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  • Ricco grazie a un’eredità spirituale
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w19 febbraio pp. 26-30
Woodworth Mills

BIOGRAFIA

Ricco grazie a un’eredità spirituale

Narrato da Woodworth Mills

NEL cuore della notte il possente fiume Niger, largo circa un chilometro e mezzo, scorreva veloce davanti a noi. In Nigeria infuriava la guerra civile, e attraversare il fiume poteva costare la vita. Eppure dovevamo correre quel rischio: andammo al di là del fiume, in quella e in molte altre occasioni. Come mi ritrovai in quella situazione? Cominciamo dall’inizio, da prima che io nascessi.

Mio padre, John Mills, si battezzò a New York nel 1913, all’età di 25 anni, e il discorso del battesimo fu pronunciato dal fratello Russell. Poco dopo papà si trasferì a Trinidad, dove sposò Constance Farmer, una sorella zelante. Lì aiutò il suo amico William Brown a organizzare le proiezioni del “Fotodramma della Creazione” fino al 1923, quando il fratello Brown fu invitato a trasferirsi nell’Africa occidentale insieme alla sua famiglia. Papà e mamma, che avevano entrambi la speranza celeste, continuarono il loro servizio a Trinidad.

GENITORI ESEMPLARI

I miei genitori ebbero nove figli e chiamarono il primogenito Rutherford, dal cognome dell’allora presidente della Watch Tower Bible and Tract Society. Quando nacqui io, il 30 dicembre 1922, presero il mio nome da Clayton Woodworth, direttore dell’Età d’Oro (ora Svegliatevi!). Grazie ai nostri genitori ricevemmo un’istruzione di base, ma fummo soprattutto indirizzati verso obiettivi spirituali. Mamma aveva la straordinaria capacità di ragionare in modo persuasivo usando le Scritture. A papà piaceva raccontarci le storie della Bibbia, e ci aiutava a immaginare la scena interpretando i personaggi come fosse un attore.

Il loro impegno portò buoni frutti. Io e due dei miei quattro fratelli frequentammo la Scuola di Galaad, e tre delle nostre sorelle fecero le pioniere per molti anni a Trinidad e Tobago. Grazie agli insegnamenti dei nostri genitori e al loro esempio, fummo “piantati nella casa di Geova”. Il loro incoraggiamento ci aiutò a ‘fiorire nei cortili del nostro Dio’, prosperando a livello spirituale (Sal. 92:13).

La nostra casa divenne la base per l’attività di predicazione nella nostra zona. I pionieri si riunivano da noi e parlavano spesso del fratello George Young, un missionario canadese che era stato per breve tempo a Trinidad. I miei genitori parlavano con entusiasmo dei Brown, i loro vecchi compagni di servizio che si erano trasferiti nell’Africa occidentale. Tutto ciò mi spinse a iniziare a partecipare al ministero quando avevo 10 anni.

GLI INIZI

In quel periodo le nostre riviste contenevano messaggi infuocati che smascheravano la falsa religione, l’avido sistema commerciale e la politica corrotta. Nel 1936 il clero reagì spingendo il governatore delegato di Trinidad a vietare tutte le pubblicazioni della Watch Tower. Nascondemmo le pubblicazioni, ma continuammo a usarle finché non si esaurirono le scorte. Tenemmo marce di informazione e cortei di biciclette usando volantini e cartelli. Predicammo perfino nelle zone più remote di Trinidad insieme ai fratelli della città di Tunapuna con la loro auto munita di altoparlanti. Fu davvero emozionante! Incoraggiato da quell’ambiente spirituale, decisi di battezzarmi all’età di 16 anni.

I fratelli di Tunapuna e la loro auto munita di altoparlanti

I fratelli di Tunapuna e la loro auto munita di altoparlanti

I valori spirituali che i miei genitori mi avevano trasmesso e quelle prime esperienze nell’opera di predicazione fecero nascere in me il desiderio di servire come missionario. Quel desiderio era ancora vivo quando nel 1944 andai ad Aruba, dove serviva il fratello Edmund Cummings. Fummo entusiasti di vedere 10 presenti alla Commemorazione del 1945. L’anno seguente sull’isola venne formata la prima congregazione.

Oris e Woodworth Mills da giovani

Con Oris la mia vita cambiò e si arricchì

Poco tempo dopo diedi testimonianza informale a Oris Williams, una collega di lavoro. Oris cercò in ogni modo di difendere le dottrine che le erano state insegnate. Tuttavia, studiando la Bibbia capì qual era la verità, e il 5 gennaio 1947 si battezzò. Col tempo ci innamorammo e ci sposammo. Nel novembre 1950 Oris iniziò il servizio di pioniere. Con lei la mia vita cambiò e si arricchì.

SERVIZIO ENTUSIASMANTE IN NIGERIA

Nel 1955 fummo invitati a frequentare la 27ª classe della Scuola di Galaad. Per poter partecipare, io e Oris ci licenziammo, vendemmo la casa e altri beni, e lasciammo Aruba. Il 29 luglio 1956 ci diplomammo e fummo mandati in Nigeria.

Woodworth e Oris Mills con la famiglia Betel di Lagos, in Nigeria, nel 1957

Con la famiglia Betel di Lagos nel 1957

Pensando a quel periodo, in un’occasione Oris raccontò: “Lo spirito di Geova può aiutare una persona ad affrontare gli alti e bassi della vita missionaria. A differenza di mio marito, io non avevo mai voluto servire come missionaria. Avrei preferito avere una casa e dei figli. Ma quando mi resi conto di quanto fosse urgente predicare la buona notizia, cambiai idea. Dopo Galaad non volevo far altro che predicare come missionaria. Quando ci imbarcammo sul transatlantico Queen Mary, Worth Thornton, che lavorava nell’ufficio del fratello Knorr, ci augurò buon viaggio e ci disse che avremmo servito alla Betel. ‘Oh no!’, pensai. Comunque, mi adattai presto al servizio alla Betel e scoprii che mi piaceva molto. Tra le diverse mansioni che svolsi, fui particolarmente felice di lavorare alla reception. Mi piace avere a che fare con le persone, e con quel lavoro venivo a contatto con i fratelli nigeriani. Molti arrivavano stanchi, impolverati, affamati e assetati. Era un piacere provvedere alle loro necessità. E sapere che quello che facevo era sacro servizio mi dava gioia e soddisfazione”. È vero, tutti gli incarichi che svolgemmo ci arricchirono.

Un giorno del 1961, mentre passavamo del tempo insieme ai nostri familiari a Trinidad, il fratello Brown raccontò alcune esperienze emozionanti che aveva avuto in Africa. Poi io parlai della crescita in Nigeria. A quel punto il fratello Brown mi mise affettuosamente un braccio attorno alle spalle e disse a mio padre: “Johnny, tu non sei mai riuscito ad andare in Africa, ma Woodworth sì!” Allora papà mi disse: “Continua così, Worth!” Quell’incoraggiamento da parte di uomini che servivano Geova da tanto tempo rafforzò in me il desiderio di compiere pienamente il mio ministero.

Woodworth Mills, Antonia Brown, William “Bible” Brown (Brown della Bibbia), e Oris Mills

William “Bible” Brown (Brown della Bibbia) e sua moglie Antonia ci incoraggiarono molto

Nel 1962 ebbi il privilegio di ricevere ulteriore addestramento alla 37ª classe di Galaad, un corso di 10 mesi. Quando il fratello Wilfred Gooch, che era il sorvegliante di filiale della Nigeria, frequentò la 38ª classe e fu mandato in Inghilterra, mi fu chiesto di ricoprire il suo incarico. Seguendo l’esempio del fratello Brown, viaggiai in lungo e in largo, e così imparai a conoscere e ad amare i cari fratelli nigeriani. Nonostante non avessero molte delle cose che erano comuni nei paesi più sviluppati, la gioia che provavano dimostrava che si può avere una vita felice indipendentemente dal denaro o dalle cose che si possiedono. Considerando le loro circostanze, era meraviglioso vedere il loro aspetto pulito, ordinato e dignitoso alle adunanze. Molti arrivavano ai congressi a bordo di camion o dei tipici autobus aperti ai lati, detti bolekaja.a Spesso su quegli autobus c’erano delle scritte. Una di queste era: “Piccole gocce d’acqua formano un grande oceano”.

Quanto erano vere quelle parole! Ogni singolo sforzo è importante, e noi facemmo la nostra parte. Nel 1974 la Nigeria fu il primo paese dopo gli Stati Uniti ad arrivare a 100.000 proclamatori. Gli sforzi fatti avevano portato frutto!

Durante quel periodo di grande crescita, in Nigeria infuriò la guerra civile, che durò dal 1967 al 1970. Per mesi i fratelli che si trovavano nella zona del Biafra, al di là del Niger, rimasero isolati dalla filiale. Dovevamo fare qualcosa: era importante che ricevessero cibo spirituale. Ci affidammo a Geova in preghiera e, come detto nell’introduzione, attraversammo il fiume parecchie volte.

Ricordo bene quei viaggi al di là del Niger, quando rischiavamo la vita a causa di soldati dal grilletto facile, malattie e altri pericoli. Era rischioso attraversare le linee delle sospettose truppe governative, ma era ancora più pericoloso muoversi nel Biafra, sottoposto al blocco economico. In un’occasione attraversai le acque impetuose del Niger su una canoa per il trasporto passeggeri da Asaba a Onitsha, e poi proseguii fino a Enugu per incoraggiare gli anziani della zona. Feci un altro viaggio per rafforzare gli anziani di Aba, dove era stato imposto l’oscuramento notturno. Una volta, a Port Harcourt dovemmo interrompere l’adunanza e pronunciare in tutta fretta la preghiera conclusiva perché le forze governative avevano sfondato le difese dei ribelli fuori città.

Per i fratelli quelle occasioni erano molto importanti perché venivano rassicurati dell’amore di Geova e ricevevano i consigli di cui avevano tanto bisogno per rimanere neutrali e uniti. Nel corso di quell’orribile conflitto i fratelli nigeriani mantennero l’integrità. Dimostrarono quell’amore che è più forte dell’odio tra gruppi etnici, e rimasero uniti. Fu davvero un privilegio stare al loro fianco in quel periodo così difficile!

Nel 1969 il fratello Milton Henschel fece da presidente all’assemblea internazionale “Pace in terra” che si tenne allo Yankee Stadium di New York, e io imparai molto lavorando come suo assistente. Quell’addestramento arrivò proprio al momento giusto perché nel 1970 a Lagos, in Nigeria, dovemmo organizzare l’assemblea internazionale “Uomini di buona volontà”. Dato che si tenne subito dopo la guerra civile, fu solo grazie alla benedizione di Geova che ebbe successo. Si trattò di un evento storico: il programma fu presentato in 17 lingue e i presenti furono 121.128. I fratelli Knorr e Henschel, insieme a delegati arrivati a bordo di voli charter dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra, poterono assistere a uno dei più grandi battesimi dell’epoca cristiana: i nuovi discepoli furono 3.775! Il periodo in cui partecipai all’organizzazione di quell’evento fu forse il più intenso della mia vita. Il numero dei proclamatori crebbe davvero rapidamente: più che di un aumento si trattò di un’esplosione!

L’assemblea internazionale “Uomini di buona volontà” del 1970 a Lagos, in Nigeria

All’assemblea internazionale “Uomini di buona volontà” i 121.128 presenti parlavano 17 lingue, tra cui l’ibo

Durante gli oltre 30 anni passati in Nigeria ebbi il privilegio di servire di tanto in tanto come sorvegliante viaggiante e sorvegliante di zona nell’Africa occidentale. I missionari apprezzavano molto l’incoraggiamento che ricevevano e il fatto che ci interessavamo di loro individualmente. Era una gioia poterli rassicurare che non erano stati dimenticati. Quegli incarichi mi insegnarono che mostrare sincero interesse per i fratelli è fondamentale per aiutarli a crescere spiritualmente; in questo modo possono fare la loro parte per mantenere forte e unita l’organizzazione di Geova.

Fu solo grazie all’aiuto di Geova che riuscimmo a superare le difficoltà causate dalla guerra civile e dalle malattie. Vedemmo sempre la mano di Geova nella nostra vita. Oris ebbe a dire:

“Entrambi prendemmo la malaria diverse volte. Una volta Worth fu portato in un ospedale di Lagos privo di sensi e mi venne detto che forse non ce l’avrebbe fatta, ma per fortuna non fu così. Quando riprese i sensi parlò del Regno di Dio all’infermiere che si stava prendendo cura di lui. Successivamente andammo insieme a far visita a quell’infermiere, il signor Nwambiwe, per continuare quelle conversazioni sulla Bibbia. Lui accettò la verità e in seguito fu nominato anziano di congregazione ad Aba. Anch’io ebbi il piacere di aiutare diverse persone, tra cui musulmani devoti, a decidere di servire Geova. Fummo molto contenti di conoscere e imparare ad amare i nigeriani, la loro cultura, le loro usanze e la loro lingua”.

Questa fu un’altra lezione per noi: per avere successo nel servizio all’estero dovevamo imparare ad amare i fratelli e le sorelle a prescindere da quanto la loro cultura fosse diversa dalla nostra.

NUOVI INCARICHI

Dopo aver servito a lungo alla Betel della Nigeria, nel 1987 fummo invitati a servire come missionari nel campo sulla bellissima isola caraibica di Saint Lucia. Era un incarico molto piacevole, ma presentava nuove sfide. Mentre in Africa era comune per un uomo avere diverse mogli, a Saint Lucia il problema era che spesso un uomo e una donna convivevano senza essere legalmente sposati. Grazie al potere della Parola di Dio molte delle persone che studiavano con noi si sentirono spinte a fare i cambiamenti necessari.

Woodworth e Oris Mills in anni recenti

Ho passato 68 anni insieme a Oris e l’ho amata profondamente

Nel 2005, dato che la nostra salute stava peggiorando, il Corpo Direttivo ci mostrò considerazione trasferendoci alla sede mondiale, a Brooklyn. Ancora oggi ringrazio Geova ogni giorno per avermi dato Oris. Nel 2015 mi fu portata via dalla morte, il nostro nemico, lasciando un vuoto indescrivibile. È stata una compagna eccezionale, che amava e che era facile amare. Abbiamo passato insieme 68 anni e per tutto quel tempo l’ho amata profondamente. Con lei ho imparato che per essere veramente felici, sia nel matrimonio che nella congregazione, bisogna rispettare l’autorità, perdonare senza riserve, rimanere umili e manifestare il frutto dello spirito.

Quando eravamo delusi o scoraggiati, ci affidavamo a Geova perché ci aiutasse ad andare avanti nel servizio. Mentre ci adattavamo ai cambiamenti, vedevamo che le cose miglioravano. E so che il meglio deve ancora venire! (Isa. 60:17; 2 Cor. 13:11).

A Trinidad e Tobago Geova ha benedetto l’opera dei miei genitori e degli altri fratelli tanto che, secondo l’ultimo rapporto, oggi ci sono 9.892 servitori di Geova. Ad Aruba molti hanno contribuito a far crescere la prima congregazione, di cui avevo fatto parte anch’io, e ora sull’isola ci sono 14 belle congregazioni. In Nigeria il numero dei proclamatori è aumentato fino a toccare quota 381.398. E sull’isola di Saint Lucia ci sono 783 proclamatori del Regno.

Ormai ho più di 90 anni. Parlando di coloro che sono “piantati nella casa di Geova”, Salmo 92:14 dice: “Anche nella vecchiaia continueranno a prosperare; saranno forti e pieni di vita”. Sono grato a Geova della vita che ho potuto vivere al suo servizio. La ricca eredità spirituale che ho ricevuto mi ha spinto a servire Geova al meglio. E lui mi ha mostrato amore leale concedendomi di ‘fiorire nei suoi cortili’ (Sal. 92:13).

a Vedi Svegliatevi! del 22 luglio 1974, pagine 17-19.

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