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  • w82 1/1 pp. 10-12
  • Ha trovato la fonte di crescente allegrezza

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  • Ha trovato la fonte di crescente allegrezza
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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  • PRIMI MOTIVI DI ALLEGREZZA
  • PERCHÉ INTRAPRESE IL SERVIZIO DI PIONIERE?
  • BENEDIZIONI ACCRESCONO L’ALLEGREZZA
  • Religione e valori morali
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2013
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 1/1 pp. 10-12

Ha trovato la fonte di crescente allegrezza

Un’incoraggiante esperienza da Trinidad

“INSEGNANTE lascia il lavoro per fare la missionaria”. Nel 1955 queste parole apparvero come titolo di un articolo di un quotidiano locale, The Trinidad Guardian. Chi era l’insegnante? Cosa l’aveva spinta a prendere tale decisione? Perse qualcosa facendo un simile passo? È ancora missionaria?

Sylvia è nata in un tranquillo villaggio di campagna, Flanagin Town, nella parte centrale di Trinidad. Nella piccola comunità pochi sapevano leggere e scrivere, e l’unica scuola era gestita da insegnanti cattolici e diretta da un sacerdote che si recava sul posto una volta alla settimana. Sylvia era andata a scuola lì e poi vi era rimasta come allieva-insegnante. Fu negli anni quaranta che cominciò a ricevere istruzione spirituale da un’anziana coppia di testimoni di Geova. A causa di pregiudizi religiosi, l’uomo e sua moglie erano disprezzati dagli altri abitanti del villaggio, ma continuavano coraggiosamente a proclamare a tutti il messaggio della Bibbia. Un’altra coppia si unì loro. Il piccolo gruppo si serviva di fonografi portatili, con dischi contenenti discorsi biblici, e dopo averli fatti ascoltare offrivano pubblicazioni che spiegavano il messaggio.

PRIMI MOTIVI DI ALLEGREZZA

La nonna di Sylvia ascoltava i discorsi sui dischi, prendeva le pubblicazioni e le metteva via senza mai leggerle. Ma Sylvia le leggeva. Così all’età di 17 anni cercò i Testimoni e li subissò di domande. Presto Sylvia cominciò a frequentare le adunanze di studio biblico con i quattro Testimoni del villaggio. I cinque si mettevano a sedere e consideravano le Scritture alla luce di una lampada a cherosene, poiché non c’era elettricità.

Il successivo passo di Sylvia fu quello di parlare alla nonna e ad alcuni insegnanti delle cose che stava imparando. Nel villaggio si sparse rapidamente la notizia che Sylvia aveva frequentato in segreto le adunanze dei testimoni di Geova. Come poteva un’attiva cattolica far questo? Non faceva parte del coro e delle “figlie di Maria”? Non insegnava nella scuola cattolica? Cosa avrebbe detto il prete? Cosa avrebbe fatto? Il sacerdote licenziò Sylvia, informandola per iscritto che il suo rapporto di lavoro con la scuola era cessato a causa della sua persistenza nel frequentare le adunanze di quella che egli considerava una religione falsa.

Questo non fece diminuire la sua gioia. Infatti qualche tempo dopo fu battezzata in simbolo della sua dedicazione a Geova Dio. Nel 1949 cominciò a frequentare un corso statale per la formazione degli insegnanti, e si diplomò nel 1950. Nei successivi cinque anni insegnò alle scuole statali, ma nel 1955 lasciò il lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla divulgazione della “buona notizia” contenuta nella Bibbia. (Matt. 24:14) Perché Sylvia lasciò il suo lavoro? Perché rinunciò al vantaggio di un regolare salario per dedicarsi alla predicazione a tempo pieno come “pioniera” senza un introito su cui contare?

PERCHÉ INTRAPRESE IL SERVIZIO DI PIONIERE?

Chiedetelo a Sylvia e ve ne fornirà diverse ragioni interessanti. Innanzi tutto la madre, pur opponendosi ai Testimoni, aveva permesso alla giovane Sylvia di trascorrere sempre le vacanze con una zia Testimone. In quei periodi la ragazza dedicava quindi molto tempo a parlare del messaggio biblico ad altri. A Sylvia quelle vacanze piacevano molto, e tornava a casa spiritualmente rafforzata, sempre più convinta del bisogno di annunciare la “buona notizia” al maggior numero possibile di persone. Inoltre si rendeva conto che nella lista delle priorità di un cristiano il Regno doveva trovarsi al primo posto. (Matt. 6:33) Nelle sue circostanze Sylvia capì che per lei era più importante dichiarare la verità biblica che svolgere un lavoro secolare a tempo pieno.

Ancora oggi Sylvia parla della durevole impressione ricevuta da alcune pioniere, Constance Mills e Maude De Freitas. Ricorda chiaramente la loro gioia, il loro ardente zelo per l’opera a tempo pieno e la loro notevole capacità nel parlarle del Regno e farglielo sentire come un’effettiva realtà. Sylvia ammirava anche il vecchio fratello William Jordan e ricorda vividamente le conversazioni che aveva con lui all’ora di pranzo e quanto le furono d’aiuto nel prefiggersi la meta del servizio di Geova. Così diede le dimissioni dall’incarico di insegnante e divenne pioniera. Cosa aveva perso? “Diventare pioniera significò lasciare una casa comoda e una carriera. Dovetti rinunciare alla mia polizza di assicurazione e all’idea di comprarmi una macchina”, dice. “Ma mi rendevo conto che tutto ciò che avevo era dedicato a Geova, e questo risolveva ogni cosa”.

Sylvia vi dirà che diventare pioniera fu una delle tante decisioni importanti. Un’altra riguardò il matrimonio, una questione di natura personale. Sylvia è nubile e non pensa che questo sia uno svantaggio. Pur non svolgendo una campagna personale a favore del celibato, decise di non sposarsi. “Non che tra i fratelli siano mancati i pretendenti. Ne ho avuti anch’io”, dice. “Ma ho preso la mia decisione e vivo una vita piena e felice. Sento che non mi manca nulla. Comunque sono troppo occupata per pensare a queste cose”. — Matt. 19:10-12.

BENEDIZIONI ACCRESCONO L’ALLEGREZZA

Qualcosa che in seguito si rivelò una benedizione fu la riassegnazione di Sylvia a Trinidad come pioniera speciale dopo che si fu diplomata alla scuola missionaria di Galaad nel 1959. Aveva tanto atteso il momento di poter prestare servizio in un paese straniero, e francamente dice: “Rimasi piuttosto delusa quando sentii che mi rimandavano a Trinidad, nel medesimo conosciutissimo ambiente”. Ma si rivelò un bene per lei?

Sul modo in cui Geova l’ha impiegata, Sylvia dice: “Mi ha impiegata per dare una mano a gruppetti di sei, quattro, tre e a volte una o due persone. Ho avuto il privilegio di aiutare quattro fratelli e sorelle carnali e i rispettivi coniugi. Si prova gioia di cuore vedendoli schierarsi dalla parte di Geova e del suo regno”. Difficilmente si tiene un servizio battesimale senza che fra i candidati al battesimo in acqua vi sia uno studente di Sylvia.

Non che tutto sia sempre andato liscio. Una volta, per esempio, la casa di Sylvia venne distrutta da un incendio e lei e la sua compagna persero tutto! Finché fu necessario, altri Testimoni le ospitarono e diedero loro dei vestiti. — Mar. 10:29, 30.

Nel 1968 Sylvia dovette decidere se rimanere nel servizio a tempo pieno. Lasciamo che sia lei a spiegarcelo: “Dovetti affrontare il problema del sangue, per la necessità di sottopormi a un serio intervento all’addome. L’operazione riuscì bene. Non fu usato sangue, ma l’intervento mi lasciò in uno stato di grande debolezza e depressione. Dovevo decidere se continuare l’opera a tempo pieno o no. Alcuni conservi Testimoni pensavano che avrei dovuto lasciare il servizio continuo perché ero troppo debole. Ma Geova esaudì le mie preghiere e mi rimise in sesto. Rigenerò le mie forze e dopo tre mesi ero di nuovo nel campo in cerca delle sue ‘pecore’. (Isa. 40:28-31) Personalmente penso che, grazie a Geova, posso fare più adesso che prima dell’operazione”.

Sylvia ha una personalità affascinante. Quando un passante se la trova dinanzi — un’esile figura giovanile, vestita con gusto e giudizio, e con un irresistibile sorriso sul volto raggiante — non può fare a meno di accettare le pubblicazioni bibliche che lei gli offre. Mentre parla, gli ascoltatori vengono contagiati dalla sua gioia di vivere. Sylvia indica Geova come fonte della sua felicità: “Provare nel corso degli anni la sua amorevole e tenera cura e lavorare con lui è stata per me l’esperienza più rimuneratrice ed emozionante. Ringrazio umilmente Geova”. Veramente ‘i mansueti accrescono la loro allegrezza in Geova’. — Isa. 29:19.

[Immagine di Sylvia a pagina 10]

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