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  • w94 15/10 pp. 3-4
  • Il timore dei morti è diffuso

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  • Il timore dei morti è diffuso
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
w94 15/10 pp. 3-4

Il timore dei morti è diffuso

Il sole è tramontato da un bel po’. State tornando a casa più tardi del solito. Mentre passate accanto al cimitero, il cuore comincia a battere più forte. Il silenzio della notte vi permette di udire il più piccolo rumore. All’improvviso sentite in lontananza un suono acuto che vi fa sussultare. Affrettate il passo — anche il polso accelera — mentre non vedete l’ora di arrivare a casa e tirare un sospiro di sollievo.

VI SIETE mai sentiti nervosi e a disagio all’interno o nei pressi di un cimitero? Se sì, forse siete stati influenzati da un concetto religioso comune in tutto il mondo, quello secondo cui gli spiriti dei morti possono far del male ai vivi o aiutarli.

Molte usanze superstiziose sono nate dalla credenza che i morti abbiano bisogno dell’aiuto dei vivi o che possano far loro del male se non vengono propiziati. Per esempio, in alcuni paesi latino-americani molti hanno l’abitudine di erigere una piccola edicola con una croce nel punto in cui una persona è morta in un incidente. Vi si accendono ceri e vi si mettono fiori in memoria o per favorire l’anima o spirito della persona deceduta. A volte circolano notizie di preghiere “miracolosamente” esaudite, così la gente comincia a frequentare il luogo in cui sorge l’animita, la piccola edicola dell’anima o spirito del defunto. Lì fanno delle mandas, o promesse, secondo cui, se il defunto li aiuterà a fare o a ottenere qualcosa — forse una guarigione miracolosa — dimostreranno la loro riconoscenza in modo tangibile. Oppure si vocifera che di notte appaia l’anima di qualcuno terrorizzando i presenti. In spagnolo si dice comunemente che queste anime stiano penando, cioè molestando i vivi a causa di fatti passati.

In molti paesi la gente si dà un gran da fare per placare gli “spiriti” dei defunti. Tiene sontuosi banchetti, offre sacrifici, pronuncia formule propiziatorie, tutto nel tentativo di placare lo spirito del morto. Si pensa che propiziando lo spirito i superstiti otterranno ricompense e benedizioni.

“Molti sono convinti che nulla avvenga ‘naturalmente o per caso’”, dice una relazione stilata in Africa. “Pensano che ogni evento fortuito — malattie, calamità, sterilità, problemi economici, troppa pioggia o troppo sole, incidenti, difficoltà familiari, decessi — sia causato da spiriti invisibili, dotati di poteri sovrumani”. In un’altra relazione si afferma: “La gente crede che gli spiriti degli antenati si trovino in cielo e vigilino di continuo sui familiari che vivono sulla terra. Si pensa che gli antenati abbiano poteri soprannaturali che adoperano per benedire e proteggere i familiari sulla terra o per punirli, a seconda che questi onorino i morti o li trascurino”.

Ma questo è in armonia con la Parola di Dio? Che ne pensate?

[Immagine a pagina 4]

Un’“animita” in Cile

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