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  • Un samaritano mostra amore al prossimo

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  • Un samaritano mostra amore al prossimo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
w98 1/7 pp. 30-31

Fecero la volontà di Geova

Un samaritano mostra amore al prossimo

AI GIORNI di Gesù fra giudei e gentili c’era un’ostilità palpabile. Col tempo nella Mishnàh giudaica fu perfino inclusa una legge che vietava alle donne d’Israele di aiutare donne non israelite a partorire, perché questo avrebbe contribuito a far venire al mondo un altro gentile. — Abodah Zarah 2:1.

I samaritani erano più simili agli israeliti che ai gentili, sia dal punto di vista religioso che razziale. Eppure anch’essi erano considerati dei reietti. “I giudei non trattano con i samaritani”, scrisse l’apostolo Giovanni. (Giovanni 4:9) In effetti il Talmud insegnava che “un pezzo di pane dato da un samaritano è più impuro della carne di porco”. Alcuni ebrei usavano addirittura l’appellativo “samaritano” in senso dispregiativo e di riprovazione. — Giovanni 8:48.

Data la situazione, le parole che Gesù rivolse a un uomo versato nella legge giudaica sono molto istruttive. L’uomo si era avvicinato a Gesù e gli aveva chiesto: “Maestro, facendo che cosa erediterò la vita eterna?” Rispondendo Gesù richiamò la sua attenzione sulla Legge mosaica, che comandava di ‘amare Geova con tutto il cuore, l’anima, la forza e la mente’ e di ‘amare il prossimo come se stessi’. Allora il giurista gli chiese: “Chi è realmente il mio prossimo?” (Luca 10:25-29; Levitico 19:18; Deuteronomio 6:5) Secondo i farisei, con “prossimo” ci si riferiva solo a quelli che osservavano le tradizioni ebraiche, non certo ai gentili o ai samaritani. Se quell’uomo di legge era dell’idea che Gesù sostenesse quell’opinione, si sarebbe ben presto ricreduto.

Un samaritano compassionevole

Gesù rispose alla sua domanda narrando una parabola.a “Un uomo”, disse, “scendeva da Gerusalemme a Gerico”. La distanza fra Gerusalemme e Gerico era di circa 23 chilometri. La strada fra le due città faceva delle svolte brusche ed era costeggiata da spuntoni di roccia, che i ladroni sfruttavano per nascondersi, aggredire e fuggire. Il viandante della parabola di Gesù “cadde fra i ladroni, che lo spogliarono e gli inflissero colpi, e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto”. — Luca 10:30.

“Per coincidenza”, continuò Gesù, “scendeva per quella strada un sacerdote, ma, vedutolo, passò oltre dal lato opposto. Similmente, anche un levita, sceso al luogo e vedutolo, passò oltre dal lato opposto”. (Luca 10:31, 32) I sacerdoti e i leviti erano maestri della Legge, la quale includeva il comando di amare il prossimo. (Levitico 10:8-11; Deuteronomio 33:1, 10) Di sicuro loro, più di chiunque altro, avrebbero dovuto sentirsi in dovere di soccorrere il ferito.

Gesù proseguì: “Un samaritano che viaggiava per la strada venne presso di lui”. La menzione di un samaritano avrà sicuramente incuriosito l’uomo di legge. Gesù avrebbe sostenuto l’opinione negativa su quella razza? Al contrario, il samaritano, visto il malcapitato, “fu mosso a pietà”. Gesù disse: “E accostatosi fasciò le sue ferite, versando su di esse olio e vino. Quindi lo mise sulla propria bestia da soma e lo condusse a una locanda, avendone cura.b E il giorno dopo trasse due denari, li diede al locandiere e disse: ‘Abbi cura di lui, e ciò che avrai speso in più, te lo renderò quando tornerò qui’”. — Luca 10:33-35.

A questo punto Gesù chiese al suo interlocutore: “Chi di questi tre ti sembra che si sia reso prossimo all’uomo che cadde fra i ladroni?” L’uomo versato nella Legge conosceva la risposta, ma a quanto pare era restio a dire: “Il samaritano”. Così si limitò a rispondere: “Colui che agì misericordiosamente verso di lui”. Allora Gesù gli disse: “Va e fa anche tu lo stesso”. — Luca 10:36, 37.

Una lezione per noi

L’uomo che interrogò Gesù lo fece perché ‘voleva mostrarsi giusto’. (Luca 10:29) Forse si aspettava di essere lodato da Gesù per la sua scrupolosa osservanza della Legge mosaica. Ma quell’uomo supponente aveva bisogno di imparare la veracità del proverbio biblico che dice: “Ogni via dell’uomo è retta ai suoi propri occhi, ma Geova fa una stima dei cuori”. — Proverbi 21:2.

La parabola di Gesù indica che la persona veramente retta è quella che non solo ubbidisce alle leggi di Dio, ma imita anche le Sue qualità. (Efesini 5:1) Per esempio, la Bibbia dice che “Dio non è parziale”. (Atti 10:34) Imitiamo Dio sotto questo aspetto? La toccante parabola di Gesù dimostra che il nostro spirito filantropico deve trascendere le barriere nazionali, culturali e religiose. In effetti ai cristiani è comandato di ‘operare il bene verso tutti’, non solo verso quelli della stessa classe sociale, razza o nazione, e non solo verso i compagni di fede. — Galati 6:10.

I testimoni di Geova si sforzano di seguire questa esortazione scritturale. Per esempio, in caso di calamità naturali, organizzano aiuti umanitari a beneficio non solo dei Testimoni colpiti, ma anche dei non Testimoni.c Inoltre dedicano complessivamente più di un miliardo di ore all’anno per aiutare le persone a conoscere meglio la Bibbia. Si sforzano di portare il messaggio del Regno a tutti, perché Dio “vuole che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all’accurata conoscenza della verità”. — 1 Timoteo 2:4; Atti 10:35.

[Note in calce]

a Una parabola è una breve narrazione, di solito immaginaria, da cui si ricava una morale o una verità spirituale.

b Ai giorni di Gesù alcune locande evidentemente offrivano non solo alloggio, ma anche vitto e altri servizi. È possibile che Gesù avesse in mente una locanda del genere, perché la parola greca qui usata è diversa da quella resa “alloggio” in Luca 2:7.

c Vedi, ad esempio, La Torre di Guardia del 1º dicembre 1996, pagine 3-8, e del 15 gennaio 1998, pagine 3-7.

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