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EbreiIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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2:10 ad 969; w83 1/8 19; w78 1/12 19-20; w73 335-336, 343-344, 455; w72 528; w71 107, 143; w63 202; nh 143; w54 16; w45 74
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Ebrei — Approfondimenti al capitolo 2Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Era giusto Era giusto, o appropriato, dal punto di vista di Geova che Gesù soffrisse così che potesse diventare perfetto in un senso particolare. Le sofferenze che affrontò lo prepararono ulteriormente per gli incarichi che avrebbe ricoperto in seguito. Diventò infatti perfettamente idoneo per servire in cielo quale Sommo Sacerdote compassionevole e Re messianico (Eb 2:17; 4:15; 5:8, 9; 7:1, 17, 25). Per questo motivo non è contraddittorio dire che un uomo già senza peccato possa comunque essere reso perfetto (1Pt 2:22).
Colui per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose Questa definizione deve necessariamente riferirsi a Geova, in quanto è lui che ha reso Gesù “perfetto attraverso le sofferenze”, come dice il versetto. Soltanto Geova è il Creatore dell’universo. (Confronta Ro 11:36; Ri 4:11.) Ma espressioni simili a volte sono applicate anche a Gesù, che “è l’immagine dell’Iddio invisibile” (Col 1:15; vedi anche Gv 1:3, 10; Eb 1:2), e che, nella sua esistenza preumana, lo ha affiancato nella realizzazione di tutte le Sue opere creative. (Vedi approfondimento a Col 1:16.)
nel portare molti figli alla gloria All’epoca del battesimo di Gesù, Geova usò lo spirito santo, o la sua potenza all’opera, per generarlo quale suo Figlio unto con lo spirito. Di conseguenza, Gesù “[nacque] di nuovo”, con la possibilità di tornare a vivere in cielo (Gv 3:3; 17:5). Diventò così il primo di “molti figli” a essere portato alla gloria celeste. In seguito, alla Pentecoste del 33, Dio iniziò a portare altri “figli alla gloria” quando, tramite Gesù, unse con lo spirito santo un gruppo di discepoli. Questi divennero pertanto figli di Dio, proprio come Gesù (At 2:1-4). Da quel momento in poi, Geova avrebbe continuato a scegliere e ungere singoli esseri umani, con lo scopo di nominare 144.000 cristiani che regnassero con Gesù in cielo (2Tm 2:12; 4:18; Ri 5:10; 14:1, 3; 20:4, 6). I cristiani unti sono portati alla gloria nel senso più pieno quando, dopo essersi dimostrati fedeli nelle prove, ricevono la ricompensa celeste (2Tm 4:8). In totale quindi i “molti figli” portati alla gloria in cielo saranno 144.001, ovvero Gesù e i suoi fratelli spirituali.
colui che li conduce alla salvezza O “il principale Condottiero (Agente) della loro salvezza”. Cioè Gesù Cristo, il quale ha aperto la strada per la salvezza e vi ha condotto altri. (Vedi Glossario, “principale Condottiero”, e approfondimenti ad At 3:15; 5:31; Eb 12:2.)
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