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Atti 1:11Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture
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11 che dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato portato in cielo, verrà nella stessa maniera in cui l’avete visto andare in cielo”.
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AttiIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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1:11 ad 238, 1018; rs 320; w82 15/11 17; pe 145; g74 8/1 4; g73 8/3 6; w71 447; g68 8/6 28; w66 487; im 329; w63 301; g62 22/9 8; w55 678; w54 286; el 211; lg 191; w49 361; w47 245; tf 296
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Atti — Approfondimenti al capitolo 1Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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cielo Il termine greco ouranòs, che ricorre tre volte in questo versetto, può riferirsi sia al cielo letterale sia ai cieli spirituali.
verrà nella stessa maniera Nelle Scritture il verbo greco reso “venire” (èrchomai) è usato spesso e in modi diversi. In alcuni contesti si riferisce alla venuta di Gesù che in qualità di Giudice emetterà ed eseguirà il giudizio durante la grande tribolazione (Mt 24:30; Mr 13:26; Lu 21:27). Comunque èrchomai è usato riguardo a Gesù anche in altri casi (Mt 16:28–17:2; 21:5, 9; 23:39; Lu 19:38). Quindi è il contesto a chiarire cosa indica qui il verbo “verrà”. Gli angeli dissero che Gesù sarebbe ‘venuto’, o ritornato, nella stessa “maniera” (in greco tròpos) in cui se ne era andato. Il termine tròpos non si riferisce alla forma, all’aspetto o al corpo, ma al modo, alla maniera, appunto. Come dimostra il contesto, il mondo in generale non vide in che maniera Gesù se ne andò. Solo gli apostoli si resero conto che Gesù aveva lasciato la terra per tornare da suo Padre in cielo. Gesù aveva indicato che il suo ritorno quale Re del “Regno di Dio” non sarebbe avvenuto in un modo chiaro a tutti; solo i suoi discepoli sarebbero stati consapevoli che aveva avuto luogo (Lu 17:20; vedi approfondimento). Quando in Ri 1:7 si dice che Gesù “viene”, si fa riferimento a qualcosa di diverso; in quell’occasione infatti “ogni occhio lo vedrà”. In conclusione, nel contesto di At 1:11 il verbo “verrà” si riferisce evidentemente all’invisibile venuta di Gesù quale Re intronizzato, all’inizio della sua presenza (Mt 24:3).
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