 Sam. 18:33) Anche il perfetto Gesù Cristo “lagrimò”, tanto grande fu il suo dolore per la morte dell’amico Lazzaro. — Giov. 11:35.

18, 19. (a) Chi ha perduto una persona cara come può essere aiutato a sopportare il dolore? (b) Come può trarre conforto dai racconti biblici?

18 “Una salda stretta sulla parola della vita” aiuta chi ha perduto una persona cara a sopportare il dolore. Naturalmente, chi continua a pensare con nostalgia ai momenti felici trascorsi con il defunto può accrescere il proprio dolore. È molto meglio pensare al futuro! La Bibbia indica che miliardi di morti umani saranno destati alla vita. Paolo aveva la speranza che ci sarebbe stata “una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. (Atti 24:15) Naturalmente, Dio determina chi sarà risuscitato. Tuttavia, il fedele cristiano che otterrà la vita nel futuro paradiso terrestre può nutrire la speranza di rivedere un altro leale servitore di Geova morto con speranze simili. — Giov. 5:28, 29.

19 Avendo “una salda stretta sulla parola della vita” il familiare di un defunto può trarre conforto dai racconti biblici. Per esempio, immaginate la felicità di Maria e Marta quando il loro fratello Lazzaro fu risuscitato da Gesù. (Giov. 11:38-44) E rammentate ciò che accadde quando Gesù Cristo riportò in vita la figlioletta di Iairo? Il racconto dice: “I genitori di lei erano fuori di sé”, evidentemente dalla gioia. (Luca 8:40-42, 49-56) Pensate come saranno felici gli abitanti del promesso nuovo ordine di Dio quando accoglieranno i morti nella risurrezione! Tali pensieri possono essere d’aiuto per sopportare il dolore che si prova quando muore una persona cara. Soprattutto, al momento della perdita, i cristiani devono stare vicini a Geova in preghiera, poiché egli è “il Padre delle tenere misericordie e l’Iddio d’ogni conforto”. — 2 Cor. 1:3.

PER VINCERE LA TIMIDEZZA E IL TIMORE

20, 21. (a) Che cosa possono imparare i timidi dall’esperienza di Mosè? (b) Che cosa si può imparare dall’esperienza di Geremia? (Ger. 1:5-8)

20 Alcuni che hanno dedicato la propria vita a Geova Dio hanno dovuto fare una strenua lotta per vincere certe emozioni come timidezza e timore. Essendo molto timidi, certuni hanno avuto difficoltà a esprimere verbalmente la loro fede interiore. Ma coloro che hanno ottenuto “una salda stretta sulla parola della vita” si rendono conto che altri servitori di Dio sono riusciti a risolvere felicemente problemi non dissimili dal loro.

21 Per esempio, sembra che il profeta Mosè avesse difficoltà a esprimersi verbalmente. Quando Dio parlò a Mosè di rimandarlo in Egitto per condurne fuori gli Israeliti schiavi, Mosè si sentì molto incerto e disse: “Scusami, Geova, ma io non sono un oratore dalla parola facile, né da ieri né da prima né da che hai parlato al tuo servitore, poiché sono lento di bocca e lento di lingua”. Geova mandò ugualmente Mosè in Egitto, dandogli Aaronne come portavoce. Però Mosè non si diede per vinto, facendo sempre parlare qualcun altro in vece sua. In seguito, parlò egli stesso con fiducia agli Israeliti. — Eso. 4:10-17; Deut. 1:1-5.

22. Quale eccellente consiglio diede Paolo a Timoteo in merito al timore?

22 Considerate anche il consiglio dell’apostolo Paolo a Timoteo. Che Timoteo fosse divenuto alquanto timoroso non possiamo asserirlo con certezza. Tuttavia, Paolo gli disse: “Dio ci diede non uno spirito di codardia, ma quello di potenza e d’amore e di sanità di mente. Perciò non ti vergognare della testimonianza intorno al nostro Signore, né di me prigioniero per amor suo, ma prendi la tua parte nel soffrire il male per la buona notizia secondo la potenza di Dio”. — 2 Tim. 1:7, 8.

23. Come si possono vincere la timidezza e il timore?

23 Il cristiano può risolvere problemi simili a quello che ebbe Mosè. È pure possibile vincere la timidezza e il timore pregando ardentemente Geova Dio per avere forza. (Filip. 4:6, 7, 13) Coloro che amano Geova possono sempre cercare il suo favore in preghiera senza timore o paura e possono coraggiosamente dichiarare ad altri le verità di Dio. “Così l’amore è stato reso perfetto verso di noi”, scrisse l’apostolo Giovanni, “affinché abbiamo libertà di parola nel giorno del giudizio, perché, quale egli è, tali siamo anche noi in questo mondo. Non vi è timore nell’amore, ma l’amore perfetto caccia via il timore, perché il timore esercita una restrizione”. — 1 Giov. 4:17, 18.

PER EVITARE LA CONDOTTA IMMORALE

24. (a) In che modo il “timore di Geova” può essere una protezione? (b) Quali conseguenze può portare l’immoralità sessuale?

24 D’altra parte, c’è un timore della giusta specie e così la Bibbia dice che “il timore di Geova è puro”, ed esso “significa odiare il male”. (Sal. 19:9; Prov. 8:13) Non è una paura morbosa, ma implica riverenza e il sano timore di dispiacere a Geova. È una protezione che aiuta a evitare la strada cattiva. Naturalmente, chi ha “una salda stretta sulla parola della vita” sa, per esempio, che le Scritture condannano l’immoralità sessuale. (Deut. 5:18; 1 Cor. 6:9, 10) Tuttavia, la Bibbia indica che tale condotta moralmente corrotta può anche causare afflizione. Dopo che Amnon, un figlio del re Davide, ebbe violentato la sua sorellastra Tamar, “la odiava con un odio grandissimo”. Amnon fece cacciare Tamar da casa sua come una persona che ora gli ripugnava e la cui presenza probabilmente lo faceva sentire impuro. — 2 Sam. 13:1-19.

25. Nella tentazione, perché si può rammentare con profitto la condotta di Giuseppe?

25 Per fare un contrasto, che eccellente esempio abbiamo in Giuseppe, figlio di Giacobbe! Più volte tentato dalla moglie del suo padrone Potifar, Giuseppe rifiutò con fermezza d’avere relazioni sessuali con lei. Benché falsamente accusato e messo in prigione per il suo rifiuto, Giuseppe non aveva peccato contro Dio. (Gen. 39:7-23) Se nella vita di qualcuno che sta “mantenendo una salda stretta sulla parola della vita” sorgesse la tentazione di commettere immoralità sessuale, egli potrebbe rammentare con profitto la condotta di Giuseppe.

“RISPLENDETE COME ILLUMINATORI”

26-28. (a) Riepilogando, in quali modi ci può aiutare “una salda stretta sulla parola della vita”? (b) Come possiamo continuare a ‘risplendere come illuminatori’?

26 Coloro che hanno “una salda stretta sulla parola della vita” hanno dunque molte ragioni per apprezzare i sessantasei libri divinamente ispirati della Sacra Bibbia. Fra l’altro, seguendo i consigli delle Scritture i cristiani sono in grado di far fronte a malattia e stress. Nella Parola di Dio trovano consolazione quando si sentono depressi. La Bibbia li aiuta pure a sopportare il dolore, a vincere la timidezza e il timore e a evitare la condotta immorale.

27 Inoltre, coloro che hanno “una salda stretta sulla parola della vita” sono in grado di mantenersi “irriprovevoli e innocenti” per quanto riguarda le azioni malvage di questa “generazione perversa e storta”, il mondo dell’umanità lontano da Dio. In mezzo ad esso, i cristiani continuano a ‘risplendere come illuminatori’. (Filip. 2:14-16) Agli unti seguaci di Gesù Cristo, che hanno la principale responsabilità di servire quali “illuminatori” spirituali, si associa una “grande folla” di persone che hanno la prospettiva della vita eterna in una terra paradisiaca. — Riv. 7:4-9.

28 Confidando in Geova Dio, tutti i fedeli cristiani continueranno a riflettere la luce spirituale. Con l’aiuto divino continueranno a manifestare il giusto motivo e spirito, quello che si addice a persone che adorano Geova Dio. Cercheranno di coltivare e manifestare i frutti dello spirito di Dio e ricorderanno saggiamente le eccellenti qualità dei primi cristiani e di altri che hanno servito Geova nel corso dei secoli. E, senz’altro, il Signore continuerà a essere con lo spirito mostrato da tutte le persone devote d’oggi che veramente mantengono “una salda stretta sulla parola della vita”. Siete fra quelli che mostrano il giusto spirito cristiano e hanno una buona, salda stretta sulla “parola della vita”?

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