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  • Hanno dimostrato che la Bibbia è falsa?

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  • Hanno dimostrato che la Bibbia è falsa?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
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  • Presupposti dubbi
  • La scienza moderna ha forse dimostrato che la Bibbia è in errore?
  • Evoluzione
  • Quanto possono sapere?
  • Si può credere alla Bibbia?
  • La scienza ha smentito la Bibbia?
    La Bibbia: Parola di Dio o dell’uomo?
  • Contrasti sull’evoluzione: perché?
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
  • Credete nell’evoluzione o nella creazione?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
  • Processo all’evoluzione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
w90 1/2 pp. 4-7

Hanno dimostrato che la Bibbia è falsa?

SCIENZIATI e critici della Bibbia hanno dimostrato davvero che la Bibbia contiene errori e storie inventate? Prima di giungere a questa conclusione dovreste ricordare che, anche se molti studiosi presentano le loro opinioni con grande convinzione e autorevolezza, non sempre hanno ragione. Spesso le loro idee si basano su fondamenta malferme.

Presupposti dubbi

Come esempio di un’affermazione dal tono autorevole fatta da un critico della Bibbia, prendete ciò che S. R. Driver ha detto riguardo al libro di Daniele. Tradizionalmente questo libro si considera scritto da Daniele stesso a Babilonia nel VI secolo a.E.V. (Daniele 12:8, 9) Ma secondo Driver esso fu scritto molto tempo dopo. Perché? Una delle “prove” addotte era il fatto che il libro contiene parole greche, per cui Driver asseriva: “Si può affermare tranquillamente che queste parole non si sarebbero potute usare nel Libro di Daniele a meno che esso non fosse stato scritto dopo che le influenze greche si diffusero in Asia per mezzo delle conquiste di Alessandro Magno”. Alessandro fece le sue conquiste verso il 330 a.E.V.

L’affermazione di Driver non avrebbe potuto essere più perentoria. Tuttavia, per sostenerla, egli menziona solo tre parole greche, tutte nomi di strumenti musicali. (Daniele 3:5) Dato che i greci ebbero stretti contatti con l’Asia occidentale fin dagli albori della storia documentata, come si può sostenere che nel VI secolo a.E.V. a Babilonia non si usassero strumenti musicali dal nome greco? Che debole base per mettere in discussione il tempo della stesura e l’autore del libro di Daniele!

Un altro esempio è il modo in cui sono considerati i primi cinque libri della Bibbia. Tradizionalmente si dice che siano stati scritti per la maggior parte da Mosè verso il 1500 a.E.V. I critici, comunque, sostengono di notare in essi diversi stili di scrittura. Inoltre, essi osservano che a volte si fa riferimento a Dio con il suo nome, Geova, e a volte con la parola ebraica che significa “Dio”. Da simili osservazioni essi deducono che questi libri biblici in realtà sono il risultato della fusione di documenti scritti in periodi diversi e che la stesura finale avvenne dopo il 537 a.E.V.

Questa teoria trova largo credito, tuttavia nessuno ha spiegato perché Mosè non avrebbe potuto riferirsi al Creatore chiamandolo sia Dio che Geova. Nessuno ha dimostrato che egli non avrebbe potuto scrivere in stili diversi se trattava argomenti diversi, scriveva in periodi diversi della sua vita o stava attingendo a fonti precedenti. Inoltre, John Romer scrisse in un suo libro (Testament—The Bible and History): “Un’obiezione fondamentale a tutto questo metodo di analisi è che fino ad oggi non è stato rinvenuto nemmeno un frammento di testo antico che comprovi l’esistenza dei diversi elementi testuali ipotetici così cari agli studiosi moderni”.

La Cyclopedia di McClintock e Strong spiega uno dei presupposti fondamentali da cui partono molti critici della Bibbia: “I ricercatori . . . partono dal presupposto che i fatti storici che sono alla base dei racconti siano fatti puramente naturali, di natura simile ad altri fatti a noi noti. . . . Uno scrittore racconta come un fatto un avvenimento che esula dalle leggi della natura a noi note? In tal caso . . . l’avvenimento narrato non [è] accaduto”.

Per questo motivo, molti ritengono che i miracoli non siano potuti accadere, poiché esulano dalle leggi della natura a noi note. Analogamente, non possono esserci profezie a lungo termine, poiché gli esseri umani non sono in grado di vedere molto in là nel futuro. Qualsiasi miracolo dev’essere una leggenda o un mito. Ogni profezia che si è chiaramente adempiuta dev’essere stata scritta dopo il suo adempimento.a Per questo motivo alcuni sostengono che le profezie del libro di Daniele si adempirono entro il II secolo a.E.V. e che pertanto il libro dev’essere stato scritto a quel tempo.

Ma questo genere di presupposti si fonda su un articolo di fede: che Dio non esista o che, se anche esiste, non intervenga mai nella storia umana. Senza dubbio, l’insegnamento essenziale che si trae dalla Bibbia è che Dio in realtà esiste ed è attivo nella storia umana. Se questo è vero, e le prove dimostrano che lo è, gran parte di ciò su cui si fonda la moderna critica biblica viene a cadere.

La scienza moderna ha forse dimostrato che la Bibbia è in errore?

Ma che dire dell’affermazione secondo cui la scienza avrebbe dimostrato che non si può credere alla Bibbia? La verità è che quando la Bibbia tocca argomenti pertinenti a ciò che chiamiamo scienza, non è quasi mai in disaccordo con quello che insegnano gli scienziati moderni.

Ad esempio, la Bibbia contiene comandi molto pratici riguardo all’igiene e alle malattie contagiose. Un libro di medicina (Manual of Tropical Medicine) fa questo commento: “Non si può non rimanere colpiti dalle attente misure igieniche del periodo mosaico. . . . È vero che la classificazione delle malattie era molto semplice — [ovvero] in affezioni acute, chiamate ‘piaga’, e affezioni croniche, con eruzioni di qualche specie, chiamate ‘lebbra’ — ma le rigidissime regole sulla quarantena furono con tutta probabilità di enorme beneficio”.

Prendete anche l’affermazione biblica: “Tutti i torrenti invernali vanno al mare, eppure il mare stesso non è pieno. Al luogo dove i torrenti invernali vanno, là tornano ad andare”. (Ecclesiaste 1:7) Sembra la descrizione del ciclo dell’acqua che si ritrova nei libri di testo odierni. I fiumi convogliano l’acqua nel mare, dove essa evapora e viene riportata sotto forma di nubi sopra la terraferma per cadere come pioggia o neve e ritornare nei fiumi.

Analogamente, le conclusioni degli scienziati secondo cui i monti si innalzano e si abbassano, e un tempo i monti odierni erano sommersi da antichi mari, sono in armonia con le parole poetiche del salmista: “Le acque stavano sopra i medesimi monti. I monti ascendevano, le pianure delle valli scendevano — al luogo che hai fondato per loro”. — Salmo 104:6, 8.

Uno scrittore ha affermato: “Tutti gli scrittori del Vecchio Testamento consideravano la Terra come una superficie piatta, e a volte fecero riferimento alle colonne che si supponeva la sostenessero”. Questo, però, non è vero. Isaia parlò di Colui “che dimora sul circolo della terra”. (Isaia 40:22) E Giobbe disse, parlando di questa stessa Persona: “Egli distende il nord sullo spazio vuoto, sospende la terra sul nulla”. (Giobbe 26:7) La descrizione della terra come un corpo rotondo sospeso nello spazio senza sostegni visibili suona notevolmente moderna.

Evoluzione

Che dire del contrasto che c’è tra la Bibbia e la teoria dell’evoluzione?b L’Encyclopædia Britannica riferisce: “La teoria dell’evoluzione è accettata dalla stragrande maggioranza della comunità scientifica”. Ma la Bibbia insegna, in un linguaggio sufficientemente semplice da essere comprensibile in un’epoca prescientifica, che la vita è il risultato della creazione diretta di Dio e che le diverse specie fondamentali di esseri viventi non si evolsero ma furono create. — Genesi 1:1; 2:7.

Gli evoluzionisti non sono dissimili dai critici della Bibbia. Hanno opinioni radicate e si esprimono con autorevolezza. Alcuni però sono abbastanza onesti da ammettere che la teoria dell’evoluzione ha dei punti deboli. Uno osserva: “Il modello darwiniano dell’evoluzione . . . , essendo basilarmente una teoria fondata sulla ricostruzione storica, . . . non [si può] verificare mediante esperimenti od osservazione diretta come è normale fare nella scienza . . . Per di più, la teoria dell’evoluzione riguarda una serie di eventi unici, l’origine della vita, l’origine dell’intelligenza e così via. Gli eventi unici sono irripetibili e non possono essere sottoposti a nessun genere di indagine sperimentale”. (Evolution: A Theory in Crisis, di Michael Denton) Un altro parla del “fatto dell’evoluzione”, ma allo stesso tempo indica una difficoltà fondamentale nel provare questo “fatto”: “Quando si cercano gli anelli di congiunzione fra i principali aggruppamenti di animali, semplicemente non esistono”. — The Neck of the Giraffe, di Francis Hitching.

Quanto possono sapere?

Gran parte delle prove addotte a sostegno dell’evoluzione sono fornite da geologi e paleontologi, scienziati che studiano il remoto passato della terra. I problemi che questi scienziati devono affrontare non sono dissimili da quelli che si pongono agli astronomi. Con l’aiuto di diversi strumenti, gli astronomi studiano la radiazione che proviene da stelle, pianeti, galassie e oggetti strani come i quasar, dopo aver percorso distanze enormi. Sfruttando al massimo le informazioni disponibili essi sviluppano teorie su cose profonde come la struttura delle stelle e l’origine dell’universo. Di rado hanno la possibilità di verificare le loro teorie, e quando ciò accade, spesso le trovano inadeguate o del tutto errate.

Il radioastronomo Gerrit Verschuur scrisse: “Le recenti sonde planetarie americane hanno evidenziato una sconcertante carenza di vera conoscenza sul contenuto del cosmo. Visto da vicino, Marte si è rivelato molto diverso da qualsiasi cosa avremmo potuto immaginarci da terra. . . . Nessun astronomo si aspettava che le fasce di Giove avessero una struttura così fantastica . . . Saturno ha riservato le sorprese più grosse quando le telecamere del Voyager hanno rivelato anelli intrecciati, lune che si superano a vicenda e oltre mille mini-anelli. . . . Ciò che vale per lo spazio sembra valere per campioni di laboratorio fotografati a ingrandimenti sempre più spinti. Ogni analisi più approfondita rivela informazioni del tutto inaspettate che ci confondono e modificano le nostre convinzioni precedenti”.

Geologi, paleontologi e altri che forniscono gran parte delle “prove” dell’evoluzione trattano, al pari degli astronomi, avvenimenti e cose molto lontani, non nello spazio ma nel tempo. Proprio come gli astronomi ricavano i loro dati dalla debole radiazione che arriva da distanze inimmaginabili, questi altri scienziati sono costretti a ricavarli dalle tracce del remoto passato del nostro pianeta giunte fino a noi fortuitamente. Inevitabilmente, come gli astronomi, anche loro sbaglieranno molte delle loro conclusioni.

Si può credere alla Bibbia?

Per questo motivo, chi è ragionevole non si deve far mettere in soggezione da affermazioni di studiosi secondo cui non si potrebbe credere alla Bibbia. Tuttavia, questo non dimostra di per sé che ci si può credere. Per arrivare a tale conclusione dovete fare ciò che molti che criticano la Bibbia non hanno fatto: aprire la Bibbia per conto vostro e leggerla con mente aperta. (Atti 17:11) Alcuni anni fa uno sceneggiatore australiano che un tempo criticava la Bibbia confessò: “Per la prima volta nella vita feci quello che di norma è il primo compito di un cronista: ho controllato i fatti a mia disposizione. . . . E sono rimasto sconcertato, poiché quello che leggevo [nei racconti dei Vangeli] non era leggenda né un romanzo naturalistico. Era cronaca. Racconti di prima e di seconda mano di avvenimenti straordinari. . . . La cronaca ha un suo sapore, e quel sapore c’è nei Vangeli”.

Vi incoraggiamo a seguire il suo esempio. Leggete la Bibbia per conto vostro. Quando rifletterete sulla profonda saggezza della Bibbia, sul modo in cui si sono adempiute le sue profezie e sulla sua sorprendente unità, capirete che è molto di più di una raccolta di miti antiscientifici. (Giosuè 23:14) Quando vedrete da voi in che modo la saggezza della Bibbia può migliorare la vostra vita, non avrete alcun dubbio che la Bibbia è la Parola di Dio. (2 Timoteo 3:16, 17) Sì, si può credere alla Bibbia! — Giovanni 17:17.

[Note in calce]

a Molti studiosi della Bibbia si rendono conto che questa teoria è errata visto che le Scritture Greche, scritte nel I secolo E.V., riportano l’adempimento di molte profezie delle Scritture Ebraiche, che si può dimostrare furono scritte secoli prima. Ad esempio, l’adempimento nel I secolo di tutti i particolari contenuti in Daniele 9:24-27 è confermato dalle Scritture Greche e da storici secolari.

b Per una trattazione completa sull’evoluzione in contrasto con la creazione, vedi il libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione? pubblicato nel 1985 dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

[Immagine a pagina 7]

Per i paleontologi comprendere ciò che accadde nel remoto passato è tanto difficile quanto lo è per gli astronomi comprendere la natura di oggetti che si trovano in regioni remote dello spazio

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