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  • w98 1/11 pp. 8-13
  • La vostra opera resisterà al fuoco?

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  • La vostra opera resisterà al fuoco?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
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  • Edificare con i materiali giusti
  • La vostra opera resisterà al fuoco?
  • Di chi è la responsabilità?
  • Edifichiamo con materiali che resistono al fuoco
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
  • Edifichiamo sul giusto fondamento con materiali che resistono al fuoco
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
w98 1/11 pp. 8-13

La vostra opera resisterà al fuoco?

‘Ciascuno continui a guardare come edifica sopra il fondamento’. — 1 CORINTI 3:10.

1. Che speranza hanno i cristiani fedeli per quanto riguarda i futuri discepoli?

UNA coppia cristiana ammira il figlioletto appena nato. Un proclamatore del Regno osserva un’espressione di vivo interesse sul viso di uno studente biblico. Un anziano cristiano che insegna dal podio nota nell’uditorio un nuovo interessato tutto preso a consultare passi biblici. Il cuore di questi fedeli servitori di Geova è pieno di speranza. Non possono fare a meno di chiedersi: ‘Questa persona imparerà ad amare Geova e a servirlo? Rimarrà fedele?’ Naturalmente questo esito non è automatico. Richiede lavoro.

2. Come rammentò l’apostolo Paolo ai cristiani ebrei l’importanza dell’opera di insegnare, e quale autoesame dovremmo fare noi?

2 L’apostolo Paolo, un abile insegnante, sottolineò l’importanza dell’opera di insegnare e fare discepoli quando scrisse: “Dovreste essere maestri a causa del tempo”. (Ebrei 5:12) I cristiani a cui si rivolgeva avevano fatto poco progresso in proporzione al tempo trascorso da quando erano divenuti credenti. Invece di essere in grado di insegnare ad altri, avevano essi stessi bisogno che si ricordassero loro aspetti basilari della verità. Oggi tutti noi facciamo bene a esaminare di tanto in tanto la nostra capacità di insegnare per vedere come possiamo migliorare. Sono in gioco delle vite. Cosa possiamo fare?

3. (a) A cosa paragonò l’apostolo Paolo il fare discepoli cristiani? (b) In qualità di edificatori cristiani, quale grande privilegio abbiamo?

3 Ampliando un’illustrazione, Paolo paragonò il fare discepoli alla costruzione di un edificio. Cominciò dicendo: “[Noi] siamo collaboratori di Dio. Voi siete il coltivato campo di Dio, l’edificio di Dio”. (1 Corinti 3:9) Partecipiamo quindi a un’opera di costruzione che ha per oggetto delle persone: contribuiamo a farne discepoli di Cristo. Lo facciamo in qualità di collaboratori di Colui che “ha costruito tutte le cose”. (Ebrei 3:4) Che privilegio! Vediamo in che modo gli ispirati consigli che Paolo diede ai corinti possono aiutarci a divenire più abili nel nostro lavoro. Ci soffermeremo in particolare sull’“arte di insegnare”. — 2 Timoteo 4:2.

Porre il fondamento giusto

4. (a) Che ruolo aveva Paolo nell’opera di edificazione cristiana? (b) Perché si potrebbe dire che sia Gesù che il suo uditorio conoscevano l’importanza delle fondamenta?

4 Per essere stabile e duraturo un edificio ha bisogno di un fondamento solido. Per questo Paolo scrisse: “Secondo l’immeritata benignità di Dio che mi fu data, come saggio direttore dei lavori posi un fondamento”. (1 Corinti 3:10) In un’illustrazione analoga Gesù Cristo parlò di una casa che era sopravvissuta a una tempesta perché il costruttore l’aveva eretta su un fondamento solido. (Luca 6:47-49) Gesù conosceva benissimo l’importanza delle fondamenta. Era presente quando Geova aveva fondato la terra stessa.a (Proverbi 8:29-31) Anche l’uditorio di Gesù era consapevole della necessità di porre buone fondamenta. Solo le case con fondamenta solide potevano resistere alle improvvise inondazioni e ai terremoti che a volte si verificavano in Palestina. Ma a quale fondamento pensava Paolo?

5. Chi è il fondamento della congregazione cristiana, e com’era stato predetto questo?

5 Paolo scrisse: “Nessuno può porre alcun altro fondamento oltre quello posto, che è Gesù Cristo”. (1 Corinti 3:11) Non era la prima volta che Gesù veniva paragonato a un fondamento. In Isaia 28:16 era predetto: “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Ecco, io pongo come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, il prezioso angolo di un fondamento sicuro’”. Da molto tempo Geova si era proposto che suo Figlio divenisse il fondamento della congregazione cristiana. — Salmo 118:22; Efesini 2:19-22; 1 Pietro 2:4-6.

6. In che modo Paolo aveva posto il giusto fondamento nei cristiani di Corinto?

6 Qual è il fondamento dei singoli cristiani? Come disse Paolo, per il vero cristiano non esiste altro fondamento che quello posto nella Parola di Dio, Gesù Cristo. Paolo poneva di certo tale fondamento. A Corinto, dove la filosofia era tenuta in alta considerazione, egli non aveva cercato di far mostra di sapienza mondana. Aveva predicato “Cristo al palo”, che le nazioni rifiutavano come grande “stoltezza”. (1 Corinti 1:23) Paolo insegnava che Gesù è la figura chiave nei propositi di Geova. — 2 Corinti 1:20; Colossesi 2:2, 3.

7. Cosa possiamo imparare dal fatto che Paolo si definisce un “saggio direttore dei lavori”?

7 Paolo disse che aveva impartito tale insegnamento “come saggio direttore dei lavori”. Questo non era un modo per esaltarsi. Era solo un riconoscimento del meraviglioso dono che Geova gli aveva dato, quello di organizzare o dirigere l’opera. (1 Corinti 12:28) È vero che oggi non abbiamo i doni miracolosi che furono concessi ai cristiani del I secolo. E forse non pensiamo di essere dotati come insegnanti. Ma sotto un aspetto importante lo siamo. Pensate: per aiutarci Geova ci dà il suo spirito santo. (Confronta Luca 12:11, 12). E abbiamo amore per Geova e conoscenza degli insegnamenti basilari della sua Parola. Questi sono davvero doni meravigliosi che possiamo usare per ammaestrare altri. Vogliamo servircene per porre il giusto fondamento.

8. In che modo poniamo Cristo come fondamento nei futuri discepoli?

8 Quando poniamo Cristo come fondamento, non lo presentiamo né come un bimbo indifeso in una mangiatoia né come uguale a Geova nell’ambito di una Trinità. Questi concetti antiscritturali sono un fondamento per i sedicenti cristiani. Noi invece insegniamo che Gesù fu il più grande uomo che sia mai esistito, che depose la sua vita perfetta a nostro favore e che oggi regna in cielo quale Re costituito da Geova. (Romani 5:8; Rivelazione [Apocalisse] 11:15) Cerchiamo anche di motivare i nostri studenti perché camminino nelle orme di Gesù e imitino le sue qualità. (1 Pietro 2:21) Vogliamo che siano profondamente toccati dallo zelo di Gesù per il ministero, dalla sua compassione per i miseri e gli oppressi, dalla sua misericordia verso i peccatori sinceramente pentiti, dal suo incrollabile coraggio di fronte alle prove. Gesù è davvero uno splendido fondamento. Ma cosa viene dopo?

Edificare con i materiali giusti

9. Anche se prevalentemente era uno che poneva il fondamento, di cosa si interessava Paolo per quanto riguarda quelli che accettavano la verità da lui insegnata?

9 Paolo scrisse: “Ora se qualcuno edifica sul fondamento oro, argento, pietre preziose, materiali di legno, fieno, stoppia, l’opera di ciascuno sarà manifesta, poiché il giorno la mostrerà, perché sarà rivelata mediante il fuoco; e il fuoco stesso mostrerà che sorta di opera è quella di ciascuno”. (1 Corinti 3:12, 13) Cosa intendeva dire Paolo? Considerate i precedenti. Paolo era prevalentemente uno che poneva il fondamento. Nei suoi viaggi missionari viaggiava di città in città, predicando a molti che non avevano mai sentito parlare di Cristo. (Romani 15:20) Man mano che le persone accettavano la verità da lui insegnata, si formavano congregazioni. Paolo aveva molto a cuore quei fedeli. (2 Corinti 11:28, 29) Ma la sua attività richiedeva che continuasse a viaggiare. Così dopo aver impiegato 18 mesi per porre un fondamento a Corinto, partì per predicare in altre città. Nondimeno si interessava vivamente di come altri portavano avanti l’opera da lui iniziata. — Atti 18:8-11; 1 Corinti 3:6.

10, 11. (a) Che contrasto fece Paolo fra tipi diversi di materiali da costruzione? (b) Quali tipi di edifici letterali esistevano probabilmente nell’antica Corinto? (c) Che tipo di edifici ha più probabilità di resistere a un incendio, e che lezione pratica possono trarne i cristiani che fanno discepoli?

10 Sembra che alcuni che edificavano sul fondamento posto da Paolo a Corinto avessero compiuto un lavoro scadente. Per mettere in luce il problema, Paolo fa un contrasto fra due tipi di materiali da costruzione: oro, argento e pietre preziose da un lato; legno, paglia e stoppia dall’altro. Si può costruire un edificio con materiali eccellenti, durevoli, resistenti al fuoco; oppure lo si può erigere frettolosamente usando materiali deteriorabili, scadenti e infiammabili. In una grande città come Corinto c’erano sicuramente numerosi edifici di entrambe le specie. C’erano templi imponenti, costruiti con costosi blocchi di pietra, magari con facciate o decorazioni in oro e argento.b Probabilmente quegli edifici duraturi torreggiavano maestosi sulle baracche, sulle catapecchie e sui chioschi del mercato fatti di tavole di legno grezzo e col tetto di paglia.

11 Cosa sarebbe successo a queste costruzioni in caso di incendio? La risposta era ovvia ai giorni di Paolo come lo è ai nostri. Nel 146 a.E.V. la città di Corinto era stata conquistata e incendiata dal console romano Lucio Mummio. Di sicuro molte strutture di legno, paglia o stoppia erano andate completamente distrutte. Che dire dei massicci edifici di pietra, decorati con argento e oro? Senza dubbio questi erano rimasti in piedi. Forse coloro con cui Paolo studiava a Corinto passavano tutti i giorni davanti a quegli imponenti edifici sopravvissuti a calamità che avevano distrutto le strutture precarie vicine. Paolo fece quindi un esempio molto calzante per evidenziare questo aspetto! Quando insegniamo, dobbiamo considerarci dei costruttori. Vogliamo usare i materiali migliori e più duraturi che ci siano. Così facendo è più probabile che la nostra opera duri. Quali sono questi materiali duraturi, e perché è essenziale usarli?

La vostra opera resisterà al fuoco?

12. In che senso alcuni cristiani di Corinto facevano un lavoro di costruzione che lasciava a desiderare?

12 Chiaramente Paolo riteneva che a Corinto alcuni cristiani stessero edificando male. Cosa c’era che non andava? Come indica il contesto, la congregazione era piagata da divisioni, da ammirazione per uomini a scapito dell’unità della congregazione. Alcuni dicevano: “Io appartengo a Paolo”, e altri: “Io [appartengo] ad Apollo”. Sembra che alcuni sopravvalutassero la propria sapienza. Non sorprende che il risultato fosse un’atmosfera carnale, di immaturità spirituale, di “gelosia e contesa” dilaganti. (1 Corinti 1:12; 3:1-4, 18) Questi atteggiamenti si riflettevano sicuramente sull’insegnamento nella congregazione e nel ministero. Di conseguenza la loro opera di fare discepoli lasciava a desiderare, come una costruzione eseguita con materiali scadenti. Non sarebbe sopravvissuta al “fuoco”. A quale fuoco si riferiva Paolo?

13. Cosa rappresenta il fuoco dell’illustrazione di Paolo, e di cosa dovrebbero essere consapevoli tutti i cristiani?

13 C’è un fuoco a cui tutti siamo esposti nella vita: le prove della nostra fede. (Giovanni 15:20; Giacomo 1:2, 3) I cristiani di Corinto dovevano sapere, come dobbiamo saperlo noi oggi, che tutti quelli a cui insegniamo la verità saranno messi alla prova. Se insegniamo loro in maniera poco efficace, le conseguenze potrebbero essere tristi. Paolo avvertì: “Se l’opera che qualcuno vi ha edificato sopra rimane, egli riceverà una ricompensa; se l’opera di qualcuno è bruciata completamente egli subirà una perdita, ma egli stesso sarà salvato; e, se lo sarà, sarà come attraverso il fuoco”.c — 1 Corinti 3:14, 15.

14. (a) In che modo i cristiani che fanno discepoli potrebbero ‘subire una perdita’, eppure in che senso potrebbero ottenere la salvezza come attraverso il fuoco? (b) Come possiamo ridurre il rischio di subire una perdita?

14 Parole che fanno riflettere! Dopo aver faticato tanto per aiutare qualcuno a divenire un discepolo, può essere molto doloroso vederlo venir meno davanti alla tentazione o alla persecuzione e lasciare infine la via della verità. Paolo riconosce che è così quando dice che in tal caso subiamo una perdita. L’esperienza può essere così dolorosa che la nostra salvezza è descritta come se avvenisse “attraverso il fuoco”, come un uomo che ha perso tutto in un incendio e lui stesso si è salvato a stento. Da parte nostra, cosa possiamo fare per ridurre il rischio di subire una perdita del genere? Edificare con materiali duraturi! Se insegniamo in modo da toccare il cuore dei nostri studenti, inducendoli ad apprezzare preziose qualità cristiane come sapienza, discernimento, timore di Geova e fede genuina, stiamo edificando con materiali durevoli, resistenti al fuoco. (Salmo 19:9, 10; Proverbi 3:13-15; 1 Pietro 1:6, 7) Coloro che acquistano queste qualità continueranno a fare la volontà di Dio; hanno la sicura speranza di rimanere in vita per sempre. (1 Giovanni 2:17) Ma come possiamo tradurre in atto l’illustrazione di Paolo? Consideriamo alcuni esempi.

15. Come possiamo evitare di fare un lavoro di costruzione scadente in relazione ai nostri studenti biblici?

15 Quando insegniamo la Bibbia, non dovremmo mai mettere degli uomini al di sopra di Geova Dio. Il nostro scopo non è di insegnare alle persone a considerare noi come la principale fonte di sapienza. Vogliamo che per farsi guidare si rivolgano a Geova, alla sua Parola e alla sua organizzazione. Perciò, non rispondiamo alle loro domande dicendo semplicemente la nostra opinione. Insegniamo loro a trovare le risposte nella Bibbia e nelle pubblicazioni provvedute dallo “schiavo fedele e discreto”. (Matteo 24:45-47) Per ragioni analoghe evitiamo di essere possessivi nei confronti dei nostri studenti biblici. Invece di risentirci quando altri si interessano di loro, dovremmo incoraggiare i nostri studenti ad ‘allargarsi’ negli affetti, imparando a conoscere e ad apprezzare quanti più componenti della congregazione è possibile. — 2 Corinti 6:12, 13.

16. Come possono gli anziani edificare con materiali resistenti al fuoco?

16 Anche gli anziani cristiani hanno un ruolo essenziale nell’edificare i discepoli. Quando insegnano alla congregazione, cercano di edificare con materiali resistenti al fuoco. La capacità di insegnare, l’esperienza e la personalità possono variare molto da un anziano all’altro, ma essi non approfittano di queste differenze per farsi un seguito. (Confronta Atti 20:29, 30). Non sappiamo esattamente perché a Corinto alcuni dicessero: “Io appartengo a Paolo” o “io ad Apollo”. Ma possiamo star certi che né Paolo né Apollo, anziani fedeli, alimentavano quel modo di pensare divisivo. Paolo non ne era lusingato: respingeva energicamente tali sentimenti. (1 Corinti 3:5-7) Similmente oggi gli anziani ricordano che sono pastori del “gregge di Dio”. (1 Pietro 5:2) Il gregge non appartiene a nessun uomo. Perciò gli anziani si oppongono fermamente a qualsiasi tendenza da parte di chiunque a dominare il gregge o il corpo degli anziani. Solo se sono spinti dall’umile desiderio di servire la congregazione, se raggiungono il cuore delle pecore e le aiutano a servire Geova con tutta l’anima, gli anziani edificano con materiali resistenti al fuoco.

17. In che modo i genitori cristiani si sforzano di edificare con materiali resistenti al fuoco?

17 L’argomento tocca direttamente anche i genitori cristiani. Quanto anelano vedere i figli vivere per sempre! Per questo faticano tanto per “inculcare” i princìpi della Parola di Dio nel cuore dei propri figli. (Deuteronomio 6:6, 7) Vogliono che i figli conoscano la verità non tanto come una serie di regole o una litania di nozioni, quanto come un modo di vivere felice, pieno e soddisfacente. (1 Timoteo 1:11) Perché i figli divengano fedeli discepoli di Cristo, i genitori amorevoli si sforzano di usare materiali resistenti al fuoco. Lavorano pazientemente con loro, aiutandoli a eliminare le qualità che Geova odia e a coltivare le qualità che egli ama. — Galati 5:22, 23.

Di chi è la responsabilità?

18. Quando un discepolo rigetta il sano insegnamento, perché non è necessariamente colpa di coloro che si sono sforzati di ammaestrarlo e addestrarlo?

18 Questa considerazione fa sorgere un’importante domanda: Se qualcuno che cerchiamo di aiutare si allontana dalla verità, significa che siamo venuti meno come insegnanti, che abbiamo edificato con materiali scadenti? Non necessariamente. Le parole di Paolo ci ricordano di certo che è una seria responsabilità edificare discepoli. Vogliamo fare tutto ciò che è in nostro potere per edificare bene. Ma la Parola di Dio non ci dice che la responsabilità grava interamente su di noi o che dobbiamo essere tormentati da sensi di colpa quando coloro che cerchiamo di aiutare si allontanano dalla verità. Oltre al nostro ruolo di edificatori, entrano in gioco altri fattori. Per esempio, notate cosa dice Paolo dell’insegnante che non ha fatto un buon lavoro nell’edificare: “Egli subirà una perdita, ma egli stesso sarà salvato”. (1 Corinti 3:15) Se persino questo insegnante può infine ottenere la salvezza — mentre la personalità cristiana che ha cercato di edificare nel suo studente è andata “bruciata” in una prova infuocata — cosa dobbiamo concludere? Di certo dobbiamo concludere che Geova ritiene primariamente responsabile lo studente delle proprie decisioni e della scelta di rimanere fedele o no.

19. Cosa tratteremo nel prossimo articolo?

19 La responsabilità personale è qualcosa di molto importante. Riguarda ciascuno di noi. Per l’esattezza, cosa insegna la Bibbia al riguardo? È ciò che tratteremo nel prossimo articolo.

[Note in calce]

a Le “fondamenta della terra” potrebbero rappresentare le forze fisiche che la tengono saldamente al suo posto insieme a tutti gli altri corpi celesti. La terra inoltre è fatta in modo tale che non ‘vacillerà’ mai, non subirà mai la distruzione. — Salmo 104:5.

b Le “pietre preziose” a cui si riferiva Paolo non erano necessariamente gemme tipo diamanti e rubini. Potevano essere pietre pregiate usate nell’edilizia, come marmo, alabastro o granito.

c Paolo non stava mettendo in dubbio la salvezza del costruttore, ma della sua “opera”. Un’altra traduzione biblica rende così il passo: “Se uno ha fatto un’opera che supererà la prova, ne avrà la ricompensa. Se invece la sua opera sarà distrutta dal fuoco, egli perderà la ricompensa. Egli personalmente sarà tuttavia salvo, come uno che passa attraverso un incendio”. — Parola del Signore.

Come rispondereste?

◻ Qual è il “fondamento” del vero cristiano, e come viene posto?

◻ Cosa possiamo imparare dai diversi tipi di materiali da costruzione?

◻ Cosa rappresenta il “fuoco”, e come potrebbe far ‘subire una perdita’ ad alcuni?

◻ Come possono gli insegnanti biblici, gli anziani e i genitori edificare con materiali che resistono al fuoco?

[Immagine a pagina 9]

In molte città antiche, edifici di pietra sorgevano accanto a strutture precarie

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