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Efesini — Approfondimenti al capitolo 2Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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due gruppi Cioè il gruppo degli ebrei e quello dei non ebrei (Ef 2:11).
il muro divisorio Lett. “il muro di mezzo”. Questa espressione sembra essere un’allusione a un muro presente nel tempio di Gerusalemme del I secolo “che [...] separava” gli adoratori ebrei da quelli non ebrei e che impediva a questi ultimi di entrare nei cortili più interni, accessibili solo agli ebrei. Secondo la Mishnàh si trattava di una barriera munita di grata ed era chiamato Soreg. (Vedi App. B11.) Stando a Giuseppe Flavio, era alto 1,3 m e riportava iscrizioni in greco e in latino che avvertivano i non ebrei di non oltrepassarlo, pena la morte. Quando Paolo scrisse questa lettera, era detenuto con l’accusa di aver portato un non ebreo di Efeso al di là del muro, perciò è probabile che gli efesini sapessero di cosa stava parlando (At 21:28-31; 28:30, 31; Ef 3:1). All’epoca quel muro letterale era ancora in piedi, pertanto quando qui Paolo dice che Gesù “ha distrutto il muro” si riferisce non a quello letterale ma al patto della Legge. Quel muro simbolico, che separava gli ebrei dai non ebrei, era stato abbattuto circa 30 anni addietro sulla base della morte di Cristo.
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