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  • Adorate Dio nel modo da lui stabilito

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  • Adorate Dio nel modo da lui stabilito
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
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  • COME SI PUÒ DETERMINARLO?
  • UNA DIFFUSA CREDENZA — MA È LA VERITÀ?
  • CONDOTTA
  • NORME MORALI DI DIO
  • COSA FARETE?
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
w81 1/8 pp. 5-8

Adorate Dio nel modo da lui stabilito

VI RISULTA il seguente paradosso in campo religioso?

“Gli anni ottanta vedranno ‘più persone abbracciare la fede cristiana che in qualsiasi altro periodo della storia, e più cristiani abbandonare il cristianesimo organizzato che in qualsiasi altra epoca’”. — “Morning Herald” di Sydney, 21 luglio 1979.

Questa notizia dall’Australia, basata su un’indagine riguardante 50 religioni principali e 9.000 gruppi “cristiani” mostra che un numero record di persone stanno abbandonando le rispettive chiese. Forse conoscete molti che una volta erano praticanti, ma che ora non lo sono più.

Ciò nonostante, molte persone sentono dentro di sé il bisogno di adorare Dio e sono attratte da qualche tipo di religione; spesso si tratta di religioni che fanno leva sulle emozioni ed esortano a ‘essere salvati’.

Anche voi avete il bisogno interiore di adorare il Creatore, un bisogno posto nell’uomo da Dio. Ma come bisogna adorarlo? Qual è il modo in cui lui vuole essere adorato?

COME SI PUÒ DETERMINARLO?

Naturalmente è Dio, non qualche uomo o chiesa, a determinare qual è la verità e la vera adorazione. A una donna che apparteneva a una comunità religiosa del primo secolo Gesù disse: “Dio è Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. (Giov. 4:24) Lo stesso principio vale anche oggi.

Sì, per avere l’approvazione di Dio bisogna voler praticare la pura adorazione e darne sincera dimostrazione con tutto il cuore. Bisogna anche cercare la verità e fare il possibile per conformarsi ad essa. Ciò significa agire in armonia con la verità rivelata nella Parola di Dio anziché seguire semplici tradizioni religiose o anche dottrine che contrastano con la verità biblica.

Per vedere se una religione — anche quella della propria chiesa o quella più comune nella zona in cui si abita — si conforma alla verità, si potrebbero prendere in esame diversi aspetti. Ma anche solo un’indagine limitata a tre aspetti potrebbe aiutarvi ad adorare Dio nel modo da lui stabilito. Notate:

UNA DIFFUSA CREDENZA — MA È LA VERITÀ?

Una dottrina comune a molte religioni in tutto il mondo è quella secondo cui l’uomo avrebbe dentro di sé un’anima invisibile che sopravvive alla morte del corpo e continua a vivere come spirito immortale. Ci credete? Spesso questo insegnamento è legato al concetto che l’anima delle persone buone alla morte vada in cielo. Esso è anche alla base della diffusa credenza negli spiriti dei defunti. Secondo l’Encyclopædia Britannica, “la credenza nell’immortalità dell’anima, in una forma o nell’altra, è quasi universale”. È qualcosa che probabilmente sapete.

Ma giustamente questa enciclopedia dice: “quasi universale”. Perché? Perché sia gli antichi ebrei che i primi cristiani non credevano che l’uomo avesse un’anima immortale. Forse questo vi sorprenderà, perché molti pensano che la dottrina dell’immortalità dell’anima si basi sulla Bibbia. Ma notate questo:

Secondo le Scritture, la prima menzogna, quella pronunciata da Satana il Diavolo, fu che il peccato dell’uomo non ne avrebbe causato la morte. (Gen. 3:1-4) Quando però i nostri primogenitori morirono, e dopo di loro la morte non risparmiò nessuno, non ci sarebbe stato inganno più abile che quello di dire: ‘Non sono veramente morti. È morto solo il corpo, ma la loro anima continua a vivere, è immortale’. Sì, la dottrina dell’immortalità dell’anima umana tende ad avvalorare la menzogna di Satana e ha prodotto in milioni di persone il timore dei morti.

In parole semplici, invece, le Scritture insegnano che la vostra anima siete voi. Ne troviamo un’indicazione in ciò che la Bibbia dice di Adamo. Il Creatore formò un corpo dalla polvere e gli fornì la vita e il respiro necessario per sostenerla. Il risultato? Adamo “divenne un’anima vivente”. (Gen. 2:7) Non ricevette un’anima. Adamo era un’anima. — Confronta I Corinti 15:45.

Coerentemente la Bibbia insegna che l’anima (la persona) può morire. Leggetelo in Ezechiele 18:4. Significa questo che una volta morta la persona non è più in grado di pensare o provare sentimenti? Esattamente. Infatti Ecclesiaste 9:5 dice: “I viventi sono consci che morranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla”.

Questo significa forse che non ci sia più alcuna speranza per i nostri parenti o amici che sono morti? No, perché la Bibbia narra casi in cui Dio riportò in vita persone morte, risuscitandole. Ricorderete per esempio che Dio risuscitò Gesù Cristo come spirito il terzo giorno dalla sua morte. (Atti 10:39, 40; I Piet. 3:18) In base a queste e ad altre promesse bibliche attinenti, possiamo aspettare fiduciosamente il tempo in cui Dio risusciterà i morti di cui conserva memoria. — Atti 17:31; 24:15.

Riflettendo sulle cose, dunque, si nota che la dottrina dell’immortalità dell’anima insegnata dalla maggioranza delle religioni è in aperto contrasto con ciò che dice la Bibbia. Quindi chiedetevi: ‘Che significa questo per me? Devo fare qualche cambiamento per poter adorare Dio nel modo da lui stabilito, cioè in verità?’

CONDOTTA

Gesù Cristo ci diede un ulteriore aiuto per identificare il giusto modo di adorare Dio. Disse ai suoi seguaci: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giov. 13:35) Oggi la maggioranza delle religioni esortano davvero tutti i loro seguaci a mostrare lo stesso amore che mostrò Gesù?

Per esempio, l’amore dei primi cristiani fu messo alla prova quando fu chiesto loro di entrare nell’esercito romano o di sostenerlo. Essi volevano ubbidire alle leggi dello stato, ma non potevano farlo quando questo avrebbe significato infrangere le leggi di Dio, per esempio quella che vietava di uccidere. (Matt. 22:21; Atti 5:29) Inoltre Dio aveva detto riguardo al suo popolo: “Essi dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”. — Isa. 2:4.

In armonia con ciò, i primi cristiani non combatterono né per l’impero romano né per qualsiasi altra nazione.

Pensate invece all’atteggiamento delle chiese del nostro tempo e a quello dei loro ministri e sacerdoti. Con qualche scusa hanno approvato e benedetto le guerre, guerre in cui cattolici uccidono cattolici e protestanti uccidono protestanti. Non è questo ciò che Dio ha stabilito!

NORME MORALI DI DIO

Come terzo aspetto da esaminare per determinare in che modo Dio vuole essere adorato, dovremmo vedere se un certo gruppo religioso sostiene le Sue norme morali invece di chiudere un occhio sul male.

Gesù cercava di aiutare le persone cariche di peccati, inclusi gli ubriaconi e le persone immorali. Anche i suoi discepoli dovevano fare il possibile per aiutarle. (Matt. 9:10-13; 21:31; Luca 7:36-48; I Cor. 6:9, 11) E la Bibbia mostra che alcuni individui, anche dopo essersi pentiti ed essere divenuti cristiani, potevano ricadere in qualche grave peccato. (Gal. 6:1) Per esempio un uomo della congregazione cristiana dell’antica Corinto divenne un fornicatore. — I Cor. 5:1.

Se un cristiano cominciava a praticare il peccato, altri cristiani dovevano cercare di ristabilirlo nel favore di Dio e aiutarlo a riacquistare forza spirituale. (Giac. 5:13-16) Ma che dire se non si fosse pentito e avesse continuato a praticare il peccato? Con riferimento a quell’uomo di Corinto o a qualsiasi altra persona come lui, la Parola di Dio dice:

‘Cessate di mischiarvi in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. . . . “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi’”. — I Cor. 5:11-13.

Perciò se uno che commette gravi peccati rifiuta qualsiasi aiuto e non vuole pentirsi, dev’essere espulso o disassociato dalla vera congregazione cristiana. Forse questo servirà a farlo tornare in sé. Ma che ciò si verifichi o no, il fatto di espellerlo dalla congregazione secondo il comando di Dio servirà a proteggere i cristiani sinceri. — I Cor. 5:2-8.

Da quanto vi risulta, questa disciplina è applicata nella maggioranza delle chiese? Non è forse vero che quasi tutti i loro seguaci che praticano apertamente il peccato continuano a farne parte e ad essere accettati?

Un giornale nigeriano riportava di recente questa notizia in prima pagina:

“Quasi un terzo dei cattolici sposati dell’arcidiocesi di Lusaka vive con le concubine . . . La notizia, basata su un’indagine disposta dall’arcivescovo Emanuel Milingo, afferma che ci sono concubine in 3.225 famiglie, su un totale di 10.903 famiglie cattoliche”. — 14 settembre 1980.

Rifiutando di seguire il comando di Dio di disassociare i peccatori impenitenti, le chiese inducono altri a pensare che anch’essi possono peccare e farla franca. Oppure possono causarne l’allontanamento dalla religione. — Eccl. 8:11.

Un ragazzo ha scritto in una lettera a un giornale:

“Detesto andare in chiesa perché vedo gente, che io conosco come ubriaconi, pettegoli, bugiardi e imbroglioni, che tutte le domeniche stanno lì a pregare e a cantare inni religiosi. Non sopporto gli ipocriti, e la nostra chiesa ne è piena”. — “Post-Times” di Palm Beach, 27 maggio 1979.

Chiaramente Dio non può approvare persone o religioni che producono questi frutti e che non lo adorano “con spirito e verità”. — Giov. 4:24; Matt. 7:15-20.

COSA FARETE?

Abbiamo esaminato solo tre aspetti. Ma sono sufficienti per mostrare che se si vuole adorare Dio nel modo da lui stabilito può essere necessario apportare alcuni cambiamenti basilari in ciò che si crede o si fa, come fecero l’apostolo Paolo e molti altri che sono diventati veri cristiani. È essenziale separarsi dalle religioni che non promuovono il giusto modo di adorare Dio. Infatti Dio ci comanda di ‘uscirne se non vogliamo partecipare ai loro peccati e ricevere parte delle piaghe mandate da lui’. — Riv. 18:4, 5; II Cor. 6:14-18.

I testimoni di Geova si interessano seriamente di conformare la loro vita alla Parola di Dio, e di adorare quindi il Creatore “con spirito e verità”. Saranno molto felici di aiutare anche voi, se desiderate adorare Dio come vuole lui.

[Riquadro a pagina 6]

“Un’attenta rassegna di tutte le informazioni disponibili mostra che, fino al tempo di Marco Aurelio [imperatore dal 161 al 180 E.V.], nessun cristiano divenne soldato; e nessun soldato, dopo esser divenuto cristiano, rimase nel servizio militare”. — “The Rise of Christianity”.

[Riquadro a pagina 6]

“VALORI E VIOLENZA AD AUSCHWITZ”

Nel suo libro che ha questo titolo, la sociologa polacca Anna Pawelczynska osserva che nella Germania nazista “i testimoni di Geova opposero una resistenza passiva a motivo delle loro convinzioni, contrarie a ogni guerra e violenza”. Con quale risultato? Essa spiega:

“Quel gruppetto di detenuti costituiva una salda forza ideologica ed essi vinsero la loro battaglia contro il nazismo. Il gruppo tedesco della setta era stato una minuscola isola di instancabile resistenza in seno a una nazione terrorizzata, e continuarono ad avere quello stesso spirito impavido nel campo di Auschwitz. Riuscirono a guadagnarsi il rispetto dei compagni di prigionia . . . dei kapò, e persino degli ufficiali delle SS. Tutti sapevano che nessun testimone di Geova avrebbe ubbidito a un ordine contrario alla sua convinzione religiosa”.

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