Presentazione della buona notizia: Percorrete efficacemente il vostro territorio?
1 Sapevate che in Italia, in media, per ogni proclamatore ci sono 668 persone che devono udire la “buona notizia”? Perché è essenziale che a tutte queste persone sia portato il messaggio del Regno? Perché è in gioco la loro vita, come pure la nostra. (Ezec. 3:17-19; 33:6; I Tim. 4:16) Molte persone stanno accettando la “buona notizia” in tutto il paese. Perciò non dovremmo solo interessarci della frequenza con cui riusciamo a percorrere il territorio in un determinato tempo o di quanta letteratura distribuiamo, ma di quante persone possiamo raggiungere con il messaggio scritturale.
2 Al fine di percorrere accuratamente il territorio, non dovremmo sottovalutare l’importanza di prendere scrupolose note degli assenti. Lo stiamo facendo? Ci prefiggiamo poi di ritornare per cercare di parlare a tutti quegli assenti? Sappiamo che anche la seconda volta potremmo non trovarli in casa. Ma continuiamo a provare. Se ripetute visite non portano risultati, perché non provare a telefonare o a scrivere loro una lettera? Non datevi per vinti finché non gli avete parlato. Hanno bisogno di udire la “buona notizia”. Nessuno di noi dovrebbe pensare di aver percorso interamente un territorio se vi sono anche solo alcune case i cui occupanti non abbiamo contattato di persona o per corrispondenza. Tuttavia è utile restituire il territorio al più tardi dopo quattro mesi. Se è opportuno, potremo farcelo riassegnare.
3 Quelli che più ci interessano, ovviamente, sono coloro che ascoltano con apprezzamento il messaggio del Regno. Alcuni accettano letteratura; altri si limitano a mostrare interesse per le cose che spieghiamo loro con la Bibbia. In ciascun caso, però, non sarebbe bene prefiggersi di fare una visita ulteriore? Se abbiamo in mente di farlo, dobbiamo prendere accuratamente nota del nome del padrone di casa e di qualsiasi altra informazione possa aiutarci a fare un’efficace visita ulteriore. Che senso ha percorrere sempre nuovo territorio settimana dopo settimana se non torniamo dalle persone interessate che abbiamo già trovato? Possiamo veramente dire che stiamo percorrendo efficacemente il territorio se manchiamo di fare le visite ulteriori? Anche dopo aver restituito il territorio, dovremmo continuare a coltivare l’interesse di quelli che abbiamo trovato.
4 Pensando a come percorrere efficacemente il nostro territorio, potremmo riscontrare che certi argomenti di conversazione suggeriti non trovano un’accoglienza favorevole in un particolare territorio. Questo potrebbe essere dovuto all’estrazione sociale, religiosa o culturale della popolazione. Potrebbe quindi essere il caso di usare un altro argomento, forse tratto da precedenti numeri del Servizio del Regno, che sia più adatto a quel particolare territorio. Usando discernimento ed essendo flessibili nelle nostre presentazioni, possiamo forse suscitare maggiore interesse per il messaggio biblico nel territorio.
5 Come ben sappiamo, ci sono territori che sono più produttivi di altri. Per questo motivo non dovremmo pensare che tutti i territori vadano necessariamente percorsi con la stessa frequenza. Qualche territorio potrebbe essere lavorato più spesso di altri. Certo, tutto il territorio della congregazione dev’essere lavorato, e sarebbe bene percorrerlo tutto almeno una volta l’anno. Ma ciò che più ci interessa è fare discepoli. Perciò, se alcuni settori del territorio si rivelano più fruttuosi di altri, potrebbe essere utile lavorarli più spesso. Nel suo servizio in Asia Minore, l’apostolo Paolo non lavorò provincia dopo provincia in stretta rotazione. Seguì la direttiva dello spirito di Geova, e lo spirito lo guidò in quelle zone che si rivelarono fertili nel produrre nuovi lodatori di Geova. — Atti 16:6-10, 14; 18:9-11.
6 Lo scopo di percorrere efficacemente il territorio è quello di dare alle persone l’opportunità di conoscere la “buona notizia”. Non appena troviamo un certo interesse, quindi, dovremmo essere pronti a dimostrare il nostro metodo di studio biblico, al fine di fare discepoli delle persone mansuete in ubbidienza al comando di Gesù.