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  • Che speranza c’è per i ciechi?

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  • Che speranza c’è per i ciechi?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
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  • Cecità
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
w94 15/8 pp. 3-4

Che speranza c’è per i ciechi?

JOHN MILTON compose i due poemi Il Paradiso perduto e il Paradiso riconquistato pur essendo completamente cieco. Helen Keller, benché fosse sia cieca che sorda, si prodigò con impegno per i portatori di handicap. Sì, molte persone non vedenti conducono una vita attiva. Ma come sarebbe bello se tutti potessero vedere! Sarete d’accordo con questo specialmente se avete una persona cara o un amico che non vede o che vede poco.

È vero che in alcuni paesi ci sono programmi di riabilitazione per insegnare ai non vedenti a svolgere le normali attività quotidiane. Grazie al braille e ai cani addestrati, i non vedenti possono essere in gran parte autosufficienti. Nondimeno molti considerano la cecità la più terribile delle menomazioni. Uno scrittore disse: “Essere ciechi significa non avere accesso alla parte più significativa di ciò che cade sotto i nostri sensi”. Nello stesso tempo, molti non vedenti sono costretti a dipendere sempre più dagli altri.

Forse vi chiederete come mai la cecità è così diffusa. Ebbene, avete mai sentito parlare di tracoma? È responsabile di circa nove milioni di casi di cecità. Al riguardo un’enciclopedia dice: “La malattia è contagiosa e prospera in condizioni di sovraffollamento e di scarsa igiene. La mancanza di acqua per lavarsi e le miriadi di mosche attratte dai rifiuti organici ne favoriscono la diffusione. Sotto certi aspetti il tracoma è più un problema sociale che sanitario; se si riesce a migliorare le condizioni di vita, ridurre il sovraffollamento, combattere le mosche e assicurare un’adeguata provvista d’acqua, l’incidenza del tracoma diminuisce rapidamente”. (The New Encyclopædia Britannica) All’incirca un altro milione di persone soffre di oncocercòsi, o cecità fluviale. E che dire della xeroftalmia? Benché abbia un nome difficile, è in effetti una comune causa di cecità. Anche diabete, difterite, morbillo, scarlattina e malattie trasmesse per via sessuale possono portare alla cecità.

Con l’invecchiamento, la vista può diminuire a causa di disturbi come la degenerazione della macula lutea e il glaucoma, e non possiamo dimenticare la cataratta. La stessa enciclopedia osserva: “In molti paesi del mondo la cataratta è tuttora fra le principali cause di cecità e questo è ancora più tragico in quanto è molto facile eliminarla chirurgicamente”. — The New Encyclopædia Britannica.

Nonostante le nuove scoperte in campo oftalmologico, sembra molto lontano il giorno in cui sarà debellata la cecità. La medesima enciclopedia afferma: “I progressi nella prevenzione e nel trattamento medico-chirurgico della cecità possono essere di beneficio solo per una popolazione che abbia accesso alle cure mediche. Finché gli standard alimentari e igienici di gran parte della popolazione mondiale non verranno migliorati, la cecità, almeno per i casi che si sarebbero potuti prevenire, rimarrà attestata sugli alti livelli attuali”.

Benché gli antibiotici e la chirurgia abbiano sicuramente un ruolo importante nel combattere la cecità, la speranza di una guarigione permanente è legata a qualcosa che avvenne quasi duemila anni fa.

Guarigione di ciechi ai giorni di Gesù

Immaginatevi un uomo sulla trentina che cammina lungo una strada polverosa. Udendolo passare, due ciechi sul ciglio della strada gridano: “Abbi misericordia di noi!” Gli astanti intimano loro di tacere, ma i ciechi gridano ancora più forte: “Abbi misericordia di noi!” L’uomo chiede benevolmente: “Che volete che vi faccia?” Subito gli rispondono: “Si aprano i nostri occhi”. Ora raffiguratevi la scena: L’uomo tocca i loro occhi ed essi immediatamente ricevono la vista! — Matteo 20:29-34.

Che gioia per quegli ex ciechi! Eppure la cecità è così diffusa. Quello fu solo un episodio. Perché dovrebbe meritare la nostra attenzione? Perché fu Gesù di Nazaret a concedere la vista a quei ciechi. Infatti, oltre a essere stato “unto per dichiarare la buona notizia ai poveri”, Gesù fu ‘mandato a concedere il ricupero della vista ai ciechi’. — Luca 4:18.

La gente era stupita di tali guarigioni miracolose compiute grazie al potere dello spirito santo di Dio. Leggiamo: “La folla provò meraviglia vedendo parlare i muti, camminare gli zoppi e vedere i ciechi, e glorificò l’Iddio d’Israele”. (Matteo 15:31) Gratuitamente, senza far mostra delle proprie capacità e senza cercare la propria gloria con tali guarigioni, Gesù diede risalto all’amore e alla misericordia di Geova Dio. Ma Gesù provava compassione anche per le persone spiritualmente cieche e derelitte, che “erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. — Matteo 9:36.

Ma forse vi chiederete: Per quanto questi fatti storici siano interessanti, che dire di oggi? Dato che oggigiorno nessuno guarisce le persone come faceva Gesù, quelle guarigioni hanno qualche significato per noi? C’è qualche speranza per i ciechi? Vi invitiamo a leggere l’articolo che segue.

[Testo in evidenza a pagina 4]

“Finché gli standard alimentari e igienici di gran parte della popolazione mondiale non verranno migliorati, la cecità, almeno per i casi che si sarebbero potuti prevenire, rimarrà attestata sugli alti livelli attuali”. — The New Encyclopædia Britannica

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