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  • L’ira: che cos’è?

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  • L’ira: che cos’è?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
w87 1/7 pp. 3-4

L’ira: che cos’è?

“SE SI reprime la naturale tendenza ad adirarsi, ci si uccide”, avvertiva un articolo citato dalla rivista Newsweek. Da anni, a quanto pare, molti psicologi sostengono che l’ira repressa può essere all’origine di disturbi quali alta pressione sanguigna, malattie cardiovascolari, depressione, ansia e alcolismo.

La Bibbia, invece, da millenni avverte: “Lascia stare l’ira e abbandona il furore”. (Salmo 37:8) La diagnosi della Bibbia è molto specifica: “Il tuo spirito non sia facile ad adirarsi, perché l’ira si annida nel seno degli stolti”. — Ecclesiaste 7:9, La Bibbia Concordata.

Chi ha ragione: gli esperti di questo mondo o la Bibbia? Cos’è in realtà l’ira? È bene sfogare la propria ira?

Dar sfogo all’ira?

“Ira” è un termine generico usato per descrivere una violenta emozione o reazione determinata da contrarietà o da ostilità. Esistono anche altre parole che precisano l’intensità dell’ira o il modo in cui la si esprime. Il termine “rabbia” fa pensare a una manifestazione molto violenta dell’ira. “Furore” può essere l’ira distruttiva. “Indignazione” può designare l’ira che si prova per un giusto motivo. E “collera” spesso sottintende sdegno e risentimento nei confronti di qualcuno.

In genere l’ira ha una causa specifica: siamo adirati per qualche cosa. Ma c’è modo e modo di esprimere o di affrontare l’ira.

È interessante rilevare che, per quanto certi esperti insistano nel dire che sia utile dare sfogo alla propria ira, secondo recenti studi psicologici, molti che si lasciano andare ad accessi d’ira perdono il rispetto di se stessi, si sentono depressi, hanno complessi di colpa, sono più aggressivi o ansiosi. Per di più, “sfogarsi” o “andare su tutte le furie”, magari con scatti d’ira, urla, pianti o addirittura aggressioni fisiche, quasi sempre crea più problemi di quanti non ne risolva. Chi è già arrabbiato si incollerisce ancora di più, mentre la suscettibilità altrui viene offesa. — Proverbi 30:33; Genesi 49:6, 7.

Se, quando siamo arrabbiati, ci mettiamo a gridare o a strillare, spesso non otteniamo i risultati sperati perché l’altra persona è in genere indotta a rispondere sullo stesso tono. Immaginate questa scena, ad esempio: mentre state guidando, un altro automobilista fa qualcosa che vi dà fastidio. Per ritorsione, voi vi mettete a gridare e a suonare il clacson. Il vostro scatto potrebbe facilmente indurre colui col quale ce l’avete a vendicarsi. Talvolta situazioni del genere sono degenerate in tragedia. A Brooklyn (New York), ad esempio, un uomo è stato ucciso per strada nel corso di un’accesa discussione per un parcheggio. La Bibbia centra il punto quando dice: “L’uomo dato all’ira suscita contesa, e chi è incline al furore fa molte trasgressioni”. (Proverbi 29:22) Quant’è saggio seguire il consiglio: “Non rendete a nessuno male per male. . . . Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti gli uomini”! — Romani 12:17, 18.

Pertanto, dar sfogo all’ira non migliora i nostri rapporti con gli altri. Ma ci è forse utile dal punto di vista fisico? Diversi medici convengono che non è così. Gli studi hanno dimostrato che i valori della pressione arteriosa di chi è incline alle sfuriate sono più alti. Alcuni riferiscono che l’ira ha prodotto palpitazioni, cefalee, emorragie nasali, capogiri o incapacità di articolare le parole. D’altro canto, il Datore della vita spiega: “Il cuore calmo è la vita dell’organismo carnale”. (Proverbi 14:30) Gesù disse: “Felici i pacifici, poiché saranno chiamati ‘figli di Dio’”. — Matteo 5:9.

Perché ci arrabbiamo

Alle volte ci arrabbiamo perché veniamo attaccati nella nostra dignità personale, siamo criticati e insultati, siamo trattati male, e sperimentiamo frustrazioni immotivate. Quando uno si arrabbia, trasmette un messaggio molto preciso: “Stai minacciando la mia felicità e la mia sicurezza! Stai ferendo il mio orgoglio! Stai attentando alla mia dignità personale! Ti stai approfittando di me!”

Alcuni usano l’ira per mascherare qualcos’altro. Ad esempio, un quattordicenne newyorkese era continuamente arrabbiato e si ritrovava sempre coinvolto in risse. Aiutato da un medico, alla fine il ragazzo ammise: “Non dicevo mai: Va bene, ho bisogno di aiuto, voglio qualcuno con cui parlare . . . Si ha paura di non piacere agli altri”. In realtà, quindi, voleva attenzione e affetto.

Tra due coniugi californiani scoppiavano sempre accesi battibecchi ogni qualvolta lei andava a trovare una sua amica. La collera del marito faceva scattare nella moglie una reazione analoga. Esaminando il loro problema, il marito le rivelò qualcosa che non aveva mai detto a nessuno. Quando sua moglie usciva senza di lui, anche solo per poco, il marito, nel suo intimo, temeva che lei lo lasciasse definitivamente, proprio come da piccolo era stato abbandonato dal padre. Il capire la causa profonda dell’ira del marito — il timore di essere abbandonato — aiutò la moglie a non sentirsi più in collera con lui e a riconfermargli il proprio amore.

L’ira potrebbe quindi essere un sintomo. In questi casi, scoprendone la causa profonda, possiamo imparare ad affrontarla nel modo dovuto.

[Immagine a pagina 4]

Diversi medici convengono che dar sfogo all’ira fa male alla salute

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