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  • La legge del Cristo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
w96 1/9 pp. 14-19

La legge del Cristo

‘Io sono sotto la legge verso Cristo’. — 1 CORINTI 9:21.

1, 2. (a) In che modo l’umanità avrebbe potuto evitare molti errori? (b) Quale lezione non ha imparato la cristianità dalla storia del giudaismo?

“UOMINI e governi non hanno mai imparato nulla dalla storia, né mai agito in base a principi da essa dedotti”.a Così si espresse un filosofo tedesco del XIX secolo. In realtà il corso della storia umana è stato definito una “marcia della follia”, una serie di fallimenti e crisi, molti dei quali si sarebbero potuti evitare se solo l’umanità fosse stata disposta a imparare dagli errori passati.

2 Il rifiuto di imparare dagli errori passati è messo in evidenza anche da questa trattazione della legge divina. Geova Dio sostituì la Legge mosaica con una legge ancora migliore: la legge del Cristo. Eppure i capi della cristianità, che asseriscono di insegnare e di osservare questa legge, non hanno imparato la lezione della terribile follia dei farisei. Così la cristianità ha snaturato la legge del Cristo e ne ha abusato proprio come fece il giudaismo con la Legge di Mosè. Com’è stato possibile? Esaminiamo prima questa legge: in che consiste, chi è soggetto ad essa e come, e sotto quali aspetti si differenzia dalla Legge mosaica. Poi vedremo in che modo la cristianità ne ha abusato. Vogliamo quindi imparare dalla storia e trarne profitto.

Il nuovo patto

3. Che promessa fece Geova riguardo a un nuovo patto?

3 Chi se non Geova Dio poteva migliorare una Legge già perfetta? Il patto della Legge mosaica era perfetto. (Salmo 19:7) Nonostante ciò, Geova promise: “Ecco, vengono i giorni . . . e io certamente concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto; non come il patto che conclusi con i loro antenati”. I Dieci Comandamenti — il nucleo della Legge mosaica — furono scritti su tavolette di pietra. Ma del nuovo patto Geova disse: “Certamente metterò la mia legge dentro di loro, e la scriverò nel loro cuore”. — Geremia 31:31-34.

4. (a) Quale Israele è incluso nel nuovo patto? (b) Oltre agli israeliti spirituali, chi altri è sotto la legge del Cristo?

4 Chi sarebbe stato introdotto in questo nuovo patto? Non certo la letterale “casa d’Israele”, che rigettò il Mediatore di questo patto. (Ebrei 9:15) No, il nuovo “Israele” sarebbe stato l’“Israele di Dio”, una nazione di israeliti spirituali. (Galati 6:16; Romani 2:28, 29) A questo piccolo gruppo di cristiani unti con lo spirito si sarebbe poi aggiunta “una grande folla” proveniente da ogni nazione, la quale pure avrebbe espresso il desiderio di adorare Geova. (Rivelazione [Apocalisse] 7:9, 10; Zaccaria 8:23) Pur non essendo inclusa nel nuovo patto, anch’essa sarebbe stata soggetta alla legge. (Confronta Levitico 24:22; Numeri 15:15). Come “solo gregge” sotto “un solo pastore”, tutti sarebbero stati “sotto la legge verso Cristo”, come scrisse l’apostolo Paolo. (Giovanni 10:16; 1 Corinti 9:21) Paolo chiamò questo nuovo patto un ‘patto migliore’. Perché? Una ragione è che si basa su promesse adempiute e non su ombre di cose avvenire. — Ebrei 8:6; 9:11-14.

5. Qual è lo scopo del nuovo patto, e perché avrà successo?

5 Qual è lo scopo di questo patto? Quello di produrre una nazione di re e sacerdoti per la benedizione di tutta l’umanità. (Esodo 19:6; 1 Pietro 2:9; Rivelazione 5:10) Il patto della Legge mosaica non produsse mai questa nazione nel senso più pieno, perché nel complesso Israele fu ribelle e perse l’opportunità che aveva. (Confronta Romani 11:17-21). Il nuovo patto però avrà sicuramente successo, perché ha relazione con una legge molto diversa. Diversa sotto quali aspetti?

La legge che appartiene alla libertà

6, 7. In che modo la legge del Cristo offre maggiore libertà della Legge mosaica?

6 La legge del Cristo è spesso messa in relazione con la libertà. (Giovanni 8:31, 32) Se ne parla come della “legge di un popolo libero” e della “legge perfetta che appartiene alla libertà”. (Giacomo 1:25; 2:12) Naturalmente qualsiasi libertà degli esseri umani è relativa. Nondimeno la libertà che questa legge offre è di gran lunga superiore a quella della legge precedente, la Legge mosaica. In che modo?

7 Per prima cosa nessuno nasce sotto la legge del Cristo. Fattori come razza e luogo di nascita sono irrilevanti. I veri cristiani scelgono liberamente e di cuore di sottoporsi al giogo di questa legge ubbidendo ad essa. Così facendo riscontrano che si tratta di un giogo piacevole, di un carico leggero. (Matteo 11:28-30) Ricorderete che la Legge mosaica si proponeva anche di far capire all’uomo che è peccatore e che per essere redento ha disperato bisogno di un sacrificio di riscatto. (Galati 3:19) La legge del Cristo insegna che il Messia è venuto, ha pagato il riscatto con la sua vita e ci ha aperto la via per essere liberati dalla terribile oppressione del peccato e della morte! (Romani 5:20, 21) Per trarne beneficio dobbiamo ‘esercitare fede’ in quel sacrificio. — Giovanni 3:16.

8. Cosa include la legge del Cristo, ma perché per vivere in armonia con essa non è necessario imparare a memoria centinaia di norme legali?

8 ‘Esercitare fede’ implica vivere secondo la legge del Cristo. Ciò include l’ubbidire a tutti i comandi di Cristo. Questo significa forse imparare a memoria centinaia di leggi e norme? No. Mentre Mosè, il mediatore del vecchio patto, mise per iscritto la Legge mosaica, Gesù, il Mediatore del nuovo patto, non mise per iscritto nemmeno una legge. Piuttosto, visse tale legge. Mediante il suo perfetto stile di vita, lasciò a tutti un modello da seguire. (1 Pietro 2:21) Forse è per questo che l’adorazione dei primi cristiani era chiamata ‘la Via’. (Atti 9:2; 19:9, 23; 22:4; 24:22) Per loro la legge del Cristo era esemplificata dalla vita del Cristo. Imitare Gesù significava ubbidire a questa legge. L’intenso amore che provavano per lui era la dimostrazione che, come profetizzato, questa legge era davvero scritta nel loro cuore. (Geremia 31:33; 1 Pietro 4:8) E chi ubbidisce per amore non si sente mai oppresso, altra ragione per cui la legge del Cristo può essere definita la “legge di un popolo libero”.

9. Qual è l’essenza stessa della legge del Cristo, e in che senso questa legge contiene un nuovo comandamento?

9 Se nella Legge mosaica l’amore era importante, esso è l’essenza stessa della legge cristiana. La legge del Cristo contiene infatti un nuovo comandamento: i cristiani devono avere gli uni per gli altri un amore disposto al sacrificio. Devono amare come amò Gesù, che cedette volontariamente la vita a favore dei suoi amici. (Giovanni 13:34, 35; 15:13) Si potrebbe quindi dire che la legge del Cristo è un’espressione della teocrazia ancora più sublime della Legge di Mosè. Come è già stato scritto in questo periodico, “la teocrazia è il dominio di Dio, Dio è amore, perciò la teocrazia è il dominio dell’amore”.

Gesù e i farisei

10. Che profonda differenza c’era fra l’insegnamento di Gesù e quello dei farisei?

10 Non c’è dunque da meravigliarsi se Gesù si scontrò con i capi religiosi ebrei dei suoi giorni. Il concetto di una “legge perfetta che appartiene alla libertà” era diametralmente opposto alla mentalità degli scribi e dei farisei. Essi cercavano di tenere sotto controllo la gente mediante regole stabilite da uomini. Il loro insegnamento divenne oppressivo, critico, negativo. Al contrario, l’insegnamento di Gesù era straordinariamente edificante e positivo! Era pratico e riguardava i veri bisogni e problemi delle persone. Gesù insegnava con semplicità e profondo sentimento, valendosi di illustrazioni tratte dalla vita quotidiana e basandosi sulla Parola di Dio come autorità. Per questo “le folle erano stupite del suo modo d’insegnare”. (Matteo 7:28) Sì, l’insegnamento di Gesù toccava il cuore!

11. Come dimostrò Gesù che la Legge mosaica avrebbe dovuto essere applicata con ragionevolezza e misericordia?

11 Invece di aggiungere altre regole alla Legge mosaica, Gesù spiegò in che modo gli ebrei avrebbero dovuto applicare quella Legge, cioè con ragionevolezza e misericordia. Ricordate, ad esempio, quella volta che gli si avvicinò una donna che soffriva di perdite di sangue. Secondo la Legge mosaica, chiunque essa avesse toccato sarebbe divenuto impuro, per cui non avrebbe dovuto certo mescolarsi tra la folla! (Levitico 15:25-27) Ma lei era così disperata e desiderava tanto essere guarita che si fece strada tra la folla e toccò il mantello di Gesù. Immediatamente l’emorragia si fermò. Gesù la rimproverò forse per aver violato la Legge? No; comprese la sua situazione disperata e dimostrò qual era il più grande precetto della Legge: l’amore. In tono compassionevole le disse: “Figlia, la tua fede ti ha sanata. Va in pace, e sii ristabilita dalla tua dolorosa malattia”. — Marco 5:25-34.

La legge del Cristo è permissiva?

12. (a) Perché non dovremmo pensare che Cristo sia permissivo? (b) Cosa mostra che il fare molte leggi porta a trovare molte scappatoie?

12 Dovremmo dunque concludere che la legge del Cristo, siccome “appartiene alla libertà”, sia permissiva, mentre i farisei, con tutte le loro tradizioni orali, almeno tenevano il popolo entro rigidi limiti per quanto riguardava il comportamento? No. Gli odierni sistemi giuridici sono una prova che spesso più leggi ci sono, più scappatoie la gente trova.b Ai giorni di Gesù la molteplicità delle regole farisaiche incoraggiava le persone a cercare di aggirarle, a compiere proforma opere prive di amore e a privilegiare ipocritamente l’esteriorità per nascondere la corruzione interiore. — Matteo 23:23, 24.

13. Perché la legge del Cristo porta ad avere una norma di condotta più alta di quella di qualsiasi codice legale scritto?

13 La legge del Cristo, invece, non promuove simili atteggiamenti. In effetti ubbidire a una legge per amore di Geova e farlo imitando l’amorevole spirito altruistico di Cristo porta ad avere una norma di condotta molto più alta che non il seguire un formale codice giuridico. L’amore non cerca scappatoie; ci impedisce di fare cose dannose che un codice di leggi potrebbe non vietare esplicitamente. (Vedi Matteo 5:27, 28). Così la legge del Cristo ci spingerà a fare qualcosa per gli altri — mostrare generosità, ospitalità, amore — in modi che nessuna legge formale potrebbe spingerci a fare. — Atti 20:35; 2 Corinti 9:7; Ebrei 13:16.

14. Che effetto ebbe il vivere secondo la legge del Cristo sulla congregazione cristiana del I secolo?

14 Nella misura in cui i suoi membri vivevano secondo la legge del Cristo, nella primitiva congregazione cristiana c’era un’atmosfera calorosa e amorevole, relativamente libera dagli atteggiamenti rigidi, critici e ipocriti così diffusi nelle sinagoghe di quel tempo. I membri di quelle nuove congregazioni dovevano sicuramente sentire che vivevano secondo la “legge di un popolo libero”!

15. Quali furono alcuni dei primi tentativi compiuti da Satana per corrompere la congregazione cristiana?

15 Tuttavia Satana era ansioso di corrompere la congregazione cristiana dall’interno, proprio come aveva corrotto la nazione di Israele. L’apostolo Paolo avvertì che sarebbero sorti uomini simili a lupi che ‘avrebbero detto cose storte’ e avrebbero oppresso il gregge di Dio. (Atti 20:29, 30) Egli dovette lottare contro i giudaizzanti, che alla relativa libertà della legge del Cristo preferivano la schiavitù della Legge mosaica, che si era adempiuta in Cristo. (Matteo 5:17; Atti 15:1; Romani 10:4) Dopo la morte dell’ultimo degli apostoli tale apostasia non ebbe più restrizione. Così la corruzione dilagò. — 2 Tessalonicesi 2:6, 7.

La cristianità contamina la legge del Cristo

16, 17. (a) Quali forme assunse la corruzione nella cristianità? (b) In che modo le leggi della Chiesa Cattolica promossero un concetto distorto del sesso?

16 Com’era avvenuto nel giudaismo, la corruzione della cristianità assunse più di una forma. Anch’essa cadde preda di false dottrine e lassismo morale. E spesso i suoi tentativi di proteggere il gregge dalle influenze esterne si rivelarono corrosivi nei confronti di ciò che restava della pura adorazione. Si assisté a un proliferare di rigide leggi antiscritturali.

17 La Chiesa Cattolica è stata fra le più attive nel produrre voluminosi codici canonici. Queste leggi erano particolarmente contorte nelle questioni di natura sessuale. Secondo un libro, la chiesa assorbì dai greci la filosofia stoica, sospettosa verso ogni forma di piacere. (Thomas C. Fox, Sexuality and Catholicism) La chiesa finì per insegnare che qualunque piacere di natura sessuale, incluso quello derivante dai normali rapporti coniugali, era peccaminoso. (Si noti la differenza con Proverbi 5:18, 19). Dichiarò che il sesso doveva servire solo per procreare. La legge ecclesiastica condannò così ogni forma di contraccezione come peccato gravissimo, meritevole di molti anni di penitenza. Per di più vietò ai preti di sposarsi, norma che ha dato luogo a numerose relazioni illecite, abusi sui minori compresi. — 1 Timoteo 4:1-3.

18. Quale fu il risultato del proliferare delle leggi ecclesiastiche?

18 Man mano che le leggi ecclesiastiche proliferavano, venivano raccolte in libri. Questi finirono per eclissare la Bibbia e renderla senza valore. (Confronta Matteo 15:3, 9). Come il giudaismo, il cattolicesimo diffidava degli scritti laici e li considerava in gran parte una minaccia. Presto questo andò ben oltre il ragionevole avvertimento che la Bibbia dà al riguardo. (Ecclesiaste 12:12; Colossesi 2:8) Girolamo, scrittore ecclesiastico del IV secolo E.V., esclamò: “Signore, se mai porrò mano su codici profani, se li leggerò, sarà come ti avessi rinnegato”. Col tempo la chiesa si prese la briga di censurare i libri, compresi quelli che trattavano argomenti non religiosi. Così nel XVII secolo Galileo fu censurato per aver scritto che la terra gira intorno al sole. La pretesa ecclesiastica di avere l’ultima parola su tutto — persino sui quesiti astronomici — a lungo andare avrebbe minato la fede nella Bibbia stessa.

19. Quale rigido autoritarismo vigeva nei monasteri?

19 La mania ecclesiastica di stabilire regole era particolarmente accentuata nei monasteri, dove i monaci si separavano da questo mondo per condurre vita ascetica. La maggioranza dei monasteri cattolici seguiva la “Regola di S. Benedetto”. L’abate (termine che deriva dall’aramaico per “padre”) esercitava un’autorità assoluta. (Confronta Matteo 23:9). Se un monaco riceveva un dono dai suoi genitori, era l’abate a decidere se poteva accettarlo o se doveva essere dato a qualcun altro. Oltre a condannare le volgarità, una regola vietava le “parole oziose e provocanti al riso”, dicendo: “Non permettiamo che il discepolo apra la bocca ad un tal parlare”.

20. Cosa mostra che anche il protestantesimo cadde in un autoritarismo antiscritturale?

20 Il protestantesimo, che cercò di riformare gli eccessi antiscritturali del cattolicesimo, presto cadde anch’esso nell’errore di stabilire regole autoritarie senza alcun fondamento nella legge del Cristo. Per esempio, il noto riformatore Giovanni Calvino fu definito “il legislatore della Chiesa rinnovata”. Calvino governò Ginevra con un’infinità di regole inflessibili applicate da “Anziani” il cui “ufficio”, disse, è quello di “sorvegliare la vita di tutti”. (Si noti la differenza con 2 Corinti 1:24). La chiesa controllava le locande e stabiliva quali argomenti di conversazione erano permessi. Chi cantava canzoni frivole o ballava era soggetto a pene severe.c

Impariamo dagli errori della cristianità

21. Nel complesso, che risultati ha avuto la tendenza della cristianità ad “andare oltre ciò che è scritto”?

21 Tutte queste regole e leggi sono forse servite a proteggere la cristianità dalla corruzione? Tutt’altro! Oggi la cristianità è divisa in centinaia di sette, da quelle assolutamente rigoriste a quelle estremamente permissive. Tutte queste, in un modo o nell’altro, sono ‘andate oltre ciò che è scritto’, lasciando che il gregge fosse governato dal pensiero umano anziché dalla legge divina. — 1 Corinti 4:6.

22. Perché l’apostasia della cristianità non ha significato la fine della legge del Cristo?

22 Questo però non significa che la legge del Cristo sia stata un fallimento. Geova Dio non permetterà mai che semplici uomini abroghino la legge divina. La legge cristiana è attivamente applicata oggi fra i veri cristiani, i quali hanno il grande privilegio di vivere in armonia con essa. Ma dopo aver preso in esame ciò che il giudaismo e la cristianità hanno fatto alla legge divina, potremmo ben chiederci: ‘Come possiamo vivere secondo la legge del Cristo ed evitare nel contempo di contaminare la Parola di Dio con regole e ragionamenti umani che minano lo spirito stesso della legge divina? Quale punto di vista equilibrato dovrebbe oggi infondere in noi la legge del Cristo?’ Il prossimo articolo risponderà a queste domande.

[Note in calce]

a Georg W. F. Hegel, Lezioni sulla filosofia della storia, da Il libro delle citazioni, a cura di E. Spagnol, Vallardi, 1983, pagina 944.

b La struttura del giudaismo odierno è in gran parte dovuta ai farisei, per cui non sorprende che esso sia ancora alla ricerca di espedienti per aggirare le numerose restrizioni sabatiche aggiunte. Per esempio, chi si reca di sabato in un ospedale di ebrei ortodossi può notare che l’ascensore si ferma automaticamente ad ogni piano, affinché chi lo prende non sia costretto a compiere un “lavoro” vietato schiacciando il pulsante dell’ascensore. Alcuni medici ebrei ortodossi scrivono le ricette con inchiostro simpatico che dopo pochi giorni svanisce. Perché? La Mishnàh considera la scrittura un “lavoro”, ma definisce “scrittura” solo quella che lascia un’impronta permanente.

c Serveto, che contestò alcune opinioni teologiche di Calvino, fu mandato al rogo come eretico.

Come rispondereste?

◻ Qual è l’essenza stessa della legge del Cristo?

◻ Che differenza c’era fra il modo di insegnare di Gesù e quello dei farisei?

◻ In che modo Satana si servì della tendenza a stabilire rigide regole per corrompere la cristianità?

◻ Quali sono alcuni effetti positivi derivanti dal vivere secondo la legge del Cristo?

[Immagine a pagina 16]

Gesù applicò la Legge mosaica in modo ragionevole e misericordioso

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