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  • I vostri cari morti: Li rivedrete?

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  • I vostri cari morti: Li rivedrete?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
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  • Chi viene risuscitato in cielo?
  • Risurrezione sulla terra
  • Risurrezione per molti
  • Che ne è dei nostri cari morti?
    La conoscenza che conduce alla vita eterna
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    Ausiliario per capire la Bibbia
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
w94 15/6 pp. 5-7

I vostri cari morti: Li rivedrete?

JOHN aveva solo nove anni quando morì sua madre. In seguito egli descrisse ciò che era successo nella camera mortuaria: “Feci su un foglio un disegno e vi scrissi un breve messaggio chiedendole di aspettarci tutti in cielo. Diedi il foglio a papà perché lo mettesse nella bara insieme a lei. Benché sia morta, mi rasserena pensare che abbia ricevuto quel mio ultimo messaggio”. — Jill Krementz, How It Feels When a Parent Dies.

Non c’è alcun dubbio che John amasse molto la madre. Dopo averne descritto le buone qualità disse: “Forse mi rifiuto semplicemente di ricordare i suoi tratti negativi, ma non me ne viene proprio in mente nessuno. Era la donna più amabile che abbia conosciuto in tutta la mia vita”.

Come John, molti ricordano con grande affetto i loro cari morti e ammettono di provare il bisogno emotivo di rivederli. Edith, il cui figlio ventiseienne morì di cancro, ha detto: “Ho bisogno di credere che mio figlio esiste da qualche parte, ma non so dove. Lo rivedrò? Non lo so, ma spero di sì”.

Di certo l’amorevole Creatore dell’uomo non è insensibile a questo normale desiderio umano. Per questo ha promesso che verrà il tempo in cui milioni di persone potranno riabbracciare i loro cari morti. La Parola di Dio fa più volte riferimento alla promessa di una futura risurrezione dei morti. — Isaia 26:19; Daniele 12:2, 13; Osea 13:14; Giovanni 5:28, 29; Rivelazione (Apocalisse) 20:12, 13.

Chi viene risuscitato in cielo?

Esaminiamo la speranza di John secondo cui la sua cara mamma lo starebbe aspettando in cielo. Molte persone religiose hanno questa speranza o credenza. Nel tentativo di sostenere queste opinioni, ecclesiastici e altri applicano erroneamente alcuni passi biblici.

Per esempio, la dott. Elisabeth Kübler-Ross, specializzata nell’assistenza a chi è afflitto per la morte di una persona cara, dice in un suo libro: “Morire significa semplicemente mettere da parte il nostro corpo così come si fa con un cappotto logoro o quando si passa da una stanza all’altra. In Ecclesiaste 12:7 leggiamo: ‘La polvere torna alla terra com’era prima, e lo spirito torna a Dio che l’ha dato’. Gesù disse: ‘Vado a prepararvi un posto, affinché dove sono io, lì siate anche voi’. E al ladrone sulla croce disse: ‘Oggi sarai con me in paradiso’”. — On Children and Death.

I summenzionati passi indicano davvero che i nostri cari morti sono vivi e ci aspettano in cielo? Analizziamo meglio questi versetti, a cominciare da Ecclesiaste 12:7. Ovviamente il saggio che scrisse queste parole non intendeva contraddire quello che aveva scritto in precedenza nel medesimo libro biblico, e cioè: “I viventi sono consci che moriranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla”. (Ecclesiaste 9:5) Stava parlando della morte degli uomini in generale. È ragionevole credere che alla morte tutti gli atei dichiarati e i criminali incalliti tornino a Dio? È improbabile. In realtà ciò non accade a nessuno di noi, sia che ci consideriamo buoni o cattivi. Infatti, dato che nessuno di noi è mai stato in cielo con Dio, come si fa a dire che torniamo a lui?

Cosa intendeva quindi lo scrittore biblico quando disse che alla morte ‘lo spirito torna al vero Dio’? Usando la parola ebraica tradotta “spirito”, egli non si riferiva a un’entità con caratteristiche proprie, diverse da persona a persona. In Ecclesiaste 3:19 lo stesso scrittore biblico ispirato spiega che l’uomo e gli animali ‘hanno tutti un solo spirito’. Evidentemente per “spirito” intendeva la forza vitale presente nelle cellule che compongono il corpo fisico dell’uomo e degli animali. Non abbiamo ricevuto questo spirito direttamente da Dio. Ci è stato trasmesso dai nostri genitori quando siamo stati concepiti e poi siamo nati. Alla morte, inoltre, questo spirito non viaggia letteralmente nello spazio per tornare a Dio. L’espressione ‘lo spirito torna al vero Dio’ è una figura di linguaggio per dire che le prospettive di vita futura di una persona morta sono nelle mani di Dio. Sta a Lui decidere di chi vorrà ricordarsi per risuscitarlo. Leggete voi stessi in che modo la Bibbia lo indica chiaramente in Salmo 104:29, 30.

Geova Dio si è proposto di risuscitare alla vita celeste come suoi figli spirituali un limitato numero di fedeli seguaci di Cristo, in tutto solo 144.000. (Rivelazione 14:1, 3) Insieme a Cristo questi formano un governo celeste che benedirà il genere umano sulla terra.

I primi a venirne a conoscenza furono i fedeli apostoli di Gesù, ai quali egli disse: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore. Altrimenti, ve l’avrei detto, perché vado a prepararvi un luogo. E, se sarò andato e vi avrò preparato un luogo, verrò di nuovo e vi riceverò a casa presso di me, affinché dove sono io siate anche voi”. (Giovanni 14:2, 3) Quegli apostoli e altri primi cristiani morirono e dovettero rimanere inconsci nella morte finché Gesù non venne per ricompensarli con una risurrezione celeste. Per questo leggiamo che il primo martire cristiano, Stefano, “si addormentò nella morte”. — Atti 7:60; 1 Tessalonicesi 4:13.

Risurrezione sulla terra

Ma che dire della promessa che Gesù fece al criminale che morì accanto a lui? Come molti ebrei dell’epoca, quell’uomo credeva che Dio avrebbe mandato un Messia il quale avrebbe istituito un regno e ridato pace e sicurezza alla nazione ebraica sulla terra. (Confronta 1 Re 4:20-25 con Luca 19:11; 24:21 e Atti 1:6). Per di più quel malfattore espresse fede che Gesù era proprio il Re scelto da Dio. In quel momento, però, l’imminente morte di Gesù come condannato lo faceva sembrare improbabile. Per questo Gesù rassicurò il criminale premettendo alla Sua promessa le parole: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. — Luca 23:42, 43.

Le traduzioni bibliche che inseriscono i due punti prima della parola “oggi” creano un problema a chi voglia capire le parole di Gesù. Quello stesso giorno Gesù non andò in nessun paradiso. Rimase inconscio nella morte per tre giorni finché Dio non lo risuscitò. Anche dopo la sua risurrezione e ascensione al cielo, Gesù dovette aspettare alla destra del Padre finché non arrivò il tempo stabilito perché egli regnasse sul genere umano. (Ebrei 10:12, 13) Presto il Regno di Gesù recherà sollievo all’umanità e trasformerà l’intera terra in un paradiso. (Luca 21:10, 11, 25-31) Allora egli manterrà la promessa fatta a quel criminale risuscitandolo sulla terra. E sarà con quell’uomo nel senso che provvederà a tutti i suoi bisogni, incluso quello di conformare la sua vita alle giuste leggi di Dio.

Risurrezione per molti

Come quel criminale pentito, la maggioranza degli esseri umani sarà risuscitata sulla terra. Questo è in armonia con lo scopo per cui Dio creò l’uomo. Il primo uomo e la prima donna furono posti in un paradiso, o giardino, e fu detto loro di soggiogare la terra. Se fossero rimasti ubbidienti a Dio, non sarebbero mai invecchiati né morti. Al tempo da Dio stabilito l’intera terra sarebbe stata soggiogata, trasformata in un paradiso mondiale da Adamo e dai suoi perfetti discendenti. — Genesi 1:28; 2:8, 9.

Tuttavia, peccando deliberatamente, Adamo ed Eva recarono la morte su di sé e sulla loro futura progenie. (Genesi 2:16, 17; 3:17-19) Per questo la Bibbia dice: “Per mezzo di un solo uomo [Adamo] il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato”. — Romani 5:12.

Un solo essere umano è nato senza il peccato ereditario: il perfetto Figlio di Dio, Gesù Cristo, la cui vita fu trasferita dal cielo nel grembo di una vergine giudea, Maria. Gesù rimase senza peccato e non meritava di essere messo a morte. Perciò la sua morte ha valore di riscatto per “il peccato del mondo”. (Giovanni 1:29; Matteo 20:28) Per questa ragione Gesù poté dire: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi esercita fede in me, benché muoia, tornerà in vita”. — Giovanni 11:25.

Potete dunque nutrire la speranza di riabbracciare i vostri cari morti, ma ciò richiede che esercitiate fede in Gesù come vostro Redentore e gli ubbidiate quale Re costituito da Dio. Presto il Regno di Dio spazzerà via dalla terra ogni forma di malvagità. Tutti coloro che rifiutano di sottoporsi al suo dominio saranno distrutti. Comunque, i sudditi del Regno di Dio sopravvivranno e si daranno da fare per trasformare la terra in un paradiso. — Salmo 37:10, 11; Rivelazione 21:3-5.

Arriverà quindi l’elettrizzante momento in cui avrà inizio la risurrezione. Sarete lì ad accogliere i morti che torneranno? Tutto dipende da ciò che fate adesso. Splendide benedizioni attendono tutti coloro che si sottomettono ora al dominio del Regno che Geova ha affidato a suo Figlio Gesù Cristo.

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