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  • w94 1/7 pp. 18-23
  • Il concetto cristiano dell’autorità

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  • Il concetto cristiano dell’autorità
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • “Non c’è autorità se non da Dio”
  • I primi cristiani e le autorità romane
  • Giusto rispetto per l’autorità
  • Autorità nella famiglia cristiana
  • Autorità nella congregazione
  • I cristiani e le autorità superiori
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
  • L’autorità di chi dovreste riconoscere?
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  • Rispetto per l’autorità: Perché è essenziale?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2000
  • Sottomissione alle “autorità superiori”: Perché?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
w94 1/7 pp. 18-23

Il concetto cristiano dell’autorità

“Non c’è autorità se non da Dio”. — ROMANI 13:1.

1. Da dove viene la parola “autorità”, e perché si può quindi dire che Geova è l’Autorità suprema?

L’AUTORITÀ è legata alla capacità di creare. La parola “autorità” viene da “autore”, che significa “chi dà origine, genera, muove, promuove”. (Zingarelli, 12ª ed.) Il Supremo che ha dato origine a tutta la creazione, animata e inanimata, è Geova Dio. Innegabilmente l’Autorità suprema è lui. I veri cristiani condividono i sentimenti delle creature celesti che dichiarano: “Degno sei, Geova, Dio nostro, di ricevere la gloria e l’onore e la potenza, perché tu creasti tutte le cose, e a causa della tua volontà esse esisterono e furono create”. — Rivelazione (Apocalisse) 4:11.

2. Perché si può dire che sotto un certo aspetto i primi governanti umani riconoscevano di non avere il diritto innato di dominare i propri simili, e cosa disse Gesù a Ponzio Pilato?

2 Il fatto stesso che molti dei primi governanti umani cercassero di legittimare la propria autorità asserendo di essere dèi o rappresentanti di una divinità era un tacito riconoscimento che nessun uomo ha il diritto innato di governare su altri uomini.a (Geremia 10:23) L’unica legittima fonte di autorità è Geova Dio. Cristo disse a Ponzio Pilato, governatore romano della Giudea: “Non avresti contro di me nessuna autorità se non ti fosse stata concessa dall’alto”. — Giovanni 19:11.

“Non c’è autorità se non da Dio”

3. Cosa disse l’apostolo Paolo riguardo alle “autorità superiori”, e a quali domande danno adito le affermazioni di Gesù e di Paolo?

3 L’apostolo Paolo scrisse ai cristiani che vivevano sotto l’impero romano: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c’è autorità se non da Dio; le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”. (Romani 13:1) Cosa intendeva dire Gesù quando dichiarò che a Pilato l’autorità era stata concessa “dall’alto”? E in che senso secondo Paolo le autorità politiche dei suoi giorni erano poste nelle loro posizioni da Dio? Volevano forse dire che la nomina di ciascun singolo governante politico del mondo si deve personalmente a Geova?

4. Quali appellativi Gesù e Paolo diedero a Satana, e quale asserzione di Satana Gesù non negò?

4 Come potrebbe essere così se Gesù chiamò Satana “il governante di questo mondo” e l’apostolo Paolo lo definì “l’iddio di questo sistema di cose”? (Giovanni 12:31; 16:11; 2 Corinti 4:4) Per di più, quando tentò Gesù, Satana gli offrì “autorità” su “tutti i regni della terra abitata”, asserendo che quell’autorità gli era stata consegnata. Gesù respinse l’offerta, ma non negò che Satana avesse tale autorità. — Luca 4:5-8.

5. (a) Come si devono intendere le parole di Gesù e di Paolo circa l’autorità umana? (b) In che senso le autorità superiori “sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”?

5 Geova consegnò a Satana il dominio di questo mondo nel momento in cui gli permise di vivere dopo che si era ribellato e aveva tentato Adamo ed Eva, spingendoli a ribellarsi alla Sua sovranità. (Genesi 3:1-6; confronta Esodo 9:15, 16). Le parole di Gesù e di Paolo devono quindi significare che, dopo che nell’Eden la prima coppia umana ebbe rifiutato la teocrazia, o dominio di Dio, Geova permise agli uomini estraniati da lui di creare strutture basate sull’autorità che consentissero loro di vivere in una società ordinata. A volte, per adempiere il suo proposito, Geova ha fatto cadere certi governanti o governi. (Daniele 2:19-21) Altre volte ha permesso loro di rimanere al potere. Si può dire che i governanti la cui esistenza Geova tollera ‘sono posti nelle loro rispettive posizioni da Dio’.

I primi cristiani e le autorità romane

6. In che modo i primi cristiani consideravano le autorità romane, e perché?

6 I primi cristiani non si unirono alle sette giudaiche che cospiravano e lottavano contro i romani che occupavano Israele. Nella misura in cui le autorità romane, col loro sistema giuridico codificato, mantenevano l’ordine sulla terra e sul mare, costruivano numerose opere di pubblica utilità come acquedotti, strade e ponti, e in gran parte operavano per il bene comune, i cristiani le consideravano ‘ministro [“servitore”, nota in calce] di Dio per loro per il bene’. (Romani 13:3, 4) La legge e l’ordine creavano un ambiente che permetteva ai cristiani di predicare la buona notizia in lungo e in largo, come aveva comandato Gesù. (Matteo 28:19, 20) In tutta coscienza essi potevano pagare le tasse ai romani, anche se parte di quel denaro veniva usato per scopi non approvati da Dio. — Romani 13:5-7.

7, 8. (a) Cosa rivela un’attenta lettura di Romani 13:1-7, e cosa mostra il contesto? (b) In quali circostanze le autorità romane non agivano quale “ministro di Dio”, e in questo caso che atteggiamento assumevano i primi cristiani?

7 Un’attenta lettura dei primi sette versetti del capitolo 13 di Romani rivela che le “autorità superiori” politiche erano “ministro di Dio” per lodare quelli che facevano il bene e per punire i malfattori. Il contesto mostra che chi decide cosa è bene e cosa è male è Dio, non le autorità superiori. Se dunque l’imperatore romano o qualunque altra autorità richiedeva cose che Dio vietava o, viceversa, vietava cose che Dio richiedeva, non agiva più quale ministro di Dio. Gesù dichiarò: ‘Rendete a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio’. (Matteo 22:21) Se lo Stato romano pretendeva cose che appartenevano a Dio, come l’adorazione o la vita umana, i veri cristiani seguivano il consiglio apostolico: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini”. — Atti 5:29.

8 Il rifiuto dei primi cristiani di partecipare al culto dell’imperatore e all’idolatria, di abbandonare le loro adunanze cristiane e di smettere di predicare la buona notizia attirò su di loro la persecuzione. Si ritiene comunemente che l’apostolo Paolo sia stato messo a morte per ordine dell’imperatore Nerone. Anche altri imperatori, in particolare Domiziano, Marco Aurelio, Settimio Severo, Decio e Diocleziano perseguitarono i primi cristiani. Quando questi imperatori e le autorità ad essi subordinate perseguitavano i cristiani, non agivano certo quale “ministro di Dio”.

9. (a) Quale verità non cambia per quanto riguarda le autorità superiori politiche, e da chi la bestia politica riceve potenza e autorità? (b) Logicamente, cosa si può dire della sottomissione del cristiano alle autorità superiori?

9 Tutto questo sta a illustrare che sebbene le autorità superiori politiche servano sotto certi aspetti come “disposizione di Dio” per mantenere l’ordine nella società umana, fanno pur sempre parte del sistema di cose mondiale di cui Satana è il dio. (1 Giovanni 5:19) Appartengono all’organizzazione politica mondiale simboleggiata dalla “bestia selvaggia” di Rivelazione 13:1, 2. Questa bestia riceve potenza e autorità dal “gran dragone”, Satana il Diavolo. (Rivelazione 12:9) Logicamente, quindi, la sottomissione del cristiano a tali autorità è relativa, non assoluta. — Confronta Daniele 3:16-18.

Giusto rispetto per l’autorità

10, 11. (a) Secondo Paolo, in che modo dovremmo rispettare coloro che hanno autorità? (b) Come e perché si possono innalzare preghiere “riguardo a re e a tutti quelli che sono altolocati”?

10 Questo però non significa che i cristiani debbano assumere uno sprezzante atteggiamento di sfida nei confronti delle autorità superiori politiche. È vero che molti di questi uomini non sono particolarmente degni di rispetto nella loro vita privata e nemmeno in quella pubblica. Tuttavia gli apostoli, con il loro esempio e con i loro consigli, mostrarono che gli uomini che esercitano autorità devono essere trattati con rispetto. Paolo, quando comparve davanti all’incestuoso re Erode Agrippa II, gli parlò con la dovuta deferenza. — Atti 26:2, 3, 25.

11 Paolo dichiarò addirittura che è appropriato menzionare le autorità del mondo nelle nostre preghiere, specie quando devono prendere decisioni che influiscono sulla nostra vita e sulle nostre attività cristiane. Egli scrisse: “Esorto perciò, prima di tutto, che si facciano supplicazioni, preghiere, intercessioni, rendimenti di grazie riguardo a ogni sorta di uomini, riguardo a re e a tutti quelli che sono altolocati; affinché continuiamo a condurre una vita calma e quieta con piena santa devozione e serietà. Questo è eccellente e accettevole dinanzi al nostro Salvatore, Dio, il quale vuole che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all’accurata conoscenza della verità”. (1 Timoteo 2:1-4) Grazie al nostro atteggiamento rispettoso, queste autorità potrebbero consentirci di svolgere più liberamente la nostra opera mentre cerchiamo di salvare “ogni sorta di uomini”.

12, 13. (a) Quale consiglio equilibrato diede Pietro circa le autorità? (b) Come possiamo mettere a tacere “il parlar da ignoranti degli uomini irragionevoli” che alimentano pregiudizi contro i testimoni di Geova?

12 L’apostolo Pietro scrisse: “Per amore del Signore sottoponetevi a ogni creazione umana: sia al re come superiore sia ai governatori come mandati da lui per infliggere la punizione ai malfattori, ma per lodare gli operatori di bene. Poiché questa è la volontà di Dio, che facendo il bene mettiate a tacere il parlar da ignoranti degli uomini irragionevoli. Siate come persone libere, eppure mantenendo la vostra libertà non come un manto per la malizia, ma come schiavi di Dio. Onorate uomini di ogni sorta, abbiate amore per l’intera associazione dei fratelli, abbiate timore di Dio, mostrate onore al re”. (1 Pietro 2:13-17) Che consiglio equilibrato! Dobbiamo mostrare sottomissione assoluta a Dio come suoi schiavi e sottomissione rispettosa e relativa alle autorità politiche mandate a punire i malfattori.

13 Si è riscontrato che molte autorità secolari hanno le idee più strane ed errate sui testimoni di Geova. Di solito la ragione è che sono state male informate da perfidi nemici del popolo di Dio. Può anche darsi che tutto ciò che sanno su di noi lo abbiano appreso dai mezzi d’informazione, che non sempre sono imparziali. A volte possiamo vincere i pregiudizi con il nostro atteggiamento rispettoso e, quando è possibile, fornendo alle autorità una descrizione accurata dell’opera e delle credenze dei testimoni di Geova. Ai funzionari che hanno poco tempo si può offrire l’opuscolo I testimoni di Geova nel ventesimo secolo, che contiene una spiegazione concisa. Per informazioni più complete si può dare loro il libro I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio, un ottimo strumento che merita di avere un posto nelle biblioteche pubbliche, locali e nazionali.

Autorità nella famiglia cristiana

14, 15. (a) Qual è la base dell’autorità nella famiglia cristiana? (b) Quale atteggiamento dovrebbero avere le mogli cristiane verso il marito, e perché?

14 È evidente che se Dio richiede che i cristiani mostrino il debito rispetto per le autorità mondane, essi dovrebbero rispettare il principio divino dell’autorità anche in seno alla famiglia. L’apostolo Paolo riassunse in poche parole il principio dell’autorità in vigore fra il popolo di Geova. Egli scrisse: “Voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è il Cristo; a sua volta il capo della donna è l’uomo; a sua volta il capo del Cristo è Dio”. (1 Corinti 11:3) Questo è il principio della teocrazia, o dominio di Dio. Cosa comporta?

15 Il rispetto per la teocrazia comincia in casa. La moglie cristiana che non mostra il dovuto rispetto per l’autorità del marito — sia egli credente o no — non è teocratica. Paolo consigliò ai cristiani: “Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. Le mogli siano sottomesse ai loro mariti come al Signore, perché il marito è capo della moglie come anche il Cristo è capo della congregazione, essendo egli il salvatore di questo corpo. Infatti, come la congregazione è sottomessa al Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in ogni cosa”. (Efesini 5:21-24) Come i mariti cristiani devono sottomettersi all’autorità di Cristo, così le mogli cristiane dovrebbero riconoscere che è saggio sottomettersi all’autorità che Dio ha affidato al marito. Così facendo proveranno intima soddisfazione e, quel che più conta, otterranno la benedizione di Geova.

16, 17. (a) In che modo i figli allevati nelle famiglie cristiane si possono distinguere da molti giovani d’oggi, e quale incentivo hanno? (b) Che ottimo esempio diede Gesù ai giovani d’oggi, e cosa sono incoraggiati a fare?

16 I figli teocratici sono felici di mostrare il giusto rispetto ai genitori. Era predetto che negli ultimi giorni i giovani sarebbero stati “disubbidienti ai genitori”. (2 Timoteo 3:1, 2) Ma ai figli cristiani l’ispirata Parola di Dio dice: “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è gradito al Signore”. (Colossesi 3:20) Il rispetto per l’autorità dei genitori è gradito a Geova e fa ottenere la sua benedizione.

17 Ne è un esempio il comportamento di Gesù. Il racconto di Luca dice: “Scese con [i suoi genitori] e venne a Nazaret, ed era loro sottomesso. . . . E Gesù progrediva in sapienza e crescita fisica e nel favore di Dio e degli uomini”. (Luca 2:51, 52) All’epoca Gesù aveva 12 anni, e la forma verbale usata qui in greco fa capire che egli ‘continuava ad essere sottomesso’ ai genitori. Perciò non smise di essere sottomesso quando diventò adolescente. Se voi giovani volete crescere in spiritualità e nel favore di Geova e degli uomini devoti, vorrete mostrare rispetto per l’autorità sia in famiglia che fuori.

Autorità nella congregazione

18. Chi è il Capo della congregazione cristiana, e a chi ha delegato autorità?

18 Parlando della necessità che nella congregazione cristiana ci fosse ordine, Paolo scrisse: “Dio non è un Dio di disordine, ma di pace. . . . Ogni cosa abbia luogo decentemente e secondo disposizione [o “secondo ordine”, nota in calce]”. (1 Corinti 14:33, 40) Perché ogni cosa abbia luogo in maniera ordinata, Cristo, il Capo della congregazione cristiana, ha delegato autorità a uomini fedeli. Leggiamo: “Egli diede alcuni come apostoli, alcuni come profeti, alcuni come evangelizzatori, alcuni come pastori e maestri, in vista del ristabilimento dei santi, per l’opera di ministero . . . Ma dicendo la verità, mediante l’amore cresciamo in ogni cosa in lui che è il capo, Cristo”. — Efesini 4:11, 12, 15.

19. (a) Chi ha costituito Cristo su tutti i suoi averi terreni, e a chi ha affidato una speciale autorità? (b) Come viene delegata l’autorità nella congregazione cristiana, e cosa richiede questo da parte nostra?

19 In questo tempo della fine Cristo ha costituito la classe dello “schiavo fedele e discreto” sopra “tutti i suoi averi”, cioè gli interessi del Regno sulla terra. (Matteo 24:45-47) Come nel I secolo, questo schiavo è rappresentato da un corpo direttivo di cristiani unti ai quali Cristo ha dato l’autorità di prendere decisioni e nominare altri sorveglianti. (Atti 6:2, 3; 15:2) A sua volta il Corpo Direttivo delega autorità ai Comitati di Filiale, ai sorveglianti di circoscrizione e di distretto e agli anziani che operano in ciascuna delle oltre 73.000 congregazioni dei testimoni di Geova in tutta la terra. Tutti questi cristiani devoti meritano il nostro sostegno e rispetto. — 1 Timoteo 5:17.

20. Quale esempio dimostra che Geova disapprova chi manca di rispetto ai propri conservi cristiani che esercitano autorità?

20 Riguardo al rispetto che dobbiamo a coloro che esercitano autorità nella congregazione cristiana, si può fare un interessante confronto con la sottomissione che dobbiamo alle autorità secolari. Quando una persona viola una legge umana che Dio approva, la punizione inflitta da “quelli che governano” è in effetti un’espressione indiretta dell’ira di Dio “su chi pratica il male”. (Romani 13:3, 4) Se Geova si adira quando qualcuno viola le leggi umane e non mostra il dovuto rispetto per le autorità mondane, quanto più deve provare dispiacere se un cristiano dedicato viola i princìpi biblici e manca di rispetto ai propri conservi cristiani che esercitano autorità!

21. Quale consiglio scritturale saremo felici di seguire, e cosa esamineremo nell’articolo che segue?

21 Invece di manifestare uno spirito ribelle o indipendente, e incorrere così nel disfavore di Dio, vorremo seguire il consiglio che Paolo diede ai cristiani di Filippi: “Quindi, miei diletti, nel modo in cui avete sempre ubbidito, non solo durante la mia presenza, ma ora ancor più prontamente durante la mia assenza, continuate a operare la vostra salvezza con timore e tremore; poiché Dio è colui che, per amore del suo beneplacito, agisce in voi per produrre in voi il volere e l’agire. Continuate a fare ogni cosa senza mormorii e discussioni, affinché siate irriprovevoli e innocenti, figli di Dio senza macchia in mezzo a una generazione perversa e storta, fra la quale risplendete come illuminatori nel mondo”. (Filippesi 2:12-15) A differenza dell’attuale generazione perversa e storta che ha messo in discussione il concetto dell’autorità, i servitori di Geova si sottomettono di buon grado all’autorità. Così facendo ricevono grandi benefìci, come vedremo nell’articolo che segue.

[Nota in calce]

a Vedi l’articolo precedente.

Domande di ripasso

◻ Chi è l’Autorità suprema, e perché la sua autorità è legittima?

◻ In che senso le autorità superiori “sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”?

◻ In quali casi le autorità superiori cessano di agire quale “ministro di Dio”?

◻ Quale autorità vige nelle famiglie cristiane?

◻ Come viene delegata l’autorità nella congregazione cristiana?

[Immagini a pagina 18]

Gesù dichiarò: ‘Rendete a Cesare le cose di Cesare’

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