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  • Domande dai lettori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
w80 1/11 pp. 30-31

Domande dai lettori

● Nella famiglia di mio marito c’è l’abitudine che il 25 dicembre tutti i figli e i nipoti si ritrovino a casa dei genitori per un grande pranzo. Mio marito sa che io, come testimone di Geova, non celebro il Natale. Che dire però di andare al pranzo?

Sei tu a dover decidere personalmente cosa è meglio fare nel tuo caso. Indichiamo di seguito alcuni aspetti della questione che potresti valutare.

In molti luoghi il fatto che in certi giorni festivi la maggioranza delle persone non lavorano permette alle famiglie di radunarsi assieme. Anche parenti e amici cristiani a volte approfittano di quel giorno festivo per pranzare assieme o fare un picnic, anche se non celebrano la festività religiosa. Questa libertà dal lavoro secolare può essere uno dei motivi per cui la famiglia di tuo marito si riunisce il 25 dicembre. Ma se la maggioranza dei parenti celebrano il Natale, allora un motivo della riunione può anche essere quello di scambiarsi gli auguri e i doni natalizi.

I testimoni di Geova sanno che ai seguaci di Gesù non fu comandato di commemorare la nascita, che Gesù non nacque il 25 dicembre e che questa data fu presa da una celebrazione della Roma pagana. (I Cor. 11:23-26) Quindi i testimoni di Geova non celebrano il Natale, ricordando le parole di Gesù: “Dio è Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. — Giov. 4:24.

Quei parenti di tuo marito che non sono d’accordo con le tue credenze basate sulla Bibbia possono sentirsi liberi di celebrare il Natale. Per correttezza, però, dovrebbero riconoscere anche il tuo diritto di non celebrarlo. Se fossi presente al pranzo insieme al resto della famiglia e non partecipassi allo scambio di auguri e di doni natalizi o ad altre attività tipiche della festa, si sentirebbero imbarazzati o offesi? Questo è qualcosa che tu e tuo marito dovreste valutare in anticipo. Come moglie cristiana, hai indubbiamente rispetto per la sua autorità, e questo può evidentemente estendersi a questioni come la scelta del luogo in cui la famiglia mangerà. Esponendo con rispetto e mitezza i tuoi sentimenti, manifestando la tua ragionevolezza, egli potrà essere spinto a cercare una soluzione soddisfacente. — Filip. 4:5; Col. 3:18.

Forse tuo marito farà pressione su di te perché lo accompagni, dicendoti di considerarlo un pranzo normale, senza che tu debba partecipare a nessun aspetto della festività. Questa potrebbe essere una possibilità, poiché si può essere presenti mentre altri svolgono attività religiose senza prendervi parte personalmente. (Confronta II Re 5:17-19). E la Bibbia mostra che, solo perché qualcuno attribuisce un particolare significato a un certo cibo, questo non vieta al cristiano di mangiarlo come cibo normale. (I Cor. 8:8; I Tim. 4:4) Tuttavia, trattando quel punto, l’apostolo Paolo diede risalto all’importanza di tener conto della coscienza altrui, cercando di evitare di dare impressioni errate che potrebbero far inciampare qualcuno. — I Cor. 10:23-30.

Se decidessi di andare al raduno familiare e al pranzo del 25 dicembre, i tuoi parenti sarebbero indotti a credere che stai celebrando il Natale con loro? Oppure, forse in base a ciò che sanno delle tue idee religiose e alla tua condotta alla riunione, capiranno che sei presente per amore della compagnia e per pranzare con la famiglia, ma che la circostanza non ha per te alcun significato religioso? Nessuno meglio di te può valutare la situazione e il punto di vista dei presenti, per cui dovresti prendere la decisione che ritieni saggia, cristiana e in armonia con la tua coscienza addestrata secondo la Bibbia.

● Nella ditta in cui lavoro tutti i dipendenti ricevono una gratifica natalizia. Dovrei rifiutarla, visto che non celebro il Natale?

Tutto dipende dal vero significato della gratifica e da come sarebbe considerato il fatto di accettarla.

Come abbiamo spesso spiegato, il Natale e molte altre feste della cristianità non si basano sulla Bibbia. In effetti sono state copiate da culti non cristiani.a La Bibbia comanda ai cristiani di osservare un’unica ricorrenza religiosa, l’anniversario annuale della morte di Cristo. — Luca 22:19, 20.

Il fatto di accettare una gratifica natalizia significa partecipare a quella festività? Non necessariamente. Il dono può non voler dire affatto che tutti quelli che lo ricevono celebrino il Natale. Il datore di lavoro può aver semplicemente deciso di donare alla fine dell’anno a tutti i dipendenti parte dei profitti della ditta, in un periodo in cui molti di loro sarebbero ben lieti di avere del denaro extra da usare come meglio credono. La gratifica potrebbe essere un segno di apprezzamento per il lavoro svolto durante l’anno, come pure un incentivo per continuare a lavorare diligentemente e per migliorare le relazioni fra il datore di lavoro e i dipendenti. Il datore di lavoro può darla a tutti gli impiegati, senza tener conto se alcuni sono ebrei, musulmani, di altre religioni o non celebrano il Natale. Perciò il semplice fatto che il dono venga dato in quel particolare tempo o il nome che può avere assunto non vietano necessariamente a un testimone di Geova di accettarlo.

Inoltre, anche se chi fa un dono ne ha scelto il momento in base alle sue credenze religiose, ciò non vuol dire che pensi che il ricevente condivida le sue idee religiose. Spesso capita che un compagno di lavoro o un parente dica a un testimone di Geova: ‘So che non festeggi il Natale (o qualche altra festa), ma vorrei che accettassi questo regalo’. Se accettando il regalo la sua coscienza non ne restasse turbata, il cristiano potrebbe decidere di prenderlo e ringraziare senza alcun riferimento alla festività. (Atti 23:1) Molti cristiani si comportano in modo simile quando vien loro offerto un regalo da qualcuno che non conosce le loro credenze. Forse in un’altra occasione, quando sarà meno probabile che il donatore si offenda, il cristiano potrà dire con tatto che non celebra quella festa religiosa, e potrà spiegare con gentilezza e mitezza che quello è il motivo per cui egli stesso non ha fatto alcun regalo per l’occasione. — I Piet. 3:15.

Ma se un dono viene fatto con la chiara intenzione di mostrare che il cristiano non è fermo nelle sue convinzioni o che è pronto a fare compromesso davanti alla prospettiva di un guadagno, allora è senz’altro meglio rifiutare. Geova Dio è colui che i cristiani devono adorare. A lui solo devono rendere sacro servizio. — Matt. 4:8-10.

[Nota in calce]

a Vedi La Verità che conduce alla Vita Eterna, cap. XVI.

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