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Giovanni — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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I giudei [...] non trattano con i samaritani I primi samaritani di cui si parla nella Bibbia erano ebrei che vivevano nel regno delle 10 tribù prima che fosse conquistato dagli assiri (2Re 17:29). La divisione tra i samaritani e il resto dei giudei aveva avuto origine quando Geroboamo aveva introdotto il culto idolatrico nel regno delle 10 tribù d’Israele (1Re 12:26-30). Dopo la conquista assira furono chiamati “samaritani” sia i discendenti di coloro che erano rimasti in Samaria sia gli stranieri che vi erano stati portati per popolare la regione. Benché i samaritani affermassero di discendere solo dalle tribù di Manasse ed Efraim, tra loro e gli stranieri c’erano sicuramente state delle unioni; le Scritture indicano che questa popolazione mista corruppe ulteriormente l’adorazione in Samaria (2Re 17:24-41). Quando gli ebrei tornarono dall’esilio babilonese, i samaritani asserivano di adorare Geova, ma si opposero alla ricostruzione del tempio e delle mura della città di Gerusalemme. Successivamente, forse nel IV secolo a.E.V., costruirono sul monte Gherizim il loro tempio, che fu distrutto dagli ebrei nel 128 a.E.V. Comunque, i samaritani continuarono a praticare il loro culto su questo monte; nel I secolo popolavano il territorio romano della Samaria che si estendeva tra la Giudea e la Galilea. I samaritani accettavano solo i primi cinque libri della Bibbia, e forse anche il libro di Giosuè, ma cambiarono alcuni versetti per giustificare l’ubicazione del loro tempio. Ai giorni di Gesù il termine “samaritano” aveva assunto una connotazione non solo etnica ma anche religiosa, e i samaritani erano trattati con disprezzo dai giudei (Gv 8:48).
(I giudei infatti non trattano con i samaritani.) Anche se non si trova in alcuni manoscritti, questo inciso è ben attestato in diversi manoscritti antichi e autorevoli.
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