BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w80 1/9 pp. 8-11
  • Ricompensati servendo un solo Signore

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Ricompensati servendo un solo Signore
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • PIANTATI I SEMI DELLA VERITÀ
  • SCHIAVO DI UN ALTRO SIGNORE
  • AFFRONTO LA REALTÀ
  • AL SERVIZIO DEL GIUSTO SIGNORE
  • AL PRIMO POSTO IL SERVIZIO DEL SIGNORE
  • SEMPRE AL SERVIZIO DEL SIGNORE
  • Molte ragioni di gratitudine
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
  • Lo scopo della mia vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
  • Di pari passo con la fedele organizzazione di Geova
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
  • Annuario dei testimoni di Geova 1986
    Annuario dei Testimoni di Geova del 1986
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
w80 1/9 pp. 8-11

Ricompensati servendo un solo Signore

Narrato da Ernest E. Beavor

MOLTI problemi rimangono insoluti perché, con qualche compromesso, vengono procrastinati. Ne risulta infelicità. Il compromesso può derivare dal tentativo di servire due signori. Gesù Cristo si espresse molto chiaramente quando disse: “Nessuno può essere schiavo di due signori . . . Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza”. E Giacomo, suo fratellastro, scrisse: “L’amicizia del mondo è inimicizia con Dio”. — Matt. 6:24; Giac. 4:4.

Ecco il nocciolo della questione: in parole semplici, l’amicizia di chi desideriamo? È come essere in guerra col mondo, la carne e il Diavolo da una parte e Geova Dio e Gesù Cristo dall’altra. (I Giov. 2:15-17) A noi è lasciata la scelta. Ma una cosa è certa: scegliendo Geova come Signore, si è ricompensati con un’illimitata felicità. Nel mio caso le cose sono andate così.

PIANTATI I SEMI DELLA VERITÀ

Al tempo della mia nascita, nel 1902, i miei genitori erano Studenti Biblici, come a quei tempi si chiamavano i testimoni di Geova. Frequentavamo il Tabernacolo di Londra, luogo d’incontro degli Studenti Biblici. Una prova dell’importanza di portare i piccoli alle adunanze cristiane è il fatto che ancora ricordo chiaramente le parole di uno dei vecchi cantici che allora si cantavano, un cantico che parlava della gioia del millennio. Sì, quale ricompensa per molti servitori del solo Signore vivere per sempre su quella splendida terra paradisiaca!

A quei tempi non c’era la televisione, per cui mia madre mi leggeva molte cose. Così furono piantati i semi della verità. Quando disubbidivo, mio padre mi castigava e diceva: “Fa più male a me che a te”, verità che allora non ero in grado di capire. Comunque, Proverbi 23:13 dice: “Non trattenere la disciplina dal semplice ragazzo. Nel caso che tu lo batta con la verga, non morrà”. Infatti non sono morto, e sono grato che mio padre mi abbia insegnato a servire il solo Signore.

Che emozione quando a 12 anni vidi il Fotodramma della Creazione! La proiezione richiedeva quattro sere e la si poteva vedere gratuitamente al Teatro dell’Opera di Londra. Il Fotodramma piantò fermamente nel mio cuore la verità della creazione, in contrasto con l’assoluta falsità della teoria dell’evoluzione. Un aspetto memorabile di questo “dramma” era il breve film che mostrava Abraamo sul punto di sacrificare Isacco. Abraamo dimostrò in tal modo di servire Geova Dio. E come fu grande la sua ricompensa, essere chiamato “amico di Geova”! “Se potessi esserlo anch’io!”, pensavo. — Giac. 2:23.

SCHIAVO DI UN ALTRO SIGNORE

Durante gli anni della prima guerra mondiale il popolo del Signore visse tempi molto turbolenti. Per qualche motivo i miei genitori inciamparono, e io finii nel mondo, lasciandomi influenzare dalle sue vie. Con spirito patriottico fui presente alla cerimonia dell’armistizio tenuta nella Whitehall l’11 novembre 1918, e udii un ecclesiastico dire: “Questi non sono morti invano. Sono morti per fare della nostra terra un paese di eroi”. Era vero? Quale signore avevano servito? Fu indubbiamente la disillusione degli anni successivi che mi aiutò a trarre le giuste conclusioni quando cominciarono ad addensarsi le oscure nubi della seconda guerra mondiale.

Nel frattempo il signore del vecchio mondo si stava impadronendo di me. L’industria dei giornali mi attraeva e così, con due amici del mondo, misi su un’agenzia giornalistica. Questo mi portò ad avere amicizie mondane, fumare, bere, e cedere ai desideri della carne. Continuava però a risuonare nei miei orecchi la frase: ‘Non puoi servire due signori’; mi rendevo conto della schiavitù in cui mi trovavo.

Mio padre morì nel 1934. Nel 1936 un testimone di Geova fece visita a mia madre e le lasciò un libro per lo studio biblico, Ricchezza (in inglese). Mia madre capì quale stoltezza fosse stata quella di allontanarsi, e decise di ricuperare il tempo perduto. (Confronta Colossesi 4:5). Lo fece? Benché fosse una donnetta molto fragile, era sempre fuori a predicare la verità della Bibbia. Mi riempiva di libri che non leggevo. Anche se sapevo che ciò che mi diceva era giusto, non prestavo ascolto alle sue parole perché non volevo cambiare vita.

AFFRONTO LA REALTÀ

Prosperando materialmente, avevo una bella casa con molte comodità materiali. Il mio signore mondano, tuttavia, mi portò a una crisi morale che avrebbe potuto distruggere la felicità della mia famiglia. I continui rimorsi della mia coscienza addestrata secondo la Bibbia mi costrinsero improvvisamente a fermarmi. Uno dei libri datimi da mia madre, Nemici (inglese), mostrava molto chiaramente che tutti dobbiamo prendere una decisione: quale signore servire. La verità mi fu confermata quando andai a sentire il discorso pubblico “Affrontate i fatti”, pronunciato da J. F. Rutherford alla Royal Albert Hall nel 1938. La schietta esposizione fece risuonare nel mio cuore il fatto che non si possono servire due signori.

C’era molto da imparare e subito. La nostra famiglia era molto unita, abituata a fare le cose insieme. Questo ovviamente quando ero in casa, perché la mia attività giornalistica mi teneva spesso occupato fuori. Affrontando la realtà, decisi di voltare le spalle al vecchio signore e portai la famiglia alla nostra prima adunanza cristiana. Immaginate la gioia di mia madre! A un’adunanza un fratello sul podio stava parlando del vizio del fumo, per dimostrare, in base a II Corinti 7:1, che si tratta di una contaminazione della carne. Egli chiese: “Riuscite a immaginarvi Cristo Gesù con una sigaretta in bocca, o Adamo che fuma nel giardino di Eden?” Non riuscivo a immaginarlo. Mentre ascoltavo, avevo venti sigarette in una tasca e una pipa e il tabacco nell’altra. Bruciai il tutto quella sera stessa: era il 29 agosto 1939.

AL SERVIZIO DEL GIUSTO SIGNORE

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, tutto doveva essere censurato, e quasi ogni fotografia prodotta dalla mia agenzia descriveva qualche aspetto della guerra. Ci guadagnavo sopra. Il libro Nemici mi aveva aperto gli occhi alla verità biblica che Satana è l’iddio di questo mondo. (II Cor. 4:4) Non volendo più servire il Diavolo, nell’ottobre del 1939 mi presentai per essere battezzato in simbolo della mia dedicazione a Geova. Da allora ho servito lui e il suo diletto Figlio Cristo Gesù.

Avevo pensato di insegnare il lavoro di fotoreporter a mio figlio Douglas. Dopo i suoi primi tre giorni in ufficio gli chiesi come si trovava. Egli disse: “Voglio fare il pioniere”. Perciò lo accompagnammo subito all’ufficio della Watch Tower Society per compilare la domanda onde poter svolgere questa attività di testimonianza a tempo pieno. Nel 1950 frequentò la scuola missionaria di Galaad e da allora presta servizio come sorvegliante di circoscrizione in Giappone. Anche lui è entrato nelle gioie del servizio del Signore.

Giorno dopo giorno il conflitto di coscienza si faceva in me più acuto. Riguardo alle necessità materiali, ero convinto che ‘cercando prima il Regno tutte le altre cose sarebbero state aggiunte’ (Matt. 6:25-33) “Confida in Geova con tutto il tuo cuore”, era l’assicurazione che avevo. Perché ‘zoppicare su due differenti opinioni’? Mi sembrava che fosse proprio quello che stavo facendo. — I Re 18:21; Prov. 3:5.

Convocati i dirigenti della mia ditta, diedi le dimissioni, rinunciando a tutti i miei diritti su di essa in modo da essere completamente libero. Firmato l’ultimo documento necessario, andai diritto alla casa Betel e compilai la domanda di pioniere. Il senso di libertà e la gioia di quel momento sono ancora vivi in me. Era il 1º giugno 1940. Comprai una bicicletta nuova e un fonografo portatile, che allora usavamo nell’opera di testimonianza di casa in casa.

Da quel giorno Geova ha provveduto in maniera meravigliosa. Ho imparato che ‘la santa devozione con autosufficienza è un grande guadagno’ e che il vero Signore ricompensa chi lo serve fedelmente. — I Tim. 6:6.

La parola “compromesso” mi è sempre stata odiosa. Per me le cose o sono bianche o sono nere. Ma dovevo imparare a essere equilibrato. Come Paolo disse al giovane Timoteo, ‘lo schiavo del Signore dev’essere gentile con tutti’. (II Tim. 2:24) Mia moglie Jessie non accettò subito la verità. Un giorno, mentre ero nel servizio di campo, una sorella mi disse: “Ernie, penso che tua moglie accetterà la verità nonostante te!” Rimasi scioccato. Dissi: “Mi comporto proprio così male?” “Sì!” replicò lei. Quella sorella è morta, ma le sono veramente grato perché ebbe il coraggio di dirmi la verità. Alcuni di noi hanno bisogno di discorsi del genere. Un anno dopo Jessie si battezzò.

In quei giorni di guerra c’era l’urgente invito a intraprendere il servizio di pioniere, e in famiglia ne parlavamo sempre. L’unica condotta lecita a un vero cristiano era quella di mantenere una stretta neutralità. (Giov. 15:19) Il servizio di pioniere era un privilegio che Dio concedeva a quelli scritturalmente liberi di accettarlo. Douglas divenne pioniere nel 1939. Nostra figlia Gwen fu la più giovane pioniera nominata all’assemblea nazionale di Leicester nel 1941. All’epoca aveva 14 anni ed è tuttora nel servizio continuo, avendo prestato servizio prima come missionaria nel Libano e in Nigeria e servendo ora alla Betel di Londra. La nostra figlia più giovane, Anna, divenne pioniera nel 1942. Anche lei ha prestato servizio come missionaria nel Libano, dove ha sposato un fratello spirituale, e si trova ora negli Stati Uniti con tre brave figlie cui inculcare il desiderio di servire il vero Signore.

AL PRIMO POSTO IL SERVIZIO DEL SIGNORE

Torniamo al 1940. Avendo troncato i rapporti col mondo del giornalismo, non ero più esentato dal servizio militare, per cui ricevetti la chiamata. Avevo letto l’opuscolo della Società Dio e lo Stato (in inglese), che citava il commento di Blackstone alla legge inglese. Esso afferma che nessuna legge umana è valida se non si basa sulla legge di Dio. Deciso a citarlo in mia difesa, feci appello contro la prima sentenza che mi condannava a 12 mesi di reclusione. Fui avvertito che se avessi perso l’appello la condanna sarebbe stata raddoppiata. Nel corso del processo davanti a una giuria, il giudice rifiutò categoricamente di farmi leggere Blackstone, ricordandomi che il paese era in guerra e che le speciali norme di difesa allora in vigore nel Regno Unito annullavano tutte le leggi precedenti. Fui condannato a due anni di lavori forzati. Ma quei due anni mi ci volevano per afferrare veramente la verità. Per la prima volta lessi la Bibbia da cima a fondo. Che gioia mi concesse il Signore!

Durante quel periodo, altri fratelli e io demmo testimonianza ad altri detenuti e al personale di custodia. Il risultato fu che tre agenti accettarono la verità e furono battezzati. Uno ora è morto, ma gli altri due sono anziani nelle rispettive congregazioni. Un fatto interessante è che ora ho il privilegio d’essere il ministro di culto incaricato di visitare i detenuti di quella stessa prigione che desiderano parlare con i testimoni di Geova.

Un tempo ero membro della Reale Società di Orticoltura. Il mio giardiniere coltivava bellissimi crisantemi, per i quali ricevetti alcune medaglie di bronzo. La cosa mi fece riflettere. Non ero stato io a coltivare i fiori, ma il mio giardiniere. Inoltre era Geova che li aveva fatti crescere ed era a lui che doveva esserne attribuito il merito, non certo a me. In qualità di presidente della locale società di orticoltura, fu un privilegio spiegare agli altri membri il motivo delle mie dimissioni. Non c’era nulla di male a far parte di una società di orticoltura, ma i doveri di presidente mi sottraevano troppo tempo, in particolare per il fatto che ero pioniere.

Casa nostra era un centro di attività teocratica, sempre aperta ai fratelli spirituali, giovani e vecchi. Conversazioni e svaghi erano imperniati sui principi cristiani. La frequenza alle adunanze era un gioioso dovere, nonostante l’oscuramento di guerra e le incursioni aeree. Facevamo sempre le cose insieme. Dopo la guerra ci offrimmo come famiglia di andare in qualsiasi luogo la Watch Tower Society ci indicasse. Andammo a Turnbridge Wells, nel Kent, dove avemmo la gioia di veder crescere la congregazione da 12 a 70 persone in due anni. Chiestoci di andare a Brighton, nel Sussex, acconsentimmo, e vedemmo crescere il numero delle congregazioni da una a cinque in soli tre anni. Il Signore faceva crescere. — I Cor. 3:5-9.

Giunse poi il 1950 e quell’indimenticabile Assemblea Incremento della Teocrazia, tenuta allo Yankee Stadium di New York. Sapendo che tutta la nostra famiglia aveva intenzione di assistervi, la Società invitò i nostri tre figli a frequentare la scuola missionaria di Galaad. Fu molto difficile separarci da loro e fare ritorno in Inghilterra da soli. Il nostro appartamento a Brighton sembrava vuoto. Ma Geova aprì ancora una volta la sua mano e fui invitato a prestare servizio come sorvegliante di circoscrizione. Mi fu detto che Jessie doveva diventare pioniera. Jessie acconsentì e questo mi rese veramente felice. Cominciammo così il periodo più felice della nostra vita. Per 18 anni viaggiammo in Inghilterra e nell’Irlanda del Nord, lieti dell’amorevole ospitalità dei fratelli con i quali condividevamo le verità e il servizio del Regno.

SEMPRE AL SERVIZIO DEL SIGNORE

I nostri figli si sposarono in tre diverse località. Non siamo stati in grado di assistere al matrimonio di nessuno dei tre. Ma continuiamo a riporre fiducia nel Signore, in attesa del tempo in cui saremo riuniti.

Nel corso degli anni abbiamo fatto amicizia con moltissimi fratelli e sorelle amorevoli. L’esperienza è fatta anche di ricordi e lezioni. Geova disciplina quelli che ama. La santificazione del suo meraviglioso nome dev’essere costantemente l’obiettivo dei nostri sforzi e l’oggetto delle nostre preghiere.

All’età di 74 anni Jessie non poteva più sostenere il ritmo dell’opera di circoscrizione. Chiesi quindi di essere sollevato dall’incarico e un gentile fratello ci offrì una camera nella sua grande casa. Sono ancora pioniere, anche se con minor vigore, avendo ora 77 anni. Mia moglie, che ne ha 84, ha cura di me e delle faccende domestiche, mentre io mi dedico ai privilegi di sorvegliante, quelli di aver cura in senso pastorale delle pecore di Geova.

Cosa ci riserva il futuro? I più meravigliosi e stupendi avvenimenti della storia umana. Esultiamo per la promessa di Geova: “Le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova”! — Ezec. 39:7.

Il mio consiglio? Siate umili, siate equilibrati e accertatevi delle cose più importanti. Ricordate sempre che servire l’unico vero Signore reca benedizioni ora e per sempre.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi