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GiovanniIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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18:36 w85 15/4 28; pe 116; w81 15/11 19; w80 15/12 7; w79 15/7 4; g79 8/12 28; ka 66; g75 8/5 6; w74 454; w73 173; kj 61, 152; tp73 126; g73 22/4 18; w72 120-121, 550; w68 264; w66 198, 621-622; w65 10, 228; gv 20; w64 334, 434, 471; g64 8/9 7; w63 198; w62 236, 292; g62 8/6 6; g62 8/9 26; g61 8/6 30; w57 684-685; pg 21; w47 315; na46-1 20
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Giovanni — Approfondimenti al capitolo 18Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Il mio Regno non fa parte di questo mondo Gesù non diede una risposta diretta alla domanda di Pilato: “Cosa hai fatto?” (Gv 18:35). Si concentrò invece sulla sua prima domanda: “Sei tu il re dei giudei?” (Gv 18:33). Nella sua breve risposta Gesù menzionò tre volte il Regno di cui sarebbe diventato Re. Dicendo: “Il mio Regno non fa parte di questo mondo”, Gesù chiarì che il Regno non è di origine umana. Questo è in armonia con i riferimenti che in precedenza aveva fatto al “Regno dei cieli” e al “Regno di Dio” (Mt 3:2; Mr 1:15). Gesù aveva detto che anche i suoi discepoli non facevano “parte del mondo”, cioè l’ingiusta società umana che è lontana da Dio e non include i suoi servitori (Gv 17:14, 16). Con le parole che aveva rivolto a Pietro la sera prima, aveva fatto capire che i suoi discepoli non avrebbero dovuto combattere per difenderlo come invece avrebbero fatto i sostenitori di un re umano (Mt 26:51, 52; Gv 18:11).
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