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Traete beneficio dalla Scuola di Ministero Teocratico
be studio 24 p. 160-p. 165 par. 1

STUDIO 24

Scelta delle parole

Cosa bisogna fare?

Usare parole che mostrino rispetto e benignità, che siano facilmente comprensibili, che rendano vario il discorso e che trasmettano il giusto vigore e sentimento. Esprimersi in maniera grammaticalmente corretta.

Perché è importante?

Rivela rispetto per il messaggio che presentate e dice molto sul vostro atteggiamento nei confronti di quelli a cui parlate. Influisce sul modo in cui gli altri reagiscono a ciò che dite.

LE PAROLE sono un efficace strumento espressivo. Ma se vogliamo che conseguano un determinato scopo, dobbiamo sceglierle accuratamente. Una parola che può andar bene in una circostanza può avere un effetto negativo in un’altra. Se usata a sproposito, un’espressione colorita può diventare una “parola che causa pena”. Questo può succedere anche per semplice sconsideratezza, rivelando mancanza di riguardo per gli altri. Alcune espressioni hanno un doppio senso, uno dei quali è offensivo o denigratorio. (Prov. 12:18; 15:1) Viceversa “la parola buona” — una parola che incoraggia — riempie di gioia il cuore della persona a cui è rivolta. (Prov. 12:25) Anche la persona saggia deve fare uno sforzo per trovare le parole giuste. La Bibbia dice che Salomone si rendeva conto del bisogno di cercare “parole dilettevoli” e “corrette parole di verità”. — Eccl. 12:10.

In alcune lingue si usano certe espressioni quando ci si rivolge a persone autorevoli o più grandi d’età e altre quando ci si rivolge ai propri pari o a persone più giovani. Ignorare queste convenzioni è considerato maleducazione. Viene anche ritenuto disdicevole applicare a sé titoli che le usanze locali riservano ad altri. Per quanto riguarda il mostrare onore, la Bibbia stabilisce un criterio più alto di quello che potrebbe essere richiesto dalla legge o dalle consuetudini locali. Essa esorta i cristiani a ‘onorare uomini di ogni sorta’. (1 Piet. 2:17) Quelli che lo fanno sinceramente si rivolgono a persone di ogni età in maniera rispettosa.

Molti che non sono veri cristiani usano un linguaggio rozzo e volgare. Forse pensano che questo dia vigore a ciò che dicono o forse usano un vocabolario del genere perché non ne conoscono un altro. Se prima di conoscere le vie di Geova uno si esprimeva in tal modo, può trovare difficile togliersi questa abitudine. Ma ci può riuscire. Lo spirito di Dio può aiutarlo a cambiare modo di esprimersi. Tuttavia la persona dev’essere pure disposta a imparare parole buone — parole che impartiscono ciò che è favorevole agli uditori, parole che edificano — e poi usarle regolarmente. — Rom. 12:2; Efes. 4:29; Col. 3:8.

Linguaggio facilmente comprensibile. Un requisito fondamentale del parlare bene è usare un linguaggio facilmente comprensibile. (1 Cor. 14:9) Se si usano parole che l’uditorio non capisce, è come parlare una lingua straniera.

Certe parole hanno un significato particolare nell’ambito di una determinata professione. Forse sono termini che gli addetti ai lavori usano tutti i giorni. Ma se vengono usati nel contesto sbagliato è probabile che la maggioranza non li capisca. Inoltre, pur usando il linguaggio di tutti i giorni, se ci si addentra in particolari inutili può darsi che gli ascoltatori si distraggano e comincino a pensare ad altro.

L’oratore saggio sceglie parole che possono essere comprese anche da chi ha un’istruzione limitata. A imitazione di Geova, mostra considerazione per i semplici. (Giob. 34:19) Se l’oratore ritiene necessario usare un termine poco comune, dovrebbe usarlo in frasi non complicate che ne chiariscano il senso.

Parole semplici ma ben scelte trasmettono le idee con molta efficacia. Frasi brevi ed espressioni semplici sono facilmente comprensibili. Ogni tanto si possono alternare con frasi più lunghe in modo che la dizione non divenga frammentaria. Ma se si vuole che un pensiero rimanga bene impresso nella mente dell’uditorio, è meglio esprimerlo con parole semplici e frasi concise.

Varietà e accuratezza. Le buone parole non mancano. Invece di usare sempre le stesse espressioni in ogni situazione, impiegate una varietà di parole. Così il vostro modo di parlare sarà sia vivace che significativo. Come potete ampliare il vostro vocabolario?

Quando leggete, prendete nota delle parole che non vi sono familiari e cercatele nel vocabolario. Sceglietene alcune e fate uno sforzo cosciente per usarle quando è il caso. Cercate di pronunciarle correttamente e di usarle in un contesto in cui siano facilmente comprensibili e non servano solo a farvi fare bella figura. Ampliando il vostro vocabolario imparerete a esprimervi in modo più vario. Ma state attenti: se chi parla pronuncia male delle parole o le usa a sproposito, gli altri potrebbero pensare che non sa quello che dice.

Il motivo per cui desideriamo ampliare il nostro vocabolario è quello di essere più informativi, non di far colpo sull’uditorio. Il parlare complicato e i paroloni tendono ad attirare l’attenzione sull’oratore. Ciò che desideriamo è condividere informazioni utili e renderle interessanti per gli ascoltatori. Ricordate il proverbio biblico: “La lingua dei saggi fa il bene con la conoscenza”. (Prov. 15:2) L’uso di parole buone, cioè di parole appropriate e facilmente comprensibili, aiuta a parlare in maniera ristoratrice e stimolante, anziché piatta e priva di interesse.

Nell’ampliare il vostro vocabolario, prestate molta attenzione a usare la parola giusta. Due parole possono avere significato simile, ma non identico, e a seconda del contesto può essere necessario usare l’una o l’altra. Tenendo conto di ciò, sarete in grado di esprimervi in maniera più chiara ed eviterete di urtare la sensibilità degli ascoltatori. Ascoltate con attenzione coloro che parlano bene. Alcuni vocabolari elencano sotto ciascuna parola sia i sinonimi (parole con significato simile, ma non identico) che i contrari (parole dal significato opposto). Così per la stessa idea troverete non solo una varietà di espressioni, ma anche diverse sfumature di significato. Questo è molto utile quando si cerca la parola giusta da usare in una determinata circostanza. Prima di aggiungere una parola al vostro vocabolario, assicuratevi di conoscerne il significato, la pronuncia e il corretto uso.

Un’espressione specifica esprime un pensiero più chiaro di una generica. Un oratore potrebbe dire: “In quel tempo molti si ammalarono”. Oppure potrebbe dire: “Dopo la prima guerra mondiale, l’influenza spagnola provocò in pochi mesi la morte di circa 21.000.000 di persone”. Che differenza quando l’oratore dice chiaramente cosa intende con “in quel tempo”, “molti” e “si ammalarono”! Per esprimervi in maniera specifica dovete conoscere bene i fatti relativi al vostro argomento e scegliere attentamente le parole.

Usare la parola giusta può anche aiutarvi a venire al dunque senza tanti giri di parole. La verbosità tende a oscurare i concetti. La semplicità rende più facile agli ascoltatori comprendere e ricordare i fatti salienti. Aiuta a impartire accurata conoscenza. L’insegnamento di Gesù Cristo si distingueva per la semplicità del linguaggio. Imparate da lui. (Vedi gli esempi riportati in Matteo 5:3-12 e Marco 10:17-21). Esercitatevi a esprimervi concisamente usando parole ben scelte.

Parole che esprimono vigore, sentimento, colore. Nell’ampliare il vostro vocabolario, non pensate solo alle parole nuove, ma anche a parole che abbiano determinate caratteristiche: verbi che esprimano vigore, aggettivi che diano un tocco di colore, espressioni che trasmettano calore, benevolenza, sollecitudine.

La Bibbia è piena di esempi di tale linguaggio espressivo. Tramite il profeta Amos, Geova esortò: “Ricercate ciò che è bene, e non ciò che è male . . . Odiate ciò che è male, e amate ciò che è bene”. (Amos 5:14, 15) Il profeta Samuele disse al re Saul: “Geova ha strappato oggi da te il governo reale d’Israele”. (1 Sam. 15:28) Parlando a Ezechiele, Geova usò un linguaggio difficile da dimenticare: “Tutti quelli della casa d’Israele sono di testa dura e di cuore duro”. (Ezec. 3:7) Sottolineando la gravità delle trasgressioni di Israele, Geova chiese: “L’uomo terreno deruberà Dio? Ma voi mi derubate”. (Mal. 3:8) Descrivendo un episodio in cui la fede di alcuni fu messa alla prova a Babilonia, Daniele riferì vividamente che “Nabucodonosor stesso fu pieno di furore” perché Sadrac, Mesac e Abednego non vollero adorare l’immagine che egli aveva fatto erigere, e così ordinò che venissero legati e gettati “nella fornace di fuoco ardente”. Per farci capire quanto era intenso il calore, Daniele riferì che il re disse ai suoi uomini “di riscaldare la fornace sette volte più di quanto non fosse riscaldata abitualmente”, al punto che quando si accostarono alla fornace rimasero uccisi. (Dan. 3:19-22) Parlando agli abitanti di Gerusalemme pochi giorni prima di essere messo a morte, Gesù disse con grande sentimento: “Quante volte ho voluto radunare i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali! Ma voi non avete voluto. Ecco, la vostra casa vi è abbandonata”. — Matt. 23:37, 38.

Le parole ben scelte possono trasmettere agli ascoltatori vivide impressioni mentali. Se usate parole che colpiscono i sensi, gli ascoltatori “vedranno” e “toccheranno” le cose di cui parlate, “gusteranno” e “odoreranno” i cibi che menzionate e “udranno” i suoni che descrivete e i personaggi che citate. L’uditorio sarà assorto in ciò che dite perché lo avrete aiutato a rivivere quell’episodio insieme a voi.

Le parole che trasmettono vividamente i pensieri possono far ridere o piangere gli ascoltatori. Possono infondere speranza, suscitando in una persona scoraggiata il desiderio di vivere e riaccendendo il suo amore per il Creatore. La speranza suscitata dalle parole contenute in passi biblici come Salmo 37:10, 11, 34, Giovanni 3:16 e Rivelazione 21:4, 5 ha influito notevolmente su persone di tutto il mondo.

Mentre leggete la Bibbia e le pubblicazioni dello “schiavo fedele e discreto”, noterete una gran varietà di parole ed espressioni. (Matt. 24:45) Non limitatevi a leggerle per poi dimenticarle. Scegliete quelle che vi piacciono e includetele nel vostro vocabolario quotidiano.

Esprimersi in maniera grammaticalmente corretta. Alcuni si rendono conto di non parlare sempre in maniera grammaticalmente corretta. Ma cosa possono fare?

Se andate ancora a scuola, approfittatene per imparare bene la grammatica e il corretto uso delle parole. Se non siete sicuri di aver capito il perché di una certa regola grammaticale, chiedete spiegazioni all’insegnante. Non limitatevi a fare il minimo indispensabile. Voi avete delle motivazioni che forse gli altri studenti non hanno. Volete essere efficaci ministri della buona notizia.

Che dire se siete adulti e magari dovete parlare una lingua diversa da quella del paese in cui siete cresciuti o forse non avete avuto la possibilità di ricevere una buona istruzione nella vostra lingua? Non scoraggiatevi. Sforzatevi sinceramente di migliorare per amore della buona notizia. La grammatica si impara in gran parte ascoltando gli altri parlare. Perciò ascoltate attentamente quando oratori esperti pronunciano discorsi. Quando leggete la Bibbia e le pubblicazioni bibliche, fate caso alla struttura delle frasi, ai gruppi di parole e al contesto in cui sono usate. Adeguate il vostro modo di parlare a questi validi esempi.

A volte noti intrattenitori e cantanti usano espressioni e modi di dire che contrastano con le norme grammaticali. Il pubblico tende a imitarli. Spacciatori di droga e altri che vivono nell’illegalità o nell’immoralità hanno il loro gergo, in cui le parole hanno un significato ben diverso da quello consueto. Non è saggio che i cristiani imitino persone del genere. Se lo facessimo, la gente ci assocerebbe con tali elementi mondani e col loro modo di vivere. — Giov. 17:16.

Prendete l’abitudine di parlare bene ogni giorno. Se parlate in maniera trascurata nelle conversazioni quotidiane, non aspettatevi di poter parlare bene in occasioni speciali. Ma se vi esprimete bene ogni giorno, vi sarà facile e naturale fare altrettanto quando siete sul podio o parlate ad altri della verità.

COME MIGLIORARE

  • Fra i suggerimenti contenuti in questo capitolo, scegliete un punto su cui volete lavorare. Concentratevi su di esso per un mese o più.

  • Quando leggete, tenete in mente l’obiettivo che volete raggiungere. Tenetelo presente anche quando ascoltate oratori capaci. Prendete nota delle espressioni che vorreste includere nel vostro vocabolario. Cercate di usarle entro un giorno o due.

ESERCIZIO: Mentre vi preparate per lo studio Torre di Guardia o per lo studio di libro di congregazione di questa settimana, scegliete alcune parole di cui non conoscete l’esatto significato. Cercatele nel vocabolario, se l’avete, o parlatene con qualcuno che ha una buona conoscenza dei vocaboli.

Parole che vorrei aggiungere al mio vocabolario

Per varietà e accuratezza Per esprimere vigore, sentimento e colore

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