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  • Accordo fra il “tempio di Dio” e gli idoli in Grecia?

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  • Accordo fra il “tempio di Dio” e gli idoli in Grecia?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
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  • Come furono adottati i “santi”
  • “Noi adoriamo ciò che conosciamo”
  • ‘Adoriamo con spirito e verità’
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  • I santi deposti causano confusione
    Svegliatevi! 1970
  • I veri santi possono aiutarvi
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2002
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
w97 15/2 pp. 25-29

Accordo fra il “tempio di Dio” e gli idoli in Grecia?

È UNA caldissima giornata d’estate e il sole picchia sulle pietre luccicanti. L’estrema calura, però, non sembra indebolire lo spirito e la volontà di una folla di devoti pellegrini greco-ortodossi che si dirigono verso la cappella in cima al colle.

Vedete un’anziana donna esausta, venuta dall’estremità opposta del paese, che arranca per proseguire il cammino. Un po’ più su un uomo grondante di sudore cerca di aprirsi a spintoni un varco tra la folla. E una ragazza, chiaramente sofferente e con la disperazione in volto, si trascina sulle ginocchia sanguinanti. Lo scopo di tutto questo? Riuscire ad arrivare in tempo per pregare davanti all’icona di un famoso “santo” e, se possibile, toccarla e baciarla.

Scene come questa si ripetono in tutto il mondo nei luoghi di devozione dove si venerano dei “santi”. Sembra che tutti questi pellegrini siano convinti che in tal modo si accostano a Dio come egli gradisce, esprimendogli così la loro devozione e la loro fede. Un libro sulla religione ortodossa afferma: “Commemoriamo [i “santi”], e ascriviamo gloria e onore alla loro santa persona . . ., chiediamo che preghino Dio per noi e invochiamo le loro suppliche e il loro aiuto per tutto ciò che ci occorre nella vita. . . . Ricorriamo ai Santi che fanno miracoli . . . per i nostri bisogni spirituali e fisici”. (Our Orthodox Christian Faith) Inoltre, secondo i canoni conciliari della Chiesa Cattolica Romana, i “santi” vanno invocati quali intercessori presso Dio, e sia le loro reliquie che le loro immagini devono essere venerate.

La principale preoccupazione di un vero cristiano dovrebbe essere quella di adorare Dio “con spirito e verità”. (Giovanni 4:24) Per questa ragione vogliamo considerare alcuni fatti su come fu introdotta la venerazione dei “santi” fra le pratiche religiose della cristianità. Questo esame dovrebbe risultare molto illuminante per chiunque desideri accostarsi a Dio nel modo a lui gradito.

Come furono adottati i “santi”

Le Scritture Greche Cristiane chiamano “santi” tutti i primi cristiani che furono purificati dal sangue di Cristo e separati per il servizio di Dio con la prospettiva di diventare coeredi di Cristo. (Atti 9:32; 2 Corinti 1:1; 13:13)a Uomini e donne, indipendentemente dal ruolo che avevano nella congregazione, erano tutti chiamati “santi” mentre erano in vita sulla terra. È evidente che il riconoscimento del loro essere santi in senso scritturale non veniva rimandato a dopo la morte.

Tuttavia dopo il II secolo E.V., mentre il cristianesimo apostata andava prendendo forma, invalse la tendenza a cercare di farne una religione popolare, che attirasse i pagani e potesse essere facilmente accettata da loro. Quei pagani adoravano un pantheon di dèi, mentre la nuova religione era rigidamente monoteista. Si poteva trovare un compromesso adottando dei “santi” che prendessero il posto degli antichi dèi, semidei ed eroi mitici. A questo riguardo un testo di storia ecclesiastica afferma: “Per coloro che si convertivano dal paganesimo al cristianesimo era facile riconoscere nei martiri gli eroi che avevano abbandonato e cominciare a rendere loro l’onore che prima rendevano a questi. . . . Molto spesso, però, il rendere tale onore ai santi divenne vera e propria idolatria”. — Ekklisiastiki Istoria.

Un’altra opera di consultazione spiega in che modo la cristianità adottò i “santi”: “Nell’onore reso ai santi della Chiesa Ortodossa Greca troviamo evidenti tracce della forte influenza della religione pagana. Qualità attribuite agli dèi dell’Olimpo prima che [la popolazione] si convertisse al cristianesimo venivano ora ascritte ai santi. . . . Fin dai primi anni della nuova religione vediamo che i suoi aderenti sostituiscono il dio del sole (Apollo Febo) col profeta Elia, edificando chiese sopra le rovine degli antichi tempi o santuari di questa divinità, o nelle vicinanze, perlopiù in cima ai colli e ai monti, in tutti quei luoghi in cui gli antichi greci onoravano Apollo Febo, portatore di luce. . . . Poi arrivarono a identificare la Vergine Atena con la Vergine Maria. Così nell’animo dell’idolatra convertito il divario creatosi con la demolizione dell’idolo di Atena fu colmato”. — Neoteron Enkyklopaidikon Lexikon (Nuovo Dizionario Enciclopedico), volume 1, pagine 270-1.

Prendete, ad esempio, la situazione che esisteva ad Atene alla fine del IV secolo E.V. La maggioranza degli abitanti della città era ancora pagana. Uno dei loro riti più sacri erano i misteri eleusini, una doppia celebrazione,b che si tenevano in febbraio ad Eleusi, cittadina 23 chilometri a nord-est di Atene. Per partecipare a questi misteri, gli ateniesi pagani dovevano percorrere la Via Sacra (Hierà Hodòs). Per provvedere un luogo di culto alternativo, i capi della città aguzzarono l’ingegno. Sulla stessa strada, a una decina di chilometri da Atene, fu costruito il monastero di Dafnì, per attirare i pagani ed evitare che partecipassero ai misteri. La chiesa del monastero fu eretta sulle fondamenta dell’antico tempio dedicato al dio greco Apollo Pitico, o Dafneo.

Una dimostrazione di come il culto delle divinità pagane fu mescolato con la venerazione dei “santi” si può trovare anche sull’isola greca di Citera (Cerigo). Su una delle cime dell’isola ci sono due piccole cappelle bizantine, una dedicata a “San” Giorgio, l’altra a Maria Vergine. Gli scavi hanno rivelato che circa 3.500 anni fa lì sorgeva un santuario minoico. Nel VI o VII secolo E.V. i “cristiani” eressero la cappella dedicata a “San” Giorgio esattamente sul sito del santuario che sorgeva su quel monte. Fu una mossa altamente simbolica: quel centro avanzato della religione minoica dominava le rotte marittime dell’Egeo. Le due chiese vi furono edificate per assicurarsi il favore della Vergine e di “San” Giorgio, che viene festeggiato lo stesso giorno del “patrono dei naviganti”, “San” Nicola. A proposito di questa scoperta un giornale diceva: “Oggi il prete [greco-ortodosso] salirà sul monte, proprio come faceva anticamente il sacerdote minoico” per celebrare la funzione religiosa!

Riassumendo in quale misura il cristianesimo apostata risentì dell’influenza della religione pagana greca, un ricercatore dice: “Il substrato paganeggiante della religione cristiana si conserva spesso inalterato nelle credenze popolari, a testimonianza della tenace persistenza della tradizione”.

“Noi adoriamo ciò che conosciamo”

Gesù disse alla samaritana: “Noi adoriamo ciò che conosciamo. . . . I veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tali adoratori”. (Giovanni 4:22, 23) Si noti che adorare con verità non è facoltativo. Perciò è impossibile adorare Dio in maniera accettevole senza avere accurata conoscenza e profondo amore per la verità. La vera religione cristiana deve poggiare sulla verità, non su tradizioni e pratiche mutuate dal paganesimo. Sappiamo cosa pensa Geova quando qualcuno tenta di adorarlo in modo errato. Ai cristiani dell’antica città greca di Corinto l’apostolo Paolo scrisse: “Quale armonia c’è fra Cristo e Belial? . . . Quale accordo c’è fra il tempio di Dio e gli idoli?” (2 Corinti 6:15, 16) Qualsiasi tentativo di mettere in armonia il tempio di Dio con gli idoli è ripugnante ai suoi occhi.

Inoltre le Scritture mostrano assai chiaramente che è sbagliato pregare i “santi” perché intercedano presso Dio. Nella preghiera modello Gesù insegnò che le preghiere vanno rivolte esclusivamente al Padre, dicendo ai discepoli: “Voi dovete dunque pregare così: ‘Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome’”. (Matteo 6:9) Gesù disse pure: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”. E l’apostolo Paolo dichiarò: “C’è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù”. — Giovanni 14:6, 14; 1 Timoteo 2:5.

Se vogliamo veramente che le nostre preghiere siano esaudite da Dio, è essenziale che ci rivolgiamo a lui nel modo indicato dalla sua Parola. Ribadendo qual è l’unico modo valido per accostarsi a Geova, Paolo scrisse anche: “Cristo Gesù è colui che morì, sì, anzi, colui che fu destato dai morti, che è alla destra di Dio, che pure intercede per noi”. “Egli può anche salvare completamente quelli che si accostano a Dio per mezzo suo, perché è sempre vivente per intercedere a loro favore”. — Romani 8:34; Ebrei 7:25.

‘Adoriamo con spirito e verità’

Il cristianesimo apostata non aveva né la forza spirituale né il sostegno dello spirito santo di Dio per indurre i pagani ad abbandonare la falsa adorazione e a seguire i veraci insegnamenti di Gesù Cristo. Assorbì credenze e pratiche pagane nel tentativo di fare proseliti e ottenere potere e popolarità. Per questa ragione non produsse cristiani autentici, graditi a Dio e a Cristo, ma credenti contraffatti, “zizzanie” inadatte al Regno. — Matteo 13:24-30.

Comunque, in questo tempo della fine, sotto la guida di Geova, è in atto un potente movimento volto a ripristinare la vera adorazione. In tutto il mondo i servitori di Geova, indipendentemente dalla loro estrazione culturale, sociale o religiosa, cercano di conformare la loro vita e le loro credenze alle norme della Bibbia. Se desiderate saperne di più su come adorare Dio “con spirito e verità”, mettetevi in contatto con i testimoni di Geova della vostra zona. Saranno più che felici di aiutarvi a rendere a Dio sacro servizio in maniera accettevole, in base alla vostra facoltà di ragionare e all’accurata conoscenza della sua Parola. Paolo scrisse: “Vi supplico per le compassioni di Dio, fratelli, di presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, sacro servizio con la vostra facoltà di ragionare. E cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio”. E ai colossesi disse: “Dal giorno che lo udimmo, non abbiamo cessato di pregare per voi e di chiedere che siate pieni dell’accurata conoscenza della sua volontà in ogni sapienza e discernimento spirituale, per camminare in modo degno di Geova al fine di piacergli pienamente mentre continuate a portar frutto in ogni opera buona e a crescere nell’accurata conoscenza di Dio”. — Romani 12:1, 2; Colossesi 1:9, 10.

[Note in calce]

a Il termine greco tradotto “santo” nella Bibbia è hàgios.

b I Grandi Misteri si celebravano ogni anno ad Atene e ad Eleusi nel mese di settembre.

[Riquadro/Immagine a pagina 28]

Le alterne vicende del Partenone

Negli editti relativi alla città di Atene (438 E.V.), l’imperatore “cristiano” Teodosio II abolì i riti e i misteri pagani e chiuse i templi pagani. Questi poterono in seguito essere trasformati in chiese cristiane. L’unico requisito per la riconversione di un tempio era che venisse consacrato installandovi una croce!

Uno dei primi templi a essere riconvertito fu il Partenone. Per renderlo idoneo come tempio “cristiano” furono eseguiti notevoli lavori di ristrutturazione. Nell’869 E.V. diventò la cattedrale di Atene. All’inizio venne onorata come chiesa di “Santa Sofia”, nome che vuole dire “sapienza”. Questo poteva essere un utile promemoria del fatto che originariamente il tempio ‘apparteneva’ ad Atena, dea della sapienza. Successivamente fu dedicato a “Nostra Signora di Atene”. Dopo otto secoli di uso da parte degli ortodossi, il tempio fu convertito in chiesa cattolica, Santa Maria di Atene. Il “riciclaggio” religioso del Partenone continuò quando, nel XV secolo, i turchi ottomani ne fecero una moschea.

Oggi il Partenone, l’antico tempio dorico di Atena Parthènos (“Vergine”), la dea greca della sapienza, viene visitato da migliaia di turisti semplicemente come capolavoro dell’architettura greca.

[Immagine a pagina 26]

Il monastero di Dafnì: luogo di culto alternativo per i pagani dell’antica Atene

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